Ue, De Castro: termina qui la mia avventura in Parlamento Ue. Pronto a nuove sfide a tutela Sistema Italia

“Un grande in bocca a lupo a Stefano Bonaccini per la sua candidatura alle Elezioni Europee 2024. Termina qui la mia avventura al Parlamento europeo. E’ stato un onore combattere per la difesa della nostra #agricoltura del nostro #agroalimentare del nostro Made in Italy. La mia attività di tutela di questo straordinario settore tuttavia non finirà con i miei tre mandati da europarlamentare; sono pronto ad impegnarmi in nuove sfide professionali al fianco del settore e a tutela degli interessi del sistema Italia”. Così Paolo De Castro su twitter dopo che il Partito Democratico a guida Schlein ha deciso di non ricandidare il due volte ministro dell’Agricoltura e già vicepresidente vicario della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo.




Pesca, Pd: decreto sbagliato e calato dall’alto

“Il ministro Lollobrigida, rispondendo in Aula ad una interrogazione circa la riduzione del numero di ami previsti nella pesca sportiva dei palamiti da 200 a 50 e di vietare l’utilizzo di sistemi automatici per il recupero dell’attrezzo, ha ripetuto le stesse posizioni che lo hanno portato a motivare le ragioni del decreto che noi riteniamo sbagliato. Una scelta unilaterale, considerato che le disposizioni precedenti erano in perfetta sintonia con le direttive comunitarie e le indicazioni della scienza”. Lo dichiarano i capigruppo democratici della commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, e della commissione Ambiente, Marco Simiani, alla Camera.

“Il ministro – aggiungono – ha paragonato migliaia di pescatori sportivi, che operano onestamente nel settore della pesca professionale a quanti operano illegalmente mascherandosi da pescatori sportivi, rischiando di esasperare la conflittualità tra pesca ricreativa e pesca professionale.   Non è limitando gli ami che si elimina l’illegalità e la pesca di frodo. Ripetiamo quanto detto in altre occasioni: il provvedimento è stato emanato senza un adeguato coinvolgimento del Parlamento e in assenza di un dialogo o concertazione preventiva con le parti e con associazioni sportive interessate. Il ministro si è impegnato a convocare quanto prima un tavolo con le associazioni di pesca sportiva. Speriamo – concludono – che il tavolo venga convocato quanto prima per evitare coinvolgendo i professionisti, i ricreativi, le associazioni professionistiche e dilettantistiche che praticano questo antico sistema di pesca e che rappresentano un patrimonio ad alto valore sociale e culturale per le comunità costiere del nostro Paese”.




Caccia: Pd, Legge Bruzzone sbagliata, da Enpa attacchi personali

“Sulla proposta di Legge Bruzzone di riforma della caccia abbiamo presentato emendamenti abrogativi dell’intero articolato, ed uno di questi è stato già discusso e bocciato. Quella legge non ci piace ed in questo modo abbiamo segnalato la nostra contrarietà. Abbiamo altresì presentato emendamenti di merito perché una forza politica non può rinunciare ad esprimere le proprie valutazioni. Emendamenti che peraltro sono in sintonia con le indicazioni dell’Ispra. La scienza non può essere utilizzata ai propri fini e quando conviene. Per noi l’Ispra è un riferimento certo che continueremo a mantenere fermo”.

Lo dichiarano i deputati del Pd della Commissione Agricoltura, Andrea Rossi, Antonella Forattini e Stefania Marino.

