Pecorino Romano, i consiglieri del Consorzio: non è stata rispettata consueta alternanza

“Si è svolta l’elezione (più volte rinviata) del Presidente e dei Vicepresidenti del Consorzio Pecorino Romano. Non è stata rispettata la consueta alternanza spettante alla cooperazione in questa tornata.

I quattro membri appartenenti alle cooperative di Ittiri, Bonorva, Lacesa e Anela, si sono schierati col loro voto insieme alla compatta rappresentanza degli industriali consentendo la facile rielezione dell’uscente Maoddi” dichiarano i consiglieri del consorzio Pecorino Romano: Renato Illotto, Salvatore Pala, Salvatore Palitta, Francesco Pizzadili.

“Riconfermato anche il Vicepresidente della componente degli industriali Lorenzo Sanna (FOI Auricchio) mentre nuovo Vicepresidente per le cooperative Pietro Piras (Lacesa).

I rappresentanti di CAO, Pattada, Nurri e Agriexport (che vantano da soli quasi il 30% della produzione del P. Romano) hanno abbandonato la riunione in dissenso totale non partecipando alle votazioni.

“L’accordo dell’alternanza e del nome condivido era stata una felice intuizione del compianto Cav. Serafino Pinna che, nel 1996, aveva inaugurato una nuova stagione del Consorzio” dichiara Salvatore Palitta. “Dopo 30 anni, evidentemente, la memoria di questa felice azione di dialogo e condivisione è andata perduta”.




Tavolo Latte, Palitta: Mipaaf coinvolga comparto ovino in grado di riequilibrare emissioni C02 degli allevamenti intensivi. Sardegna rappresenta quota maggioritaria Ue produzione Dop

“Bene che sia stato insediato un tavolo di filiera al Mipaaf sul settore lattiero caseario ma il latte ovino è stato completamente escluso. Aupischiamo che sia stata solo una svista importante dato che la Sardegna detiene la maggior quota in tutta Europa nelle produzioni delle Dop”.

Così ad AGRICOLAE Salvatore Palitta, già presidente del Consorzio Pecorino Romano e rappresentante di due importanti cooperative del settore.

“Se l’Europa ha sempre ignorato il mondo del latte di pecora – prosegue – il ministero non può ignorare i territori di costa e di montagne della Sardegna e il ruolo che i nostri allevamenti fatti di pascoli a brado rivestono per quanto riguarda l’equilibrio ambientale”.

“Motivo in più – continua ancora Palitta – per coinvolgere una filiera così importante e determinante dal punto di vista economico ma anche ambientale. Il nostro comparto zootecnico è infatti a credito di Co2 e possiamo dunque svolgere un ruolo di riequilibrio di emissioni nell’atmosfera a fronte del deficit invece degli allevamenti intensivi”.

“Auspichiamo ora che il ministero di Stefano Patuanelli ci convochi quanto prima” conclude.




Consorzio Pecorino Romano, eletto il nuovo Cda

L’Assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano ha oggi eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione. L’assemblea, che è stata presieduta dal presidente uscente del Consorzio Salvatore Palitta, ha espresso consenso unamine nei confronti dei nuovi eletti.

 

Ecco i nomi dei componenti del nuovo Cd’A – Andrea Pinna F.lli Pinna; Gianni Maoddi,azienda Maoddi; Antonio Mura, Sardaformaggi; Antonio Maria Sedda, Sepi Formaggi; Lorenzo Sanna FOI/Auricchio; Giuseppe Serra, Industria Agroalimentare Serra; Salvatore Palitta Latteria Pattada; Tonino Pintus, Agriexport; Bachisio Orritos Latteria Costera Anela; Giovanni Deruda, Lait Ittiri; Renato Illotto, CAO  ; Salvatore Pala, Unione Pastori Nurri; Pietro Piras, LACESA; Paolo Fadda, Latteria Bonorva; Giannetto Arru Bartoli, Latteria Pozzomaggiore.

 

Il Consiglio d’Amministrazione si riunirà la prossima settimana per eleggere il nuovo Presidente del Consorzio, che resterà in carica per 3 anni, con mandato rinnovabile una volta.

 

Palitta: buon preludio per dare continuità al lavoro fatto – “Si è raggiunta un’intesa proficua all’interno della compagine sociale”, sottolinea il presidente uscente Salvatore Palitta. “Questo è certamente un buon preludio per dare continuità al lavoro fatto finora e alla condivisione degli obiettivi, nell’unità di intenti e nell’interesse dell’intero comparto. Ci aspettano anni non facili in un mondo completamente stravolto dalla pandemia, ma con il lavoro comune riusciremo a raggiungere i risultati che tutti auspichiamo”, conclude Palitta.




Pecorino Romano Dop conquista l’Europa: Pekorase terzo miglior progetto tra paesi Ue. Palitta: Grande risultato, investito 11 milioni in 5 anni in promozione internazionale

Il Pecorino Romano conquista il podio in Europa con “Pekorase Italia-Germania”. Il progetto da 3 milioni e 300mila euro, presentato dal Consorzio di tutela e cofinanziato dall’Ue, ha infatti incassato il terzo posto nella classifica delle migliori proposte arrivate numerose da ciascuno dei 27 Paesi dell’Unione. Un risultato importante, che premia il percorso di innovazione e internazionalizzazione  messo in atto negli ultimi 5 anni dal Consorzio, con un investimento di ben 11 milioni di euro per far conoscere, gustare e apprezzare il Pecorino Romano DOP in tutto il mondo. Dal Giappone agli Stati Uniti, dal Canada alla Germania fino alla Francia e al Regno Unito, senza dimenticare l’Italia.

