Ippica, un esterno in corsa per la Direzione generale Masaf. Remo Chiodi che viene dalla PCM

Da quanto apprende AGRICOLAE potrebbe essere un esterno in pole position per ricoprire il ruolo di direttore generale della nuova direzione dell’Ippica istituita dal decreto Masaf. che potrebbe ‘scavalcare’ così – per competenze – gli interni che hanno presentato domanda tramite interpello.

Remo Chiodi, dirigente di II fascia della Presidenza del Consiglio dal 2020 assegnato al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica DIPE (dove ricopre l’incarico di coordinatore del Servizio III- Servizi di pubblica utilità in concessione – dell’Ufficio II – Investimenti infrastrutturali), da quanto apprende AGRICOLAE, ha presentato interpello il 13 luglio infatti al fine di candidarsi a ricoprire l’incarico di Direttore della Direzione generale per l’ippica.

Chiodi ha un’esperienza professionale anche in ambito del Corpo del Genio dell’Aeronautica Militare dal 2003 al 2020 da ufficiale in incarichi prevalentemente legati alla programmazione, progettazione, esecuzione, gestione e monitoraggio di opere pubbliche in Italia e all’estero.

Oscar Laufer




Ocm vino, rappresentante PCM ‘stoppa’ Verardi (Masaf) e concede la parola a tutte le regioni. CSA rinviato al 6 giugno

Working in progress sul decreto Ocm vino. Mentre l’incontro con la filiera – al quale hanno partecipato tra gli altri il capo dipartimento delle Politiche competitive e della qualità e il capo della segreteria tecnica – è stato proficuo – come confermato dal Masaf – per raccogliere le istanze degli operatori e andare incontro alle loro esigenze, non sembra essere andato altrettanto bene la riunione del Comitato Speciale Agricoltura tra il ministero (rappresentato dalla dirigente Isabella Verardi), il rappresentante della Presidenza del Consiglio e le regioni che si è svolto nel corso della stessa mattinata.

Durante la discussione ci sarebbe stata una certa tensione relativa alle osservazioni della Verardi rispetto alle proposte emendative al testo formulate dalle regioni in maniera unitaria.

In assenza dei vertici del ministero il dirigente del Masaf, dopo l’intervento della regione Veneto che chiedeva di poter visionare le motivazioni dell’audit comunitario, si è detta intenzionata a troncare la riunione ma il funzionario della Presidenza del Consiglio è intervenuto per dare la possibilità di parola ai rappresentanti delle altre regioni che avevano chiesto di intervenire.

In sostanza le regioni hanno chiesto: autonomia nella gestione dei plafond di propria competenza attraverso l’emanazione dei bandi regionali; chiarimenti e precisazioni dei criteri indicati nella bozza deputati a stabilire la griglia di valutazione qualitativa dei programmi; l’eliminazione della norma che uniforma le modalità di presentazione dei programmi attraverso i soggetti collettivi come le Ati, consorzi e Rti e associazioni che rischia di bloccare (secondo le regioni) la partecipazione delle piccole e medie imprese e la promozione nei paesi minori.

A fronte di 30 milioni di euro contestati dalla Commissione Ue e dei rilievi della Corte dei Conti, il ministero sta cercando di trovare una soluzione condivisa per evitare che in futuro ci si ritrovi nella stessa situazione. Sembra essere inevitabile che le regioni ‘virtuose’ rischino di essere messe sullo stesso piano di quelle meno virtuose.

E in alcuni casi sembra che l’approccio con il quale viene gestita la situazione possa aumentare il gap attualmente presente tra Masaf-Regioni-filiera. Una gap da colmare e sul quale i vertici Masaf stanno lavorando.

Il 7 è prevista la Conferenza Stato Regioni e il giorno prima una riunione straordinaria nuovamente in Csa per cercare di trovare la quadra senza andare allo scontro attivando in extrema ratio un Dpcm.

Ocm vino, ecco il DECRETO. Regioni e filiera convocati il 31

Ocm vino, Masaf: riunione con filiera proficua, prenderemo spunti per andare incontro a esigenze espresse




Aceto ‘balsamico’ sloveno. A Garofoli due richieste Mipaaf di portare in Cdm ricorso Corte Giustizia Ue. Ma nessuna risposta. In gioco anche il Prosek e 17 mld di euro in Italia. Le lettere

L’Aceto “balsamico” prodotto e commercializzato in Slovenia riempie gli scaffali a dispetto delle norme di leale concorrenza e di reciproca collaborazione tra gli Stati membri europei e senza tener conto del rispetto delle norme Ue che legiferano in materia di denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

Le lettere di ottobre scorso inviate a Palazzo Chigi da parte del Consorzio Aceto balsamico di Modena Igp e di Federvini Confidustria non hanno sortito alcuna risposta.
Palazzo Chigi, interpellato da AGRICOLAE ha rimandato la questione alla Farnesina che ha fatto sapere come il governo nel suo insieme  stia proseguendo nel lavoro di tutela per risolvere la questione, ad alto livello, e come stia valutando di fare ricorso formale presso la Corte di Giustizia Ue come previsto dall’ex art 259 del TFUE.
Ma da quanto si apprende Palazzo Chigi non avrebbe dato seguito neppure alle richieste dei ministeri competenti in materia di inserire la questione all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.
Per quanto infatti la Farnesina rappresenti in parte il Governo e le sue linee guida, quello di inserire all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri la questione per procedere con concretezza formale, resta una prerogativa della Presidenza del Consiglio.
Dalla documentazione di cui AGRICOLAE è venuta in possesso da fonti interne della Presidenza del Consiglio, emerge infatti che nei mesi scorsi il Mipaaf aveva scritto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli sottolineando l’importanza di affrontare quanto prima la questione. Quello che poteva fare il ministero delle Politiche agricole era già stato fatto, ora serviva un’intervento a livello più alto.
Veniva perciò espressamente chiesto di “mettere all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio dei ministri la valutazione circa l’avvio della procedura ex articolo 259 del TFUE”.
Ma da Palazzo Chigi nessuna risposta.
Il Mipaaf è tornato alla carica qualche tempo dopo, con una seconda lettera inviata sempre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, per evidenziare nuovamente la gravita della questione e la necessità di inserire il tema all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio di ministri al fine di valutare l’avvio della procedura ex art 259 TFUE. Rendendosi disponibile a fornire tutta la documentazione necessaria.
Ma anche questa volta da Palazzo Chigi nessuna risposta.
In gioco c’è anche la questione Prosek. Ma non solo: se infatti la tutela delle denominazioni Made in Italy dovesse fallire sull’aceto, questo comporterebbe un precedente pericoloso per tutto il sistema delle Igp e delle Dop. Un fatturato in Italia che ‘vale’ circa 17 miliardi di euro l’anno e circa 75 miliardi di euro in Europa.
AGRICOLAE ha dunque inviato una seconda mail all’ufficio stampa di Palazzo Chigi per chiedere:

– perché la Presidenza del Consiglio ha deciso di non dare seguito a questa richiesta? (dopo non aver risposto alle lettere del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Igp e di Federvini Confindustria di alcuni mesi prima)

– c’è un motivo particolare dietro a questa scelta o semplicemente disinteresse nei confronti di una filiera – quella del Made in Italy agroalimentare a denominazione – che genera un fatturato di circa 17 miliardi di euro?

Da Palazzo Chigi, dopo alcuni scambi telefonici, ancora una volta nessuna risposta.
Qui di seguito AGRICOLAE pubblica in PDF le due lettere inviate dal ministero competente alla Presidenza del Consiglio:
LETTERA GAROFOLI 1
LETTERA GAROFOLI 2

 

Era già stato scritto: 

Aceto “balsamico” sloveno, a rischio 17 mld in Italia e 75 mld in Ue. Farnesina: pronti a ricorso Corte Giustizia Ue

Per saperne di più: 

Made In, così l’aggettivo ‘balsamico’ mette a rischio 17 mld di euro in Italia e 75 in Ue. Ma Procedura infrazione ferma sul tavolo di Draghi da otto mesi. Le lettere di Federvini e Consorzio Aceto

Un anno d’oro per l’oro nero: +60% per l’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop nel 2022

Aceto balsamico, Grosoli: avvio infrazione contro Slovenia ferma da mesi alla presidenza del consiglio, a rischio il sistema – VIDEOINTERVISTA

 




Pnrr, Franco accelera. Ecco il decreto Mef bollinato con cui vengono ripartite le risorse (e i compiti) tra i dicasteri

Mentre il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli scriveva ai ministeri nel tentativo di accelerare la road map del Pnrr (al primo posto la nomina del responsabile delle progettualità che era in scadenza lo scorso 31 agosto), il ministro dell’Economia Daniele Franco metteva la sua firma sul decreto deputato a stabilire la ripartizione delle risorse tra tutti i dicasteri interessati.

Si tratta di 93 pagine di tabelle e di schemi approntate e bollinate dalla Ragioneria del Mef per delineare come e dove spendere le risorse messe sul tavolo dal Piano di ripresa e di resilienza nazionale.

Ma non solo. Anche per suddividere il lavoro che i dicasteri sono tenuti a fare nei tempi stabiliti in modo tale che le risorse possano toccare terra e non si traducano solo – per colpa di ritardi e burocrazia – in debito da far sanare alle generazioni che verranno.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il decreto Mef:

DECRETO RIPARTIZIONE RISORSE PNRR




Ocm vino, mondo del vino scrive a Patuanelli e a regioni: criticità testo. La lettera. Presentazione varianti slitta al 20 settembre

Conto alla rovescia per l’approvazione del decreto Mipaaf 374 sulla Flessibilità Ocm vino previsto domani in Conferenza Stato Regioni che prevede, come richiesto dagli operatori, le varianti dei programmi per far fronte ai cambiamenti generati dalla pandemia tuttora in corso.

Ma il testo continua a preoccupare la filiera in merito al mancato riconoscimento da parte del Mipaaf (gli uffici di Isabella Verardi e Oreste Gerini) del Covid come ‘circostanza eccezionale e causa di forza maggiore’ mantenendo, all’articolo 17 comma 1 lettera c del decreto ministeriale, le sanzioni per le aziende che non riescono ad ottemperare agli obblighi a fronte dell’emergenza Covid per i programmi in corso.

Giustificando così il mantenimento della sanzione dell’esclusione dai finanziamenti comunitari per due anni laddove la rendicontazione degli attuali programmi presenti non raggiungano una soglia di ammissibilità delle spese progettuali almeno pari all’80 per cento del totale.

Il 27 luglio la filiera, in una lettera firmata dai presidenti di Federvini, Unione Italiana Vini, Federdoc, Assoenologi, Alleanza Cooperative (Confcooperative-Legacoop- Agci), Confagricoltura, Cia e Copagri prende carta e penna e scrive di nuovo al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, ai presidenti delle regioni e per conoscenza al capodipartimento Saverio Abate e al Dg Oreste Gerini e alla dirigente Isabella Verardi per chiedere che non venga anticipato al 10 settembre la scadenza come previsto dall’ultimo testo messo a punto da Verardi-Gerini. Spostando il termine di presentazione della documentazione relativa alle varianti al 30 settembre, dato che il Covid ha cambiato il mondo. E quindi anche la possibilità di fare promozione all’estero.

La filiera che rappresenta circa il 90 per cento di un export da 6,3 miliardi di euro scrive a Patuanelli e alle regioni e per conoscenza a coloro che di fatto hanno predisposto il testo, Isabella Verardi e Oreste Gerini, che le cose non vanno.

Da quanto apprende AGRICOLAE la data di presentazione sarà spostata al 20 settembre.

