Proposta di revisione della Pac, Cia Puglia: Primi segnali positivi

CIA Agricoltori Italiani di Puglia esprime soddisfazione per la proposta di revisione della PAC, la Politica agricola comune. La Commissione europea ha avanzato una proposta di modifica per alcune disposizioni, con l’obiettivo di semplificare le procedure e fornire più flessibilità agli agricoltori.

“Arrivano i primi segnali di apertura alle numerose richieste e sollecitazioni fatte da CIA al fine di ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori – commenta il presidente regionale e vicepresidente nazionale CIA Gennaro Sicolo –. In particolare, la Commissione propone una revisione selettiva di alcune di queste condizionalità all’interno del regolamento sui piani strategici della PAC. Riteniamo che si stia andando nella direzione giusta.  Ci auguriamo che tutte le nostre istanze vengano recepite prima della fine della legislatura”.

Il riesame riguarda gli elementi non produttivi (BCAA 8). Si chiede agli agricoltori europei di preservare gli elementi caratteristici del paesaggio presenti nei loro terreni, abrogando però l’obbligo di destinare una porzione dei seminativi a superfici non produttive, come i terreni a riposo.

La rotazione delle colture (BCAA 7) permetterà agli agricoltori dell’Unione europea di adempiere al requisito optando per la rotazione o la diversificazione delle colture, in base alle condizioni specifiche che devono affrontare e alla scelta dei loro paesi di includere l’opzione della diversificazione nei loro piani strategici della PAC.

La copertura del suolo durante i periodi sensibili (BCAA 6) concede agli Stati membri maggiore libertà nel definire i periodi sensibili e le pratiche ammesse per soddisfare questo requisito, tenendo conto delle condizioni nazionali e regionali e dell’aumento della variabilità meteorologica.

Oltre a queste modifiche, nella proposta di revisione della PAC la Commissione suggerisce che gli Stati membri possano concedere esenzioni per certi tipi di colture, suoli o sistemi agricoli dai requisiti di lavorazione del suolo, copertura del suolo e rotazione/diversificazione delle colture (rispettivamente GAECS 5, 6, 7). Saranno possibili anche deroghe mirate per consentire l’aratura per il ripristino dei prati permanenti nei siti Natura 2000 danneggiati da predatori o specie invasive (BCAA 9). Queste esenzioni potrebbero essere applicate per l’intera durata della PAC nei piani strategici e dovrebbero essere limitate in termini di superficie, applicate solo dove strettamente necessarie.

In situazioni di condizioni meteorologiche avverse che impediscono agli agricoltori di operare efficacemente e rispettare i requisiti BCAA, gli Stati membri potranno introdurre deroghe temporanee, che comunque dovrebbero essere limitate nel tempo e rivolte esclusivamente ai beneficiari interessati.

Inoltre, gli Stati membri dovranno aggiornare i piani strategici della PAC entro il 31 dicembre 2025 se specifiche normative ambientali e climatiche dell’UE (ad esempio, relative alla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali di flora e fauna e alla protezione delle acque) verranno modificate. Uno degli obiettivi centrali della PAC concerne il potenziamento della posizione degli agricoltori nella filiera alimentare. Nonostante esistano già diverse misure a livello europeo per garantire una maggiore equità e proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali e sebbene il grado di fiducia e cooperazione tra gli attori della catena sia in aumento, la piena attuazione e applicazione degli strumenti politici disponibili richiede tempo e un maggiore sforzo.

Per correggere gli squilibri nella catena preservando al contempo il principio fondamentale dell’orientamento al mercato, la Commissione ha proposto di migliorare l’attuale quadro giuridico stabilito dal regolamento recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (OCM). Si tratta di rafforzare le norme applicabili ai contratti che gli agricoltori sottoscrivono con gli acquirenti dell’industria alimentare o del commercio al dettaglio e le organizzazioni di produttori.

