GOVERNO, ECCO I PRIMI NOMI. SPUNTA CANDIANI PER IL MIPAAF. POI STUCCHI, CENTINAIO, MOLTENI, GIORGETTI, SIRI, BAGNAI, CRIMI, CASTELLI, BONAFEDE, MORRA

Sembra essere ormai questione di ore per la squadra di governo. Nel pomeriggio potrebbero essere già comunicati i nomi nati dall’accordo Lega-M5S. Per arrivare al giuramento entro la settimana.

Da quanto apprende AGRICOLAE sembrerebbe che il Movimento Cinque Stelle stia facendo resistenza alla nomina di Barbara Saltamartini al Mipaaf – già consigliere relazioni istituzionali di Gianni Alemanno (e che AGRICOLAE aveva più volte scritto sarebbe andata a via Venti Settembre) – . Tanto da far spuntare un nuovo nome, quello di Stefano Candiani, attento conoscitore del Made in Italy che nella passata legislatura più volte ha presentato interrogazioni e proposte di legge a tutela delle produzioni italiane.

Candiani ha iniziato la carriera politica nel comune di Tradate, militando sempre per la Lega Nord. Assessore dal 1997 al 2002, alle amministrative del 2002 è stato eletto sindaco, venendo riconfermato alle successive amministrative del 2007. Dal 2007 al 2011 è stato inoltre segretario della Lega Nord per la provincia di Varese.

Nel 2013 viene eletto senatore della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Lombardia.

Dal 14 luglio 2014 è vicecapogruppo vicario del gruppo Lega Nord e Autonomie al Senato.

La partita è ancora aperta dunque fra i due contendenti dato che proprio il ministero dell’Agricoltura figura tra quelli più strategici sia per la Lega che per il M5S.

Era stato scritto:

GOVERNO, SI PARLA DI GIORGETTI PREMIER, SALTAMARTINI AL MIPAAF E CENTINAIO AL MIBACT

Alla difesa dovrebbe andare Giacomo Stucchi, già presidente del Copasir nella 17esima legislatura, la commissione bicamerale di inchiesta che vigila sull’operato dei servizi segreti e tutto quello che attiene alla sicurezza del Paese.

Alla Giustizia sembrerebbe vada Nicola Molteni, classe 1976, già presidente della Commissione Speciale della Camera. Sposato con l’ex direttrice de la Padania Aurora Lussana e uomo di fiducia di Matteo Salvini.

Alle Politiche europee dovrebbe invece andare Armando Siri, consigliere economico di Salvini e ideatore della Flat tax. Giornalista pubblicista proviene da un passato in Mediaset ma anche da un’esperienza nella gioventù socialista, (era amico personale e collaboratore di Bettino Craxi).

Al ministero della Cultura Alberto Bagnai, Alberto Bagnai, economista, politico e divulgatore scientifico italiano, in quota Lega. Già collaboratore del Fatto Quotidiano e de Il Giornale.

Al ministero del Turismo (a cui tiene molto Salvini) e ai rapporti con le regioni come prevede il titolo V) Gian Marco Centinaio, consigliere del leader della Lega per tutto quanto concerne turismo e cultura. Già capogruppo Lega al Senato nella 17esima legislatura e di nuovo nella 18esima, è stato anche vicesindaco del Comune di Pavia e assessore alla Cultura dal 2009 al 2014 nella Giunta di centrodestra guidata dal Sindaco del PdL Alessandro Cattaneo.

Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, sarà ministro dell’Economia o sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Già segretario nazionale della Lega Lombarda dal 2002 al 2012, capogruppo per la Lega Nord alla Camera dei Deputati per la XVII legislatura dal 2013 al 2014 e per la XVIII legislatura dal 27 marzo 2018. A lui si deve la legge sulla procreazione assistita.

Salvini agli Interni e Di Maio agli Esteri. Salvo imprevisti dell’ultima ora.

castelli

Per il Movimento Cinque Stelle saranno ministri, dalle ultime indiscrezioni, Nicola Morra (era membro della I commissione permanente (Affari costituzionali e già vicepresidente della Commissioni Affari Costituzionali nella passata legislatura); Laura Castelli, già referente della commissione Bilancio, della commissione economia, commercio, industria, e della commissione cultura. Inoltre ha tenuto la contabilità del Gruppo Consiliare; Alfonso Bonafede, nato a Mazara del Vallo, 2 luglio 1976 e avvocato civilista è stato vicepresidente della commissione Giustizia nella 17esima legislatura: Vito Crimi, già presidente della Commissione Speciale del Senato.

Rebus ancora sul nome del Premier.