Si legge nella lettera:

“sottoponiamo alla vostra attenzione una criticità presente nello schema di decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali su OCM vino, misura “Promozione nei Paesi terzi” – Modificativo del DM Mipaaf n.3893 del 4 aprile 2019, che sarà analizzato nella prossima conferenza Stato Regioni del 29 luglio. Il testo valutato nella seduta della Commissione delle Politiche agricole del 22 luglio scorso ha riportato alcune modifiche, fra cui l’anticipo della data per la presentazione delle varianti che riducono i costi totali del progetto al 10 settembre 2021.

Tali varianti, che tutte le organizzazioni della filiera vitivinicola hanno sostenuto ed apprezzato, consentono agli operatori di rivedere la spesa inserita nel proprio progetto di promozione nel caso in cui si ravvisino condizioni che non permettono la completa realizzazione delle attività preventivate, ferma restando la percentuale di contributo richiesto in domanda e fatte salve le spese già sostenute al momento della presentazione della richiesta.

Vista l’attuale contesto socio-sanitario e l’incertezza su un eventuale aggravarsi della situazione pandemica per le nuove varianti, alcuni/molti beneficiari avranno bisogno di far ricorso alla possibilità di limitare al ribasso il proprio budget di spesa. Ad influire sulle valutazioni delle aziende vi è anche la norma che prevede che, nel caso si presenti una rendicontazione ammissibile inferiore all’80 % del costo complessivo del progetto, gli operatori saranno sanzionati con
l’esclusione per due anni dai successivi bandi, norma che le scriventi organizzazioni avevano chiesto di rivedere in linea con quanto concesso nella scorsa annualità.

La revisione al ribasso del budget esige di rivalutare l’intero impianto progettuale e, necessariamente, di avere a disposizione un opportuno lasso di tempo e risorse di personale adeguato. La previsione di anticipare al 10 settembre il termine per la presentazione della variante penalizzerà molte aziende soprattutto quelle meno strutturate. Confermare tale indicazione significherebbe lasciare poco più di un mese per la proposta di revisione, con l’aggravante del periodo estivo.

Per le considerazioni appena riportate chiediamo di spostare tale termine al 30 settembre in modo da consentire a tutte le aziende di poter avere accesso alla possibilità di rivedere il proprio budget e soprattutto di evitare la pesante previsione sanzionatoria confermata nel testo dell’articolato.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica la lettera:

2021_07_27_Filiera_Vino_nota_OCM_PROMOZIONE_data_presentazione_varianti_progetto

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica l’esito del Comitato Politiche agricole della Conferenza Stato Regioni e a seguire il decreto Mipaaf:

ESITO RIUNIONE TECNICA CONFERENZA STATO REGIONI 19 LUGLIO 2021 – OCM VINO

DM_3893 04 04 2019

Ocm vino, intesa regioni ma per Mipaaf Covid non è “circostanza eccezionale e causa di forza maggiore”. E mantiene le sanzioni. I documenti




Governo, Recovery in mano direttamente a sottosegretario Presidenza del consiglio con delega. Tetris dicasteri-partiti a discrezione Draghi

Si lavora alla squadra di governo. Da quanto apprende AGRICOLAE sarà Mario Draghi a decidere il tetris dicasteri-partiti. E stabilire dunque quale ministero andrà a quale partito politico.

Sempre da quanto si apprende sarà Palazzo Chigi, tramite un sottosegretario tecnico con delega – ad occuparsi del Recovery Fund. Che non sarà quindi più di stretta competenza del ministero delle Politiche Ue finora di Amendola.




Recovery, ecco il testo e le tabelle inviate in serata a tutti i ministri

“È stata appena inviata a tutti i ministri, come da impegni assunti nel corso dell’ultimo incontro, la nuova bozza del Recovery Plan, rielaborata all’esito del confronto con le forze di maggioranza sulla base delle varie osservazioni critiche da queste formulate. Il Consiglio dei Ministri è pertanto fissato domani alle ore 21.30”.

Così in una nota in serata la Presidenza del Consiglio.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il documento integrale di 172 pagine e le tabelle allegate:

PNRR 11-01-2021

TAVOLA 1 PNRR 11-01-2021

TAVOLA 2 PNRR 11-01-2021

TAVOLA 3 PNRR 11-01-2021

TAVOLA 4 PNRR 11-01-2021

Restano i tagli alla Rivoluzione green cui sono destinati 68,9 miliardi




Legge di Bilancio, ecco il testo completo con le modifiche del Cdm. Sparita modifica tassazione tabacco. Bonus verde ed Ecobonus prorogati al 2021

Pronto il testo definitivo della Legge di Bilancio per il vaglio della Camera e del Senato. Tra le modifiche rispetto alla versione entrata in Cdm – già pubblicata da AGRICOLAE – risulta l’eliminazione della modifica sulla tassazione sul tabacco riscaldato che la portava dal 25% rispetto all’accisa sulle sigarette tradizionali al 25% sul prezzo di vendita (art.192 della precedente versione). Prevista la proroga per tutto il 2021 del Bonus verde e del bonus facciate ed Ecobonus.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica in PDF l’articolato con le modifiche apportate dalla Consiglio dei ministri:

LEGGE BILANCIO 2021 – ARTICOLATO POST PCM 14.11.2020 ore 23-1

Era già stato scritto:

Legge di Bilancio, ecco la bozza in PDF. E le maggiori misure agricole

 




Crea, dopo attriti e tira e molla il decreto di nomina di Carlo Gaudio in Cdm

Dopo un tira e molla con il decreto di nomina di Carlo Gaudio alla presidenza del Crea fermo in stallo sul tavolo di Palazzo Chigi da settimane, da quanto apprende AGRICOLAE la questione sarebbe oggi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.

Una nomina che fa attrito con il Partito Democratico e con il Movimento Cinque Stelle che si sono detti a più riprese contrari.

Il M5S tiene molto a quel posto mentre il Pd sperava di prendere almeno un posto di rilievo nel settore delle Politiche agricole tutto in mano al Movimento 5 Stelle, alla Lega e a Italia Viva.

