Frodi, in alcuni Paesi Ue i trattori acquistati con risorse Pac non vengono immatricolati. Chiesto a Olaf se possono essere utilizzati in Italia

Se c’è chi ruba mezzi agricoli in Italia da rivendere in Romania (nota la truffa di qualche anno fa), potrebbe esserci anche chi li acquista in Romania per portarli in Italia.

E’ possibile per un imprenditore agricolo italiano che ha investito in terreni all’estero acquistare mezzi agricoli (come per esempio un trattore) attraverso i fondi della Pac di Paesi appartenenti alla Comunità Ue (come ad esempio la Romania) per poi portarli in Italia e utilizzarli nell’azienda di famiglia?

Se così fosse, potrebbe prefigurarsi un danno erariale nei confronti della Comunità Ue da un lato, e – come spiegato dalle organizzazioni di settore ad AGRICOLAE – un danno economico al segmento di mercato italiano.

Le organizzazioni di settore interpellate hanno spiegato anche che in alcuni paesi Ue (tra cui anche Belgio e fino al primo gennaio di quest’anno l’Olanda) non vengono immatricolati i trattori, che sono dunque assenti di targa. Non avendo la targa un imprenditore lo può acquistare in Olanda e portarlo in Francia dove immatricolarlo e utilizzarlo.

AGRICOLAE ha chiesto in fase di redazione dell’articolo, lumi all’Olaf, l’ufficio antifrode europea deputato a indagare sulle frodi a danno del bilancio dell’UE, sulla corruzione e sui gravi illeciti all’interno delle istituzioni europee. Si resta in attesa di una risposta.

(Il trattore nella foto è un New Holland T5)




Fondi Ue, De Bonis: perché patto esclusivo Agea-Coldiretti? Bellanova verifichi trait d’union. Interrogazione al Senato

“Cosa spinge AGEA, Agenzia governativa per le erogazioni in agricoltura, ad avere un rapporto così privilegiato con Coldiretti, una tra le numerose associazioni di rappresentanza e assistenza in agricoltura, per prevenire il rischio disimpegno sui fondi comunitari? È la domanda di fondo dell’interrogazione che ho presentato alla Ministra Bellanova, e che è stata sottoscritta da diversi colleghi senatori, evidentemente perplessi quanto me dal patto anti-burocrazia siglato tra l’Organismo pagatore italiano e la sigla sindacale”.

 

Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, segretario della IX Commissione Agricoltura del Senato, il quale ha presentato una interrogazione alla ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova in merito all’intesa siglata di recente tra AGEA e Coldiretti per snellire la burocrazia ed evitare il disimpegno dei fondi europei per 682 milioni di euro. L’interrogazione è stata firmata anche dai senatori Lonardo, Giarrusso, Buccarella, De Falco, Martelli, Drago, Saccone, Pacifico e Fantetti.

Questo il link: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1185145/index.html

 

Continua De Bonis: “Non ci sembra che Coldiretti abbia sviluppato un particolare know-how in termini di gestione della spesa pubblica tale da giustificare un patto anti-burocrazia esclusivo con AGEA. Né è pensabile che sia stata l’Europa a richiedere un’intesa di questo tipo, privilegiando una organizzazione ed escludendo le altre”.

 

“Peraltro – chiarisce il senatore – vale la pena ricordare che AGEA, oltre a essere l’Organismo pagatore italiano incaricato di gestire le erogazioni di aiuti, contributi e premi provenienti dall’Unione europea, è anche un Organismo di Coordinamento. Svolge cioè funzioni di vigilanza e coordinamento degli Organismi pagatori; verifica la coerenza delle loro attività rispetto alle linee guida comunitarie; promuove l’applicazione armonizzata della normativa comunitaria e delle relative procedure, monitorando le relative attività. Alla luce di queste importanti funzioni di controllo che AGEA è tenuta a svolgere, ho chiesto alla Ministra perché l’Organismo pagatore continui a fidarsi ciecamente di Coldiretti, stringendo con essa un rapporto privilegiato e ignorando

i recenti (e passati) fatti giudiziari evidenziati dal TAR, dall’OLAF e dalla Procura di Bari che indagano sull’illecita acquisizione di fondi comunitari nel periodo 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020. Ho chiesto altresì, al fine di fugare l’esistenza di un cartello sulla gestione dei fondi comunitari, di verificare se vi sia una correlazione tra progetti approvati e iscrizioni alla Coldiretti, ovvero se i beneficiari dei progetti, oggetto di contestazione, siano in prevalenza associati Coldiretti”.




