Auguri per la nomina e buon lavoro all’assessore dell’Agricoltura Gianfranco Satta dal Consorzio di tutela del Pecorino Romano

Il Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, che oggi si è riunito nel primo consiglio d’amministrazione dopo la riconferma del mandato al presidente Gianni Maoddi per i prossimi tre anni, esprime a Gianfranco Satta sinceri auguri per la nomina alla carica di assessore regionale dell’Agricoltura, augurandogli buon lavoro in un settore chesoprattutto in Sardegna è fondamentale per il presente e strategico per il futuro.

 

“Da parte del consiglio d’amministrazione, di tutti i soci e dellintera struttura consortile c’è la massima disponibilità a collaborare e interagire nell’unico interesse di un comparto portante dell’economia della Sardegna, e non solo all’interno della realtà agroalimentare”, dice il presidente Maoddi.

 

Nel comparto del Pecorino Romano sono coinvolte dodicimila aziende e 25mila addetti, per una ricaduta economica di 600 milioni di euro all’anno.

 

“Numeri che rivelano l’enorme valore che il nostro prodotto, esportato e apprezzato in tutto il mondo, riveste per l’economia dell’isola e più in generale delle zone di produzione. Per questo siamo pronti a mettere in campo, in piena collaborazione con l’assessore, tutte le strategie di ulteriore valorizzazione di questo patrimonio unico. Auguriamo intanto buon lavoro all’assessore Satta – conclude Maoddi – oggi chiamato a rispondere a sfide importanti per il futuro della nostra regione”.




Pecorino Romano Dop in Sardegna. I primi dati della campagna 2023/24. Focus del Centro Studi Agricoli

Prima analisi , del Centro Studi Agricoli , sui dati dei primi 5 mesi delle produzioni del Pecorino Romano Dop per la stagione 2023/2024. Una stagione che ha segnato per alcune zone della Sardegna un situazione di marcata siccità ( vedasi la Baronia ed alcune zone dell’Ogliastra)  dove non piove da mesi e dove l’erba dei pascoli non è cresciuta e gli allevatori di questi territori sono ancora oggi costretti a alimentare il proprio bestiame esclusivamente con mangimi azzerando il margini del guadagno, pur avendo un prezzo del latte di pecora soddisfacente. Mentre in altri territori della Sardegna, le piogge sono state soddisfacenti e i pascoli sono ricoperti di erba.  In questi primi 5 mesi ( ottobre 2023/Febbraio 2024) i dati  certificati dal Consorzio Pecorino romano DOP, registrano un aumento del 9% delle produzioni di latte di pecora e del 14,5%  le produzioni del Pecorino romano DOP, ( 124.570 Qli al 29 Febbraio 2024 contro i 109.290 Qli del 2023) . Mentre la resa, in questi primi 5 mesi di produzioni appare leggermente inferiore del 1,4%  ( 5,89 litri per 1 Kg Pecorino Romano Dop nel 2024 rispetto ai 5,84 litri per 1 Kg di PR Dop nel 2023) . Il prezzo  del pecorino Romano DOP a 5 mesi, secondo i dati del CLAL appaiono stabili da oltre due mesi a Euro 12,15 al Kg.  E resta ancora superiore di oltre 2 euro al Kg sul Parmigiano Reggiano DOP a 12 mesi,  Il Prezzo del latte di pecora nel sistema Industriale si attesta sui €. 1,40/1,50 litro mentre nel sistema Cooperativo dovrebbe attestarsi a fine campagna in oltre 1,70/ 1,80 litro.

Seguendo questo trend di produzioni, le proiezioni calcolate dal Centro Studi Agricoli portano a calcolare a fine anno, Luglio 2024,  una produzione totale in aumento rispetto ai  QLi di pecorino romano DOP, in pasta, prodotti nella precedente annata. Una produzione della DOP Sarda, dove le produzioni di anno in anno appaiono sempre in crescita e dove il mercato appare assorbire  l’intera produzione, garantendo un prezzo stabile sia del PR Dop e conseguentemente del prezzo del latte pagato al Pastore Sardo. Oggi comunque, afferma Tore Piana Presidente del Centro Studi Agricoli, non bisogna assolutamente abbassare la guardia, vi è la necessità di monitorare costantemente la situazione delle produzioni, proseguire con le produzioni elevando  la  qualità del PR DOP abbassando la percentuale di sale, promuovendo verso nuovi mercati il consumo del PR Dop. Dobbiamo riconoscere, senza il minimo dubbio che il mercato si è stabilizzato grazie alle proteste dei pastori sardi del 2019  e grazie alle azioni attuate dal Consorzio Pecorino Romano a favore sia della qualità che nella ricerca dei nuovi mercati. Inoltre a livello Regionale continuiamo a insistere, come CSA  nel dover attivare le funzioni dell’Organismo Professionale OILOS. Organismo inspiegabilmente congelato e inattivo dal giorno del suo riconoscimento.