Era già stato scritto:

Crea, Carlo Gaudio, fratello di Eugenio rettore La Sapienza, presidente. Decreto nomina in Presidenza del Consiglio

Crea, intoppo su nomina Gaudio in Presidenza del Consiglio. M5S vuole fare l’en plein. Mentre il Pd spinge per Simona Caselli




Nutrinform, ecco il decreto firmato da Patuanelli e Bellanova. Manca firma Speranza

Pronto il decreto Nutrinform. La risposta italiana al francese Nutriscore.

Un metodo di etichettatura nutrizionale che si basa sulle dosi invece che sulle singole caratteristiche del prodotto. Una logica questa, su cui si basa il Nutriscore, che in teoria renderebbe letale anche l’acqua che, se ingerita in grandi quantità, arreca annegamento.

Lo scorso 16 ottobre ha firmato il titolare del Mise Stefano Patuanelli e lo scorso 23 ottobre ha firmato il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova. Manca ora la firma del ministro della Salute Roberto Speranza.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il decreto firmato in PDF e a seguire il forma testuale:

DECRETO NUTRINFORM

Visto il regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione, articoli;

Visto l’articolo 35 del predetto regolamento (UE) n. 1169/2011 il quale stabilisce al paragrafo 1, che oltre alle forme di espressione di cui all’articolo 32, paragrafi 2 e 4, e all’articolo 33 e alla presentazione di cui all’articolo 34, paragrafo 2, il valore energetico e le quantità di sostanze nutritive di cui all’articolo 30, paragrafi da 1 a 5, possono essere indicati mediante altre forme di espressione e/o presentati usando forme o simboli grafici oltre a parole o numeri;

Considerato che tali forme di espressione hanno la finalità di stimolare il consumatore a leggere le informazioni nutrizionali per adeguare le scelte di consumo ad una sana alimentazione;

Considerato che ai sensi del predetto articolo 35, paragrafo 2, gli Stati membri possono raccomandare agli operatori del settore alimentare l’uso di una o più forme di espressione o presentazione supplementari della dichiarazione nutrizionale purché soddisfino i requisiti di cui al paragrafo 1, lettere da a) a g) dell’articolo 35 del regolamento (UE) n. 1169/2011;

Visti i decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 59 dell’11 febbraio 2014, n. 93 del 19 giugno 2019, n. 25 dell’8 febbraio 2019, concernenti rispettivamente l’organizzazione del Ministero della salute, del Ministero dello sviluppo economico e del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

Tenuto conto che il Tavolo Agroalimentare istituito presso il Ministero dello sviluppo economico e presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che opera in raccordo con il Ministero della salute e il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, nella riunione del 9 novembre 2017 ha ritenuto necessaria l’elaborazione di una proposta italiana che individui una forma di espressione o presentazione supplementare della dichiarazione nutrizionale, affidando alla Direzione generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese del Ministero dello sviluppo economico la costituzione ed il coordinamento di uno specifico gruppo di lavoro fra le Amministrazioni competenti e le organizzazione di settore maggiormente rappresentative;

Considerato che con decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico del 13 febbraio 2018, è stato costituito il gruppo di lavoro per l’elaborazione della proposta italiana che coinvolge rappresentanti dei ministeri dello sviluppo economico, della salute, delle politiche agricole, alimentari e forestali e degli affari esteri e della cooperazione internazionale congiuntamente a tutte le associazioni imprenditoriali della filiera agroalimentare, dalla produzione primaria, alla trasformazione ed alla distribuzione;

Preso atto che a conclusione dei lavori è stata elaborata una proposta nazionale di etichettatura nutrizionale supplementare con la finalità di fornire al consumatore una informazione sintetica, ma chiara, della presenza di alcuni nutrienti, utile a collocare l’alimento all’interno di una dieta varia e bilanciata, in grado di prevenire, in maniera efficace e scientificamente valida, l’obesità ed i rischi associati alle malattie cardiocircolatorie;

Considerato che gli operatori si sono impegnati a definire dei “range” di porzioni per ciascuna categoria merceologica, centrati sul valore delle porzioni determinate sulla base delle evidenze scientifiche disponibili;

Visto il parere favorevole del Consiglio Nazionale Consumatori ed Utenti (CNCU) espresso sulla proposta nazionale di etichettatura nutrizionale supplementare;

Preso atto che tale proposta nazionale, inviata in data 11 giugno 2018 alla Commissione europea, è stata elaborata sulla base di una analisi di un campione rappresentativo dei consumatori italiani svolta dalla Società IRI – Information Resources Inc. Italia, al fine di verificare se la proposta fosse in grado di rispettare il requisito di cui all’articolo 35 del reg. (UE) n. 1169/2011, lettera d), ovvero che si basa su “elementi scientificamente fondati che dimostrano che il consumatore medio comprende tali forme di espressione o presentazione”;

Visto il Protocollo d’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Salute, il Ministero delle politiche agricole, l’ISS ed il CREA del 29 aprile 2019 allo scopo di procedere ad una ulteriore fase di sperimentazione utilizzando un protocollo scientifico più aderente ai consumi reali;

Considerato che il 30 novembre 2019 si è conclusa la predetta fase di sperimentazione;

Ritenuto che le conclusioni della sperimentazione hanno dimostrato che il sistema volontario a “batteria” aumenta la comprensione, da parte del consumatore del contributo o dell’importanza dell’alimento ai fini dell’apporto energetico e nutritivo;

Vista la notifica alla Commissione europea effettuata ai sensi della direttiva (UE) 2015/1535 con nota del 27 gennaio 2020;

Adottano il seguente decreto che in conformità alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, sancisce le norme relative all’utilizzo del logo nutrizionale “NutrInform Battery”.

