Pac, Vallardi, Comagri Senato: sia meno green e più realistica. Dare ad agricoltore ruolo di custode dell’ambiente, suo primo strumento di lavoro

“Green sì, ma bisogna prima di tutto garantire gli agricoltori, i primi veri ambientalisti che ci sono dato che l’ambiente è il loro strumento di lavoro e di sopravvivenza”. Così ad AGRICOLAE il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Giampaolo Vallardi in merito alla discussione sul futuro della Pac Post 2020.

Secondo Vallardi “occorre trovare il giusto equilibrio senza esasperare il concetto del ‘green’ a danno dell’agricoltore”. Anche perché “il mondo chiede sempre più cibo e sempre più di qualità, e la Pac – al di la degli slogan – deve essere più realistica”, prosegue.

Una Pac troppo verde – conclude – “rischia di andare contro alle stesse esigenze del mondo intero.  Occore invece interpretare la figura dell’agricoltore come custode dell’ambiente. Questa è la vera sfida del futuro. Ormai l’agricoltore è maturo e sa che deve essere il primo a tutelare l’ambiente in cui vive e lavora”.




Pac post 2020: Raggiunto l’accordo politico in Consiglio. Sarà più sostenibile, competitiva ed inclusiva. Bellanova: soddisfatti compromessi raggiunti e tutela produzioni

Dopo oltre 2 anni di negoziati, al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura svoltosi in Lussemburgo gli Stati membri europei hanno raggiunto ieri a tarda notte un accordo generale sulla Politica Agricola Comune post 2020, accordo che andrà ora negoziato in trilogo con la Commissione e il Parlamento europeo.
L’intesa segna un’evoluzione storica dell’impianto tradizionale della politica agricola.
Per la prima volta, infatti, i fondi della PAC saranno assegnati in base ai risultati raggiunti anziché al mero rispetto delle norme di conformità. L’accordo prevede che ogni Stato Membro presenti un Piano strategico nazionale per la definizione e attuazione di tutti gli interventi, a seguito di un’analisi dei fabbisogni. Le Regioni, attraverso le proprie Autorità di Gestione, potranno continuare ad attuare gli interventi inerenti lo sviluppo rurale.

“Siamo molto soddisfatti dei compromessi raggiunti in merito alle nostre produzioni bandiera”, ha commentato stanotte la Ministra Bellanova.

E ancora: “Saremo finalmente in grado di attuare interventi di investimento e ristrutturazione nel settore dell’olio di oliva, a beneficio anche dei produttori danneggiati dalla xylella, così come di continuare a sostenere il settore vitivinicolo, ad esempio finanziando l’impianto di nuovi vigneti”.

La riforma, che entrerà in vigore il primo gennaio 2023 al termine dei due anni di transizione, presenta novità’ importanti. Tra queste le ambiziose disposizioni volte ad allineare la politica agricola europea alla sfida dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.
Una percentuale minima del 30% delle spese del II pilastro (Sviluppo Rurale) dovrà essere destinata a misure agro-ambientali, ed almeno il 20% delle risorse del I pilastro (pagamenti diretti) dovranno essere allocate a schemi ecologici, ovvero a misure come l’inerbimento dei frutteti, la riduzione dei fitofarmaci e fertilizzanti, i metodi di agricoltura biologica e ulteriori pratiche agricole benefiche per l’ambiente.

Particolare attenzione viene poi dedicata ai giovani agricoltori e ai piccoli agricoltori. I primi potranno ad esempio beneficiare di un contributo per iniziare l’attività fino a 100.000 euro, mentre per i secondi è prevista maggiore semplificazione e l’esonero da eventuali tagli dei pagamenti diretti necessari per costituire una riserva anticrisi.

Su richiesta italiana si prevede, inoltre, la possibilità di destinare una piccola percentuale dei pagamenti agli agricoltori per costituire un fondo con funzioni assicurative nel caso di eventi avversi.




PAC POST 2020, AGROMECCANICI VENETO PRONTI A SFIDA INNOVAZIONE

PAC, AGROMECCANICI VENETO

Pac post 2020: agromeccanici del Veneto, con le loro 1.200 le imprese associate a Fimav, pronte a raccogliere la sfida dell’innovazione

“Gli agromeccanici del Veneto, con le loro 1.200 le imprese associate a Fimav, sono pronte a raccogliere la sfida dell’innovazione, della lotta ai cambiamenti climatici, della sostenibilità sociale ed occupazionale, con l’obiettivo di accompagnare la diffusione della tecnologia nelle imprese agricole e migliorarne la redditività. Il nostro comparto, che sviluppa un fatturato aggregato di 50 milioni di euro su scala regionale, non può tuttavia essere l’unico anello della filiera chiamato ad assumersi il rischio di impresa”. Lo ha detto Gianni Dalla Bernardina all’assemblea dei quadri e dirigenti della Federazione delle imprese di meccanizzazione agricola del Veneto, che ha visto la partecipazione di oltre 120 persone e più di 70 imprese dei servizi per conto terzi in agricoltura.

