Mentre il Pd litiga sulle liste, il Centrodestra pensa già al governo. Con Frattini premier e il Mipaaf alla Lega
Aria di tensione al Nazareno. Dopo una prima sessione che si è chiusa alle tre e mezzo di notte, la direzione del Pd che è slittata dalle 10 alle 16 e infine alle 20,, a quanto si apprende, dovrebbe dare mandato – queste le voci sebbene non sembra essere possibile da statuto – al segretario di considerare ancora le liste per gli ultimi smussamenti. Liste che verranno chiuse in ogni caso entro la notte per essere pronte domani per il notaio.
Gli spazi si comprimono, e molti deputati, a parte quelli che in maniera spontanea hanno deciso di non ricandidarsi, rischiano di restare fuori. Per ora – secondo quanto riferito ad AGRICOLAE – gli spazi sono così ripartiti: a Orlando, a cui spetterebbero in teoria 37 posti, ne vengono assegnati 20. Circostanza che avrebbe creato non pochi attriti con il ministro della Giustizia, che l’altra sera, dopo telefonate rimaste senza risposta, avrebbe bussato violentemente contro la porta della stanza dove Guerini era chiuso con i vertici per decidere appunto le candidature.
#####
L’attuale ministro della Cultura porterebbe a casa circa 25 poltrone
Non andrebbe meglio alla corrente di Dario Franceschini a cui spetterebbero più o meno 45 posti e che invece dovrebbe “accontentarsi” di circa 25. Alla corrente di Emiliano vanno cinque posti. Lo stesso Emiliano si starebbe preparando a un possibile rimasto di giunta in Regione così da fare spazio a deputati che non ce la faranno a essere riconfermati. Cinque posti anche alla corrente di Matteo Orfini. Poi c’è da considerare la quota assegnata al movimento di Emma Bonino cui partecipa anche il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova.
#####
Barbara Saltamartini tra i tre nomi del Centrodestra in corsa per il Mipaaf
Ma le guerre intestine nel partito sarebbero tali che fino a pochi giorni fa il capogruppo al Senato Luigi Zanda aveva provato a chiamare ripetutamente al telefono i vertici di partito per sapere dove e quando sarebbe stato candidato. Invano. E mentre il Pd litiga su come spartirsi i seggi in Parlamento, il centrodestra, già pensa al governo con Franco Frattini a Palazzo Chigi. Da quanto apprende AGRICOLAE da fonti interne sembrerebbe che la Lega abbia già messo la bandierina sul ministero delle Politiche agricole. Tra le motivazioni più urgenti sembrerebbe ci sia la questione quote latte. La sentenza della Corte di Giustizia Ue si traduce in un pacchetto di oltre 1,2 miliardi di euro già pagati dall’Italia a Bruxelles e che il prossimo governo dovrà riscuotere dai singoli produttori che hanno splafonato nel corso della campagna 1995-2009.
Tre i nomi già segnalati per il Mipaaf: Gianmarco Centinaio, capogruppo in Senato della Lega, Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera e Barbara Saltamartini.