Ases-Cia, rafforzare dialogo e collaborazione con Africa. VIDEOINTERVISTE E INTERVENTI DI: Fini e Pagni

Creare una rete internazionale che attivi azioni virtuose non solo di carattere umanitario, ma anche a garanzia dei diritti sociali e civili, a cominciare dall’Africa. Ѐ questo l’obiettivo rinnovato oggi, a Roma, da ASeS – Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, Ong di Cia-Agricoltori Italiani, attraverso il convegno dal titolo “Sicurezza, stabilità e sviluppo: l’impegno dell’Italia con l’Africa”. 

Tutti gli interventi: 

Sicurezza e sviluppo, Fini (Cia): maggiore collaborazione con i paesi africani, pronti a fornire il nostro know-how. VIDEOINTERVISTA

Sicurezza e sviluppo, Pagni (ASeS): vogliamo esportare i valori fondamentali della nostra agricoltura democratica. VIDEOINTERVISTA

Sicurezza, stabilità e sviluppo, l’impegno dell’Italia e di Cia con l’Africa. Fini: rafforzare il dialogo internazionale tra gli agricoltori

Cooperazione: ASeS-Cia, creare rete per diritti civili e sociali a partire dall’Africa

 

 

 

 




FIERAGRICOLA, IL PIU GRANDE HUB AGROALIMENTARE PER UN NUOVO MODELLO DI AGROALIMENTARE. GLI INTERVENTI: DANESE, OLIVERO, SBOARINA, ZAIA, DE CASTRO, DORFMANN, CIA, CONFAGRICOLTURA E COPA-COLDIRETTI

Al via Fieragricola 2018 e con le l’avvio di un percorso verso nuovi modelli di agroalimentare. Attraverso il piu grande hub del comparto agroalimentare d’Italia che riposizioni il settore al centro delle dinamiche politiche ed economiche proiettandosi veso nuovi mercati esteri.

FIERAGRICOLA, DANESE: NON PIÙ RINVIABILI NUOVI MODELLI DI AGRICOLTURA

Non sono più rinviabili nuovi modelli di agricoltura, anzi nuove forme sono assolutamente necessarie per cercare di contrastare i cambiamenti climatici, i rischi idrogeologici e per difendere il suolo. Così Maurizio Danese nel corso dell’apertura della 113ma edizione di Fieragricola.

Oggi viviamo nell’era delle nanotecnologie, dell’internet delle cose e delle comunicazioni, ma l’agricoltura ha da sempre permesso la civiltà e il progresso umano. L’agricoltura va di pari passo con l’innovazione, perché vuole dare sempre e continuamente risposte ai bisogni della società. Dobbiamo avere la consapevolezza che l’agricoltura è un settore che guarda concretamente alla vita.

Ci troviamo in una nuova fase dell’agricoltura, ha aggiunto Danese, con l’Asia sempre più un centro di riferimento, con gli Usa non più protagonisti e con l’Europa di fronte al problema Brexit.

Bisogna quindi puntare su tre grandi pilastri: specializzazione, multifunzionalità e sostenibilità ambientale, sociale, economica. Sono la base della redditività e dobbiamo puntare assolutamente su questi elementi.

Fieragricola, ha concluso Danese, vuole essere un punto di riferimento in un contesto internazionale, non solo come polo espositivo ma anche come centro culturale dell’Europa verde che rappresenta il nostro futuro.

FIERAGRICOLA, ZAIA: NON BASTA TRACCIABILITA MA NUOVE NORME UE

ZAIAL’italian sounding resta un problema annoso e una delle nostre più grandi preoccupazioni. Oggi ben sei prodotti su dieci all’estero non vengono dalle nostre aziende, e questo comporta una perdita di 60 miliardi annui. Queste le parole di Luca Zaia, presidente della regione Veneto, intervenuto a Fieragricola.