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L’attenzione al settore è stata manifestata anche dal governatore del Veneto, Luca Zaia, in un messaggio e dall’assessore all’Agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, presente all’evento, che ha rassicurato la platea annunciando che ha preso il via l’iter per permettere ai contoterzisti di edificare in aree rurali e altre attività legate alla certificazione e all’innovazione.

Nel mirino di quadri e dirigenti di Fimav, anche la Politica agricola comune 2020-2027, che si pone gli obiettivi di garantire l’equo tenore di vita degli agricoltori, la protezione dell’ambiente, contrastare i cambiamenti climatici. “Il nuovo modello della Pac – ha detto Alberto Zannol della Direzione Agroalimentare della Regione Veneto – stabilisce che l’Unione europea fissi i parametri politici di base, come ad esempio gli obiettivi economici, sociali e ambientali, approva i piani strategici nazionali e regionali, mentre gli Stati Membri scelgono ed elaborano gli interventi in funzione la propria realtà, elaborano un piano strategico per il Primo e Secondo pilastro, definiscono il loro contributo agli obiettivi dell’Ue, stabiliscono le conformità e le misure di controllo, hanno la responsabilità del rispetto del bilancio”.

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Sarà una Pac che guarda con attenzione agli investimenti, alle nuove tecnologie, i big data, l’economia circolare, che pianifica attentamente un modello di gestione dei rischi e che, nell’ambito dell’innovazione, stabilisce una forte sinergia con le politiche di ricerca e sviluppo, formazione e consulenza.

“Le imprese di meccanizzazione agricola, in quest’ambito, potranno svolgere un ruolo di ancora maggiore responsabilità, per garantire una produzione crescente, una più equa redistribuzione dei redditi, nel rispetto della sostenibilità ambientale, occupazionale ed economica”, ha ribadito Dalla Bernardina. Alcune azioni mirate agli investimenti si ritroveranno anche nella Legge di Stabilità, che per il 2018 replica sostegni strategici per le imprese agromeccaniche come il super-ammortamento del 140%, l’iper-ammortamento al 250% per investimenti innovativi e digitali inseriti nel Piano industria 4.0, la Sabatini Ter, dedicata alle micro, piccole e medie imprese che vogliono acquisire impianti, attrezzature, macchinari e beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali ad uso produttivo.




PAC POST 2020, AGRINSIEME: BENE OBIETTIVI MA PREOCCUPAZIONE PER ECCESSIVA DISCREZIONALITÀ A LIVELLO NAZIONALE

PAC POST 2020

Agrinsieme, preoccupazione eccessiva discrezionalità a livello nazionale su Pac post 2020

“Condividiamo in larga misura gli obiettivi evidenziati nella comunicazione sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura approvata oggi dal Collegio dei Commissari ma esprimiamo preoccupazione per il rischio di una progressiva ri-nazionalizzazione della PAC”.  Questo il commento di Agrinsieme, il coordinamento delle organizzazioni Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza Cooperative Agroalimentari in merito alle ipotesi di studio di bilancio comunitario dopo il 2020.

“In una fase molto delicata nella quale iniziano a circolare alcune preoccupanti indiscrezioni su possibili tagli draconiani al budget dell’UE post 2020, accogliamo positivamente l’odierna comunicazione sul futuro dell’agricoltura europea, che mira a garantire che la PAC continui anche nel futuro a rispondere alle sfide poste dalla competitività economica, dal ricambio generazionale, dalla sicurezza alimentare e dal contrasto dei rischi conseguenti al cambiamento climatico e alle crisi di mercato”.

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“Registriamo tuttavia con preoccupazione l’orientamento della Commissione Europea volto a demandare agli Stati membri la messa a punto di piani strategici per il raggiungimento degli obiettivi definiti a livello comunitario: sebbene siano ampiamenti condivisibili gli obiettivi della semplificazione e della flessibilità, temiamo che l’eccessiva sussidiarietà concessa agli Stati membri possa condurre ad una sostanziale rinazionalizzazione della PAC e a conseguenti distorsioni di trattamento  tra produttori e cooperative agricole dei 27 Stati membri. Occorre poi evitare che si discrimini tra imprese: la comunicazione diffusa oggi evoca chiaramente il rischio di plafonamento dei pagamenti e di regressività con tagli alle aziende di maggiori dimensioni”.

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“Importante, inoltre, il rafforzamento del legame tra politica agricola e commercio internazionale attraverso una definizione mirata delle priorità nei negoziati bilaterali, il superamento delle numerose barriere non tariffarie ancora presenti in molti Paesi e il rafforzamento della politica di promozione dei prodotti agroalimentari dell’UE”.

“Strategica, inoltre, la volontà di investire sulla ricerca e sull’innovazione per riuscire a garantire un’agricoltura sempre più sostenibile e competitiva, che incentivi l’ingresso di nuove generazioni”.

“Evidenziamo infine – così conclude Agrinsieme – la necessità di confermare e rafforzare anche nel futuro periodo di programmazionele misure oggi contenute nelle organizzazioni comuni di mercato di ortofrutta e vino e di estenderle anche ad altri settori, per consentire la strutturazione di filiere produttive in molti Stati membri”.