 




Lombardia. Revisione Pac, Beduschi: finalmente si rende giustizia al settore agricolo

La revisione della PAC è la prima vera buona notizia che l’Europa ci dà dopo tanta attesa. Finalmente si avverte un cambio di rotta e la ragione prevale sull’ideologia e gli algoritmi che stavano per condannare la nostra agricoltura alla resa perché messa nelle condizioni di non poter competere di fronte a chi delle regole, della qualità dei prodotti e della salute dei consumatori se ne è sempre infischiato”. L’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, commenta l’approvazione proposta dalla Commissione europea di una revisione mirata di alcuni atti della Politica agricola comune (Pac).

 

“Oggi – conclude Beduschi – vengono riconosciute le ragioni dei nostri agricoltori e di chi, come Governo e Regione Lombardia, si è schierato dalla parte di un settore accusato e criminalizzato in modo folle. Adesso aspettiamo di dare concretezza a questa svolta per avere una politica agricola su misura delle specificità di ogni territorio”.




Agricoltura: Centinaio, modifiche Pac risultato buono ma parziale

“Le modifiche alla PAC approvate dal Comitato speciale Agricoltura rappresentano certamente un passo avanti rispetto alle restrizioni imposte finora. È un buon risultato ottenuto anche grazie all’impegno del governo italiano. Ma si tratta ancora di una soluzione parziale, che alleggerisce vincoli e burocrazia ma non risolve i troppi problemi degli agricoltori”. Lo afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega.
“La questione è semplice: l’Europa non può più pensare di pagare gli agricoltori per non coltivare. Deve invece aiutarli a fare meglio il loro lavoro, cioè conciliare sostenibilità ambientale ed economica, favorire le innovazioni tecnologiche e contrastare la concorrenza sleale degli altri Paesi. Per fare questo, non bastano poche modifiche alle norme esistenti. Green Deal, PAC e accordi commerciali vanno rivisti profondamente. È quello che la Lega vuole fare, se riusciremo a far nascere una nuova maggioranza di centrodestra in Europa”, conclude Centinaio



Vallardi (Forza Italia): Approvazione della revisione della Pac rispecchia volontà Sistema Italia

Durante la riunione di oggi del comitato speciale per l’agricoltura, i ministri si sono accordati per iniziare la revisione della Politica Agricola Comune (PAC). Una risposta sperata e finalmente arrivata alle innumerevoli proteste degli agricoltori che anche oggi protestano a Bruxelles. – commenta Gianpaolo Vallardi, Responsabile Regionale di Forza Italia del dipartimento Agricoltura e Fonti Rinnovabili per il Veneto.

Le norme sulle condizionalità ambientali vengono rimodulate mettendo fine a un atteggiamento ideologico durato fin troppo. Grazie ai numerosi interventi di Forza Italia, in Europa siamo riusciti a calmierare le disposizioni e queste modifiche ci hanno dato ragione – sottolinea Vallardi, da sempre vicino al mondo agricolo

Le modifiche alle norme sulle buone condizioni agricole e ambientali (GAEC) approvate dal Comitato speciale per l’agricoltura vanno nella giusta direzione poiché gli Stati membri potranno concedere deroghe temporanee a specifici requisiti di condizionalità in caso di condizioni climatiche inaspettate ed avverse che impediscono agli agricoltori di rispettarle.

Semplificazione, riduzione della burocrazia e revisione dei piani strategici è quanto è stato richiesto da Forza Italia in tutte le sedi europee – conclude Vallardi.




Copagri: Pac, bene ok Comitato Speciale Agricoltura a misure di semplificazione per il 65% dei beneficiari

“Grazie all’odierno via libera del Comitato Speciale Agricoltura-CSA alla proposta di revisione e semplificazione della PAC presentata dalla Commissione UE verranno ridotti gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, come ripetutamente richiesto dalla Copagri, e si andrà nella direzione di garantire agli Stati Membri una maggiore flessibilità nell’applicazione delle misure previste dai Piani Strategici Nazionale, che potranno ora essere modificati due volte l’anno”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista, a margine della riunione del CSA, l’organo che si occupa di preparare i lavori del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’UE, plaudendo all’operato del governo e della diplomazia italiana, grazie al quale è stata accolta una delle proposte avanzate con forza dalla Confederazione.