Art.1

Individuazione del logo nutrizionale supplementare

1. Il presente decreto sancisce le norme relative all’utilizzo del logo nutrizionale facoltativo “NutrInform Battery” che costituisce la forma di presentazione complementare alla dichiarazione nutrizionale raccomandata dallo Stato italiano in applicazione dell’articolo 35 del regolamento (UE) n. 1169/2011.

2. Il logo nutrizionale “NutrInform Battery” è costituito dalla rappresentazione grafica di cui all’articolo 2 recante un’indicazione nutrizionale determinata conformemente alle modalità definite nell’allegato A al presente decreto.

3. Per aderire volontariamente alla forma di presentazione complementare costituita dal logo nutrizionale “NutrInform Battery” gli operatori del settore alimentare si conformano alle modalità definite nell’allegato A al presente decreto.

4. La dimensione del logo, i colori e gli altri dettagli tecnici per la stampa, verranno resi pubblici in un manuale d’uso che sarà messo a disposizione degli operatori.

5. Gli operatori del settore alimentare che applicano volontariamente il logo nutrizionale “NutrInform Battery”, si impegnano ad estenderlo progressivamente a tutti i prodotti appartenenti alla medesima categoria merceologica.

Il campo di applicazione del logo nutrizionale esclude:

a. gli alimenti confezionati in imballaggi o in recipienti la cui superficie maggiore misura meno di 25 cm2;

b. i prodotti DOP, IGP e STG di cui al regolamento (UE) n. 1151/2012 in ragione del rischio che l’apposizione di ulteriori loghi impedisca al consumatore di riconoscere il marchio di qualità che certifica la distintività ed unicità di tali prodotti.

Art. 2 Presentazione e caratteristiche

Il simbolo grafico “NutrInform Battery” è rappresentato di seguito:

Art. 3

Monitoraggio

1. Gli operatori del settore alimentare, che si impegnano a utilizzare il logo stabilito nel presente decreto, ne informano il Ministero della Salute – Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, con modalità da definire con successiva comunicazione.

Art. 4

Clausola di invarianza finanziaria

1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. I soggetti pubblici interessati provvedono agli adempimenti previsti dal presente decreto con le risorse umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 5

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Allegato A

Per sviluppare la proposta di logo nutrizionale “NutrInform Battery” raccomandata dallo Stato italiano in applicazione dell’articolo 35 del regolamento (UE) n. 1169/2011, gli operatori dovranno fare riferimento alle Assunzioni di Riferimento, di seguito AR di cui all’Allegato XIII del Regolamento (UE) n. 1169/2011 ed ai vincoli imposti dall’articolo 35 del citato Regolamento.

Le AR rappresentano le quantità giornaliere medie raccomandate di energia e nutrienti, quindi il valore percentuale riportato nell’icona si configura come un indicatore numerico della copertura del fabbisogno giornaliero. Le icone AR consentono quindi di capire quanto i nutrienti contenuti in un dato alimento (di solito energia, zuccheri, grassi, grassi saturi e sale in quanto le percentuali delle AR sono indicate all’interno di icone poste sul Front Of Package) contribuiscono percentualmente alle esigenze quotidiane di un adulto di riferimento.

Il logo nutrizionale “NutrInform Battery” è conforme alla rappresentazione grafica dell’esempio di seguito riportato ed è costituita dalle colonnine delle assunzioni di riferimento integrate dalla riproduzione di singole “batterie”. Lo schema grafico è il seguente:

 

1. Tutti i valori espressi sono relativi alla singola porzione.

2. Ogni box contiene l’indicazione quantitativa del contenuto di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale della singola porzione. Il contenuto energetico è espresso sia in Joule che in Calorie. I contenuti di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale sono espressi in grammi.

3. All’interno del simbolo a “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alla quantità giornaliere di assunzione raccomandata. Le quantità di assunzione giornaliera raccomandate per un adulto medio sono:

– Energia: 8400 KJ / 2000 Kcal

– Grassi: 70 g

– Grassi saturi: 20 g

– Zuccheri: 90 g

– Sale: 6 g

4. La parte carica della batteria rappresenta graficamente la percentuale di energia o nutrienti contenuta nella singola porzione, permettendo di quantificarla anche visivamente. Per una dieta quotidiana equilibrata la somma di ciò che si mangia durante il giorno non deve superare il 100% delle quantità di assunzione giornaliera raccomandate.

– In tal modo si evidenzia un legame inequivocabile fra i tenori presenti nell’alimento in termini di energia e di singoli nutrienti e la rappresentazione grafica della percentuale assunta della stessa energia e dei singoli nutrienti rispetto al fabbisogno giornaliero consigliato.




Crea, intoppo su nomina Gaudio in Presidenza del Consiglio. M5S vuole fare l’en plein. Mentre il Pd spinge per Simona Caselli

La partita non è chiusa sulla nomina del presidente Crea. Nonostante sul tavolo della Presidenza del Consiglio ci sia la procedura di nomina di Carlo Gaudio, sembrerebbe che la maggioranza si sia messa di traverso.

Il Movimento Cinque Stelle sembra voglia fare l’en plein. E dopo aver appoggiato la nomina di Vaccari per il posto da direttore generale – che dovrebbe diventare operativo il prossimo 1 novembre – , spinga ora anche per la presidenza.

Ma da quanto apprende AGRICOLAE sembrerebbe che il posto da numero uno del secondo ente di ricerca più grande del paese faccia gola anche al Partito democratico – oggi come oggi escluso dalle cariche al Mipaaf e dalle presidenze di commissione Agricoltura di Camera e Senato. Tra i vari nomi graditi al Pd quello dell’ex assessore all’Emilia Romagna Simona Caselli. Nonostante non figuri tra le manifestazioni di interesse sollecitate dalla ministra a luglio.

La proposta di nomina – attualmente in Presidenza del Consiglio – necessita infatti dell’avvio dell’iter in Cdm per poi essere portato nelle due commissioni competenti di Camera e Senato. Dopo il parere favorevole di queste, il decreto di nomina può essere definitivo.