Secondo sempre Tore Piana, Vi è la necessità che il nuovo Assessore Regionale all’Agricoltura Sardo che verrà nominato nei prossimi giorni, costituisca un tavolo latte Sardegna a regia Regionale, dove si confrontino tutti gli attori della filiera delle tre tipologie produttive, latte di pecora, latte di capra e latte vaccino, almeno una volta ogni tre mesi. A preoccupare il CSA appaiono le possibili conseguenze di eventuali introduzioni di DAZI in USA nel caso ci fosse la vittoria a Presidente degli Stati Uniti di Trump, nel mese di Novembre 2024. Per Tore Piana è urgente che  si avviino le procedure per riconoscere lo stato di siccità e calamità naturale, in quei territori dove le piogge sono state quasi inesistenti, conclude Tore Piana

 




Pecorino Romano, i consiglieri del Consorzio: non è stata rispettata consueta alternanza

“Si è svolta l’elezione (più volte rinviata) del Presidente e dei Vicepresidenti del Consorzio Pecorino Romano. Non è stata rispettata la consueta alternanza spettante alla cooperazione in questa tornata.

I quattro membri appartenenti alle cooperative di Ittiri, Bonorva, Lacesa e Anela, si sono schierati col loro voto insieme alla compatta rappresentanza degli industriali consentendo la facile rielezione dell’uscente Maoddi” dichiarano i consiglieri del consorzio Pecorino Romano: Renato Illotto, Salvatore Pala, Salvatore Palitta, Francesco Pizzadili.

“Riconfermato anche il Vicepresidente della componente degli industriali Lorenzo Sanna (FOI Auricchio) mentre nuovo Vicepresidente per le cooperative Pietro Piras (Lacesa).

I rappresentanti di CAO, Pattada, Nurri e Agriexport (che vantano da soli quasi il 30% della produzione del P. Romano) hanno abbandonato la riunione in dissenso totale non partecipando alle votazioni.

“L’accordo dell’alternanza e del nome condivido era stata una felice intuizione del compianto Cav. Serafino Pinna che, nel 1996, aveva inaugurato una nuova stagione del Consorzio” dichiara Salvatore Palitta. “Dopo 30 anni, evidentemente, la memoria di questa felice azione di dialogo e condivisione è andata perduta”.




Coldiretti. Pecorino Romano, con conferma Maoddi alla guida del Consorzio di tutela premiato buon governo settore

La riconferma di Gianni Maoddi alla presidenza del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP rappresenta una buona notizia per il futuro della più importante Dop del settore caseario ovino nazionale. Al rieletto presidente insieme ai nuovi vicepresidenti e Consiglio di amministrazione vanno gli auguri per un buon lavoro nel prossimo quinquennio. La scelta fatta dai soci del Consorzio di tutela – sottolinea Coldiretti – testimonia il riconoscimento per l’eccellente operato svolto nel precedente mandato durante il quale, grazie a una gestione oculata, si è potuto stabilizzare il mercato anche in momenti complessi.

Siamo convinti che anche in futuro si potrà continuare sulla strada della collaborazione, trasparenza e del buon governo, promuovendo e tutelando al meglio il Pecorino Romano, formaggio che rappresenta un pilastro fondamentale per il settore ovino nazionale e che trova la sua massima espressione in Sardegna, una regione ricca di tradizioni secolari nel settore caseario.




Pecorino Romano, Maoddi: in questi anni abbiamo ricevuto il riconoscimento al giusto prezzo per il nostro prodotto

“Per me è una grande soddisfazione e un segno di riconoscimento del lavoro fatto in questi anni”. Così Gianni Maoddi ad AGRICOLAE, dopo il rinnovo della carica di presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano per altri tre anni.