È necessario investire non solo sulla tracciabilità, ma occorre pretendere nuove norme dall’Europa, soprattutto per quelle nazioni che fanno agricoltura che non è agricoltura e che sono prive di identità. Bisogna valorizzare il lavoro degli agricoltori, ha aggiunto Zaia, difendere l’agricoltura mediterranea e l’industria agroalimentare. È fondamentale capire che dobbiamo portare valore agli agricoltori in in vinceremo la sfida dell’ambiente e dell’agricoltura.

È necessario sottolineare, ha concluso Zaia, che Verona ha il merito di celebrare la fiera dell’agricoltura nella seconda città agricola d’Italia. Vi è un grande potenziale che proviene dall’agricoltura e dal turismo, in Veneto i 6 mld dell’agricoltura si abbinano con il turismo. Compito nostro e dell’Europa è garantire ai cittadini salute, portando la salute direttamente a tavola e questo si può fare con la certificazione dei prodotti.

FIERAGRICOLA, SBOARINA: TRA I MAGGIORI HUB AGROALIMENTARI

Siamo diventati uno dei più grandi hub del comparto agroalimentare, questo grazie a 120 anni di storia che hanno determinato una crescita del nostro territorio sotto il punto di vista economico, culturale e della tradizione. Queste le parole del sindaco di Verona, Federico Sboarina, durante la 113esima edizione di Fieragricola.

Noi siamo quel che siamo perché siamo partiti dell’agricoltura grazie al lavoro dei nostri nonni ed oggi possiamo dire con soddisfazione che siamo uno dei territori più ricchi.

Fieragricola rappresenta oggi un punto d’incontro strategico, è diventata un simbolo non solo di tradizione ma di espansione del settore. Si punta al rilancio e allo sviluppo con i giovani e tramite le tecnologie e l’innovazione. Questa fiera, ha ribadito Sboarina, è un’eccellenza di cui Verona è orgogliosa e fiera.

Non solo l’agricoltura ha trainato fuori dalla crisi altri settori, ma oggi agricoltori e allevatori sono diventati tramiti di un nuovo modo di fare impresa e agricoltura puntando sulla biosostenibilità.

Sono estremamente contento, ha terminato il sindaco di Verona, del ritorno dei giovani alla terra e Fieragricola può e deve essere la piattaforma e il trampolino verso il futuro.

FIERAGRICOLA, OLIVERIO: UE CONSIDERI AGRICOLTURA “PRIMARIA”

OLIVERO

La Pac è il principale finanziamento alla nostra agricoltura, perciò è ovvio che dobbiamo difendere la Pac ma l’Europa deve continuare a considerare l’agricoltura un settore fondamentale. Così si è espresso il viceministro Andrea Olivero nel corso del convegno di apertura di Fieragricola.

L’Italia ha caratteristiche uniche, non ha forse dalla sua grandi numeri, però ha una qualità invidiata in tutto il mondo, e la Pac che è nata per far crescere la produzione, deve ora convertirsi per accompagnare l’agricoltura di qualità.

È necessario lavorare in Europa senza considerare esclusivamente la superficie territoriale, perché noi abbiamo una qualità unica ma che richiede dei costi, e chiediamo questo riconoscimento dall’Europa.

L’Ue ha stanziato 420 mld di euro per le politiche agricole, un budget che dobbiamo difendere e che si è oltretutto ridotto, ha dichiarato Olivero. L’Europa vuole abbassare ulteriormente questi fondi ma l’Italia sta portando avanti una battaglia, perché servono fondi per il sostegno strutturale all’agricoltura e senza tali sostegni non possiamo continuare a crescere. Così come un’altra battaglia che l’Italia sta conducendo, quasi da sola, è quella sulla tracciabilita -ha concluso il viceministro Olivero.

FIERAGRICOLA, DE CASTRO: BATTAGLIA FRA LE DUE EUROPE SI VINCE CON I VOTI

È vero che ci sono due Europe, una del sud e una mediterranea, ma tutti gli stati votano ed occorre capire che le sfide non si vincono battendo i pugni e basta, ma al contrario si vincono coi voti. Così Paolo De Castro, vicepresidente commissione agricoltura del parlamento europeo, nel corso di Fieragricola.