Se ci dovesse essere un intoppo, si potrebbe prefigurare però un ulteriore screzio interno alla maggioranza.

Era stato già scritto:

Crea, Carlo Gaudio, fratello di Eugenio rettore La Sapienza, presidente. Decreto nomina in Presidenza del Consiglio




Crea, Carlo Gaudio, fratello di Eugenio rettore La Sapienza, presidente. Decreto nomina in Presidenza del Consiglio

Carlo Gaudio – fratello di Eugenio, rettore dell’Università La Sapienza – sarà il prossimo presidente del Crea.

Gaudio è dal 2005 direttore del Dipartimento Cuore e Grossi Vasi già vice-preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria e Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Nefrologiche, Anestesiologiche e  Geriatriche dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Autore di circa 400 pubblicazioni scientifiche e di 8 trattati nel settore cardiovascolare. Dal 2014 è Consigliere di Amministrazione dell’AIFA.

Da quanto apprende AGRICOLAE l’avvio di procedura di nomina è già sul tavolo della Presidenza del Consiglio.




Blockchain, Comagri Senato convoca organizzazioni agricole per discutere ddl. Da Mise per ora risorse a Pcm ma non ad agricoltura

Il presidente della Commissione Agricoltura del Senato GianPaolo Vallardi convoca le organizzazioni agricole per discutere il ddl sulla Blockchain in ambito agricolo. Si tratta del disegno di legge a prima firma Vallardi comunicato alla presidenza lo scorso 12 luglio 2019 relativo allo “sviluppo di una piattaforma informatica multifunzionale blockchain ed applicazione dei sevizi di tracciabilità e rintracciabilità ai prodotti agroalimentari”.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il DDL:

ddl 1414__347379

Martedì 27 ottobre ci sarà un’audizione in merito.

“Mi lascia perplesso l’inerzia del Mise. Inutile far polemica. Dovrebbe essere il governo che attinge al parlamento per avere delle proposte. Noi siamo avanti e stiamo lavorando da tempo a un ddl specifico per portare la Blockchain in ambito agricolo”, dichiara ad AGRICOLAE il presidente della Commissione Agricoltura del Senato.

Per ora nessun progetto ‘agricolo’ è stato finanziato dal Mise per quanto riguarda la Blockchain, anzi, i finanziamenti sono stati dati alla stessa Presidenza del Consiglio.

Il progetto che aveva come capofila il Crea e Tim deputato a portare le tecnologie emergenti come il 5G in tutta la provincia di Foggia, è stato scartato e posizionato al 16esimo posto. Mentre i finanziamenti decisi in Finanziaria sono andati in parte alla ‘Casa delle tecnologie’ e in parte ai progetti – le cui convenzioni sono state firmate nel 2020 – di Siae, Università di Cassino, Università di Cagliari, l’Agid, (L’Agenzia per l’Italia Digitale è l’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, favorendo l’innovazione e la crescita economica), il politecnico di Bari, e il Comune di Catanzaro.

L’agricoltura? nulla. Nonostante le ‘promesse’ pubbliche di Di Maio prima e di Patuanelli dopo.

Era stato scritto:

Blockchain, Liuzzi incontra esperti. Fonti Mise: “noi pronti per progetti su agroalimentare, ma da organizzazioni agricole ancora nulla”. Arte e tessile in pista, il food in panchina




FLOROVIVAISMO, PALAZZO CHIGI IN UNA FAQ: PERMESSA LA VENDITA DI FIORI, PIANTE E FERTILIZZANTI. AGRINSIEME: FINALMENTE CHIAREZZA SALVA SETTORE

Il Florovivaismo è incluso tra i prodotti per i quali è permessa la vendita. Ma anche semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti. A dirlo è una Faq presente sul sito della Presidenza del Consiglio di cui alla fine del testo riportiamo il PDF. “L’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti”.

“Peraltro – riporta la risposta del governo – tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore”.

 

Soddisfazione da parte di Agrinsieme che si è battuta in questi giorni per risolvere la questione che avrebbe messo in ginocchio il comparto del florovivaismo: “Finalmente un chiarimento su una voce controversa che da fiato al settore in crisi”, fanno sapere ad AGRICOLAE. “Scongiurata perdita del prodotto e la perdita economica delle aziende. Comparto vitale per settore agricolo”.

Qui di seguito AGRICOLAE riporta la FAQ in questione:

FAQ GOVERNO SU FLOROVIVAISMO

D.  Il nuovo Dpcm del 22 marzo prevede che sia sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna, tra l’altro, di prodotti agricoli e alimentari. La vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è
consentita?
R.  Sì, è consentita, in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali”, con codice ATECO “0.1.”, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore.

D.  Le attività commerciali che vendono generi alimentari o beni di prima necessità e che quindi rimangono aperte, possono consentire ai clienti l’acquisto anche di beni diversi come, ad esempio, abbigliamento, calzature, articoli sportivi, articoli di cancelleria, giocattoli, etc.?

R.  No. Non è consentita la vendita di prodotti diversi rispetto a quelli elencati nelle categorie merceologiche espressamente indicate di cui all’allegato 1 al Dpcm 11 marzo 2020, per come comunque integrato dall’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020. Pertanto, il responsabile di ogni attività commerciale, comunque denominata (ipermercato, supermercato, discount, minimercato, altri esercizi non specializzati di alimentari vari), può esercitare esclusivamente l’attività di vendita dei predetti generi alimentari o di prima necessità ed è, comunque, tenuto a organizzare gli spazi in modo da precludere ai clienti l’accesso a scaffali o corsie in cui siano esposti beni diversi dai predetti. Nel caso in cui ciò non sia possibile, devono essere rimossi dagli scaffali i prodotti la cui vendita non è consentita. Tale regola vale per qualunque giorno di apertura, feriale, prefestivo o festivo.




