Olio Lucano nuovo Igp italiano, Bellanova: Meritato riconoscimento per la Basilicata

“Finalmente anche l’olio Lucano ottiene la certificazione IGP dall’Unione Europea. Un riconoscimento assolutamente meritato per questo prodotto di altissima qualità e per gli oltre 12mila olivicoltori lucani che lo producono”. Così la Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova commenta il via libera definitiva alla registrazione dell’Igp “Olio Lucano IGP” nel registro europeo delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) e delle Specialità tradizionali garantite (Stg) contro imitazioni e falsi.

“Un percorso cominciato nel 2016 e costruito nel tempo con Luca Braia, già Assessore Agricoltura, in Basilicata, e oggi arrivato a compimento”, ha sottolineato Teresa Bellanova. “Non possiamo che essere soddisfatti davanti al numero sempre maggiore di nostri prodotti riconosciuti ufficialmente, con un marchio dedicato, come grandi eccellenze agroalimentari, buone non solo per il palato, ma anche per la salute. Un valore aggiunto che va a premiare anche gli sforzi dei nostri produttori nell’assicurare sempre controlli, qualità e trasparenza ai consumatori”.

Con l’Igp Olio Lucano salgono ufficialmente a diciotto i prodotti a marchio d’eccellenza della Basilicata con cinque Dop, sette Igp, quattro Doc, un Docg e un Igt.




Made in Italy, Braia: olio lucano IGP registrato su Gazzetta Europea. Nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale

Si può definitivamente utilizzare il marchio IGP, dal mese di agosto in realtà già in via provvisoria. Ottima notizia che arriva alla immediata vigilia di una campagna olivicola di Basilicata che si annunciava positiva e che  per questo evento sarà storica.

“La denominazione «Olio lucano» (IGP) è registrata ufficialmente e pubblicata sulla Gazzetta Europea di oggi 5 ottobre 2020. Terminato l’iter, ora comincia la messa in campo di ogni opportunità possibile per il nostro agroalimentare. Inviteremo, da parte nostra,  il Ministro Teresa Bellanova alla presentazione ufficiale del marchio Olio Lucano IGP che spero in tempi brevi possa essere organizzato, sicuramente in collaborazione e sinergia con il presidente nazionale di “Città dell’Olio”, il Lucano Michele Sonnessa.

Avevamo chiesto, sino ad oggi totalmente inascoltati, al dipartimento agricoltura già nel mese di agosto, di cominciare a organizzare un grande evento regionale dedicato all’olio extravergine di oliva lucano, oggi ufficialmente oramai IGP riconosciuto. Chiediamo, pertanto, anche l’immediata applicazione di tutte le procedure atte a rendere fruibile il marchio “Olio Lucano IGP” da parte di tutte le aziende agricole olivicole che, dalla prossima produzione, potranno finalmente avere a disposizione uno strumento di valorizzazione e promozione unico, per il quale non va perso tempo e vanno colte tutte le occasioni per il posizionamento sui mercati nazionali e internazionali.”

Lo dichiara Luca Braia, consigliere regionale e capogruppo di Italia Viva ed ex assessore Regionale all’Agricoltura.

“Il nostro olio – prosegue Braia – è finalmente un prodotto che si fregia del marchio IGP, il diciottesimo prodotto con denominazione di origine regionale.

Un grande lavoro cominciato più di tre anni fa durante il mio mandato di Assessore all’Agricoltura, con gli uffici regionali, Camera di commercio, Alsia ma soprattutto con le tante aziende del consorzio proponente, con il presidente Claudio Cufino.

L’orgoglio e la soddisfazione personale per questo percorso lungo ma il più opportuno per l’olio straordinario della nostra Basilicata, avendone seguito la nascita e la crescita  come un “figlio dell’agricoltura lucana di eccellenza”, si unisce al lavoro di miglioramento della qualità di tutta la comunità olivicola lucana intrapreso sin dal 2015, anno dell’emanazione della legge regionale, con una collaborazione sinergica tra il mondo della produzione a tutti i livelli e delle istituzioni. Doveroso il ringraziamento a tutti i funzionari e dirigenti del Dipartimento che con me hanno lavorato all’obiettivo e al dott. Polizzi del Mipaaf che ne ha seguito con noi puntualmente le vicissitudini e le procedure.

Una proposta presentata dall’Associazione Igp Olio Lucano che ha visto da sempre il supporto  dalle istituzioni regionali, il lavoro di coordinamento dell’Alsia e della Regione Basilicata. Ricordo ancora con emozione l’incontro pubblico a Ferrandina nel dicembre 2018, quando  insieme ad oltre 250 produttori la Basilicata dell’olio extravergine ha incontrato il Ministero in audizione pubblica, in un evento che rimarrà unico per la qualità e la quantità del successo registrato a livello italiano.

L’olivicoltura in Basilicata è il quarto comparto agricolo più produttivo della regione e potrebbe diventare, come per il vitivinicolo, un settore di percorsi e itinerari turistici e paesaggistici importante dai riflessi economici inimmaginabili, se solo si avesse la voglia e la capacità di sfruttare tutto questo a livello politico in una Basilicata che invece ha una legge regionale purtroppo ancora pressoché inapplicata. E i mesi passano.