Bisogna lavorare sulla maggioranza, passo dopo passo, e far diventare questa cultura, di cui l’Europa mediterranea è tramite, alla maggioranza. Siamo portatori di cultura alimentare, ha proseguito De Castro, ma senza la maggioranza non si va avanti e non si costruisce nulla. Con il caso dell’Inghilterra e della brexit abbiamo ora un importante opportunità da cogliere, perché è scomparsa la maggioranza formata dai blocchi del nord. Il vantaggio ora è a favore degli stati del sud ma questo implica un opportunità ma anche un onere.

C’è un bisogno di rafforzare le regole, ha aggiunto De Castro, l’Italia è un paese esportatore e per questo motivo necessitiamo di regole precise.

Noi siamo per l’informazione e l’idea del semaforo è negativa, perché condiziona il consumatore senza dargli informazioni. Anche questo rappresenta un tema culturale e scientifico, ma per vincere dobbiamo portare il nostro pensiero assieme agli Stati che ci appoggiano, per farlo diventare così pensiero comune in Europa.

FIERAGRICOLA, CONFAGRICOLTURA: PAC PIU’ SEMPLICE ED EFFICACE PER AGRICOLTURA INNOVATIVA E COMPETITIVA

E’ essenziale che l’impresa agricola ed il reddito degli imprenditori agricoli tornino al centro di una Politica agricola più semplice, più efficace e con regole davvero comuni. Lo ha detto il componente di giunta di Confagricoltura Giordano Emo Capodilista intervenendo al convegno inaugurale di Fieragricola ”Futuro primario. Dalla politica agricola comune all’agricoltura 4.0, le prossime sfide dell’agricoltura italiana ed europea”.

“In primo luogo – ha spiegato Emo Capodilista – c’è il rischio che la definizione del quadro finanziario pluriennale dell’UE, che si inizierà a discutere quest’anno, possa determinare, anche a causa degli effetti della Brexit, un ridimensionamento delle risorse comunitarie per la PAC. Una ipotesi, questa, ovviamente tutta da scongiurare”

A parere di Confagricoltura alcuni aspetti della impostazione della riforma “post 2020” annunciati dalla Commissione europea sono condivisibili; altri lo sono decisamente meno, come il new delivering system, che rischia di aprire la strada ad una rinazionalizzazione della PAC e le misure che dovrebbero ridistribuire il sostegno diretto dalle aziende di maggiore a quelle di piccola dimensione.

Al tempo stesso possono essere migliorati significativamente gli attuali strumenti della PAC, orientandoli verso una maggiore efficacia e semplificandone il funzionamento, come i pagamenti diretti che sono concessi agli agricoltori con un sistema troppo complesso, a partire dalle regole per il cosiddetto “inverdimento” alla gestione dei “titoli” di pagamento che sono assegnati su base individuale e storica. Va poi prevista una dotazione finanziaria per intervenire nelle crisi di mercato e in linea generale vanno confermate le attuali misure specifiche per alcuni settori, segnatamente ortofrutta e vino, con un modello da estendere ad altri comparti. Altresì vanno combattute le pratiche sleali che spesso sono a danno delle imprese agricole e per le quali va previsto un inquadramento a livello UE. Infine, va semplificato lo sviluppo rurale, sia nella programmazione, sia nella gestione, oggi davvero limitanti; e in maniera da tendere verso un più forte coordinamento nella programmazione degli interventi nell’ambito di ciascun Paese, il più possibile con criteri unificati e metodologie uniche, per finanziare investimenti, innovazione, progetti di impresa.