ECCO IL DEF IN PDF: “CONCETTO DI MADE IN ITALY DIVENTA PIU AMPIO”. ENOTURISMO E AGROALIMENTARE. AL VIA MARKETING TERRITORIALE DEL ‘FATTO IN ITALIA’ DESTINATO ALL’ESTERO

Mentre si parla di Enoturismo al Vinitaly di Verona, il Consiglio dei ministri è pronto con la bozza del Documento di Economia e Finanza – che AGRICOLAE pubblica qui di seguito in formato integrale e in PDF e a pie di pagina DEF 2019– che apre grandi spazi proprio al tema.
Da quanto emerge dal documento, per quanto riguarda le Politiche del Turismo
“il Governo ha ridefinito le attribuzioni relative al turismo, spostando la materia dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo (MIPAAFT) di Gian Marco Centinaio.
Il turismo all’interno del MiPAAFT si intende – secondo una visione sinergica sostanziale – come il linguaggio di valorizzazione concreta, reale, dinamica e aggiornata del contesto territoriale del Paese sotto il profilo agricolo e alimentare, rappresentandone al meglio le diversità e le specificità, stimolando e supportando le dinamiche evolutive del tessuto imprenditoriale e professionale di riferimento.
Dal punto di vista della governance, la legge prevede la creazione di un nuovo Dipartimento del Turismo all’interno del MiPAAFT che avrà un compito importante in quanto non si occuperà solo delle politiche del turismo, ma anche di politiche di promozione e valorizzazione dei territori in ottica enogastronomica, con azione integrata e di sostegno al settore nei suoi vari comparti professionali ed industriali.
Sul piano normativo diverse questioni verranno affrontate in ambito di Conferenza Stato Regioni, di concerto con i dicasteri competenti e sentite le principali categorie professionali ed industriali. Particolare attenzione verrà data al riordino della normativa relativa alle professioni turistiche e ai sistemi di agevolazione fiscale in essere (Tax Credit ristrutturazione e Tax credit digitalizzazione), nonché alla risoluzione delle problematiche afferenti le concessioni demaniali marittime alla luce della Direttiva Servizi UE (Direttiva Bolkestein).
Inoltre, nell’ambito del rinnovamento del sistema di classificazione alberghiera, sono previsti standard qualitativi più elevati, consoni e rispondenti alle reali esigenze di mercato e, parimenti, quadri migliorativi anche per l’esercizio del controllo. Verranno altresì promosse diverse misure come la definizione di un Codice Identificativo Unico, a supporto della lotta all’abusivismo nel settore ricettivo.
Il Governo ritiene fondamentale anche la creazione di un ambito di contrattazione con i Comuni per una ridefinizione organica della regolamentazione applicativa dell’imposta di soggiorno, come effettiva tassa di scopo a sostegno del turismo locale e nazionale. Allo stesso modo, particolare attenzione sarà dedicata all’approfondimento del regolamento sugli affitti brevi.Nella programmazione finanziaria si partirà dalle linee di attività impostate dal Piano Strategico del Turismo 2017-2022 introducendo una prospettiva di integrazione con le politiche agricole (in prima istanza), per la definizione di un concetto più ampio e approfondito di Made in Italy. In tale contesto si intende porre particolare attenzione alle specificità del Sud Italia, definendo una serie di iniziative coordinate, di ampio respiro, imperniate sulla valorizzazione delle specificità territoriali, fondate sul binomio enogastronomia e turismo, sul mare, sulle coste ma anche e soprattutto sulle aree interne che, se
sviluppate adeguatamente, devono diventare uno dei fattori di maggiore attrattività del nostro Paese.
Parte essenziale di questa nuova visione strategica sarà anche la revisione dell’approccio operativo e funzionale di ENIT, l’Agenzia Italiana del Turismo, che nel 2019 compirà 100 anni. L’obiettivo è di inserire ENIT in un contesto di coordinamento reale e non solo formale (esercitato con la vigilanza) in cui essa contribuisca a definire – e realizzi con successo – le linee di indirizzo relative alla promozione turistica ed all’internazionalizzazione del Made in Italy.

Verrà dunque rinegoziata la Convenzione Triennale sulla base di un piano operativo e finanziario che dovrà necessariamente tener conto del nuovo approccio strategico integrato di Made in Italy. Collegata alle iniziative normative in ambito statistico, si intende avviare la trasformazione digitale della rilevazione dati e la relativa rielaborazione, nel contesto della diffusione del wi-fi a livello nazionale, con l’ambizione di costituire un contesto integrato di supporto anche alla digitalizzazione dell’offerta turistica.

Per quanto riguarda nello specifico le Politiche agricole, “uno degli obiettivi chiave dell’azione di Governo – si legge – è la semplificazione delle procedure, che dovrà estendersi a tutti i settori produttivi. Nel comparto agricolo questa esigenza è particolarmente avvertita e costituisce uno dei presupposti per liberare risorse da destinare a progetti di eccellenza e di qualità. Il primo passo verso la riduzione degli oneri burocratici sarà l’attuazione della delega in materia prevista dal disegno di legge sulle semplificazioni approvato a febbraio dal Governo, volta a migliorare la competitività e la sostenibilità delle filiere produttive attraverso le seguenti misure: i) rivedere e semplificare gli adempimenti amministrativi a carico delle imprese agricole connessi all’erogazione dell’aiuto o sostegno regionale,
nazionale ed europeo nell’ambito della Politica Agricola Comune; ii) semplificare i procedimenti amministrativi di competenza degli enti territoriali, con l’obiettivo di facilitare l’avvio dell’attività economica agricola; iii) rivedere e semplificare la normativa in materia di regolazione dei mercati al fine di assicurare un corretto
funzionamento delle regole di concorrenza del mercato ed un’equa ripartizione dei margini lungo la filiera; iv) potenziare il sistema di rilevazione dei prezzi e dei costi di produzione delle imprese al fine di assicurare una maggiore trasparenza nelle relazioni di mercato; v) favorire la crescita dimensionale delle imprese agricole, lo sviluppo
dell’imprenditoria giovanile e l’ammodernamento delle filiere agroalimentari con l’obiettivo anche di assicurare un maggiore coordinamento degli strumenti di incentivazione vigenti; vi) riordinare la disciplina delle frodi agroalimentari nonché le sanzioni vigenti in materia di regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari; vii)
istituire un sistema unico di controlli in materia di qualità dei prodotti e di produzioni a qualità regolamentata (quali le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche registrate ai sensi della vigente normativa europea), al fine di evitare duplicazioni, di tutelare maggiormente i consumatori e di eliminare gli ostacoli al commercio e le
distorsioni della concorrenza.