Possa questo conquistato marchio a denominazione di origine IGP – conclude Luca Braia – essere da nuovo stimolo e da volano di ripresa dell’intero comparto olivicolo e fungere da traino per il rilancio di tutto l’agroalimentare di qualità della regione, che non ha bisogno solo di  assistenzialismo ma di una visione e di dinamismo imprenditoriale. Siamo, per l’agricoltura tutta, a un nuovo inizio: guai a sottovalutare la portata di questo straordinario risultato raggiunto.”




OLIO LUCANO IGP, BRAIA: DOMANDA RICONOSCIMENTO INVIATA AL MIPAAF

OLIO LUCANO

Presentata dalla Basilicata al Mipaaf la domanda di riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta “Olio Lucano”

“Aggregazione, tracciabilità, identità territoriale e difesa della tipicità dell’olio extravergine di oliva lucano. Si apre oggi un nuovo capitolo per la storia dell’agroalimentare di qualità della nostra regione con la presentazione della domanda di riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta “Olio Lucano” che l’Associazione di Organizzazioni di produttori del comparto oleario invierà insieme alla documentazione ed al disciplinare di produzione al Mipaaf”.

Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia nel corso della conferenza stampa che si è svolta presso il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali, sede di Matera, cui hanno preso parte i rappresentanti delle Op olivicole costituenti l’Associazione IGP Olio Lucano, il dirigente generale Giovanni Oliva, i dirigenti del Dipartimento Agricoltura e Alsia.

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“Abbiamo voluto dare evidenza pubblica – ha continuato l’assessore Braia – alla presentazione del dossier di candidatura della domanda perché giunge a conclusione del percorso intrapreso in questi ultimi due anni dagli uffici dipartimentali insieme ad Alsia ed alle organizzazioni produttive del comparto, per il riconoscimento del marchio Igp e del relativo disciplinare di produzione da parte del Ministero delle Politiche agricole, forestali ed alimentari.

Le sei organizzazioni di produttori (Apo; Olivicola Lucana, Oprol, Assoprol, Olivicoltori lucani e Uprol) che rappresentano insieme oltre 11mila olivicoltori, circa 8300 ettari di uliveti e 35 trasformatori, hanno costituito l’Associazione IGP olio lucano che invia ufficialmente al Mipaaf il dossier contenente le relazioni storica, socioeconomica e tecnica oltre che il disciplinare di produzione con le specifiche atte a delineare l’olio lucano che potrà fregiarsi di tale denominazione di qualità, rispettandone le caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche sia in fase di produzione che di trasformazione.

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Il disciplinare di produzione è fortemente orientato ad identificare il prodotto e il territorio regionale oltre che a difenderne la tipicità dalle incursioni esterne di altri oli non italiani. Sono infatti incluse tutte le varietà di olivo regionali autoctone e non e la zona di produzione riguarda tutta la Basilicata. Dai produttori ai frantoiani ai confezionatori, il disciplinare prevede un legame ambientale e sociale con la regione per le caratteristiche che vanno a determinare proprio la qualità del nostro prodotto e la buona reputazione dell’olio lucano sul mercato, che si può far risalire al 1988.

Cinque milioni di piante di olivo in tutto il territorio regionale, per nostra fortuna sane e lontane da problemi che invece affettano le regioni vicine, distribuite su 28mila ettari di territorio, oltre 27 varietà autoctone tra cui le più famose Ogliarola del Bradano delle Colline Materane, la Maiatica di Ferrandina e l’Ogliarola del Vulture.

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Sono circa 30mila le aziende e 145 frantoi attivi, gran parte ancora aperti per la campagna olivicola 2017 in corso, in Basilicata presente una DOP riconosciuta per l’olio del Vulture su 46 marchi a denominazione dell’Italia.

Sono questi i numeri del comparto di Basilicata. Produciamo oggi l’1,4% dell’olio nazionale con una previsione stimata per la campagna 2017 di circa 5000 tonnellate. La Basilicata è, per Ismea, tra le poche regioni in ripresa dopo l’anno terribile, in tutta Italia, che è stato il 2016, nel quale si è toccato il punto più basso di produzione di olio, pur avendo raggiunto solo l’anno prima, invece, oltre 8 mila tonnellate.

L’olio extravergine di oliva ha già un marchio, presentato qualche mese fa e frutto di un concorso di idee volto ad interpretare l’olio lucano nelle componenti storia-natura-territorio sintetizzate nel logo vincitore, del giovane designer Danilo Varriale, nell’anfora che in sé contiene le radici e l’albero di ulivo ma anche le onde dei 4 principali fiumi lucani. Una volta ottenuta la denominazione IGP, – ha concluso Braia –  le organizzazioni di produttori potranno utilizzare il marchio “Olio Lucano” per la promozione e valorizzazione del prodotto”.