“Nel precedente mandato abbiamo fatto tanto, ma tanto dovremo ancora fare in futuro per la promozione di questo prodotto. Abbiamo soprattutto lavorato per il riconoscimento del giusto prezzo per il nostro prodotto, che nel 2023 ha raggiunto i 14,20 euro, ma soprattutto questo è un riconoscimento per la filiera del latte che, dopo tutte le difficoltà vissute, ha visto finalmente ricevere il riconoscimento economico che merita. Ora ripartiamo con slancio per affrontare i prossimi tre anni”.

Gianni Maoddi confermato presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano per i prossimi tre anni




Gianni Maoddi confermato presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano per i prossimi tre anni

Il consiglio d’amministrazione del Consorzio di tutela del Pecorino Romano dop ha confermato presidente per i prossimi tre anni l’uscente Gianni Maoddi. Sono stati eletti anche i due vicepresidenti che lo affiancheranno nel mandato, Lorenzo Sanna (FOI/ Auricchio di Macomer), e Pietro Piras, presidente della Latteria Lacesa, la più antica cooperativa casearia della Sardegna. Maoddi aveva dato la disponibilità per un secondo mandato nel caso in cui non si fosse trovata sintesi su un nome alternativo, circostanza emersa nel precedente cd’a.

53 anni, titolare della Fratelli Maoddi srl di Nuragus, il neoeletto aveva in precedenza già ricoperto il ruolo di presidente dal 2011 al 2014 e di vicepresidente in un mandato successivo, per poi tornare alla guida del consorzio a novembre del 2020.

“Sono molto soddisfatto della fiducia che il consiglio d’amministrazione ha espresso nei miei confronti”, dice Maoddi. “Da parte mia, e di tutto il consiglio d’amministrazione, c’è l’impegno a dare continuità al lavoro fatto finora e a rappresentare e valorizzare tutte le componenti del Consorzio. Servono compattezza, unità d’intenti e obiettivi condivisi per affrontare nuove sfide e vincerle nell’interesse di tutti. Ci attendono sfide importantiche sono sicuro affronteremo insieme nel modo migliore, con la collaborazione di tutti i soci: da parte di ognuno, e prima di tutto da parte mia e dei vicepresidenti, ci sarà il massimo impegno per consolidare il ruolo strategico del Consorzio, per far crescere l’intera filiera del Pecorino Romano e l’economia che genera nei territori di produzione”. 

Pecorino Romano, Maoddi: in questi anni abbiamo ricevuto il riconoscimento al giusto prezzo per il nostro prodotto




Il Pecorino Romano Dop al Foodex di Tokyo: Giappone mercato in forte espansione e crescita

I giapponesi apprezzano sempre di più il Pecorino Romano e accolgono il formaggio portabandiera dei piatti italiani più famosi al mondo. Lo dimostrano al Foodex 2024, in corso a Tokyo, 2024, la più importante fiera di tutto il sudest asiatico dedicata al cibo, con oltre 70mila visitatori e la presenza di 2300 marchi in rappresentanza di 70 paesi.

Incuriositi dallo stand del Consorzio di tutela del Pecorino Romano, i giapponesi stanno dimostrando di apprezzare un prodotto che per loro è stata una bella sorpresa. Dalla capitale del Giappone arrivano ulteriori conferme della costante e crescente richiesta dei prodotti di eccellenza della gastronomia Made in Italy e dei piatti storici della tradizione proposti dalle migliaia di ristoratori italiani presenti in quel territorio, solo cinquemila nell’area di Tokyo (14 milioni di abitanti). Si pensi alla pasta Cacio e pepe, in cui il Pecorino Romano DOP è ingrediente fondamentale, protagonista delle iniziative pubbliche di promozione dell’agroalimentare tricolore in un mercato di consumatori che importa formaggi italiani per un giro d’affari complessivo, e il dato è ulteriormente in crescita, di quasi cento milioni di euro.