Questi obiettivi si affiancheranno ad una riorganizzazione del Ministero, – il cui decreto AGRICOLAE pubblica di seguito DPCM_ORGANIZZAZIONE MIPAAFT al fine di realizzare una struttura che favorisca una interlocuzione semplice e diretta con gli operatori, le associazioni e con tutte le istituzioni del sistema che rafforzi ulteriormente la tutela del Made in Italy agroalimentare, in primis delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, la cui protezione (nazionale, europea e internazionale), promozione e valorizzazione costituiscono un’esigenza primaria, al fine di contrastare la contraffazione e rendere la produzione più sostenibile.
A tale proposito il supporto alla ricerca e alla formazione e il ricorso a strumentazioni sempre più sofisticate può costituire un importante ausilio alla verifica delle materie prime e della loro provenienza. Per supportare la formazione professionale è prevista la promozione di protocolli di cooperazione tra gli enti di ricerca, il mondo produttivo e gli istituti di formazione. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di incidere sui processi formativi anche attraverso una riflessione sui percorsi di studio, in modo da creare un legame più stretto tra i programmi di ricerca e l’evoluzione concreta e reale del mondo agricolo.
Inoltre, per promuovere e valorizzare il Made in Italy, saranno enfatizzati i punti di forza dell’agroalimentare italiano: ricchezza di biodiversità, tradizione enogastronomica, patrimonio paesaggistico e culturale, capacità di innovare e di produrre cibi e vini unici al mondo.
In questo contesto uno sforzo particolare sarà rivolto alla protezione delle indicazioni geografiche nel mondo e sul web, al contrasto all’Italian sounding e all’adozione di un sistema di etichettatura corretto e trasparente che garantisca una migliore tutela
dei consumatori. A queste misure saranno affiancate azioni di marketing territoriale e si renderanno operativi i ‘distretti del cibo’, con la creazione di un apposito Registro nazionale. Sarà anche rafforzato il Piano Strategico
Nazionale sul Biologico, sarà dato avvio alle mense biologiche certificate nelle scuole, saranno attuate le nuove regole europee e verrà incrementata la superficie agricola biologica nazionale. Particolare attenzione dovrà essere prestata ai processi e alle attività di internazionalizzazione, finalizzati alla valorizzazione delle produzioni italiane nei mercati mondiali.
In campo forestale, il Governo porrà la massima attenzione alla strategia europea di sviluppo sostenibile applicata al settore forestale, redigendo la prima Strategia forestale nazionale in armonia con l’analogo documento europeo, anche orientando opportunamente le diverse politiche europee dalla fase post 2020.
Nei prossimi mesi il Governo sarà anche impegnato nell’affrontare il complesso e articolato negoziato per la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) , nel cui contesto sono trattati temi particolarmente importanti, da cui dipende la tutela del reddito degli agricoltori. In questo senso il Governo è consapevole delle conseguenze negative che potrebbero derivare da una riduzione degli incentivi, con una possibile
fuoriuscita di aziende dal circuito produttivo, effetti negativi sull’ambiente e sul tessuto sociale, soprattutto nelle aree più fragili. In tale negoziato si ribadirà come il maggiore rigore del modello agricolo e alimentare europeo non debba rappresentare un elemento penalizzante per le imprese nel confronto internazionale, e si sosterrà
la necessità di un Piano strategico semplice ed adattabile alle diverse realtà, che tenga particolarmente conto della necessità di promuovere e sviluppare la competitività delle imprese.
Con riferimento alla necessità di aumentare la competitività delle imprese agricole e al contempo garantire una maggiore tutela dei consumatori, il Governo intende porre particolare attenzione al miglioramento della sostenibilità e della competitività delle diverse filiere zootecniche nazionali. L’obiettivo si potrà concretizzare attraverso un disciplinare unico sul benessere animale, a cui gli allevatori potranno aderire su base volontaria, avvalendosi anche del contributo che potrà essere offerto dalla PAC.
La pesca marittima è un’attività di grande importanza per il Paese, ma principalmente soggetta alla normativa europea. Il Governo ritiene fondamentale sostenere e rafforzare gli strumenti a disposizione dell’Italia per promuovere l’interesse nazionale, anche attraverso un migliore utilizzo delle risorse finanziarie del Fondo europeo per gli
affari marittimi e la pesca (FEAMP). A livello nazionale l’attenzione alle filiere agricole è essenziale: a tal fine le azioni che si intende mettere in campo sono molteplici e vanno dal supporto all’aggregazione dei produttori agricoli – attraverso
il riconoscimento delle organizzazioni di produttori, delle associazioni
delle organizzazioni di produttori e delle organizzazioni interprofessionali – alla garanzia di un percorso trasparente di formazione dei prezzi e di tracciabilità dei prodotti. Per questo motivo saranno creati strumenti per accorciare la filiera, far rispettare le norme contro le pratiche commerciali sleali e ridurre i tempi dei pagamenti.A supporto delle filiere verrà affrontato anche il tema delle carenze
infrastrutturali e della logistica. Particolare attenzione sarà inoltre rivolta all’agricoltura di precisione e alla sua utilizzabilità da parte delle aziende agricole, così da poter avviare un processo di modernizzazione delle stesse.
Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il testo del DEF e il decreto sulla riorganizzazione MIPAAFT