“Il testo approvato dal Consiglio UE, inoltre, introduce dei sensibili miglioramenti in merito ai rigidi vincoli ambientali cui sono sottoposti i produttori agricoli comunitari, confermando, fra le altre cose, l’atteso rinvio per l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni a riposo ed esentando le aziende agricole sotto i 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità previsti dalla PAC”, aggiunge il presidente, facendo notare che “le piccole aziende rappresentano il 65% circa dei beneficiari della PAC”.

“È chiaro che i problemi sul tavolo degli agricoltori restano ancora molti, a partire dalla scarsa redditività, dalla distribuzione del valore lungo la filiera e dagli alti costi di produzione, ma è indubbio che questa prima risposta delle istituzioni comunitarie rappresenti un passo avanti verso le legittime istanze delle migliaia di produttori agricoli che da mesi chiedono un rapido cambio di passo”, prosegue Battista, ricordando che “il Primario paga lo scotto di problematiche ataviche che da tempo immemore ne frenano lo sviluppo”.

“La proposta della Commissione Europea, che dovrebbe presumibilmente entrare in vigore alla fine della primavera, passerà ora al vaglio della plenaria del Parlamento Europeo alla fine del prossimo mese di aprile, come prevede la procedura d’urgenza che la Commissione Agricoltura ha deciso di utilizzare per accelerare il più possibile l’iter legislativo del provvedimento”, spiega Battista, precisando che “solo al termine di questi passaggi il testo sarà poi formalmente approvato dal Consiglio dell’UE e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea”.




Ue, Lollobrigida: Vittoria Italia per PAC più giusta e meno burocratizzata

“Con il via libera a Bruxelles del Comitato speciale Agricoltura, oggi compiamo un ulteriore passo verso la revisione e la semplificazione della PAC. La votazione di oggi è un risultato fondamentale frutto anche del documento strategico presentato dall’Italia all’Agrifish lo scorso febbraio e dell’azione del Governo, che ha portato con successo il tema dell’agricoltura sul tavolo dello scorso Consiglio europeo. Ringrazio il Presidente Giorgia Meloni, il collega Raffaele Fitto e la nostra diplomazia per il lavoro di squadra portato avanti in questi mesi.  Andiamo avanti con la revisione della Politica Agricola Comune, fortemente voluta dal nostro Governo, e che permetterà all’Europa di avere un’agricoltura più giusta e più rispettosa del ruolo dell’agricoltore. Riduciamo gli oneri amministrativi e burocratici, consentiamo maggiore flessibilità nel rispetto dei vincoli ambientali e tuteliamo il diritto di ogni cittadino di avere cibo sano, prodotto nei nostri territori e non importato da Nazioni che non rispettano i nostri stessi diritti”, è quanto dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Ue, sostegno agli agricoltori: il Consiglio approva una revisione mirata della politica agricola comune. Rafforzata protezione Ig. I COMMENTI




Ue. Caretta (FdI), revisione Pac frutto del lavoro del ministro Lollobrigida

“L’Europa torna a guardare agli agricoltori come una risorsa strategica e non come un nemico da abbattere a colpi di direttive dettate dall’ideologismo ambientalista. Grazie al lavoro del ministro Lollobrigida e di tutto il governo Meloni, in Europa si respira un’aria nuova in tema di politiche agricole. La revisione della Pac, decisa dal Consiglio europeo, è un successo italiano di cui godranno gli agricoltori italiani, europei e tutti i cittadini che hanno diritto ad accedere a cibo sano, prodotto nei nostri territori e non importato da Paesi che, al contrario nostro, non si attengono ai parametri minimi di rispetto dell’ambiente”.