 

PALITTA: PRODOTTO STRAORDINARIO PRONTO PER NUOVI MERCATI – Il presidente uscente Salvatore Palitta (l’assemblea dei soci per il rinnovo di consiglio d’amministrazione è convocata per il prossimo 5 novembre) traccia il bilancio dei progetti promozionali internazionali e degli investimenti messi in piedi durante il suo mandato, tre ancora in corso e uno pronto a partire. “Abbiamo spinto molto sull’internazionalizzazione del prodotto e abbiamo lavorato per portare in ciascun Paese, europeo o extraeuropeo, la tipologia di prodotto più giusta, più affine ai gusti di ciascuno e alle tendenze alimentari locali”, dice Palitta. “In questi anni il Pecorino Romano ha avuto una notevole evoluzione qualitativa, diventando un prodotto da tavola o da aperitivo sempre più ricercato. Abbiamo differenziato le produzioni riposizionandoci sui mercati, strategia indispensabile per intercettare nuovi consumatori, e abbiamo proposto, accanto a quello tradizionale, il Pecorino Romano a ridotto contenuto di sale, a lunga stagionatura, di Montagna fino ad arrivare al monoporzione, l’ormai famoso Snackorino. Un grande lavoro fatto di tradizione e innovazione, che abbiamo voluto portare nel mondo, perché siamo sicuri che il nostro prodotto ha potenzialità ancora enormi, con tutto quello che significa in termini di ricaduta economica per le zone di produzione e in particolare per la Sardegna, dove viene prodotto il 95% di Pecorino Romano. I riscontri sono entusiasmanti, e anche se il periodo richiede non pochi sacrifici, dobbiamo continuare su questa strada”.

 

I progetti internazionali sono gestiti da Daniela Murgia e Gianfranco Gaias dell’ufficio marketing del Consorzio di tutela del Pecorino Romano.

 

PEKORASE, LA NOVITA’: ROTTA ITALIA-GERMANIA – L’investimento complessivo è di 3 milioni e 300mila euro, suddiviso in tre annualità e finanziato al 70% dall’Unione Europea (attraverso il Reg. 1144 del 2014). Il progetto, che come detto si è classificato al terzo posto fra i migliori in Europa, partirà fra gennaio e febbraio 2021 e si snoderà per il 30% del budget in Germania e per il 70% in Italia. Prevede una serie di attività che hanno come unico protagonista il Pecorino Romano DOP: pubblicità sulle televisioni italiane, eventi con l’Associazione Professionale Cuochi, concorsi di cucina per chef professionisti (sia in Italia che in Germania) e per gli istituti alberghieri italiani, sito web e attività di social media (Italia e Germania), partecipazione alle maggiori fiere di settore in Italia e Germania. “Teniamo molto a questo nuovo progetto, perché si sviluppa in un mercato importante come quello tedesco e contemporaneamente su quello italiano”, sottolinea Palitta. “Nel nostro Paese c’è stata una svolta nel consumo del Pecorino Romano, finalmente percepito e apprezzato come prodotto da tavola grazie ai nuovi prodotti che abbiamo presentato. Non più solo da grattugia per la carbonara o al cacio e pepe, ma anche prodotto gourmet: siamo terzi nei consumi, nel segmento dei duri, dopo due giganti come Parmigiano e Grana, un risultato che ci riempie di orgoglio. Ora vogliamo spingere in questa direzione e rafforzare i risultati ottenuti: questo progetto ci consente di farlo contemporaneamente a una forte azione di penetrazione sui mercati tedeschi”, conclude Palitta.

 

GLI ALTRI TRE PROGETTI IN CORSO, CHIZU – ENJOY THE TASTE OF LIFE (GIAPPONE) – Ufficialmente partito quest’anno nel Paese del Sol Levante, è cofinanziato dall’Ue, conta su un investimento di 1 milione di euro e durerà 3 anni. Il progetto punta a coinvolgere in particolar modo i ristoranti della cinta metropolitana di Tokyo con una serie di iniziative e attività: sito web e social media, programmi televisivi, materiale promozionale, fiere e manifestazioni, eventi in ristorante. Quello giapponese è attualmente uno dei mercati più interessanti per il Pecorino Romano.

 

PROGETTO ROSAFI: 3 PECORINI (Usa, Italia, Germania, Francia e Regno Unito) – Finanziato dalla Regione Sardegna, è realizzato in collaborazione con i Consorzi del Pecorino Sardo e del Fiore Sardo. Investimento complessivo di circa 4 milioni di euro (3 dalla Regione), Rosafi avrebbe dovuto concludersi quest’anno dopo 3 di attività, ma la paralisi totale dovuta alla pandemia ha fatto slittare di un anno, a giugno 2021, la fine del progetto, che si snoda fra varie attività tra cui le principali: attività di animazione nei punti vendita delle più importanti catene della distribuzione organizzata nei 5 Paesi,  sito web in 5 lingue, social media e fiere di settore . I Paesi coinvolti da Rosafi  sono gli USA (dove l’obiettivo è la crescita nel mercato delle speciality con il progressivo abbandono del mercato industriale), Italia, Germania, Francia e Regno Unito.

 

PROGETTO PROPASEU (Usa e Canada) – Partito nel 2017 e concluso a marzo 2020, realizzato con i Consorzi di tutela Asiago e Speck Alto Adige, Propaseu ha potuto contare su un investimento complessivo di circa 2,5 milioni di Euro in tre anni, e aveva come paesi target gli Stati Uniti d’America e il Canada. Anche in questo caso,  l’obiettivo principale negli USA è la crescita nel mercato delle speciality e la sempre minor presenza nel mercato industriale), Il progetto è stato finanziato all’80% dall’Ue. Le attività sono state diverse: ricerca di mercato, workshop dedicati a professionisti del settore, sito web, attività di social, materiale informativo cartaceo, incoming giornalisti e trade provenienti da USA e Canada, promozione nei punti vendita dei due Paesi.




