GOVERNO, MENTRE ALLA CAMERA SI DISCUTE FIDUCIA, AL NAZARENO SEGRETERIA RIUNITA SU SOTTOSEGRETARI. DI MAIO INCONTRA OGGI CAPIGRUPPO

Mentre in aula della Camera si discute la mozione di fiducia al governo Giallo Rosso e in piazza Lega e Fratelli d’Italia gridano ‘ladri di democrazia’, al Nazareno, da quanto apprende AGRICOLAE, si è riunita in queste ore la segreteria per fare il punto sui sottosegretari in quota dem.

Uno dei nodi è il Mipaaft: tutto dipende cosa farà il Movimento Cinque Stelle. In pole Pd sembra esserci Susanna Cenni, decana dell’agricoltura dem proveniente dalla regione Toscana. Regione importante dal punto di vista agricolo e per ora assente nella squadra di governo. Una scelta che potrebbe bilanciare un ministro proveniente dal Sud, la Puglia. Ma non è detto che – nel caso in cui dovesse tornare Alessandra Pesce nelle vesti di viceministro o sottosegretario – la scelta ricada su un uomo. Al Senato il capogruppo Pd in commissione – da sempre operante nel settore – è Mino Taricco.

Si sono dati 48 ore invece i pentastellati: Secondo fonti interne al Movimento infatti sembrerebbe che i nomi siano già pronti. O quasi. Dato che la scelta dovrebbe passare anche per i parlamentari del gruppo che avranno modo di dire la loro. Da quanto apprende AGRICOLAE Di Maio incontrerà oggi i capigruppo di Camera e Senato.




GOVERNO, IRRITAZIONE DEL COLLE PER ROTTURA PATTO SU ELEZIONI NON PRIMA DELLA PRIMAVERA 2020. IPOTESI PD-M5S PROGRAMMATA PER VIVERE FINO AL 2022

Cinque giorni di tempo per decidere se il governo torna ad essere quello di prima (con Conte in Europa, Salvini segretario di partito e Di Maio in uscita) oppure sarà un governo Pd-M5S.

Alternativa “da non prendere alla leggera”, è invece quella di ritornare al voto. Che sarebbe la soluzione auspicata dalla Lega, da Forza Italia e da Fratelli D’Italia.

Il Pd e il Movimento Cinque Stelle stanno già lavorando sul come trovare la quadra sui punti ‘non coincidenti’, in primis il taglio dei parlamentari. Ma non è detto che il secondo forno, quello che prevede una ricomposizione giallo-verde, sia del tutto spento.

Da quanto si apprende sembra che l’unica soluzione a disposizione della Lega per restare al governo – e da li continuare ad accumulare voti – è quella di consegnare al M5S la testa del Salvini vicepremier e ministro dell’Interno. Ed è la seconda carica che l’interessato sembra non essere disposto a mollare.

Tre i grandi arrabbiati di questa crisi: Giorgetti, che non ha condiviso le mosse di Matteo Salvini in quanto avevano senso se fatte subito dopo le europee ma non a Ferragosto; Gentiloni, che voleva fare ‘piazza pulita’ dei renziani in Parlamento andando al voto subito; Mattarella, che da quanto apprende AGRICOLAE sembra essere molto irritato per la rottura di un patto tra gentiluomini che era stato fatto all’origine: elezioni non prima di marzo-aprile 2020.

Con il biglietto della Lotteria vincente in mano resta invece Matteo Renzi. Che sarà colui che di fatto farà le politiche per conto del Nazareno.

Se il governo Giallo-Verde aveva una data di scadenza prestabilita, il governo Pd-M5S sembra essere destinato a nascere con il presupposto di durare fino al 2022.




MENTRE PD LITIGA SU LISTE, ECCO NOMI CENTRODESTRA PER IL MIPAAF: FEDRIGA, SALTAMARTINI E CENTINAIO

MIPAAF

Mentre il Pd litiga sulle liste, il Centrodestra pensa già al governo. Con Frattini premier e il Mipaaf alla Lega

Aria di tensione al Nazareno. Dopo una prima sessione che si è chiusa alle tre e mezzo di notte, la direzione del Pd che è slittata dalle 10 alle 16 e infine alle 20,, a quanto si apprende, dovrebbe dare mandato – queste le voci sebbene non sembra essere possibile da statuto – al segretario di considerare ancora le liste per gli ultimi smussamenti. Liste che verranno chiuse in ogni caso entro la notte per essere pronte domani per il notaio.

Gli spazi si comprimono, e molti deputati, a parte quelli che in maniera spontanea hanno deciso di non ricandidarsi, rischiano di restare fuori. Per ora – secondo quanto riferito ad AGRICOLAE – gli spazi sono così ripartiti: a Orlando, a cui spetterebbero in teoria 37 posti, ne vengono assegnati 20. Circostanza che avrebbe creato non pochi attriti con il ministro della Giustizia, che l’altra sera, dopo telefonate rimaste senza risposta, avrebbe bussato violentemente contro la porta della stanza dove Guerini era chiuso con i vertici per decidere appunto le candidature.
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L’attuale ministro della Cultura porterebbe a casa circa 25 poltrone

Non andrebbe meglio alla corrente di Dario Franceschini a cui spetterebbero più o meno 45 posti e che invece dovrebbe “accontentarsi” di circa 25. Alla corrente di Emiliano vanno cinque posti. Lo stesso Emiliano si starebbe preparando a un possibile rimasto di giunta in Regione così da fare spazio a deputati che non ce la faranno a essere riconfermati. Cinque posti anche alla corrente di Matteo Orfini. Poi c’è da considerare la quota assegnata al movimento di Emma Bonino cui partecipa anche il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova.

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Barbara Saltamartini tra i tre nomi del Centrodestra in corsa per il Mipaaf

Ma le guerre intestine nel partito sarebbero tali che fino a pochi giorni fa il capogruppo al Senato Luigi Zanda aveva provato a chiamare ripetutamente al telefono i vertici di partito per sapere dove e quando sarebbe stato candidato. Invano. E mentre il Pd litiga su come spartirsi i seggi in Parlamento, il centrodestra, già pensa al governo con Franco Frattini a Palazzo Chigi. Da quanto apprende AGRICOLAE da fonti interne sembrerebbe che la Lega abbia già messo la bandierina sul ministero delle Politiche agricole. Tra le motivazioni più urgenti sembrerebbe ci sia la questione quote latte. La sentenza della Corte di Giustizia Ue si traduce in un pacchetto di oltre 1,2 miliardi di euro già pagati dall’Italia a Bruxelles e che il prossimo governo dovrà riscuotere dai singoli produttori che hanno splafonato nel corso della campagna 1995-2009.
Tre i nomi già segnalati per il Mipaaf: Gianmarco Centinaio, capogruppo in Senato della Lega, Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera e Barbara Saltamartini.