 

“Il Consorzio già da qualche anno ha deciso di investire con i suoi progetti in Giappone, consapevole di dover aprire nuove frontiere nelle abitudini e nei gusti dei giapponesi, che hanno risposto con entusiasmo alle nostre iniziative”, dice il presidente del Consorzio, Gianni Maoddi. “Quello giapponese è per noi un mercato importantissimo, dalle enormi potenzialità e che sta già rispondendo molto positivamente”.

Il Consorzio di tutela, insieme ad alcuni dei soci produttori da tempo attivi nel mercato giapponese, è stato ancora una volta presente, nell’ambito del progetto cofinanziato dalla UE “Enjoy, it’s from Europe”, proponendo un messaggio molto semplice ma di forte impatto emotivo. “Il messaggio è Kyoi, che significa Meraviglioso, come lo è il sentimento generato dall’intenso e gradevole profumo, dal sapore e dal piacere di un prodotto che sempre di più soddisfa il palato dei consumatori asiatici in un mercato commerciale in forte sviluppo ed espansione”, sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Pastore.

 

Tra gli eventi promozionali legati a Foodex, un appuntamento speciale per celebrare il Made in Italy è stato organizzato nella sede dell’Ambasciata italiana: un’occasione per istituzioni locali, professionisti del settore e giornalisti specializzati per degustare le eccellenze e conoscerne la storia e le caratteristiche. A Pastore il compito di raccontare il prodotto DOP ai presenti, tra cui l’ambasciatore Gianluigi Benedetti, peraltro grande estimatore del Pecorino Romano come lui stesso ha tenuto a sottolineare, e alcuni dei più famosi chef della cucina italiana a Tokyo.




Sardegna, Satta: grazie a lavoro con imprese e territorio riconosciuto valore produzioni sarde. Pecorino Romano in bando indigenti

In vista delle prossime elezioni regionali AGRICOLAE intervista gli assessori uscenti all’Agricoltura per chiedere loro cosa è stato fatto per il settore e quale il programma che si potrebbe attuare in caso di prosecuzione dell’esperienza governativa.

A poche ore dal voto in Sardegna la parola a Valeria Satta, assessore regionale sardo all’Agricoltura e Riforma agro-pastorale.

Quali sono stati i principali risultati raggiunti nel corso del suo mandato e quali le misure che è riuscita a realizzare?

“Un anno e due mesi ad ascoltare il territorio, a visitare le imprese agricole e dell’allevamento, ma anche della pesca, a sentire i bisogni e le esigenze delle persone, dei nostri lavoratori, dei nostri produttori. Penso che questa sia la cosa principale e più importante che una persona che ricopre un ruolo politico deve fare. Quindi con senso del dovere siamo andati in giro per il territorio di tutta la regione.

Si sono risolte delle istanze importanti, come l’emergenza delle cavallette, che avevano purtroppo danneggiato i raccolti dei nostri agricoltori e anche danneggiato con serie difficoltà i nostri allevatori. Una vertenza che è stata risolta. Quindi abbiamo sicuramente lavorato con la nostra agenzia ad un progetto ambizioso, un progetto con la FAO, che è stato poi riconosciuto nei risultati da parte di tutti i sindaci, delle associazioni di categoria. Una collaborazione importante, che ha visto un lavoro costituito e fatto da tutta la Regione Sardegna e questo è stato premiato ed è stato vincente.

Un’altra emergenza è la questione della PAC, che per la Regione Sardegna purtroppo ha portato l’ammanco di 115 milioni di euro, che noi attendiamo dal Governo, e per la quale ho sollecitato il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida.

Quello che chiediamo è la riapertura del tavolo ed è quello che in questi giorni dovrebbe avvenire al Ministero. I 115 milioni sono stati comunque anticipati dal Governo regionale con un emendamento, quindi ci saranno 23 milioni l’anno per compensare le mancanze per il nostro comparto primario.

Intanto è arrivato l’inserimento del Pecorino Romano Dop tra i formaggi a pasta dura nell’elenco dei prodotti destinati agli indigenti. 

Sono molto soddisfatta che il Ministro ci abbia ascoltato e che ci sia stato l’inserimento del Pecorino Romano sui bandi vigenti di Agea, importantissimo riconoscimento per la nostra Regione. Quindi ringrazio anche il presidente del Consorzio Pecorino Romano, Gianni Maoddi, per la collaborazione, perché insieme, istituzioni, presidenti di consorzi, di cooperative, di produttori, di allevatori, nonché anche i nostri bravissimi pescatori, possiamo realmente fare la differenza e si può agire in cooperazione con istituzioni e produttori.