Pecorino Romano, i dati 2019/2020. Prodotti 309mila quintali, cresce export in Ue e Canada, cala in Usa e sorpresa Cina

Cresce la produzione, aumenta l’export nei Paesi europei e in Canada, cala negli Stati Uniti, il prezzo si attesta fra 7,30 e 7,55 euro al chilo. E’ questa la fotografia della campagna casearia 2019/2020 del Pecorino Romano DOP, che regala una sorpresa: la Cina, dove si registra una interessante tendenza di crescita. 

Le caratteristiche della campagna – “Sono risultati molto positivi”, dice il presidente uscente del Consorzio, Salvatore Palitta. “Siamo riusciti a contenere le produzioni e tenere in equilibrio la crescita nonostante il latte destinato ai prodotti freschi da tavola durante il lockdown sia statodirottato interamente sul Pecorino Romano. E’ stata una bella sfida d 

La scelta DOP dei consumatori – A proposito delle conseguenze della chiusura dei ristorantidurante il lockdown, Palitta sottolinea che i “consumi domestici e familiari hanno compensato abbondantemente i consumi della ristorazione. Non sempre, infatti, i ristoratori scelgono di usare la DOP, mentre il consumatore sì, perché così ha un’assoluta garanzia di qualità. A questo proposito, stiamo avviando un progetto di vigilanza sulla ristorazione insieme a Parmigiano Reggiano e Gorgonzola proprio per incentivare e favoriresempre più la presenza della DOP in ristoranti e pizzerie”. 

I numeri della produzione  

Le quotazioni .

L’export  

 

Il Caso Cina – Da sottolineare, infine, il trend di crescita in Cina, che è la novità assoluta e un po’ la sorpresa di questa campagna. “Questo è un dato estremamente interessante, non tanto per le quantità attuali – siamo sui 125 quintali  quanto per quello che significa, perché ci consegna un segnale molto incoraggiante (+147%), di un mercato dalle notevoli potenzialità, che dimostra apertura e disponibilità. Un mercato ancora inesplorato, dove il Pecorino Romano può trovare grande spazio”, conclude Palitta.




BANDO INDIGENTI, RISORSE PER MADE IN ITALY DIVENTANO POMO DELLA DISCORDIA TRA MIPAAF E DOP. BOTTA E RISPOSTA BELLANOVA-PALITTA

E’ botta e risposta tra il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova e il presidente del Pecorino Romano Salvatore Palitta. Oggetto del contendere il bando indigenti da cui è stato esclusa la Dop sarda.

Nei giorni scorsi il consorzio aveva inviato una missiva al ministro sottolineando il fatto di come avesse saputo della decisione Mipaaf di escludere la Dop isolana dal paniere dei prodotti che avrebbero avuto accesso al bando. Spiegando come la Dop venisse richiesta dagli enti caritatevoli e come i 14 milioni di euro di bando in corso (7 a febbraio e 7 il prossimo dicembre) fossero riferiti al decreto emergenze di Centinaio a causa della crisi del latte in Sardegna che ha portato il Consorzio ad acquistare materia prima.

Oggi il ministro risponde e spiega in un comunicato stampa come reputi accettabili le critiche ma non le falsità. Ribadisce il bando indigenti dei 14 milioni di euro in corso per il Pecorino Romano e respinge al mittente ‘falsità’. Sottolineandone l’operato ‘non brillante’.

A stretto giro arriva la risposta del presidente del Consorzio del Pecorino Romano Salvatore Palitta. Che in un comunicato stampa spiega al ministro come sono andate le cose, come il bando del decreto emergenze fosse stato bloccato per mesi e come solo ora la Dop sarda sia in grado di rientrare delle spese sostenute. Come non ci sia stato confronto con i funzionari Mipaaf. E sottolinea al ministro: “ci preoccupa la sua scarsa conoscenza diretta dei fatti, questo sì che è distorsivo”.

Nel frattempo il gruppo dei pastori sardi con oltre 30mila iscritti scrive che il ministro “si sta arrampicando sugli specchi” perché “per quei 14 milioni di euro si è buttato un mese di latte”.

BANDO INDIGENTI, BELLANOVA, MIPAAF: IN CONSEGNA IN ITALIA 14 MLN DI EURO DI PECORINO ROMANO. GRAVE DISTORSIONE REALTA

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“Non c’è stata alcuna esclusione delle produzioni sarde dal bando indigenti”, chiarisce la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova”. “Affermarlo è una distorsione della realtà che non posso accettare. Come sanno bene i produttori e i pastori, proprio in queste settimane stiamo distribuendo agli enti caritativi 7500 quintali di pecorino romano dop a tutti gli indigenti di Italia per un valore di 7 milioni di euro. Ulteriori 7500 quintali per altri 7 milioni saranno acquistati da Agea e distribuiti tra ottobre e dicembre. Sono i fondi del decreto emergenze agricole del 2019 che stiamo impiegando e che porteranno questo eccellente prodotto sulle tavole dei più bisognosi dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia. Proprio in considerazione di questo fatto, che viene sistematicamente omesso da chi mi critica, nel bando appena uscito che vale 21 milioni di euro non sono presenti ulteriori prodotti della Sardegna. Questi fondi rispondono alle esigenze degli enti caritativi anche di avere una diversificazione del prodotto distribuito dal punto di vista territoriale e organolettico. Ribadisco quindi che non c’è stata nessuna esclusione contro i prodotti della Sardegna, ma la necessaria programmazione di acquisto e consegna. Peraltro, proprio alla festa dei 40 anni del Pecorino romano avevo già fatto presente che il Governo ha stanziato ulteriori 250 milioni di euro per affrontare l’emergenza alimentare e che, nell’ambito dei nuovi bandi sui formaggi che faremo nei prossimi mesi con consegne nel 2021, ci sarà attenzione anche per i prodotti sardi. Cosa c’è di non chiaro?”