“I cacciatori – aggiungono – facendo funzionare gli strumenti che hanno a disposizione, a cominciare dalla buona gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia, sono protagonisti, insieme ad agricoltori e ambientalisti della conservazione ambientale. Per questo è necessaria la piena applicazione della legge 157 e contestualmente, attraverso la sua verifica, con la relazione che il governo deve presentare in Parlamento, capire se, come crediamo, abbia bisogno di aggiornamenti. Questa è linea che come gruppo Pd in commissione Agricoltura, in sintonia con la presidenza del Gruppo, abbiamo sempre tenuto, insieme al capogruppo Stefano Vaccari, anche di fronte agli spot propagandistici della destra e che deriva da un impegno elettorale preso con i cittadini, codificato in un programma che tutti hanno potuto leggere. Non abbiamo pregiudizi sulla caccia e tantomeno sviluppiamo la nostra attività parlamentare solo per ostacolare la maggioranza di centrodestra. Sui singoli provvedimenti presentiamo le nostre proposte. Tutto questo – concludono – lo diciamo all’Enpa che oggi rivolge il solito attacco personale al capogruppo Vaccari diffondendo notizie false. All’Enpa diciamo che nel prossimo comunicato deve aggiungere anche i nostri nomi perché siamo totalmente d’accordo con le posizioni espresse dal nostro capogruppo”.




Pesca, interrogazione Vaccari (Pd Camera): su modifiche decreto per quella sportiva

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02257

presentato da

VACCARI Stefano

testo di

Martedì 9 aprile 2024, seduta n. 276

VACCARI e SIMIANI. — Al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

il 30 gennaio 2024 il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha emanato un decreto che regolamenta l’attività di pesca sportiva e ricreativa con il palangaro con il quale si riduce da 200 a 50 il numero complessivo degli ami dei palangari presenti a bordo e/o calati da ciascuna unità da diporto e si introduce il divieto di utilizzo dei verricelli salpa-reti elettrici o collegati a motori termici;

una scelta unilaterale, ad avviso degli interroganti, considerato che le disposizioni precedenti erano in perfetta sintonia con le direttive comunitarie e le indicazioni della scienza. Peraltro, essendo un metodo di pesca fortemente selettivo, la pesca col palangaro si effettua con limitati consumi energetici ed è molto rispettosa delle risorse che si stanno sfruttando:

il provvedimento è stato emanato senza un adeguato coinvolgimento del Parlamento e in assenza di un dialogo o concertazione preventiva con le parti associazioni interessate;

la pesca sportiva, nelle sue diverse articolazioni, rappresenta uno spaccato sociale che si coniuga con la storia e le tradizioni del nostro Paese e che coinvolge decine di migliaia di appassionati, difensori strenui dei nostri mari e della biodiversità;

se non ritenga di adottare iniziative di competenza volte a modificare il decreto ministeriale del 30 gennaio 2024 finalizzate a portare a 100 ami a pescatore e a non più di 200 a imbarcazione, indipendentemente dal numero di pescatori, a introdurre il riferimento della taglia minima con l’uso di ami di dimensioni maggiori o circolari per impedire la cattura di pesci sottomisura, a inasprire la lotta a chi opera illegalmente aumentando le risorse umane ed economiche necessarie per rafforzare i controlli coinvolgendo le associazioni dei pescatori sportivi.
(5-02257)




Peste suina: Vaccari (Pd), governo faccia presto e meglio

“Le risposte del governo a questa che possiamo ormai definire pandemia di peste suina non ci soddisfano. Occorre fare presto e meglio, perché fino ad oggi si è prodotta tanta carta, tanti piani, ma i risultati restano esigui o scarsi. Mentre la diffusione del fenomeno rischia di raggiungere anche il distretto di Langhirano e tutti gli operatori sanno bene cosa potrebbe significare per il comparto. Parliamo di un valore della produzione da un miliardo di euro. Serve maggiore impegno, una gestione efficace delle risorse, invece ci troviamo di fronte addirittura alla mancanza dell’atto formale di proroga del commissario straordinario, ai ritardi nell’implementazione della filiera degli abbattimenti, ad Asl locali non in grado di effettuare i controlli necessari. I dati ci dicono che la strategia fin qui adottata non è stata utile ad arginare la diffusione della peste suina, nonostante le sollecitazioni e le proposte giunte dalle Regioni, a cominciare dall’Emilia Romagna, e dalle associazioni venatorie. Gli interventi previsti dal piano straordinario vanno sburocratizzati e occorre mettere i territori nelle condizioni di agire. Non c’è più tempo da perdere”.