E’ quanto dichiara l’on. Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia



Ue. Sottosegretario La Pietra, revisione Pac è una vittoria del governo Meloni

“La revisione della Pac è una vittoria del governo Meloni, che grazie all’impegno del ministro Lollobrigida, ha determinato un cambio di rotta delle politiche agricole europee. Dopo anni di cosiddetto green deal, spinto al limite del fanatismo ambientalista, l’Europa deve tornare a considerare gli agricoltori come primi custodi dell’ambiente e non come nemici. L’approccio ideologico di Bruxelles in questi decenni ha messo in ginocchio gli agricoltori europei, a tutto vantaggio di una concorrenza extra europea, che non essendo sottoposta a nessuno dei vincoli a cui sono stati sottoposti i nostri agricoltori, se ne è approfittata a danno della nostra economia e di quel rispetto dell’ambiente che, teoricamente, si voleva attuare. Grazie al lavoro del governo Meloni ora, proprio nell’anniversario dei Trattati di Roma, di cui l’Italia fu protagonista, l’agricoltura è tornata centrale nelle decisioni della UE. L’obiettivo di trovare il giusto equilibrio tra rispetto dell’ambiente e sviluppo rimane ambizioso, ma senza paraocchi ideologici, sono fiducioso che si possa centrare”.  E’ quanto dichiara il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra.




Agricoltura, Cerreto (FdI): Consiglio Ue approva revisione mirata norme Pac, vittoria del Governo Meloni

“Con l’approvazione in Consiglio UE della revisione mirata di alcuni atti fondamentali della politica agricola comune (PAC) si risponde concretamente alle preoccupazioni espresse dagli agricoltori. Questa revisione porta la firma del Governo Meloni e ministro Lollobrigida che hanno fortemente lavorato affinché si riducessero gli oneri amministrativi per gli agricoltori, sempre nel rispetto di una tutela ambientale che non deve però trascendere in vanagloriose ideologie ambientaliste. In questo modo inizia la fase di riparazione degli errori commessi negli anni e si inizia, finalmente, a considerare nel giusto verso un settore importante per l’Europa.” Lo ha dichiarato l’on. Marco Cerreto, capogruppo per Fratelli d’Italia in Commissione Agricoltura.




Ue: Coldiretti, bene semplificazione Pac, ora moratoria sui debiti

Il via libera degli Stati membri alla proposta di semplificazione della Pac rappresenta una prima risposta importante alle richieste della Coldiretti a tutela delle imprese agricole, alla quale deve ora seguire una moratoria sui debiti delle aziende”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare l’approvazione da parte dei 27 Stati membri della revisione della Politica agricola comune, con una serie di misure di alleggerimento degli adempimenti burocratici delle quali andranno a beneficiare cinquecentomila piccoli agricoltori italiani come richiesto da Coldiretti. Il presidente della principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa ha avuto una serie di incontri istituzionali a Bruxelles in occasione del Consiglio.

Un primo passo che va ora rafforzato con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac che gravano su tutte le aziende, a prescindere dalla loro dimensione, considerato che oggi – rileva Coldiretti – un agricoltore spende un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche.

La revisione della Pac è il risultato delle mobilitazioni pacifiche della Coldiretti che hanno portato migliaia di agricoltori in piazza a Bruxelles, ottenendo anche la proroga degli aiuti di stato, nell’ambito del quadro temporaneo per l’Ucraina. Una misura necessaria per arrivare a una moratoria dei debiti per le imprese agricole colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli.

Positivo anche il rinvio del voto sul regolamento sul Ripristino natura, su cui si è discusso in Consiglio Ambiente Ue, per la mancanza di una maggioranza favorevole dopo che contro la proposta di regolamento si è costituito un fronte di Paesi, guidato proprio dall’Italia e comprendente Olanda, Svezia, Polonia, Finlandia, Belgio, Austria e Ungheria. La prova – secondo Coldiretti – che si tratta di una legge senza logica che, tra le altre cose, diminuisce la produzione agricola e aumenta la burocrazia a carico delle imprese, mettendo in contrapposizione la natura e l’agricoltore, che in realtà è il primo e vero custode dell’ambiente”.

Al centro dei lavori del Consiglio Agricoltura Ue anche il tema delle nuove tecnologie di miglioramento genetico raggruppate sotto la denominazione Tea o Ngt (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Si tratta di tecniche che non hanno nulla a che fare con i vecchi Ogm – sottolinea la Coldiretti – poiché non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare.

Si tratta di un sostegno della competitività delle imprese agricole che hanno la necessità di innovare per crescere. La vera transizione ecologica – continua Coldiretti – passa da soluzioni pragmatiche, che aiutino concretamente gli agricoltori a ridurre input chimici e risorse naturali, ma anche ad adattarsi alle nuove patologie e ai nuovi insetti che sempre più si diffondono anche in Europa a causa dei cambiamenti climatici.