“Sono tutte cose – prosegue Bellanova – che i pastori e i produttori sanno benissimo. Come sanno che abbiamo appena aperto un bando da 30 milioni di euro per il sostegno dei contratti di filiera e di distretto del latte ovino, dove mi sono impegnata fin dall’inizio a trovare 20 milioni di euro per finanziamenti agevolati che aiutassero a spendere i 10 milioni di euro di fondo perduto stanziati nel 2019. Così come ho voluto fortemente dare un aiuto a chi alleva agnelli e che è stato colpito dalla crisi covid a Pasqua. Abbiamo stanziato oltre 7 milioni di euro per il 2020 e 2021 e le domande per quest’anno sono state oltre 10mila, con una prevalenza forte dalla Sardegna e dagli allevatori di Agnello di Sardegna IGP che ricevono fino a 9 euro per ogni capo macellato tra marzo e aprile del 2019. E stiamo lavorando per rafforzare ancora gli strumenti di tutela del reddito degli allevatori azzerando i contributi previdenziali da pagare del periodo gennaio-giugno 2020”.

“Questi sono i fatti – conclude la Ministra – e alle critiche sono abituata. Non sfuggo mai al confronto, anche quando è acceso. Alle falsità, invece, proprio non riesco ad abituarmi, specie quando arrivano da persone che nei loro rispettivi ruoli avrebbero dovuto aiutare il sistema del latte ovino sardo a trovare equilibrio e futuro. Non mi pare che abbiano brillato in questi anni, forse si sono troppo dedicati alla scrittura di lettere e poco al bene di questa straordinaria filiera”.

BANDO INDIGENTI, PALITTA A BELLANOVA: MIPAAF DISTORCE REALTA’. ECCO COME SONO ANDATE LE COSE E COSA HA FATTO MINISTERO. ERRARE UMANO, PERSEVERARE DIABOLICO

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“Errare è umano, perseverare diabolico e distorcere i fatti lo è ancora di più. Ci lascia veramente sorpresi quanto dichiarato dalla ministra Bellanova, perché non siamo certo noi a mistificare la realtà. E’ comprensibile il nervosismo della ministra dopo il tour pugliese, ed è di conseguenza comprensibile che la Sardegna e il settore ovino siano lontani dalle sue preoccupazioni, ma è nostro dovere ristabilire la verità dei fatti”. Risponde così Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, agli attacchi della titolare del Ministero dell’Agricoltura all’indomani delle proteste per l’esclusione dal Bando nazionale da 50 milioni per il ristoro post Covid. Un bando che non c’entra assolutamente nulla con quello da 14 milioni chiamato in causa dalla ministra: quest’ultimo, infatti, riguarda la cosiddetta vertenza latte e avrebbe dovuto essere pubblicato fra agosto e settembre del 2019. Oltre un anno di ritardo (con tanto di intervento del Consorzio per evitare che i fondi andassero in perenzione) ha portato a una sovrapposizione col Bando post Covid, ma di certo non per responsabilità del Consorzio. “La ministra annuncia poi lo stanziamento di 250 milioni di euro per affrontare l’emergenza alimentare, con nuovi bandi entro il 2021: ma davvero c’è la copertura finanziaria per un impegno del genere? E’ giusto, anche in questo caso, conoscere la verità”, incalza Palitta.

Di seguito, la ricostruzione cronologica dei fatti.

Il decreto di Centinaio 2019 – Il decreto emergenze a firma dell’allora Ministro Centinaio prevedeva un intervento finanziario a valere sugli aiuti per gli indigenti nazionali, per i formaggi da latte di pecora DOP e, va sottolineato, per tutti i formaggi di pecora DOP. L’iter amministrativo dei fondi si blocca dal 13 agosto 2019, dopo l’insediamento della Bellanova al Ministero e, nonostante le sue rassicurazioni espresse il 29 ottobre 2019 in occasione dell’incontro istituzionale in Sardegna, nessuna azione conseguente viene realizzata. Il Consorzio, con nota del 7 febbraio 2020, preoccupato per il ritardo nei bandi e perché si poteva compromettere il faticoso lavoro del Ministro Centinaio, invia al MIPAAF la nota con la quale dichiara ancora una volta la disponibilità alla fornitura del nostro pecorino romano.

Sardegna completamente esclusa dal Bando post Covid – “Quindi – spiega Palitta – la Ministra parla di un intervento che doveva essere operativo già dal 2019 ma che solo dopo la nostra nota, nel 2020, si è attivato, con oltre un anno di ritardo. Questa è la prima verità. La seconda verità è che ad oggi, come da determina AGEA, i formaggi DOP Sardi sono esclusi dai fondi collegati al Decreto Legge n°18/2020. Sono cioè esclusi dal cosiddetto Bando Indigenti da 50 milioni messo a punto come aiuto per fronteggiare la crisi economica post Covid, tanto è vero che agli Enti caritatevoli sardi sarà distribuito il Montasio. Il Consorzio, prima della determina, aveva inviato una nota sottolineando come i formaggi Sardi DOP non potevano essere esclusi”.

Il Ministero renda noto l’elenco completo dei prodotti – “Ma – dice ancora Palitta – se la ministra intende far inserire le DOP Sarde nel paniere dei prodotti da destinare all’aiuto ne saremmo felicissimi: renda però pubblico l’elenco, oggi a conoscenza di pochi eletti tra i Consorzi di Tutela, per i restanti 29 milioni. Se ci saranno le DOP sarde, saremo ben contenti di chiedere scusa. Aggiungerei – ma vale per il nostro settore come per altri – che, di fronte a una crisi inedita, si interviene con azioni politiche e strumenti inediti, non con le solite liste della spesa o con interventi a pioggia”.