 

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, replicando in Aula a Patrizio La Pietra dopo la risposta del sottosegretario all’interpellanza sottoscritta anche dai deputati democratici, Antonella Forattini, Maria Marino e Andrea Rossi.




Pac, Piloni e Carra (Pd): Regione Lombardia si attivi per migliorare organismo pagatore e saldare pagamenti mancanti

“Al 31 marzo risulta che solo il 43% delle aziende agricole aventi diritto ha ricevuto il saldo della Pac, parliamo di un importo di 154 milioni e 269mila euro su un totale richiesto di 361 milioni e 200mila euro. Vuol dire che, a tre mesi dal termine, il 57% degli aventi diritto sta ancora attendendo la somma dovuta” lo fanno sapere Matteo Piloni e Marco Carrasegretario e capodelegazione dem in commissione Agricoltura, dopo la risposta ottenuta questa mattina durante il question time dall’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi in merito al saldo dei pagamenti della Domanda Unica 2023 della Politica Agricola Comune (PAC).

“Abbiamo riportato la questione in aula consiliare – sottolineano Piloni e Carra – perché avevamo già ottenuto la disponibilità della giunta regionale a rivedere e riprendere l’anticipo del pagamento della Pac, anche anticipando il saldo prima del termine del prossimo 30 giugno, soprattutto a coloro che hanno già passato le valutazioni tecniche e i controlli necessari”.

“Si tratta di soldi dovuti che rientrano nel contesto del sostegno al reddito – aggiungono i dem – e l’assessore ha condiviso le nostre proposte, assicurando l’impegno della Regione, ma il lavoro da fare è ancora parecchio ed è necessario migliorare l’organismo pagatore per accelerare il saldo e consentire alle nostre aziende di respirare e avere un sostegno concreto”.




Peste suina, interrogazione Vaccari (Pd Camera): su iniziative per depopolamento

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01123

presentato da

VACCARI Stefano

testo di

Lunedì 8 aprile 2024, seduta n. 275

VACCARI, FORATTINI, MARINO e ANDREA ROSSI. — Al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

a più di due anni dalla comparsa del primo caso in Italia la peste suina ha colpito oltre 15.400 cinghiali e quasi 14 mila suini. Nella sola zona del pavese le regole di prevenzione hanno portato all’abbattimento di 46 mila maiali;

l’Italia ha da tempo istituito un commissario straordinario e pochi giorni fa ha nominato tre sottocommissari ad hoc. I risultati finora però non sembrano quelli sperati. Le iniziative di prevenzione si sono rivolte verso gli abbattimenti dei suini sani, con un eccesso precauzionale, mentre è stato trascurato il problema dei cinghiali infetti. L’esperienza maturata in questi anni ha dimostrato che l’abbattimento dei cinghiali selvatici senza una adeguata opera di contenimento non serve a niente;

pur in assenza di allevamenti contaminati è sufficiente il ritrovamento di una carcassa di cinghiale infetto per attivare intorno ai comuni interessati zone di sorveglianza e restrizioni sanitarie che bloccano le attività e impattano a cascata sull’intera filiera suinicola con la conseguente svalutazione del prezzo della carne. Inoltre per riabilitare le importazioni dall’Italia devono passare due anni dal ritrovamento dell’ultima carcassa positiva alla peste suina per poi attendere altri due anni per completare l’iter di riqualificazione;

tutti i Paesi extra Unione europea hanno chiuso le importazioni. In Cina, un mercato che per la filiera vale oltre 25 milioni di euro, da due anni è ferma l’importazione. Oltre al danno economico e di immagine tutto questo comporta una concorrenza da parte dei principali produttori europei pronti a sostituire i prodotti italiani con salumeria cruda e cotta vanificando lavoro e investimenti portati avanti dalla filiera suinicola italiana;

la regione Emilia-Romagna ha messo a punto una strategia specifica per arginare la peste suina attraverso: attività di depopolamento, intensificata soprattutto nei distretti più vocati alla produzione suinicola; incremento del livello di biosicurezza nelle aziende zootecniche, con bandi fino a 9 milioni di euro; rimborso delle spese per la recinzione antintrusione e quella per la realizzazione di piazzole per la disinfestazione degli automezzi e delle zone filtro;

le iniziative di una sola regione non bastano. Serve una strategia unica nazionale –:

quali iniziative urgenti di competenza intendano adottare per favorire il depopolamento di migliaia di cinghiali selvatici e per assicurare la tutela del patrimonio suino nazionale, le esportazioni e quindi il sistema produttivo nazionale e la relativa filiera.
(3-01123)