Quali sono stati i suoi ultimi provvedimenti da assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna?

Abbiamo lavorato sulle ultime delibere di questa legislatura sul bando per i bovini da carne, il bando per le razze autoctone in via di estinzione, per noi fondamentali e tante altre azioni che concluderanno questa legislatura con fatti concreti.

Che importanza riveste il settore primario per la Sardegna? 

L’agroalimentare è importantissimo per tutta l’Italia, è fondamentale per l’economia del nostro Paese, e per quella della nostra regione. L’agroalimentare sardo ha avuto, in quest’ultimo anno, un’importanza e un riconoscimento veramente importante, non solo in Italia ma anche all’estero partecipando a numerosi eventi e fiere presenti in tutto il mondo. Siamo andati a Chicago con i nostri vini, i nostri produttori, i nostri consorzi. Abbiamo partecipato a quasi tutte le fiere del formaggio, l’olio, il biologico e tutto quello che concerne i nostri prodotti meravigliosi e di qualità eccellente. Questa è una priorità. La Regione Sardegna ha come focus, come obiettivo principale, quello di investire sulla promozione del territorio”.

Il Pecorino Romano nell’elenco dei formaggi destinati agli indigenti, fornitura per 3,3 milioni




Il Pecorino Romano nell’elenco dei formaggi destinati agli indigenti, fornitura per 3,3 milioni

Il Pecorino Romano DOP è stato inserito tra i formaggi a pasta dura nell’elenco nazionale dei prodotti alimentari da destinare alle organizzazioni caritative per il sostentamento delle persone indigenti. L’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha determinato i criteri per l’effettuazione di una gara pubblica finalizzata alla fornitura di una quota di Pecorino Romano per un valore di circa 3,3 milioni di euro.

“E’ una iniziativa di grande importanza per il comparto caseario sardo perché aiuta a stabilizzare i prezzi sul mercato e di conseguenza anche quelli del latte ovino – spiega Gianni Maoddi, presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP – Questo è un risultato che abbiamo ottenuto anche grazie al sostegno della Regione e, in particolare, dell’assessore dell’Agricoltura Valeria Satta, che ringrazio per il fondamentale supporto nel raggiungimento di un risultato che da qualcuno è stato messo in dubbio, strumentalmente e con inutile malafede”. 

La fornitura sarà assegnata sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa nel rapporto qualità-prezzo partendo della valutazione di mercato del Pecorino Romano DOP pari a 14,28 euro al chilo più IVA.




Food, Consorzio Pecorino Romano al Fancy Winter di Las Vegas: Pizza Cacio&Pepe conquista americani

Nasce a Las Vegas la Pizza Cacio&Pepe ed è subito boom fra gli americani che, al Fancy Food Winter di Las Vegas, hanno dimostrato tutta la loro passione per due prodotti che da sempre amano: la pizza e il nostro Pecorino romano. La novità, voluta dal Consorzio di tutela che da Macomer, nel cuore della Sardegna, continua ad aprire la strada a nuove idee e sperimentazioni, è stata infatti l’inserimento, all’interno dello stand, di un angolo per la preparazione di pizze offerte in due semplici ricette, “Pizza Cacio & Pepe” e “Pizza Pomodoro & Pecorino Romano”. L’idea nasce dal fatto che la pizza è e rimane uno dei prodotti più consumati negli Stati Uniti, con un decisivo richiamo alla tradizione della cucina italiana. Idea che trova riferimento anche nello slogan del progetto “Enjoy it’s from Europe” – “Pecorino Romano ON TOP to finish the dish”.

Negli Stati Uniti viene esportato circa il 40% del Pecorino Romano prodotto (33mila tonnellate nell’ultima campagna). La Sardegna è la zona prevalente di produzione del Pecorino Romano, con un fatturato annuo di 600 milioni (le altre zone di produzione sono Lazio e provincia di Grossetto).