“Perché solo l’innovazione – ha detto il rappresentante di Confagricoltura – può risolvere i problemi concreti delle imprese e soprattutto rilanciare la loro competitività e contribuire anche a cogliere le sfide globali, dalla sicurezza alimentare al cambiamento climatico. Driver dell’innovazione sono: agricoltura di precisione; genetica; controllo delle infestanti e delle malattie delle piante; gestione dell’acqua; infrastrutture; salute, benessere; tecnologie dell’informazione, big data, digitalizzazione, e-commerce. Occorre però che ci sia uno sviluppo delle innovazioni che tenga conto dei fabbisogni delle imprese, che devono essere sempre coinvolte, anche attraverso le associazioni di categoria, e che le distribuisca su vasta scala in maniera che tutti ne possano usufruire: operatori e loro clienti”.

FIERAGRICOLA, MONCALVO: SU ETICHETTA UE DOVREBBE ASCOLTARE ITALIA

L’Europa sul caso etichettature dovrebbe seguire e ascoltare l’Italia, invece va in direzione opposta. Vi è un tema cruciale da affrontare ed è quello delle regole e delle norme in Europa. Queste le parole dure di Roberto Moncalvo intervenuto quest’oggi a Fieragricola, unico presidente di un’organizzazione agricola chiamato a salire sul palco in qualità di vicepresidente Copa. Dato che da accordi i presidenti delle organizzazioni agricole invitati si sono limitati a rispondere dalla sala.

La differenza tra l’Europa e il resto del mondo sta tutta nelle regole, ad esempio il Canada produce grano con l’utilizzo del glifosato, cosa che qui non si può fare. Non possiamo allora permettere questa disparità di trattamento, occorre tutelarci da queste differenze. Allo stesso modo stiamo vivendo un’altra crisi del riso dovuta alla disparità delle norme vigenti tra Stati. Basti pensare al riso che viene dall’est, come dalla Thailandia, e che entra a dazi zero, figlio però di trattamenti chimici che in Europa non si usano più da anni.

Per quanto riguarda la pac è da difendere, anzi bisogna aumentare i fondi, ma bisogna prendere coscienza che la questione delle regole è prioritaria, ha aggiunto Moncalvo.

Alcune decisioni sono state prese, come l’etichettature, altre no, come gli accordi internazionali. Abbiamo detto no al Ceta, ha concluso Moncalvo, perché era un precedente pericoloso, è assurdo che il prosciutto o il parmigiano italiano convivano a fianco delle loro imitazioni.

FIERAGRICOLA, CIA: BUROCRAZIA FA PAURA, SEMPLIFICARE

La burocrazia è un nome che fa paura, perciò dobbiamo lavorare con tutte le nostre forze per semplificare la vita dell’agricoltore, con l’obiettivo di avere regole chiare. È vero che il reddito manca ma non dobbiamo farci abbattere dalle difficoltà. Queste le parole di Cinzia Pagni (CIA) intervenuta alla 113esima edizione di Fieragricola.

Un contributo nel corso del convegno inaugurale è stato fornito anche da Giordano Emo Capodilista (Confagricoltura), che così si è espresso: È obbligatorio difendere la nostra agricoltura, italiana ed europea, avendo sempre presente il fine di portare avanti i prodotti di qualità. Dobbiamo inoltre scongiurare un ridimensionamento dei fondi per la Pac, un pericolo anche a causa degli effetti della brexit. L’innovazione deve diventare sempre più un punto fermo, perché solo tramite questa possiamo rilanciare la competitività delle nostre aziende.

FIERAGRICOLA, DORFMANN: ULTIMA PAC HA AUMENTATO BUROCRAZIA

Su Pac e burocrazia si è espresso anche l’europarlamentare Herbert Dorfmann (componente commissione agricoltura).

Bisogna diminuire le democrazia, ma quando sento parlare di questo tema mi spavento, perché l’ultima Pac aveva come fine quello di semplificare e diminuire il carico burocratico, ma tutto quello che abbiamo ottenuto è stato di aumentare la burocrazia. Questo resta comunque uno scopo primario e l’omnibus va in questa direzione.

Per quanto riguarda la divisione tra paesi nordici e paesi mediterranei, c’è da dire che i paesi del nord possono imparare molto dalla tradizione e cultura mediterranea, ed è un qualcosa che sta già avvenendo e che apprezzano. L’agricoltura italiana infatti è un’eccellenza e un modello vincente, e l’Italia deve insistere su questo aspetto che è un suo grande punto di forza.