Pac, Piloni e Carra (Pd): regione Lombardia anticipi il pagamento del saldo per dare un po’ di respiro al settore agricolo

A che punto siamo con i pagamenti del saldo della Pac? Con una interrogazione a risposta immediata che presenterà martedì, durante il question time in Consiglio Regionale, i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni eMarco Carra, segretario e capogruppo in commissione Agricoltura, tornano sull’argomento, chiedendo chiarimenti in merito al saldo dei pagamenti della Domanda Unica 2023 della Politica Agricola Comune (PAC).

“Stiamo parlando della forma più importante di sostegno al reddito per gli imprenditori agricoli – dicono Piloni e Carra – e, dopo i numerosi gridi d’allarme lanciati dagli agricoltori e dai loro rappresentanti, anche durante le audizioni che si sono svolte in commissione Agricoltura a gennaio e febbraio, abbiamo ritenuto opportuno interrogare la giunta regionale per sapere a che punto è il pagamento della Pac e sollecitarla ad anticipare il saldo prima del termine del 30 giugno 2024”.

“Sempre a proposito di sostegno al reddito – sottolineano i dem – vorrei ricordare che questa giunta che si dice tanto vicina al mondo agricolo ha bocciato il finanziamento di 30 milioni di euro da noi richiesto per sostenere il credito dei produttori di latte e di carne e le nostre proposte emendative al bilancio, volte a sostenere i prodotti tipici lombardi”.

“Ci aspettiamo che almeno risponda alle nostre sollecitazioni, anticipando e velocizzando questi pagamenti” concludono i consiglieri.




Agricoltura: Vaccari (Pd), audizione Agea occasione persa

“Avevamo chiesto come gruppo Pd una serie di audizioni sulle nuove misure che interverranno sulla Pac a seguito delle decisioni assunte in sede europea. Dopo aver ascoltato il ministro Lollobrigida oggi in commissione Agricoltura ci aspettavamo dal direttore di Agea, Fabio Vitale, maggiori dettagli su come si stava preparando l’Agenzia al nuovo contesto. Si è persa invece un’occasione, poiché la maggior parte dell’intervento ascoltato ha riguardato il lavoro svolto dal nuovo direttore sulla riorganizzazione dell’Agenzia in polemica con il precedente direttore”.

Così il capogruppo Pd in commissione agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, a conclusione dell’audizione del direttore Agea.

“Sulla Pac – ha sottolineato Vaccari presente all’audizione insieme ai colleghi Antonella Forattini, Stefania Marino e Andrea Rossi – abbiamo ascoltato davvero poco e questo è grave visto che alle modifiche sulla Pac si è arrivati dopo settimane di proteste da parte degli agricoltori italiani ed europei. Molto labile anche l’informativa sul sistema antifrode e sulle verifiche che, a fronte dei fatti di cronaca, avrebbero già dovute essere fatte. Verifiche a tappeto per scongiurare che le risorse vadano in direzioni sbagliate rispetto alla moltitudine di imprese agricole che operano in assoluta trasparenza e nel rispetto delle regole. Il Parlamento avrebbe dovuto essere messo nelle condizioni di capire se nella ripartizione territoriale dei primi fondi erogati ci siano stati degli squilibri regionali anche tra le diverse categorie di imprenditori agricoli. Nulla inoltre sulle criticità riscontrate con i soggetti pagatori che pure il ministro Lollobrigida aveva evidenziato parlando di farraginosità del sistema. Il direttore di Agea a fronte delle nostre richieste, non avendo a disposizione i dati, ci ha garantito che ulteriore documentazione sarà inviata in Parlamento. Aspettiamo fiduciosi, anche perché non possiamo permetterci come Paese di non essere pronti con le nuove norme di flessibilità introdotte nella Pac. I nostri imprenditori agricoli – ha concluso Vaccari – devono avere l’opportunità di essere competitivi sul mercato globale senza dover pagare il prezzo di un ritardo procedurale della pubblica amministrazione”.