Scarsa conoscenza diretta dei fatti – Infine, Palitta sottolinea un terzo elemento importante, e probabilmente determinante nell’esclusione del pecorino romano dal bando. “Qualcuno incaricato dalla ministra è sfuggito al confronto, anzi al contrario ha fornito un quadro distorto delle azioni che per il settore sono state fatte, anche in solitudine e in forma del tutto volontaristica. Quindi ci preoccupa la sua scarsa conoscenza diretta dei fatti, questo sì che è distorsivo. Così come è distorsivo – aggiunge – dire che gli Enti benefici non richiedono forniture di pecorino romano. Non è così, e ne sono dimostrazione le lettere inviate dagli stessi Enti al Consorzio per richiedere il nostro prodotto. Gentile ministra, di sicuro le sue affermazioni non aiutano il settore a trovare un suo equilibrio. Ma sono sicuro che non sia troppo tardi, se c’è la volontà di farlo, per trovare una soluzione che soddisfi tutti e aiuti l’economia sarda a reggere i contraccolpi di una crisi che si annuncia anche peggiore del previsto. Da parte nostra, come sempre, c’è la massima disponibilità al confronto, in qualunque momento”, conclude Palitta.

BANDO INDIGENTI, CENTINAIO: CONSORZIO PECORINO SMENTISCE BELLANOVA. MINISTRO HA BLOCCATO I MIEI BANDI E NEGATO AIUTI AL SETTORE

Posted by Redazione × Pubblicato il 27/06/2020 at 18:03

“Il presidente del Consorzio del Pecorino romano sbugiarda il ministro Bellanova: l’iter degli stanziamenti che avevo avviato per il sostegno agli indigenti nazionali è stato bloccato, questo ha generato gravi ritardi, la Sardegna è stata esclusa dal bando post Covid ed è falso dire, come ha fatto il ministro, che gli Enti benefici non richiedono forniture di pecorino romano.

Abituata a prendersi i meriti per il lavoro degli altri, il ministro Bellanova non sa neanche più a che cosa aggrapparsi. Dalla Sardegna alla Puglia, passando per le altre filiere di eccellenza del nostro Paese, la sequenza di pasticci e di risposte mancate si allunga sempre più. Purtroppo a fare le spese di tanta incompetenza è l’agroalimentare italiano e i lavoratori, a cui va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Non meritano un ministro simile. Grazie al presidente del consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop per aver ripristinato la verità dei fatti”. Così in in una nota il senatore della Lega Gian Marco Centinaio “dopo che Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, ha smentito la titolare del Ministero dell’Agricoltura all’indomani delle proteste per l’esclusione dal Bando nazionale da 50 milioni per il ristoro post Covid”.

BANDO INDIGENTI, GADDA (IV): CENTINAIO ATTACCA BELLANOVA MA NON SA DI CHE PARLA. SI INFORMI. E PALITTA, EVITI DI FARE POLITICA

Posted by Redazione × Pubblicato il 27/06/2020 at 19:53

“300 milioni di euro per affrontare la crisi alimentare sono un fatto. Chi attacca la ministra Bellanova

non sa nemmeno di cosa parla. Il decreto rilancio e’ chiaro e l’articolo 226 stanzia altri 250 milioni di euro per incrementare

la dotazione del Fondo nazionale indigenti. Se il Presidente del Consorzio del Pecorino Romano ha dubbi, legga la Gazzetta ufficiale”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Chiara GADDA, capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera.

“La ministra, anche nel chiarimento di oggi, è stata molto esplicita e puntuale indicando le fonti di finanziamento e gli

acquisti in corso. Il senatore Centinaio farebbe bene anche lui a informarsi prima di parlare, per altro- sottolinea GADDA- tutti si ricordano l’uso strumentalmente elettorale del fondo indigenti che Salvini fece in Sardegna. Assicurare varieta’ nelle forniture agli enti caritativi non e’ un fatto secondario, ma la priorita’.

Certamente e’ positivo l’impegno della Ministra Bellanova a includere una produzione di pregio come quella sarda nei bandi dei prossimi mesi, e dare risposte oggi ai tanti comparti in crisi nelle diverse regioni italiane. Ma questo va fatto rispettando equilibrio nelle forniture, partendo dal bisogno di chi sta sul territorio – spiega – dando risposte alle fasce più fragili della popolazione”.

Italia Viva con i suoi rappresentanti al Governo e in Parlamento è impegnata a dare risposte concrete ai problemi

gravi di imprese e famiglie. Le polemiche francamente non aiutano nessuno, cosi’ come le false promesse della Lega fatte anche in Sardegna. E spiace che la Lega si faccia trascinare in una polemica che danneggia il lavoro fatto da associazioni di categoria ed enti caritativi per definire un paniere di generi alimentari adeguato alle esigenze dei poveri e dei comparti in

crisi. Il presidente del Consorzio, Palitta, dovrebbe evitare di fare politica e piuttosto pensare a come fare il suo mestiere, evitando che i pastori si trovino di nuovo in difficolta’ anche per le incapacita’ di chi li dovrebbe guidare”, conclude.

Era già stato scritto:

BANDO INDIGENTI, PALITTA SCRIVE A BELLANOVA: MIPAAF ESCLUDE DOP DI PECORA E SARDE MA ENTI CARITATEVOLI LE CHIEDONO. LA LETTERA. IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO PECORINO ROMANO: PAGHIAMO IL RITARDO DEL MINISTERO NELL’EMANAZIONE DEL BANDO PREVISTO DAL DECRETO EMERGENZE (VERTENZA LATTE)

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Il presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta scrive al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova in merito all’esclusione delle Dop di pecora e sarde dal bando indigenti previsto dal Dl Rilancio per far fronte all’emergenza Covid-19.

“La voglio ringraziare per aver partecipato al quarantesimo anniversario della fondazione del nostro Consorzio ed abbiamo gradito il Suo impegno a favore delle DOP da latte di pecora”, scrive Palitta. “Abbiamo apprezzato il Suo intervento che ha consentito la messa a bando dei 14 milioni di euro destinati alla fornitura di formaggi di pecora a DOP agli indigenti nazionali, inspiegabilmente fermi dal luglio 2019, oggi per metà già in fase operativa e per metà in corso di aggiudicazione la gara espletata il 9 giugno 2020”.