Pac: Foti (Fdi), revisione è vittoria del governo Meloni

“L’approvazione in sede Europea della revisione della Politica Agricola Comune, è una vittoria tutta italiana che ha il sapore di riscatto. Grazie al governo Meloni, e al sapiente lavoro del ministro Lollobrigida, il comparto agricolo vedrà un profondo rinnovamento, mirato a semplificare e ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori, sempre nel rispetto di una tutela ambientale che non deve però trascendere in folli ideologie ambientaliste. Verranno così, in parte, riparati gli errori commessi negli anni ai danni di un settore primario per l’Italia e fondamentale per l’Europa”.

Così, in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti. 



Slow Food Italia: Politica agricola Ue ad alto impatto ambientale

Dopo la nuova deroga alle norme della condizionalità sugli spazi per la natura del regolamento della Politica Agricola Comune 2023-2027, la Commissione europea ha proposto un ulteriore indebolimento della protezione del suolo, della rotazione delle colture e dei pascoli con un pacchetto di ulteriori modifiche giustificate dalla “semplificazione” dei regolamenti europei e chiedendo la loro approvazione attraverso una procedura di urgenza.

Questa proposta di ulteriori modifiche verrà discussa domani nel Consiglio AgriFish. I capi di Stato e di Governo dell’Ue voteranno la proposta nel corso del Consiglio europeo di oggi, mentre il voto in plenaria al Parlamento Europeo è previsto entro il mese di aprile.
Una procedura del tutto straordinaria che non prevede una valutazione di impatto, né un confronto con la società civile. Decisione ancora più incomprensibile considerata la consultazione proprio sul tema della semplificazione attivata dalla stessa Commissione nelle ultime settimane, i cui risultati sono attesi dopo l’estate, nonché il Dialogo strategico aperto proprio sui temi del futuro dell’agricoltura in Europa.

Per attirare l’attenzione dei decisori politici e del pubblico sulle carenze della procedura d’urgenza e sulla mancanza di legittimità della proposta della Commissione, le Associazioni europee Slow Food, Birdlife, Greenpeace, EEB e WWF, in coordinamento con ClientEarth, hanno inviato oggi una lettera alla Presidente Ursula von der Leyen. La lettera sottolinea il processo antidemocratico che ha portato alla proposta e la mancanza di vere giustificazioni dietro la pretesa della procedura di urgenza. Le Associazioni europee evidenziano inoltre l’impatto che le misure proposte avranno sull’ambiente e sul futuro dell’agricoltura. Alla luce di queste considerazioni, le Associazioni europee chiedono il ritiro della proposta e che qualsiasi futura iniziativa sull’agricoltura dell’Ue rispetti i diritti democratici dei cittadini.

Slow Food Italia, insieme alla Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura ribadisce al nostro Governo la richiesta di non sostenere lo smantellamento degli standard ecologici nella politica agricola, votando contro la proposta della Commissione. Sorprende che nella stessa settimana in cui risulta evidente che l’Europa è impreparata agli effetti crescenti del cambiamento climatico, la Commissione europea, senza nessuna valutazione condivisa, riduca le regole per implementare le poche misure rimaste nella Pac necessarie per promuovere la resilienza delle aziende agricole di fronte della crisi ambientale.

«È urgente un confronto allargato su questo tema che non può essere limitato alle sole Organizzazioni agricole, perché il futuro dei sistemi agroalimentari interessa tutti i cittadini e non solo gli agricoltori. Purtroppo la nostra richiesta di avvio di un ampio dialogo anche a livello nazionale inviata nelle scorse settimane al Ministro Francesco Lollobrigida sembra essere caduta nel vuoto» – commentano le Associazioni di #CambiamoAgricoltura che concludono – «Questo pacchetto di riforme non solo riporterà la Pac indietro di oltre 25 anni, ma danneggerà in particolare tutte quelle aziende agricole che hanno convintamente intrapreso la strada dell’agroecologia e renderanno tutto il sistema agricolo ancora più vulnerabile agli effetti della perdita di biodiversità e della crisi climatica».

CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). È inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo.




Cia Ferrara: bene le modifiche della Pac accolte dalla Commissione Europea, ma i tempi per l’applicazione sono strettissimi

Le semine di mais, sorgo e soia sono alle porte e gli agricoltori stanno aspettando per capire se le modifiche alla PAC (Politica Agricola Comune) – il sistema di contributi europei che sostengono la produzione agricola – proposte dalla Commissione Europea diventeranno effettive in tempo, “liberandoli” da alcuni vincoli come il 4% di superficie da lasciare incolta e la rotazione colturale. L’Europa ha accolto sicuramente alcune richieste fortemente volute anche da Cia-Agricoltori Italiani. Ora, però, il nuovo Regolamento, che prevede anche semplificazione della Pac e una valorizzazione della produzione agricola lungo le filiere, dovrà essere sottoposto all’approvazione del Consiglio e del Parlamento Europeo, per poi passare agli Stati membri dell’Unione per l’applicazione. Un iter che troppo lungo perché sia possibile applicare le nuove norme già da quest’anno, come spiega il presidente di Cia Ferrara, Stefano Calderoni.

“La nostra associazione è soddisfatta perché sembra che l’Europa abbia finalmente compreso che un sistema di incentivazione alla produzione di cibo, in un contesto di carenza a livello mondiale, non può diventare un ostacolo per le aziende agricole. Bene che si sia tornati indietro su alcune regole “ideologiche” e francamente inapplicabili da aziende che hanno già difficoltà a fare reddito: l’obbligo di destinare una percentuale del 4% a superfici non produttive; la rotazione colturale “forzata” che è stata sostituita dalla diversificazione colturale; l’esenzione dai controlli sulla condizionalità, cioè i requisiti necessari per ottenere i contributi, per le piccole aziende sotto i dieci ettari di superfice. Sicuramente interessante – continua Calderoni – anche dare agli Stati più discrezionalità e la possibilità di esenzioni in situazioni particolari, dove ci siano ad esempio danni da predatori o specie invasive, come sicuramente succede sul nostro territorio. Nulla da eccepire, dunque, sulle modifiche che finalmente sono state accolte, ma il problema sono le tempistiche. Parliamo di un nuovo Regolamento sulla PAC che dovrà passare da un Parlamento europeo sostanzialmente “dimissionario” e poi dovrà comunque essere recepito dall’Italia. Rischiamo di perdere moltissimo tempo che non abbiamo, perché molte decisioni colturali sono già state prese, senza possibilità di tornare indietro. Rimane una speranza, molto esigua, per le semine primaverili ma bisogna fare davvero in fretta perché gli agricoltori non possono fermarsi ad aspettare un’approvazione che richiede lunghi percorsi legislativi e burocratici. La sensazione è, come sempre, che ci sia un forte distacco tra chi ha l’onere di decidere i regolamenti e gli agricoltori che si trovano a doverli applicare in campo, tutti i giorni, e finiscono per essere l’unico anello delle filiere a sopportarne le conseguenze produttive e reddituali”.

 




Ue, Lollobrigida: grazie a Italia agricoltura a massimi livelli. Consiglio Ue ha condiviso e approvato nostre proposte. I COMMENTI

“Grazie all’Italia e a Giorgia Meloni si torna a parlare di agricoltura ai massimi livelli. Con il documento strategico che ho presentato in Agrifish sulla revisione della Pac, la nostra Nazione ha gettato le basi per rimettere in discussione il valore intrinseco e i futuri orizzonti della Politica Agricola Comune e oggi è riuscita a ridare centralità al settore. I contenuti sostanziali del documento, condivisi con le organizzazioni di categoria, sono stati ripresi ed approvati nelle conclusioni del Consiglio Ue a Bruxelles. Un passo in avanti importantissimo che si è concretizzato soprattutto grazie al lavoro portato avanti dall’Italia”, così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“È stato raggiunto un risultato eccezionale, che apre la strada ad una centralità ritrovata e al consolidamento del ruolo strategico dell’agricoltura. Il Consiglio europeo ha sottolineato infatti l’importanza del settore agricolo per la sicurezza alimentare e l’autonomia strategica dell’Unione, il valore di comunità rurali e il ruolo essenziale della politica agricola comune”, ha continuato il ministro. “Nelle conclusioni, il Consiglio ha richiamato la Commissione Ue e l’Agrifish a lavorare su misure straordinarie, come la semplificazione, il giusto reddito, gli strumenti di sostegno aggiuntivo, come l’estensione del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato e sulla concorrenza leale, basata su regole sia a livello globale sia nel mercato interno. Tutti punti su cui il Governo Meloni, sin dal suo insediamento, ha insistito in tutti i consessi internazionali. Nell’ambito del Consiglio si è discusso anche della regolazione delle importazioni di grano dall’Est. Sono state annunciate misure più rigide che regoleranno l’import di grano e potranno prevenire la destabilizzazione del mercato”, ha concluso il ministro.