Lombardia. Pfas, Vallacchi e Negri (Pd): Serve Comitato tecnico per affrontare la situazione, prima che diventi emergenza

“Da mesi il Gruppo regionale del Pd sta lavorando sul tema della presenza dei Pfas – le sostanze per e poli fluoroalchiliche, persistenti nell’ambiente e critiche per la salute umana e animale – nelle acque potabili della Lombardia. Per questo, dopo l’audizione in Commissione Ambiente della scorsa settimana, oggi abbiamo depositato una mozione che chiede a Regione Lombardia di monitorare la situazione nel modo migliore possibile prima che diventi un’emergenza. Dobbiamo assolutamente prevenire qualunque rischio, perché stiamo parlando della salute dei nostri concittadini”, lo dicono Roberta Vallacchi e Simone Negri, consiglieri regionali del Pd, firmatari della mozione intitolata ‘Iniziative per il controllo delle componenti inquinanti Pfas nelle acque e istituzione di un Comitato tecnico per il pronto recepimento delle procedure di controllo delle acque ad uso umano come previsto dal D.lgs. 18/2023’.

“In audizione, i soggetti lombardi e veneti e i ricercatori del Cnr, che si sono già occupati del tema, hanno mostrato una situazione abbastanza critica rispetto alla presenza di queste sostanze nelle acque e nei suoli italiani, ma soprattutto in Veneto, Piemonte e Lombardia. Nella nostra mozione impegniamo, perciò, la Giunta a istituire un Comitato tecnico e di indirizzo che guidi il percorso di avvicinamento e di adeguamento alla normativa nazionale e comunitaria, che lavori alla mappatura delle fonti di pressione e a un monitoraggio nel ciclo dei rifiuti; a stabilire che il Comitato tenga costantemente informate le Commissioni Ambiente e Sanità, presentando un piano delle attività; a valutare, con la Commissione Sanità, eventuali iniziative in ambito sanitario; ad aprire un confronto con le categorie produttive per conoscere il livello di utilizzo dei Pfas; a individuare momenti di confronto con associazioni e comitati locali, soprattutto in quei territori dove possano emergere criticità”, spiegano i consiglieri Pd.

“Per noi è urgente che Regione Lombardia si attivi e lavori da subito affinché ci siano maggiori garanzie sulla qualità dell’acqua potabile e quindi per avere una mappatura della presenza dei Pfas nei nostri territori. Rispetto al quadro che ci hanno dipinto gli auditi in Commissione, vogliamo che vengano fatte tutte le verifiche per garantire ai cittadini la qualità dell’acqua potabile e che si lavori in questa direzione”, concludono Vallacchi e Negri.




Siccità, interrogazione Pd a Salvini: servono misure urgenti per Sicilia

“Un periodo di grave siccità, nonostante le ultime piogge, sta colpendo duramente la Sicilia. Chiediamo al governo, e in particolare al ministro delle Infrastrutture Salvini, come intenda fronteggiare e con la massima urgenza, una situazione che sta mettendo in grave difficoltà l’intera Regione” A chiederlo, attraverso una interrogazione al ministro per le Infrastrutture e dei Trasporti, sono i parlamentari del Pd Giuseppe Provenzano (primo firmatario) Anthony Barbagallo, Maria Stefania Marino, Giovanna Iacono e Fabio Porta.  “Al momento – si legge nel testo dell’interrogazione-  proprio a causa della carenza idrica sono già 150 i comuni dell’isola nei quali l’acqua è razionata nella sua erogazione quotidiana, creando disagi e disservizi alle comunità locali. Per fronteggiare la crisi – proseguono gli esponenti del Pd –  la Regione ha provveduto a nominare un commissario straordinario, con la predisposizione di un piano da 150 milioni di euro senza però le corrispondenti coperture e soprattutto ha ipotizzato un piano di razionamento con tagli all’erogazione dell’acqua dal 10 fino al 45 % rispetto alla media”. Gli esponenti del Pd evidenziano inoltre che “il Piano ha messo immediatamente in allarme, in particolare, il settore agricolo che rischia di affrontare un periodo estivo con una disponibilità di acqua limitata che pregiudicherebbe un anno di lavoro con devastanti impatti produttivi e anche occupazionali”.

