GOVERNO, M5S, LEGA E PD D’ACCORDO SUI TEMI AGRICOLI E GREEN ECONOMY. ECCO PERCHE’. TUTTA LA RELAZIONE

Luigi Di Maio, Salvini e Martina d’accordo sui temi agricoli. Nessuna divergenza. E’ quanto emerge dalla relazione – nata per fare un vero e proprio paragone tra i programmi delle tre forze politiche dalle quali oggi dipende il governo che verrà – che Luigi Di Maio ha chiesto di redigere a Giacinto Della Cananea, ordinario di diritto amministrativo della Facoltà di Giurisprudenza Università di Roma Torvergata. Una relazione che è stata stesa a seguito di un lavoro di squadra ottenuto grazie alla costituzione di un comitato scientifico a cui hanno preso parte esperti indipendenti quali: Elena Granaglia (Roma Tre); Fabio Giulio Grandis (Rom Tre); Leonardo Morlino (Luiss); Gustavo Piga (Tor Vergata); Andrea Riggio (Università di Cassino) con l’apporto di Angela Ferrari Zumbini, per lo studio dell’accordo di coalizione recentemente stipulato in Germania.

Il comitato, si legge, ha reputato necessario dedicare la massima attenzione in particolare a due questioni: se nei programmi delle forze politiche ci fossero delle analogie che consentano di mettere mano a un’agenda di governo; e come, a prescindere dai modi, si possa muovere a quelle convergenze per predisporla.

Nella bozza della relazione – che AGRICOLAE pubblica integralmente – sono presentate dunque le prime indicazioni emerse dal confronto tra i programmi del Movimento Cinque Stelle, la Lega e il Partito Democratico. Dall’analisi emergono “numerose convergenze e rilevanti divergenze”

Al punto 6 della relazione figura, tra le imprese, anche l’agricoltura e le aziende agricole. E i punti sembrano coincidere perfettamente: Per il M5S occorre “Rivedere la Pac” come anche per la Lega: “Riforma Pac”. Nulla a riguardo invece nei programmi del Pd. Ma per quanto riguarda la “Riforma di Agea” nessun dubbio: M5s, Lega e Pd sono tutti d’accordo. Idem per l’agricoltura biologica sotto la dicitura “tutela prodotti bio”. E ancora tutti d’accordo per quanto riguarda il “difendere il Made in Italy”.

Anche per quanto riguarda le imprese le posizioni sono più o meno le stesse: tutti uniti per un Ddl annuale per le PMI e per un “Piano 4.0 per le imprese”. Per le imprese bancarie e sulle regole relative alle responsabilità dei manager, M5S punta poi a “sanzioni più severe”, il Pd a un “inasprimento pene e sanzioni per manager e amministratori” mentre la Lega scommette su “amministratori responsabili di un colpevole dissesto puniti con pene esemplari”. Per quanto le imprese bancarie più in generale per M5S occorre “un diverso trattamento fiscale tra le banche commerciali e le banche di affari”, per il Pd “un diverso trattamento fiscale tra le banche commerciali e le banche di affari” e infine per la Lega “ujn diverso trattamento fiscale tra le banche commerciali e le banche di affari”.ù

Posizione simile tra le tre forze politiche anche per quanto riguarda la Green economy, l’economia circolare per la quale servono per il M5S “nuovi modelli” e per il PD “un piano nazionale”; per l’energia pulita attraverso una “transizione energetica e decarbonizzazione”. Sulla gestione rifiuti M5S crede in un “piano nazionale” mentre il Pd in un dimezzamento del conferimento in discarica. La Lega non si sbilancia. Per la gestione dell’acqua, il partito di Di Maio crede a una gestione diretta, Martina in un piano di rete idrica mentre Salvini a una “regia nazionale sull’aria e sulla rete idrica”. Tutti d’accordo invece per lo “stop alla cementificazione” e al contrasto e prevenzione al dissesto idrogeologico per il quale la Lega specifica occorrono “investimenti”.

Qui di seguito la relazione integrale:

RELAZIONE CONFRONTO PD-M5S-LEGA –