Confeuro: sistemi alimentari, al vertice di New York affrontare il nodo dei grandi monopoli

Il pre-vertice di Roma sui sistemi alimentari ha riacceso l’attenzione sul problema dell’accesso al cibo che ha afflitto circa 811 milioni di persone nel 2020 – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il dibattito, come già in passato, si è concentrato sugli obiettivi fissati dall’Onu senza tuttavia entrare nel merito della struttura e dei problemi irrisolti del mercato agroalimentare, dove a dettare le regole sono grandi monopoli e oligopoli. Tali concentrazioni producono profondi squilibri in termini di potere negoziale ed economico, che rischiano di compromettere ogni seria azione di riforma dell’agricoltura mondiale e la stessa lotta contro la fame.

Il problema dei monopoli e degli oligopoli sembra essere scomparso dall’agenda delle organizzazioni internazionali e dei governi, mentre resta uno dei nodi da sciogliere per realizzare la transizione ecologica – continua Tiso. Dalle sementi fino alla distribuzione finale, la filiera agroalimentare è condizionata da attori in posizione dominante che finiscono per influenzare le politiche del settore a scapito dei piccoli e medi produttori che non riescono a far sentire la loro voce.

In vista del vertice sui sistemi alimentari in programma a settembre a New York, è bene ricordare che la soluzione alla fame nel mondo non passa solo dall’innovazione tecnologica e dai grandi investimenti. È altrettanto indispensabile riformare un mercato alimentare sbilanciato a favore di pochi grandi attori, per loro natura non titolati a perseguire quei fini di interesse generale che dovrebbero restare di competenza esclusiva della politica.




MADE IN ITALY, PER LA GRAPPA ACCOGLIENZA TRIONFALE A NEW YORK

Al via negli Stati Uniti “Hello Grappa”, il progetto di promozione e informazione del distillato italiano voluto da AssoDistil. Prima tappa un seminario con degustazione all’Hotel Michelangelo di New York.

L’IG Grappa conquista anche la Grande Mela. L’acquavite Made in Italy ha suscitato grande interesse tra addetti ai lavori, appassionati di distillati e semplici enogastronauti, in occasione del primo seminario con degustazione, organizzato a New York all’Hotel Michelangelonell’ambito del progetto “Hello Grappa”.

Il piano, promosso da AssoDistil, l’Associazione italiana dei distillatori, prevede una serie di eventi dedicati al lancio della Grappa, pensati per far conoscere il prestigioso distillato italiano ad Indicazione Geografica protetta al mercato ed ai consumatori americani. Grazie ai fondi del Regolamento 1144/2014 per la promozione dei prodotti agricoli, il piano conta su un investimento di circa 1 milione di euro su base triennale. Si annoverano grandi nomi della distillazione italiana tra le aziende che hanno reso possibile la realizzazione del progetto: Banfi, Bottega, Bepi Tosolini, Bertagnolli, Bonollo, Bonollo Umberto, Caffo, Castagner, Faled, Franciacorta, Marzadro, Mazzetti d’Altavilla

Grazie al suo impegno diretto, AssoDistil, che rappresenta la stragrande maggioranza delle aziende del settore, è risultata una delle “magnifiche dieci” italiane che si sono aggiudicate il finanziamento UE. Un risultato reso ancora più significativo dal fatto che l’Italia è al primo posto in Europa per le risorse ricevute grazie alla nuova politica di promozione dell’Unione Europea.

La manifestazione si è svolta in due sessioni, allo scopo di far scoprire al pubblico i segreti ed il gusto unico del prestigioso distillato italiano. A condurre la degustazione Scott Rosenbaum, esperto di “spirits” dell’International Wine Center, che ha raccontato ad una platea attenta le tante sfaccettature della Grappa, legandole al territorio e alla storia dei grandi marchi italiani della distillazione.

Per i distillatori, l’evento newyorkese è il primo passo di un percorso di promozione all’export del grande distillato in tutto il mondo. “Possiamo ben dire che l’America, per noi, è una grande prateria da esplorare – spiega Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti di AssoDistil –. Si tratta di un mercato fondamentale per l’agroalimentare italiano e per i prodotti del nostro settore, che ne rappresentano un pezzo importante”.

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La strategia è quella di seguire la strada già tracciata dai grandi vini italiani, oggi amati in tutto il mondo. “Siamo convinti – osserva Mazzetti – che la nostra acquavite, simbolo del Made in Italy e gli altri ‘spirits’ della nostra tradizione, per gusto, qualità e ricercatezza, nulla abbiano da invidiare a distillati e liquori di prestigio prodotti in altri Paesi. Meritano quindi di essere conosciuti ed apprezzati anche negli Stati Uniti, i cui consumatori sono da sempre particolarmente recettivi rispetto alle eccellenze enogastronomiche italiane”.

Oltre a decine di esperti e di buyers, che si sono assiepati all’Hotel Michelangelo per conoscere grappe di diverse tipologie durante la “Walk-around testing experience”, all’evento ha partecipato Maurizio Forte, direttore dell’Ufficio ICE della città.

E’ stato un grande onore, per noi distillatori, essere riusciti a suscitare tanto interesse per questo primo incontro con l’America del buon bere – sottolinea Antonio Emaldi, presidente di AssoDistil – è il segno che il progetto merita attenzione e può davvero cambiare l’immagine delle nostre distillerie oltreoceano. Al tempo stesso, l’evento si è trasformato “in un tributo al Made in Italy, alle sue eccellenze e al valore del territorio, che per noi distillatori rappresenta un valore fondamentale”.




GUERRA A NEW YORK AI SOFT DRINKS

Il sindaco di New York Bloomberg fa passare un provvedimento contro i bicchieri di soft drinks superiori al mezzo litro. È guerra a New York al supersize, una delle cause dell’obesità, soprattutto nei giovani.
red/gan