LATTE, MULAS: RISULTATO – PER CHI VUOLE – E’ PALPABILE. GRAZIE AI PASTORI E A GOVERNO DEL CAMBIAMENTO CHE PER LA PRIMA VOLTA CI HA COINVOLTI

“Quasi un atto dovuto riuscire a chiudere una prima partita, perché è la premessa per aprire tutte le altre. Il lavoro da fare è ancora tanto, questo è solo il punto di partenza ma ormai siamo entrati in partita. Facciamo parte del gioco”. “Grazie al movimento in piazza che siamo stati costretti a fare abbiamo raggiunto per la prima volta dei risultati”. “Questo governo è partito dal popolo e dal cambiamento e per la prima volta il Mipaaft ci ha coinvolti direttamente nei tavoli di filiera istituiti in prefettura. Un passo importante che riconosce il ruolo che hanno i pastori sardi che non c’entrano nulla con gli atti criminali che si leggono sui giornali”. Così ad AGRICOLAE Andrea Mulas, rappresentante dei Pastori sardi che hanno partecipato ai tavoli sul prezzo del latte e di riorganizzazione della filiera.

“Sicuramente stavolta c’è stato un ministero che ha capito rispetto al passato l’importanza della crisi che ha raggiunto livelli apicali mai visti prima”, prosegue. “La nostra intenzione è entrare democraticamente dentro il sistema per avere una corretta trasparenza del mercato. E lo vogliamo fare direttamente, al di la delle sigle sindacali e delle bandiere politiche. Il nostro obiettivo è semplicemente quello di essere pagati per il lavoro che facciamo e per il latte che produciamo. E sapere quindi dove esso finisce”.

E abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica se produciamo troppo e dove va a finire il nostro prodotto. Per la vecchia regola della domanda e dell’offerta. Non tutti hanno ancora capito bene il cambiamento, c’è bisogno di un periodo di rodaggio per mettere a sistema le nuove griglie. C’è ancora tanta confusione in merito.

“Cerchiamo di entrare nei consorzi, per vedere in faccia chi firma e cosa sta firmando”, prosegue. “E ci dispiace se qualcuno non è contento. Il cambiamento culturale è iniziato, siamo parte in causa in prima persona per fare, per la prima volta, i nostri interessi e gli interessi di chi produce. Al di là delle sigle e dei protagonismi dei palazzi. Come anche delle storie che si sono state raccontate fino ad oggi. Siamo senza filtri”.

“Ieri, come durante gli altri incontri, abbiamo fatto il possibile e ci siamo sentiti  in dovere di chiudere il primo punto per dare una risposta concreta non solo ai nostri colleghi ma anche al mercato che, al momento, si trova in una situazione di stallo dovuta all’ incertezza del prezzo del formaggio che si ripercuote anche sui mancati finanziamenti delle banche alle cooperative (che in questo momento storico sono in estrema difficoltà economica).

Il risultato, per chi vuole, è palpabile: c’è un aumento immediato del prezzo di 0,14 cent/litro e la certezza che tutto il latte conferito in questa campagna verrà pagato a un minimo di 0,74 centesimi e conguagliato nel mese di ottobre 2019 in base alla media della vendita del formaggio.

Il prezzo non è tutto per Mulas: “solo un punto di partenza per rivoluzionare il sistema e ristrutturare il comparto”. Agli occhi dei pastori che oggi riescono a vedere oltre gli schemi ordinari chiedo di spostare l’attenzione dal “concetto prezzo”, risultato  momentaneo, e concentrarci sugli altri punti fondamentali che, se portati a termine ci permetteranno di continuare a lavorare dignitosamente salvaguardando i nostri diritti negli anni a venire.

Al tavolo non si possono trattare i prezzi.. questo lo dice la legge, quindi, non potevamo costringere nessuno. Il percorso è solo all’inizio dato che la situazione drammatica attuale è dovuta al mal funzionamento di tutto un sistema che va avanti da decenni e che in questo momento abbiamo deciso di ristrutturare totalmente”, prosegue Mulas.

Con l’apertura del  tavolo di filiera, scrive ancora il rappresentante dei pastori sardi –  già a partire da venerdì prossimo si inizierà a parlare delle problematiche che ci hanno portato a questa situazione e, punto per punto, si cercherà di cambiare  per costruire un percorso condiviso tra tutti gli attori coinvolti al fine di ottenere risultati duraturi nel tempo ed evitare così di ricadere nella stessa situazione in cui siamo oggi.

“Il compito di ognuno di noi – conclude – è quello di non permettere a chi ci ha tenuto divisi per anni di continuare a farlo. Solo stando uniti anche con idee diverse riusciremo a vincere la nostra battaglia”.