“Purtroppo, – prosegue il presidente del Consorzio – Le debbo segnalare che abbiamo appreso dell’esclusione del Pecorino Romano DOP dal paniere dei prodotti destinati alla fornitura per gli aiuti agli indigenti nazionali, relativi all’impegno finanziario di 50 Milioni di euro”.

“Non abbiamo avuto modo di dare il nostro contributo, segnalando la condizione del settore ovino da latte e dei formaggi DOP che gravitano su di esso, a seguito dell’emergenza sanitaria e dei provvedimenti restrittivi conseguenti, in quanto non siamo stati coinvolti nel processo di formazione del paniere dei prodotti”.

“In particolare, – aggiunge Palitta – il sistema del Pecorino Romano DOP si è fatto carico in forma comune e solidale di accogliere la materia prima destinata in condizioni ordinarie e normali, ad altri formaggi sia a DOP che altre tipologie.

Questo carico di responsabilità, con le conseguenti maggiori produzioni rispetto alle nostre attese, pari al momento ad un + 20%, alle conseguenze della crisi sanitaria che fa registrare un crollo del 50% dei consumi nel mercato USA, principale mercato di destinazione, la contrazione dei consumi nel mercato interno del 7%, non fanno ben sperare per il futuro”.

“Stante questa situazione, vorremmo che l’intervento di aiuto vennisse esteso ad altre DOP da latte di pecora oggi in sofferenza, quali il Pecorino Sardo DOP ed il Fiore Sardo DOP, per le quali, ripeto, ci siamo fatti carico della trasformazione del latte ad esse destinato.

Un segnale importante, Signora Ministra, – insiste – suggeriamo possa essere l’inclusione delle DOP da latte di pecora nei bandi in corso di organizzazione per l’anno corrente.

La nostra esclusione non può essere addebitata, come informalmente ci è stato segnalato, alle forniture in corso di esecuzione e relative al 2019, con il ritardo che grazie a Lei è stato colmato, né a dichiarazioni di scarso gradimento del nostro formaggio da parti di alcuni enti caritativi, che da due anni non ricevono in aiuto formaggio Pecorino Romano, ma che inviano regolarmente richieste di sostegno e di forniture straordinarie, che cerchiamo di onorare con la solidarietà dei nostri produttori.

Confidiamo Signora Ministra in un suo gradito intervento e restiamo a disposizione, anche per le vie brevi, per ogni chiarimento e collaborazione”, conclude.

Gradisca il senso della mia considerazione.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera:

Nota Signora Ministra fondo indigenti nazionali def




BANDO INDIGENTI, BALDRIGHI: ORIGIN ITALIA ACCANTO A TUTTI I CONSORZI MA DIPENDE DA NECESSITA ENTI CARITATEVOLI

“Tutto dipende da quello che richiedono gli enti caritatevoli. Questione che al Mipaaf conoscono bene”. Così ad AGRICOLAE il presidente di Origin Italia Cesare Baldrighi in merito alla lettera che il presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop ha scritto al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova circa l’esclusione delle Dop sarde dal bando indigenti previsto dal Dl Rilancio.

BANDO INDIGENTI, PALITTA SCRIVE A BELLANOVA: MIPAAF ESCLUDE DOP DI PECORA E SARDE MA ENTI CARITATEVOLI LE CHIEDONO. LA LETTERA

“L’Associazione che racchiude e rappresenta tutti i consorzi si propone di andare incontro alle esigenze degli associati relativamente al bando indigenti tenendo conto che tutto parte sempre dagli enti caritatevoli. Al primo posto quindi la necessità di soddisfare le richieste degli enti assecondando quanto più possibile le necessità che il consorzio del Pecorino Romano ha voluto sottolineare”.

“Origin Italia – prosegue ancora Baldrighi – sarà accanto a tutti i consorzi dei prodotti di eccellenza del Made in Italy perché questi possano uscire quanto prima dalla crisi e nel frattempo abbiano tutti gli strumenti – pari merito – per poterla affrontare.

“Per rendere questo strumento ancora più efficace – conclude il presidente di Origin Italia – in passato ci sono state situazioni in cui i consorzi hanno contribuito con le proprie risorse al bando Agea consentendo così di incrementare il volume di prodotto destinato ai bisognosi e aiutando nel contempo i produttori”.




BANDO INDIGENTI, PALITTA SCRIVE A BELLANOVA: MIPAAF ESCLUDE DOP DI PECORA E SARDE MA ENTI CARITATEVOLI LE CHIEDONO. LA LETTERA

Il presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta scrive al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova in merito all’esclusione delle Dop di pecora e sarde dal bando indigenti previsto dal Dl Rilancio per far fronte all’emergenza Covid-19.

“La voglio ringraziare per aver partecipato al quarantesimo anniversario della fondazione del nostro Consorzio ed abbiamo gradito il Suo impegno a favore delle DOP da latte di pecora”, scrive Palitta. “Abbiamo apprezzato il Suo intervento che ha consentito la messa a bando dei 14 milioni di euro destinati alla fornitura di formaggi di pecora a DOP agli indigenti nazionali, inspiegabilmente fermi dal luglio 2019, oggi per metà già in fase operativa e per metà in corso di aggiudicazione la gara espletata il 9 giugno 2020”.

“Purtroppo, – prosegue il presidente del Consorzio – Le debbo segnalare che abbiamo appreso dell’esclusione del Pecorino Romano DOP dal paniere dei prodotti destinati alla fornitura per gli aiuti agli indigenti nazionali, relativi all’impegno finanziario di 50 Milioni di euro”.