FIERAGRICOLA, AGRI: EMBLEMA ECCELLENZA AGROALIMENTARE MADE IN ITALY

“E’ un evento che rappresenta l’emblema dell’eccellenza dei suoi contenuti, dell’attività agricola e della produzione agroalimentare in particolare made in Italy. La Fieragricola è ormai da molto tempo un modello per organizzazione e promozione del patrimonio che ogni anno trova adeguato spolvero, appropriata luce e valorizzazione. Una ribalta che, possiamo affermare senza remore, si colloca al livello dei maggiori happening internazionali in tema come, solo per citare un esempio in Europa, il Salone internazionale
dell’agricoltura di Parigi, anche per quel che concerne importanti momenti di studio, analisi, dibattito, proposta politica ed economica. Tutto quanto confermato da oltre mille espositori, 33 delegazioni commerciali estere, più di 120 convegni, a partire da quello inaugurale il cui focus sulle sfide dell’agricoltura italiana ed europea ribadisce la puntualità e l’alto livello del dibattito”.
Così Pietro Minelli, presidente di AGRI (Confederazione Agricola ed Agroalimentare), a margine della cerimonia di inaugurazione e de convegno di apertura della 113° Fieragricola internazionale di Verona, che apre oggi i battenti.
“Come rappresentanti di uno spaccato di un ‘antico mondo’, sempre in fermento e con lo sguardo all’innovazione, al futuro – ha aggiunto Minelli – ci congratuliamo con il presidente Danese per il riferimento ricco di opportunità che la Fiera di Verona garantisce da 120 anni”.

FIERAGRICOLA, UNCAI: IMPORTANTE MOMENTO CONFRONTO

UNCAI – Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali torna a Verona, a Fieragricola (31 gennaio-3 febbraio), con uno stand di 24 mq all’interno del padiglione 2, per fare informazione e formazione per i contoterzisti. Le quattro giornate dell’appuntamento espositivo rappresentano una importante momento di incontro e confronto per l’associazione, finalizzato in modo particolare a sottolineare l’impegno di UNCAI per un uso mirato dell’innovazione nella meccanizzazione agricola e il rispetto del lavoro e della professionalità delle imprese agromeccaniche, parte essenziale per un agricoltura competitiva e di qualità.
“UNCAI non poteva mancare”, sottolinea il presidente dell’associazione di contoterzisti Aproniano Tassinari. “Il livello di complessità del settore è cresciuto in modo esponenziale, richiede competenze fiscali, commerciali, agronomiche, tecnologiche oltre a una progettualità nuova che UNCAI riesce ad offrire. Per questo ci fa piacere constatare che anno dopo anno sempre più agromeccanici scelgono a livello nazionale di appoggiarsi all’Unione Contoterzisti. Per continuare a essere un efficace sostegno all’agricoltura che cambia, il contoterzismo necessita di specifiche risorse per agevolare l’offerta di servizi agromeccanici innovatiti alle aziende agricole. UNCAI non chiede quindi l’inserimento dei contoterzisti tra i beneficiari dei psr. Lo sviluppo rurale è responsabilità degli agricoltori. Chiediamo una misura che riconosca l’essenzialità del contoterzismo per una agricoltura fatta bene, sostenibile e remunerativa”.

Allo stand UNCAI i contoterzisti potranno chiedere approfondimenti e chiarimenti sugli aspetti tecnici e normativi più sentiti dal settore come l’iper ammortamento per gli investimenti in agricoltura 4.0, la Mother Regulation e i nuovi rimorchi con omologazione europea, i permessi di circolazione, le tariffe minime delle lavorazioni agricole regione per regione, l’albo dei contoterzisti, uno strumento necessario per accedere a bandi e finanziamenti regionali alle piccole e medie imprese artigiane, la nuova disciplina per il deposito del carburante, l’assegnazione del gasolio agricolo e le pratiche Uma.