PSR PUGLIA, PROBLEMI PER QUELLO 2007-2013 DI PAGLIARDINI. DOPO INDAGINE OLAF DG AGRI SCRIVE E LA REGIONE CHIEDE INDIETRO LE SOMME. I DOCUMENTI

Vengono al pettine i nodi sul Psr Puglia 2007-2013. L’Organismo europeo per la lotta antifrode – Olaf – apre un’indagine sull’operato dell’Autorità di gestione PSR Puglia di Gabriele Papa Pagliardini. L’Olaf trasmette il dossier alla Direzione generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale della commissione Ue. Che di conseguenza trasmette alla Regione Puglia la documentazione. E ora la Regione Puglia chiede indietro i soldi alle imprese agricole beneficiarie.

“Le risultanza emerse dalle predette indagini – si legge in un documento protocollato della Regione Puglia – hanno evidenziato la sistematica inosservanza da parte della ditta de qua delle norme che regolano le procedure per la concessione dei fondi comunitari e ‘l’intenzionalità e la determinazione di realizzare un disegno fraudolento consistente nel ricevere sovvenzioni pubbliche in misura maggiore di quelle spettanti e, nel contempo, di poter rientrare nella disponibilità delle somme di denaro trasferite a favore di società compiacenti per giustificare i, non reali, costi dei macchinari agricoli’.

Dal contenuto del rapporto è emerso, inoltre, che ‘le spese dichiarate vale a dire le fatture presentate alla regione Puglia per il ricevimento dei contributi, non rappresentano quelle effettivamente sostenute dai beneficiari finali’ e che ‘le sovvenzioni in questione rappresentano un danno al bilancio dell’Unione europea e al bilancio nazionale italiano per la parte di competenza.

Si comunica che tali elementi sono sufficienti ad inficiare in maniera totale la validità dell’intero contributo concesso ed erogato, determinandone quindi le condizioni per la decandenza”.

Ma non finisce qui: l’Olaf mette in discussione anche altri casi relativi alla misura 121 del 14 05 2012, per l’ammodernamento delle aziende agricole. Dopo una lunga corrispondenza tra l’Organismo di controllo europeo, la Direzione Agricoltura Ue, Agea e gli avvocati e, infine, la Regione Puglia, anche in questo caso vengono chieste indietro le somme erogate.

Messa in discussione anche la misura 123 del Psr Puglia 2007-2013. E viene revocato l’aiuto concesso con la DAG n.295 del 14 09 2015 della somma di quasi 729mila euro.

Con una determina della Regione Puglia del 17 ottobre 2019 l’Autorità di gestione del PSR Puglia 2014-2020 si propone la revoca totale dell’aiuto pubblico di 747,360,00 euro impegnato con la determinazione dell’Autorità di gestione del PSR Puglia 2007/2013 n.295.

Prosegue la determina: “di dover incamerare la somma complessiva di 728,981.40 euro di cui 411.084.00 pari al 110% della somma liquidata di 373.680.00 a titolo di anticipo, 278.200.00 erogata a titolo di stato avanzamento dei lavori e 39.697.40 erogata a titolo di saldo.

E di dover obbligare la società a restituire ad Agea in un’unica soluzione l’importo complessivo predetto di 728.981.40 secondo una delle seguenti modalità: versamento presso la Tesoreria provinciale dello Stato; bonifico bancario o postale.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la documentazione relativa:

DOCUMENTO PSR PUGLIA 01

DOCUMENTI PSR PUGLIA 02

DOCUMENTI PSR PUGLIA 03

Era già stato scritto:

PUGLIA, PSR SOTTO GESTIONE PAGLIARDINI USATO PER ALLUVIONI 2013 NEL MIRINO. CORTE DEI CONTI UE SCRIVE: ERRORI ANCHE DEL 100%. E AGEA PAGA. PAGLIARDINI: QUESTIONE SUPERATA, AGEA COLLABORA CON PUGLIA. TUTTO REGOLARE

Le alluvioni in Puglia del 7 e 8 ottobre 2013? Il 10 ottobre la giunta regionale aveva dichiarato lo stato di crisi e l’allora Mipaaf di Maurizio Martina con decreto del 24 gennaio dichiarava l’eccezionalità degli eventi calamitosi. Fu usato il Psr per ricostruire le strade ma gli errori fatti allora tornano oggi. E ora la Corte dei Conti Ue scrive al presidente della Corte dei Conti di viale Mazzini e al responsabile Ufficio relazioni internazionali Mauro Orefice.

Oggetto della missiva: dichiarazione di affidabilità concernente l’esercizio finanziario 2018, audit finanziario del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, Feasr. Lettera per la conferma delle constatazioni preliminari della visita di audit svolta dal 25 al 28 febbraio 2019.

Copia della missiva viene inoltre inviata anche alla direzione generale del Bilancio della Commissione europea “affinché quest’ultima possa adempiere agli obblighi che ad essa incombono in materia di esecuzione di bilancio dell’Unione”.