“Non abbiamo avuto modo di dare il nostro contributo, segnalando la condizione del settore ovino da latte e dei formaggi DOP che gravitano su di esso, a seguito dell’emergenza sanitaria e dei provvedimenti restrittivi conseguenti, in quanto non siamo stati coinvolti nel processo di formazione del paniere dei prodotti”.

“In particolare, – aggiunge Palitta – il sistema del Pecorino Romano DOP si è fatto carico in forma comune e solidale di accogliere la materia prima destinata in condizioni ordinarie e normali, ad altri formaggi sia a DOP che altre tipologie.

Questo carico di responsabilità, con le conseguenti maggiori produzioni rispetto alle nostre attese, pari al momento ad un + 20%, alle conseguenze della crisi sanitaria che fa registrare un crollo del 50% dei consumi nel mercato USA, principale mercato di destinazione, la contrazione dei consumi nel mercato interno del 7%, non fanno ben sperare per il futuro”.

“Stante questa situazione, vorremmo che l’intervento di aiuto vennisse esteso ad altre DOP da latte di pecora oggi in sofferenza, quali il Pecorino Sardo DOP ed il Fiore Sardo DOP, per le quali, ripeto, ci siamo fatti carico della trasformazione del latte ad esse destinato.

Un segnale importante, Signora Ministra, – insiste – suggeriamo possa essere l’inclusione delle DOP da latte di pecora nei bandi in corso di organizzazione per l’anno corrente.

La nostra esclusione non può essere addebitata, come informalmente ci è stato segnalato, alle forniture in corso di esecuzione e relative al 2019, con il ritardo che grazie a Lei è stato colmato, né a dichiarazioni di scarso gradimento del nostro formaggio da parti di alcuni enti caritativi, che da due anni non ricevono in aiuto formaggio Pecorino Romano, ma che inviano regolarmente richieste di sostegno e di forniture straordinarie, che cerchiamo di onorare con la solidarietà dei nostri produttori.

Confidiamo Signora Ministra in un suo gradito intervento e restiamo a disposizione, anche per le vie brevi, per ogni chiarimento e collaborazione”, conclude.

Gradisca il senso della mia considerazione.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera:

Nota Signora Ministra fondo indigenti nazionali def




CORONAVIRUS, PALITTA, PECORINO ROMANO: TUTTO FERMO. DARE ATTUAZIONE A DL EMERGENZE, FASE DI STALLO CHE SISTEMA NON SI PUO PERMETTERE

“E’ tutto fermo. Siamo preoccupati per la fase congiunturale che coinvolge l’intero sistema della distribuzione. Un momento di estrema difficoltà sanitaria che rischia ripercussioni permanenti sul settore produttivo”. Così ad AGRICOLAE il presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta in merito all’emergenza che il Paese sta vivendo a causa del Coronavirus.

“In questa fase occore stringere i denti e resistere. Diventa però sempre più urgente – prosegue – dare attuazione a quanto previsto dal Dl Emergenze, ovvero i 14 milioni di euro per gli indigenti”.

“Chiediamo pertanto un’accelerazione della tempistica e una rapida attuazione ministeriale di quanto già deciso a livello politico, prima dal governo e poi dal Parlamento, con decretazione di urgenza. Attualmente la pratica sembra essere in una fase di stallo – conclude – che il sistema non si può permettere”.




PECORINO ROMANO DOP, PALITTA: CHIEDIAMO INCONTRO CON BELLANOVA PER DARE A FILIERA DA 25MILA ADDETTI UN FUTURO STABILE

“La questione sarda è rimasta aperta. Ha avuto una fase di grande impegno da parte del ministero delle Politiche agricole e delle istituzioni nazionali. Ora con il nuovo ministro, vista la sensibilita e l’attenzione mostrata da Teresa Bellanova e le problematice e le emrgenze previste dal decreto occorre proseguire nella direzione della risoluzione della crisi del latte Ovicaprino. Per noi è importante che il minsitro riprenda quel discorso”. Così ad AGRICOLAE il presidente del Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta che chiede un incontro quanto prima con la titolare del dicastero dell’Agricoltura.

“Chiediamo per questo un incontro al minsitro e la invitiamo in Sardegna così che possa conoscere in prima persona il mondo del Pecorino Romano Dop e la filiera del lavoro che lo produce”, prosegue. “Una filiera che nel suo insieme ha urgenza di proseguire verso la riforma strutturale che possa evitare in futuro crisi come quelle che si sono verificate recentemente e che dia una stabilita al futuro del settore”. Ma anche una filiera, conclude Palitta, “che dà occupazione a 25mila addetti e che è soggetta ad alternanze che non la mettono – oggi – nelle condizioni di reggere la sfida del futuro”.




MADE IN ITALY, SINGAPORE RICONOSCE IG PECORINO ROMANO. PALITTA: PASSO FONDAMENTALE

Singapore ha riconosciuto l”IG Pecorino Romano. Da quanto apprende AGRICOLAE – che pubblica il documento – il Consorzio ha ottenuto il riconoscimento superando l’opposizione intentata dal CCNF, il Consorzio dei nomi generici USA. “Questo riconoscimento è fondamentale per il percorso di difesa in altri Paesi come la Cina ed il Giappone dove sono in corso le registrazioni”, spiega ad AGRICOLAE il presidente del Consorzio Salvatore Palitta.

Ecco il documento:




PECORINO ROMANO DOP, CONSORZIO APPROVA PIANO OFFERTA CON IL 77% DEI VOTI. PALITTA: ORA FILIERA FACCIA LA SUA PARTE

Approvato il piano dell’offerta del Pecorino Romano Dop con il 77 per cento degli aventi diritto di voto assenti compresi. Ora, dopo il via libera dell’assemblea del Consorzio, inizia l’iter di approvazione che prevede le adesioni degli allevatori e poi dei produttori, compresi i non soci. “Abbiamo introdotto il vincolo determinante per l’ottenimento delle deroghe rispetto alle produzioni oltre la quota segnata che prevede l’obbligo della lunga stagionatura a 12 mesi”, spiega ad AGRICOLAE il presidente Salvatore Palitta. “Questo per regolamentare l’immissione sul mercato del prodotto che è l’elemento che determina il deprezzamento del prodotto” precisa poi. “Si tratta di un passo avanti faticoso ed è il primo verso la riorganizzazione del ssitema. Il consorzio ha fatto la sua parte – conclude – ora il resto della filiera faccia la sua facendosi parte attiva”.