Gli americani amano la pizza: il 98% la consuma ogni settimana e il 74% afferma che la mangerebbe tutti i giorni. Questa passione si riflette nei dati di vendita, che confermano un aumento del 10.7% rispetto all’anno scorso. E gli americani amano moltissimo anche il Pecorino Romano: il connubio non poteva che essere vincente. “Questa iniziativa ha trovato molto riscontro da parte dei visitatori che hanno potuto apprezzare il valore del nostro formaggio, amatissimo dagli americani, nella semplicità delle ricette proposte. Per noi si è trattato certamente di un test, mai prima d’ora era stata proposta la pizza come offerta di assaggio: un test che è andato benissimo e che sicuramente riproporremo alle prossime manifestazioni in programma a New York”, dice il presidente del Consorzio Pecorino Romano, Gianni Maoddi.

Lo stand del Consorzio, inserito all’interno del tradizionale “Italian Pavilion” – 74 aziende e 87 stand concentrati in un’area arredata con immagini del BelPaese e un richiamo alla produzione alimentare tradizionale – è stato uno dei più visitati, e l’angolo pizza con la proposta del Pecorino Romano in una veste completamente nuova ha attirato tantissimi curiosi. Un’area organizzata dall’Istituto del Commercio estero ha proposto “l’aperitivo italiano” dedicato ai visitatori con degustazioni di salumi, formaggi, caffè, vini e liquori. In questo contesto, proprio a lato di questa area dell’ICE, è stato posizionato lo stand del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP, posizione ottimale per il flusso dei visitatori. Quest’anno è stato deciso di proporre un format diverso rispetto ai precedenti, utilizzando tre moduli invece di due, per una superficie totale di circa 27 metri quadrati.

L’andamento degli scambi Usa-Italia registra +5,3 per cento. L’Italia è salita al 12° posto tra i partner commerciali degli americani ed è passata dal 5° al 4° posto tra i partner europei. Nel periodo gennaio-settembre 2023 le esportazioni sono aumentate del 7 per cento, più della media europea (+6,8%).  L’Italia, nel frattempo, si è assestata all’11° posto tra i principali Paesi fornitori degli Stati Uniti, con una quota di mercato pari al 2,4%. Il Pecorino Romano viene esportato dalla Sardegna e dalle altre due zone di produzione, Lazio e provincia di Grosseto, per oltre il 50% della sua produzione.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati del Fancy di Las Vegas e di come gli americani che sono venuti a trovarci nel nostro padiglione hanno accolto la proposta pizza. La sfida in cui il Consorzio è quotidianamente impegnato è quella di valorizzare il Pecorino Romano proponendolo con formule innovative ma nel pieno rispetto della tradizione. La novità pizza è piaciuta moltissimo, ha conquistato gli americani e ha aperto una strada che sicuramente vale la pena di continuare a esplorare e percorrere”, dichiara il direttore del Consorzio, Riccardo Pastore.

La manifestazione è stata anche occasione di incontri con un pezzo di storia del Consorzio di Tutela che ha sede a Macomer: ha fatto visita allo stand anche Angelo Ronconi, secondo presidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano.




Cacio romano, Consorzio Pecorino: da un marchio individuale a una DOP passaggio illogico e dannoso. Ci opporremo in sedi nazionale ed europee

Il Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP si opporrà con tutti i mezzi legali alla costituzione di una DOP cacio romano a tutela non solo del comparto che conta 15.000 operatori con un fatturato al consumo di circa 600 milioni, di tutte le indicazioni geografiche ma anche del consumatore, che rischierebbe di essere clamorosamente tratto in inganno al momento della scelta del prodotto. Allo stesso tempo il Consorzio avvierà una battaglia con le istituzioni europee contro l’ordinanza della Cassazione che ingiustamente riconosce la legittimità dell’uso di un marchio che ricalca il nome della storica DOP.

La domanda di riconoscimento della DOP cacio romano è stata in più occasioni archiviata dalMinistero dell’Agricoltura; non si comprende comeun discutibile uso di un marchio individuale circoscritto nel tempo e non corrispondente ad alcuna tradizione produttiva possa ora diventare una dop concorrente, con il concreto rischio di minare la tenuta di decine di migliaia di aziende.