L’audit riguarda – si legge nella missiva – la spesa dichiarata in relazione all’ultimo trimestre del 2015 per un ammontare di 142.733.425,17 euro infine liquidato dalla Commissione nel 2018 con un versamento effettuato il 17 ottobre 2018. L’importo selezionato su base casuale concerne un pagamento di 1.414.602,56 euro (quota a carico del FEASR: 813.396,47) effettuato a favore del beneficiario il 22 ottobre 2015 a titolo della misura 125, azione 3- ammodernamento delle strade rurali pubbliche.

Il lavoro di audit ha compreso un’analisi della documentazione pertinente e delle procedure applicate per il pagamento dell’aiuto nonché una verifica in loco effettuata il 25 febbraio 2019.

La scheda PSR della misura 125- azione 3 prevedeva – prosegue la Corte dei Conti Ue – un massimale per ogni singolo intervento di 500mila euro.

Il problema sorge nel Comune di Ginosa, dove alcune strade sono state divise in due o più lotti. Durante la visita di audit, gli auditor della Corte hanno chiesto alle autorità comunali di fornire una spiegazione di tale divisione. La spiegazione addotta è stata che, in assenza di divisione, taluni interventi avrebbero superato il massimale di aiuto ammissibile e quindi non sarebbero stati interamente finanziati dal Psr. Ma nel contare i collegamenti con altre strade i lotti della stessa strada sono stati presi in considerazione unitariamente. Di conseguenza – scrivono da Lussemburgo – si ritiene che questa divisione in lotti non sia giustificata e rappresenti una violazione della scheda della misura 125 e del bando.

Ma non solo: l’articolo 71 (2) del regolamento CE n.1698/2005 prevede che ‘sono ammissibili a contributo del FEASR soltanto le spese sostenute per operazioni decise dall’autorità di gestione del relativo programma o sotto la sua responsabilità secondo i criteri di selezione stabiliti dall’organo competente”. L’articolo 78 del medesimo regolamento prevede che “il comitato di sorveglianza si accerta dell’effettiva attuazione del programma di sviluppo rurale. La Corte ha individuato 7 irregolarità.

Altro caso esaminato e evidenziato è quello che riguarda l’Università degli studi di Bari per il quale la Corte ha rilevato un errore del 100%.

L’autorità della gestione del Psr Puglia 2007-2013 era sotto la guida di Gabriele Papa Pagliardini che come si evince dall’allegato firmò le pratiche. Pagliardini è  l’attuale numero uno di Agea e tra i tre candidati selezionati dalla Commissione esaminatrice per il prossimo Direttore generale dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura assieme a Comacchio e Salvi.

Qui di seguito AGRICOLAE allega la documentazione:

LETTERA CORTE DEI CONTI UE VS PUGLIA

FIRMA GESTIONE PSR PUGLIA PAGLIARDINI

Pagliardini, raggiunto da AGRICOLAE, fa sapere che “I beneficiari di quelle misure sono tutti enti pubblici e le finalità dei progetti e le procedure sono a mio avviso assolutamente regolari. Agea sta collaborando con la Puglia per fornire tutta la documentazione necessaria e chiarire i fatti”.. Aggiunge poi che “la questione della suddivisione in lotto è già stata superata dalla corte”.. Anzi, conclude, “i progetti sono stati regolarmente realizzati e anche apprezzati. La spesa riportata nell’articolo riguarda l’intera dichiarazione di spesa riferita a migliaia di progetti. Non è quella dei progetti controllato che è enormemente inferiore”.

Per saperne di più:

PAGLIARDINI: SU PSR PUGLIA 2013 TUTTO SUPERATO E REGOLARE. PROGETTI REALIZZATI E APPREZZATI

“I beneficiari di quelle misure sono tutti enti pubblici e le finalità dei progetti e le procedure sono a mio avviso assolutamente regolari. Agea sta collaborando con la Puglia per fornire tutta la documentazione necessaria e chiarire i fatti”. Lo dichiara ad AGRICOLAE Gabriele Papa Pagliardini, in merito alle contestazioni della Coryecdei Conti Ue in merito all’utilizzo dei fondi PSR per le alluvioni in Puglia del 2013. Il Dg Agea, che all’epoca dei fatti era a capo della gestione Psr della Puglia e che aveva firmato le carte, aggiunge poi che “la questione della suddivisione in lotto è già stata superata dalla corte”.. Anzi, conclude, “i progetti sono stati regolarmente realizzati e anche apprezzati. La spesa riportata nell’articolo riguarda l’intera dichiarazione di spesa riferita a migliaia di progetti. Non è quella dei progetti controllato che è enormemente inferiore”.