Di seguito i commenti: 

Consiglio Ue, dalla Russia alla sicurezza Ue fino all’agricoltura e Medio Oriente. LE CONCLUSIONI E IL DOCUMENTO

Grano, Commissione Ue propone aumento tariffe su prodotti cerealicoli russi e bielorussi. Von der Leyen: nostro impegno per sicurezza alimentare

Consiglio Ue, Meloni: soddisfatti per le misure approvate per l’agricoltura e per la proroga degli aiuti

Ue: Coldiretti, fondamentale ok aiuti di Stato per moratoria debiti

Consiglio Ue. Filiera italia: vittoria dell’Italia e del buon senso

Confagricoltura: bene la proposta della Commissione Ue di introdurre dazi sui cereali dalla Russia

Cereali, Tiso(Confeuro): Stop a importazioni turche e russe. Per Italia e Ue autonomia produttiva

Cia, bene Consiglio europeo su semplificazione, giusto prezzo e aiuti di Stato

Consiglio Ue: Giansanti a Bruxelles incontra Wojciechowski e si complimenta con Meloni, Lollobrigida e Fitto per il risultato

Ue, Prandini: fondamentale proroga Ue aiuti di stato per agricoltori. Bene semplificazione per terreni a riposo. VIDEOINTERVISTA

 

 




Consiglio Ue, Meloni: soddisfatti per le misure approvate per l’agricoltura e per la proroga degli aiuti

“C’è molta soddisfazione da parte italiana per lo svolgimento di questo Consiglio europeo. Partendo dal tema che noi avevamo chiesto venisse inserito nella discussione del Consiglio, che era particolarmente il tema relativo all’agricoltura. Siamo partiti con un testo di conclusioni che aveva già la nostra approvazione con riferimenti a misure concrete oltre al lavoro che già la Commissione sta portando avanti, particolarmente in tema di semplificazione della politica agricola comune, in tema di sostegno alle filiere di lotta alla concorrenza sleale”.

Così Giorgia Meloni, Presidente del consiglio, nel punto stampa a margine del Consiglio europeo appena concluso.

“Per noi la partita importante era che ci fosse, nelle conclusioni del Consiglio, anche un riferimento alla proroga degli aiuti di Stato in campo agricolo e questo riferimento era una delle principali rivendicazioni che venivano poste anche dalle associazioni di categoria che abbiamo incontrato ,come ricorderete, qualche settimana fa. Lo considero un importantissimo passo in avanti e nel prossimo Consiglio europeo la Commissione europea dovrà fare il sue ulteriori iniziative, ulteriori forme di sostegno per il comparto agricolo che oggi è in estrema difficoltà in tutta Europa”.

Oggi l’approccio è molto meno ideologico e vediamo un’Europa che piano piano torna indietro su tutte le battaglie che ha fatto in questi anni, per esempio sulla capacità di conciliare la sostenibilità ecologica con la sostenibilità economica e sociale. Oggi purtroppo quando arrivano gli shock, è finito il tempo dell’ideologia e devi correre ai ripari. Quindi io vorrei un’Europa molto meno ideologica, un’Europa capace di difendere i propri confini, vorrei un’Europa capace di lavorare sulle sue catene di approvvigionamento. Tutte cose che negli ultimi mesi si stanno un po raddrizzando, ma nei primi anni non sono andate benissimo”.