“Abbiamo preferito attendere, e dopo una compiuta analisi, esprimerci sul contenuto di un’ordinanzache, a volerla analizzare anche con gli occhi di un non addetto al settore, appare pregiudizievole per tutto il sistema delle produzioni di qualità, nessuno escluso”, dice il presidente del Consorzio, Gianni Maoddi. “L’ordinanza della Cassazione di fattodichiara legittima l’esistenza sul mercato del cacio romano, sottolineando che non c’è assonanza che possa creare confusione fra i due prodotti né trarre in inganno i consumatori. Questa incredibile decisione dei giudici della suprema corte butta via anni di sacrifici e di duro lavoro, e peggio ancora la richiesta del riconoscimento di una dop. La politica – sottolinea Maoddi – non può ignorare quello che sta accadendo, e deve sostenere non solo battaglie all’estero, come per esempio quella giustissima sul Nutriscore, ma anche battaglie interne al nostro Paese come questa. Facciamo appello anche alle associazioni di categoria affinché sostengano le nostre ragioni, a tutela di tutti”. 

Il Pecorino Romano, infatti, oltre che in Sardegna conta su importanti realtà anche in Lazio e Toscana: parliamo nel complesso di 12milaallevamenti ovini che conferiscono latte per la produzione della nostra DOP e di circa 3000 persone impegnate nella trasformazione e commercializzazione. Numeri che la dicono lunga su quanto importante sia la ricaduta economica e occupazionale in tutte e tre le regioni interessate.

“Ma a chi giova tutto questo? La domanda sorge spontanea all’indomani di una decisione che, tra gli innumerevoli sostenitori del made in Italy e del sovranismo nostrano avrebbe dovuto, quanto meno, determinare una levata di scudi in favore della denominazione, primo fra tutti il ministerodell’Agricoltura, e invece tutto tace. Si assiste –incalza Maoddi – alla sola schizofrenica presa di posizione di chi al mattino combatte contro l’Italian sounding, il pomeriggio aderisce alla causa contro il Consorzio e la sera promuove la creazione di una DOP cacio romano con l’obiettivo di indebolire e dividere una filiera fondamentale per i territori di produzione. La nostra è, e sarà, una battaglia per latutela di un patrimonio collettivo, per tutti coloro che operano nella filiera e per le loro famiglie, nonché per le Istituzioni italiane che hanno la responsabilità e dovere di tutelarle. Ogni e più opportuna azione sarà intrapresa, a tutti i livelli nazionali ed europei”, conclude il presidente del Consorzio.




Pecorino Romano, pubblicazione del Bando di Gara per progetto nel mercato giapponese

Continua l’attività di promozione e informazione del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano, che, a distanza di pochi giorni, apre una nuova gara per la selezione di un organismo esecutore di un progetto di informazione e promozione da 1.4 milioni di Euro per il mercato giapponese. Il progetto sarà presentato valere sul Reg. 1144/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio, sulla call 2023 per i programmi semplici per i Paesi Terzi.

Il programma di informazione e promozione avrà durata triennale (2024-2025-2026) e punterà a rafforzare ed ampliare la presenza del prodotto tutelato nel mercato giapponese. Per fare questo il Consorzio punta a rafforzare la competitività, la riconoscibilità e il consumo dei prodotti agroalimentari europei di qualità attraverso il prodotto testimonial Pecorino Romano DOP. Le attività che dovranno essere presenti all’interno delle proposte comprendono: pubbliche relazioni; sito web e social media; advertising; communication tools; eventi e fiere. 

L’ente esecutore, che verrà selezionato con una procedura competitiva aperta, dovrà materialmente occuparsi di attuare il programma di informazione secondo gli obiettivi previsti dal citato regolamento UE 1144/2014.

La scadenza per la presentazione delle offerte è il 13 marzo 2023alle ore 12.00.

Per accedere al Bando, la descrizione dettagliata e i requisiti di partecipazione alla Gara di selezione andare al link: https://www.pecorinoromano.com/bandi




Made in Italy, Pecorino Romano: Puntare sulla qualità per vincere contro il fake. INTERVENTI DI: Patuanelli, Maoddi, De Castro e Auricchio

Il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, l’europarlamentare Paolo De Castro e il presidente di Afidop (Associazione formaggi italiani Dop e Igp) Antonio Auricchio sono intervenuti quest’oggi, dopo l’approvazione del bilancio di esercizio, all’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano.  Al centro degli interventi il ruolo dell’Associazione nella tutela e valorizzazione dei formaggi DOP, l’orientamento UE sulle Indicazioni Geografiche ed il loro ruolo nei mercati Internazionali.