PECORINO DOP, PALITTA: CONFRONTO PRODUTTIVO CON TUTTI SOGGETTI INTERESSATI. ECCO LA PROPOSTA CHE ANDRA IN CDA E ASSEMBLEA PER ASSENSO PREVENTIVO

“L’assemblea organizzata dal consorzio con i soggetti di filiera si è tradotta in una discussione produttiva tra gli associati e le organizzazioni agricole. E’ stato un buon confronto che aiuta e incoraggia la predisposizione del piano così come è stato pensato dal consiglio di amministrazione del Consorzio”. Così ad AGRICOLAE Salvatore Palitta, presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, consorzio interregionale che comprende l’area del Lazio, della Sardegna e della provincia di Grosseto e che è la Dop più importante in Europa di latte di pecora. (Le seconde in Ue valgono circa la metà). Nonché la quarta Dop in Italia per grandezza.

“Qualcuno ha chiesto delle piccole modifiche – prosegue Palitta – ma abbiamo spiegato che il piano è normato da vincoli ministeriali ed europei nonché dal garante della concorrenza già intervenuto due volte”.

Due le tesi di modifica sul tavolo: la prima prevede di consentire le deroghe entro un limite di sforamento del dieci per cento, dal dieci al venti consentire una premialità, e oltre il venti applicare una sanzione di 0,64 centesimi al chilo (circa il 10% del valore del prodotto); la seconda tesi prevede invece che non ci siano limiti sul rapporto allo sforamento. “Prevalente la prima ipotesi, ma naturalmente questi piani hanno bisogno di un ampio consenso da parte di tutti i soggetti interessati”, precisa il presidente del consorzio.
“Altra novità – spiega ancora Palitta – è quella di aver attribuito la quota in termini di chili di prodotto e del relativo latte necessario alla produzione. Cosa che consente agli allevatori e ai pastori un riconoscimento della quota latte destinata alla produzione del Pecorino Romano”. Se per le cooperative questo avviene attraverso i regolamenti interni delle coop, per gli allevatori che vendono il latte sul libero mercato una delle clausole contrattuali è proprio il riconoscimento di quota.
“Ora il percorso prevede un ritorno in Cda – conclude Palitta – e poi nuovamente in assemblea per il consenso preventivo che attiva poi l’iter presso le assemblee delle cooperative, i caseifici, i produttori e così via”.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la proposta di Piano:

BOZZA PIANO OFFERTA 13 GIUGNO 2019




CONSORZI TUTELA, PALITTA: MAGGIORANZA CDA PECORINO ROMANO COMPOSTO DA ALLEVATORI. SI ASPETTI TESTO RIFORMA SU CUI STA LAVORANDO MIPAAFT

“Strano che l’onorevole Golinelli porti come esempio il nostro consorzio che ha otto componenti del Cda – la maggioranza – che sono di diretta rappresentanza degli allevatori attraverso le cooperative che rappresentano a loro volta il 60 per cento della produzione”. Così ad AGRICOLAE il presidente del Consorzio Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta in replica a quanto dichiarato dal deputato della Lega Guglielmo Golinelli che ha presentato un ordine del giorno al Decreto Emergenze per “far si che vi sia una rappresentanza equa e proporzionata degli operatori delle filiere”. Prendendo come esempio il Pecorino Romano.

“Tra l’altro occorre ricordare che per essere eletti in rappresentanza della categoria occorre essere anche soci”, precisa Palitta. “Noi riteniamo che le rappresentanze debbano avere il giusto riconoscimento della parte agricola”, prosegue ancora il presidente del Pecorino Romano che aggiunge: “proprio per questo al ministero delle Politihe agricole è in corso il tavolo di discussione per redigere il testo di riforma delle rappresentanze degli statute delle Dop e delle Igp”, conclude.

Alessandro Di Bona




CONSORZI TUTELA MADE IN ITALY, PALITTA: UNO SCHIAFFO AI ‘VERI’ AGRICOLTORI E ALLEVATORI CHE HANNO MANIFESTATO IN PIAZZA SENZA BANDIERE. EMENDAMENTO A DANNO RAPPRESENTANZA REALE

“Condivido appieno le affermazioni di Baldrighi che reputa l’emendamento presentato da alcuni deputati alla Camera – che discrimina la cooperazione [ndr] – illegittimo, inopportuno e inefficace. L’emendamento è un chiaro intento di favorire sulla carta l’organizzazione agricola più rappresentativa a danno delle rappresentanza reale e ai veri portatori di interesse”. Così ad AGRICOLAE il presidente del Consorzio del Pecorino Romano Dop Salvatore Palitta in merito all’emendamento presentato in commissione Agricoltura, dichiarato inammissibile, e ripresentato con ricorso. “Questo rischia di creare – prosegue – una paralisi delle attività consortili. Tanto vale che i consorzi rinuncino all’incarico ministeriale”. “Sorprende inoltre il fatto che per un blitz del genere – precisa poi Palitta – si adoperi un decreto deputato alle emergenze dei settori in crisi per il quale si è battuto in strada con forza chi lavora la terra davvero e chi produce latte. Uno schiaffo ai veri agricoltori che sono andati in piazza in maniera autonoma e senza sigle.

Tanto più – conclude – che il Mipaaft sta lavorando proprio su questo con un testo condiviso da tutti”.