Nel testo dell’interrogazione dei Dem, si legge inoltre che “per la manutenzione degli impianti servirebbero circa un miliardo di euro e il mancato utilizzo delle risorse del PNRR rappresenta una oggettiva aggravante, anche perché sembrerebbero non esservi disponibili altre risorse. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti – si evidenza nel testo – ed espongono la Sicilia ad affrontare situazioni di estrema difficoltà anche per il futuro. Occorrerebbe – concludono i Dem- una adeguata programmazione di interventi infrastrutturali dedicati proprio a dotare la Sicilia di adeguate infrastrutture idriche senza disperdere l’indispensabile risorsa”.




Lombardia. Piloni (Pd): un’agricoltura più sostenibile è possibile, ma la Regione dov’è?

Rendere sostenibili gli allevamenti intensivi si può. È quanto risulta da una ricerca finanziata dall’unione europea in merito alle emissioni di gas serra degli allevamenti e presentata oggi pomeriggio in commissione Agricoltura del Consiglio regionale dall’azienda SOP (Save Our Planet) e dall’Università degli Studi di Milano.

“Di fronte allo spettro del cambiamento climatico e nella regione più inquinata d’Europa e più agricola d’Italia, mai come in questo momento il tema della sostenibilità ambientale è stato fondamentale, soprattutto in agricoltura” dice il segretario di commissioneMatteo Piloni, consigliere del Pd che ha richiesto l’audizione.

“Si è trattato di un incontro davvero interessante e illuminante per diversi motivi – sottolinea Piloni – innanzitutto l’occasione per restituire i risultati di una ricerca finanziata da Regione Lombardia attraverso i fondi europei e fino ad oggi del tutto sconosciuta, ma anche una testimonianza fondamentale che dimostra la possibilità, confermata scientificamente, di abbattere gli inquinanti in agricoltura con molteplici benefici”.

“I dati illustrati oggi ci dicono che in agricoltura si possono ottenere risultati importanti che fino ad ora Regione Lombardia non ha saputo valorizzare e che invece dobbiamo far conoscere e rendere strutturali – dice il consigliere dem – è necessario, inoltre, valorizzare maggiormente gli allevatori che adottano pratiche virtuose, anche rivalutando le normative”.

“Auspico di arrivare, in commissione, a costruire un documento bipartisan che vada in questa direzione” conclude Piloni.




Agricoltura: Vaccari (Pd) a De Carlo (Fdi), eviti le brutte figure

“Il senatore di Fdi, Luca De Carlo, prima di dichiarare dovrebbe informarsi, altrimenti rischia di fare brutte figure. Oggi gli apicoltori italiani hanno manifestato in centinaia a Roma. Se lo hanno fatto è perché hanno voluto evidenziare problemi che non sono stati risolti e pertanto è legittimo che le critiche più forti le abbiano rivolte verso il governo ed il ministro Lollobrigida che sul comparto agricolo si limitano agli annunci, anziché produrre misure e decisioni. Con generosità il senatore De Carlo si prodiga nella difesa d’ufficio del suo ministro, ma ciò che non può fare è attaccare l’opposizione che svolge coerentemente il suo lavoro per mettere a nudo manchevolezze e ritardi ed offrire, come nel caso dell’apicoltura, soluzioni concrete e ragionevoli. PS. Giovedì ero impegnato all’ufficio di presidenza della Camera convocato prima dell’audizione del ministro”.

Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.