Di seguito gli interventi: 

Pecorino Romano, Patuanelli: 15 milioni per la promozione dei consorzi. Oggi la firma per 70 milioni alla gastronomia di eccellenza

Made in Italy, Pecorino Romano. Maoddi: Puntare su Consorzi per promozione e tutela Ig. Sostenere ricambio generazionale

Made in Italy, Pecorino Romano. De Castro: Parte riforma regolamento indicazioni geografiche, al voto europeo entro il 2023

Made in Italy, Pecorino Romano. Auricchio (Afidop): Puntare su qualità per vincere battaglia contro prodotti fake. Consorzi siano tutti uniti

 

 




Made in Italy, Pecorino Romano. De Castro: Parte riforma regolamento indicazioni geografiche, al voto europeo entro il 2023

“Il tema delle imitazioni interessa tutto il mondo delle indicazioni geografiche. C’è maggiore attenzione europea rispetto ad anni fa, per un comparto che a livello europeo vale 80 miliardi e che in ambito mediterraneo costituisce un importante fattore di crescita. Zone montane di sono ripopolate grazie a queste produzioni e senza chiedere soldi all’UE. L’enorme quantità di indicazioni geografiche mette in difficoltà il sistema burocratico, a fronte dei nuovi disciplinari, e questo porta il rischio di delegare troppo all’agenzia di Alicante, che si occupa principalmente di marchi. Il nuovo regolamento dovrà definire con precisione le competenze, mentre altro aspetti commerciali possono essere sviluppati esternamente. I Consorzi avranno un ruolo fondamentale e quello del pecorino è uno dei maggiori, per questo vanno rafforzati per organizzare meglio tutti gli strumenti, commerciali, di valorizzazione e difesa, così da garantire reddito agli agricoltori. Oggi i maggiori prezzi non sempre compensano i maggiori costi. Il nuovo regolamento deve puntare sulla semplificazione: un sistema che dice che ogni nuova modifica, se non influisce sul mercato europeo, può essere gestita a livello nazionale e non comunitario. Punteremo a questa proposta di modifica, per no metterci anche 6 anni per cambiare un disciplinare. Poi rafforzamento dei consorzi e poi la tutela delle vocazioni. Dobbiamo evitare ricorsi mettendo nel regolamento alcune conclusioni della Corte di Giustizia europea, per esempio dove il consumatore viene portato in confusione. Serve poi trasparenza, magari con l’inserimento del nome del produttore, una possibilità non obbligatoria in più. Queste proposte saranno presentate il 12 luglio ed a ottobre inizierà il percorso, così da avere approvato entro l’anno prossimo, con la presidenza spagnola. Per il pecorino c’è un problema generazionale per dare un ricambio, ma serve anche cultura commerciale, accanto a quella della qualità: serve cultura imprenditoriale”.

Così l’europarlamentare Paolo De Castro a margine dell’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano.




Made in Italy, Pecorino Romano. Auricchio (Afidop): Puntare su qualità per vincere battaglia contro prodotti fake. Consorzi siano tutti uniti

“Possiamo vincere con la nostra qualità e le nostre eccellenze la battaglia contro il finto Made in Italy nel mondo.

Basta poi con la pandemia e basta con la guerra che sta mettendo in ginocchio tutti noi, l’Ucraina ovviamente, ma anche il nostro commercio.”

Così il presidente di Afidop (Associazione formaggi italiani Dop e Igp) Antonio Auricchio, a margine dell’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano.

“Da subito, dal primo momento che sono diventato presidente di Afidop, ho detto che i consorzi devono essere tutti uniti e che i pastori sono un patrimonio italiano. Ci siamo poi mossi insieme al ministro Patuanelli per la battaglia importantissima contro il Nutriscore e l’etichetta a semaforo.

Con i prodotti di qualità vinciamo nel mondo. Chiedo perciò alla politica un aiuto nel settore più importante, quello lattiero caseario. Settembre ottobre sarà il termometro per i nostri prodotti, dobbiamo evitare che le aziende chiudano e producano in perdita.”