OCM VINO, REGIONE TOSCANA RIFORMULA GRADUATORIA 2017/2018 A SEGUITO DI ACCERTATE IRREGOLARITA’ AMMINISTRATIVE

A sette mesi dal termine regolamentare per la realizzazione dei programmi 2017/2018 (31 dicembre 2018) e in una situazione che appare difficile per tutti gli operatori coinvolti, la Regione Toscana  si prepara a modificare la propria graduatoria a seguito di accertate irregolarità amministrative conseguenti all’esito delle verifiche precontrattuali svolte da AGEA sulla documentazione prodotta da alcuni soggetti collettivi (Associazioni d’imprese) risultate ammissibili e finanziabili all’esIto della prima graduatoria.

Difatti, a quanto apprende AGRICOLE, la graduatoria emanata lo scorso 15 dicembre (già in forte ritardo dalla stessa Regione) sarà rivoluzionata sulla base degli esiti delle verifiche pre-contrattuali condotte da AGEA che avrebbero accertato la presenza di dichiarazioni “false e mendaci” rese da alcuni operatori sul proprio status dimensionale non veritiero (aziende dichiaratesi “micro e piccola impresa” non essendolo per parametri dimensionali previsti dall’U.E.). Dichiarazioni che a loro volta avrebbero alterato i criteri di premialità dei programmi entrati in graduatoria tra gli “ammissibili e finanziabili” a scapito degli operatori  che onestamente avevano dichiarato il proprio status dimensionale con attribuzione di un punteggio che li aveva esclusi dalla finanziabilità dei programmi proposti.

Un grave danno per detti operatori che il prossimo 18 maggio (data di convocazione del Comitato Regionale Toscano) potrebbero vedere i propri programmi riammessi a finanziamento, avendo tuttavia a disposizione poco più di sei mesi per poterli realizzare. Il tutto, inoltre, con possibili conseguenze penali a carico degli operatori che hanno rilasciato dette dichiarazioni ai sensi del DPR 445/2000 che a sua volta obbliga le amministrazioni pubbliche ad esercitare l’azione penale nei confronti di coloro che hanno dichiarato il falso. Tanto più in presenza di un avviso pubblico volto ad assegnare finanziamenti comunitari.

Insomma la riprova di tutte le disfunzioni provocate dal decreto Martina che ha stabilito (e probabilmente continuerà a stabilire anche per i prossimi avvisi di assegnazione delle risorse per la 2018/2019). Ma non solo: a metterci un ulteriore carico anche le farraginose procedure di validazione delle graduatorie con tempistiche che ancora oggi vengono pagate dagli operatori visto che la stessa AGEA, sicuramente per colpe non proprie ma certamente per gli effetti della normativa antimafia che obbliga le amministrazioni ad acquisire dette informative prima dell’erogazione dei finanziamenti, è in forte ritardo sull’erogazione dei finanziamenti a favore delle imprese beneficiarie che hanno fatto richiesta di pagamento dell’anticipo del contributo ammesso dietro rilascio di ingenti e costose fideiussioni rilasciate a favore della stessa AGEA.