Apicoltori, Vaccari contro Ministro Lollobrigida. De Carlo: Facile fare propaganda dal palco e non intervenire in Commissione

 




Agricoltura: Vaccari (Pd), giusta protesta apicoltori. Lollobrigida si svegli

“L’import sleale e i cambiamenti climatici affossano il miele italiano con i produttori nazionali che devono fronteggiare arrivi di prodotto straniero di bassa qualità a prezzi stracciati, mentre aumentano i costi di produzione necessari per fronteggiare maltempo e siccità. Una situazione sempre più insostenibile per gli apicoltori italiani. E’ giusta la loro protesta anche a fronte del fatto che, come al solito, il governo degli spot, si gira sempre dall’altra parte quando ci sono criticità che dovrebbero essere affrontate con misure immediate e concrete. Difendere i nostri apicoltori significa avviare in Europa le procedure antidumping sensibilizzando al contempo i consumatori verso un acquisto consapevole del miele. Per questo, insieme ai colleghi Bonafè, Curti e Manzi, ho raggiunto questa mattina gli apicoltori che manifestavano a piazza Santi Apostoli a Roma. Ho avuto modo di parlare a nome del gruppo del Partito Democratico e nell’esprimere solidarietà ho segnalato quelle che saranno le nostre iniziative parlamentari per svegliare dal torpore il ministro Lollobrigida e l’esecutivo Meloni”.

 

Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.




Agea, interrogazione Vaccari (Pd Camera): su gestione bilancio Agenzia

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02153

presentato da

VACCARI Stefano

testo di

Venerdì 15 marzo 2024, seduta n. 263

VACCARI, FORATTINI, MARINO e ANDREA ROSSI. — Al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. — Per sapere – premesso che:

il sistema di gestione del bilancio di Agea è disciplinato dal regolamento di amministrazione e di contabilità dell’ente e deve uniformarsi ai principi ed alle prescrizioni codificati dalla legge di contabilità del 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modifiche ed integrazioni, nonché alle previsioni contenute nel decreto legislativo 31 maggio 2011 n. 91;

l’Agea deve, altresì, conformare la propria gestione ai principi ed alle regole contabili adottati dal Ministero dell’economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato – in merito al sistema di contabilità economica (articolo 7 «Sistema di contabilità economica», regolamento);

il regolamento attualmente in vigore risale al 2008 e non è stato modificato o integrato in alcuna parte e non recepisce le modifiche intervenute medio tempore nella normativa contabile;

il bilancio di previsione deve essere adottato dal direttore entro il 31 ottobre dell’anno precedente e successivamente inviato al Masaf e al Mef per l’approvazione;

la mancata adozione del regolamento di organizzazione e del regolamento di contabilità dell’Agenzia, nonché il mancato rispetto dei termini di approvazione del bilancio preventivo rappresenta una criticità di natura strutturale come segnalato più volte dalla Corte dei conti e rischia di avere ripercussioni sull’attività di Agea;

l’attuale direttore, ad avviso dell’interrogante, in contrasto rispetto a quanto previsto dall’articolo 5 dello statuto di Agea, non sembra ritenga necessaria la regolamentazione degli aspetti, anche economici, connessi allo svolgimento delle attività gestionali nonostante il rapporto tra Agea ed il direttore sia regolato esclusivamente dal decreto di nomina e dal decreto di riconoscimento del compenso;

atteso che non è stato approvato il bilancio di previsione 2024 e quindi non è dato sapere se la gestione finanziaria di Agea si sia svolta nel rispetto dei principi applicati della contabilità finanziaria riguardanti l’esercizio provvisorio o la gestione provvisoria –:

se e quali spese facoltative abbiano concorso al disavanzo di bilancio di Agea accertato per il 2023;

come intenda intervenire, vista la gravità della situazione descritta e delle ricadute che potrebbero determinarsi ad opera di un ipotizzato intervento della Commissione europea, a tutela dell’AGEA, e come intenda il Ministro interrogato sollecitare la risoluzione delle inefficienze della direzione dell’Agenzia stessa.
(5-02153)