Siccità e desertificazione, M5S. Curcio (Protezione Civile): Stato d’emergenza non risolve crisi. Serve strategia e sensibilizzazione, puntando su scienza

“L’Italia nelle acque era un punto di riferimento, ma adesso manca strategia. Il problema è complesso, la scarsità idrica e il suo cattivo utilizzo hanno ripercussioni importanti, sia sul lato idro potabile che sul lato agricolo.

Le previsioni meteo non evidenziano un miglioramento, siamo in una situazione difficile e continueranno ad essere mesi complicati.

C’è bisogno di rafforzare lo scambio delle connessioni istituzionali e necessitiamo di mezzi e strumenti.”

Così Fabrizio Curcio, capo dipartimento Protezione Civile nel corso del convegno ‘Siccità: situazione e soluzioni’ organizzato dal MoVimento 5 Stelle, in occasione della ‘Giornata mondiale della siccità e delle desertificazione’.

“La sensibilità politica è spinta dalla sensibilità dei cittadini, è la società che deve essere in grado di accompagnare anche la politica a sensibilizzarsi sui temi. Dobbiamo lavorare sui cittadini e sulla politica, non può però questo diventare un tema d’agenda quando c’è l’autobotte perché ormai è troppo tardi.

Non c’è una percezione immediata di quello che sta avvenendo. Ci può essere in merito al fenomeno una forma di prevedibilità e questo ci porta a dare peso ai nostri strumenti scientifici, ma questo non accade. Noi invece parliamo di prevenzione in emergenza, mai prima. Dobbiamo aumentare il rapporto con la parte scientifica sia in termini di previsione che di utilizzo. Serve però maggiore sensibilizzazione sull’argomento.

Lo stato d’emergenza non consente la risoluzione della problematica strutturale, anche se dà qualche soluzione. Non si risolve però così il problema della siccità in Italia.”




Protezione Civile e Coldiretti insieme per resilienza dei territori

Sviluppare un programma di azioni per migliorare la resilienza dei territori rispetto ai molteplici rischi naturali e promuovere una cultura diffusa e consapevole di protezione civile; questi sono i principali obiettivi del protocollo d’intesa firmato questa mattina dal Presidente Nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, e dal Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

 

In particolare l’accordo, della durata triennale, ha lo scopo di rafforzare le attività di prevenzione e gestione dell’emergenza attraverso il coinvolgimento attivo degli agricoltori italiani favorendo le buone pratiche agricole e lo sviluppo di misure di autoprotezione, in un’ottica di prevenzione e mitigazione dei rischi. L’accordo pone grande attenzione, inoltre, al tema della formazione e della diffusione della cultura di protezione civile avendo come obiettivo fondamentale la sicurezza e la salute dei cittadini e del territorio.

 

Un contributo alla difesa dei territori reso ancora più necessario dal cambiamento climatico che favorisce il propagarsi di roghi devastanti soprattutto nelle aree dove la siccità colpisce con maggiore violenza.

 

“Il lavoro di gestione sostenibile e pulizia dei boschi è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in particolare sul fronte della tenuta idrogeologica considerato che lungo la penisola più di 9 comuni su 10 (91,1%) sono a rischio per frane, smottamenti o alluvioni –  afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini –  Agricoltori e boscaioli sono importanti sentinelle contro gli incendi che devastano ogni anno centinaia di ettari di foreste con danni incalcolabili dal punto di vista ambientale ed economico”.

 

“Il coinvolgimento attivo di Coldiretti e degli agricoltori italiani nell’azione coordinata di protezione civile permetterà di mettere a sistema competenze ed esperienze specifiche importanti in un’ottica di gestione e mitigazione dei rischi naturali. L’accordo di oggi – ha commentato il Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio – si inserisce in un percorso strategico per il nostro Sistema che passa anche attraverso le attività di diffusione della conoscenza e della cultura di protezione civile”.

 




In Conferenza Stato Regioni intesa sui 110 mln di euro per i danni da cimice asiatica

Nella riunione odierna della Conferenza Stato-Regioni è stata raggiunta l’intesa sugli interventi compensativi a favore di imprese agricole che hanno subito danni causati dagli attacchi dalla cimice asiatica. I fondi, ripartiti nel prossimo triennio, ammontano a 110 milioni di euro totali e prevedono un ristoro pari a circa 63 milioni di euro per l’Emilia-Romagna, 32,4 milioni per il Veneto, 6,8 per il Piemonte, 4,1 per la Lombardia e 3,7 infine per il Friuli Venezia Giulia. Per il sostegno alle imprese agricole colpite da eventi metereologici eccezionali, riconosciuti con declaratoria dal 4 dicembre 2019, vengono stanziati, inoltre, 13 milioni di euro rivenienti dal Fondo della Protezione Civile suddivise tra Emilia Romagna (3,1 milioni), Lombardia (3), Veneto (2,9), Piemonte (2,4), Liguria (0,8), Calabria (0,5), Lazio (0,2) e Marche (0,1).

 

“L’accordo raggiunto oggi sblocca oltre 140 milioni di euro a valere sul Fondo di Solidarietà Nazionale – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, che ha partecipato alla riunione in videoconferenza della Conferenza Stato-Regioni – Un segnale di importante vicinanza in un momento di estrema difficoltà per l’economia nazionale che mira a sostenere le imprese nella ripresa dell’attività economica e produttiva. Accanto ai ristori, sarà fondamentale programmare le linee di investimenti su cui indirizzare le risorse future per creare valore aggiunto e rilanciare le nostre aziende agricole sui mercati nazionale e internazionale. Abbiamo accolto, inoltre – conclude L’Abbate – alcune necessità del comparto vitivinicolo alla luce delle complicazioni del periodo”.

 

La Conferenza Stato-Regioni ha sancito l’intesa, infatti, su altri quattro punti all’ordine del giorno. Oltre alla riorganizzazione della disciplina della riproduzione animale, si interviene sull’OCM Vino dove, a causa delle complicazioni dovute alla pandemia Covid-19, si è reso necessario sia dimezzare i limiti di contributo minimo nell’ambito della misura “Promozione” sia il differimento al 30 novembre del termine ultimo per presentare la domanda di aiuto della misura “Investimenti, ristrutturazione e riconversione dei vigneti” per la campagna 2020/2021. In seguito all’introduzione della fatturazione elettronica, infine, si è manifestata l’esigenza di introdurre un addendum alle “Linee Guida sull’ammissibilità delle spese relative allo Sviluppo Rurale” relativo ai controlli.




CORONAVIRUS, 969 NUOVI DECESSI. 589 GUARITI. 4401 NUOVI CONTAGI. IMPIANTI TERAPIA INTENSIVA SONO AUMENTATI DEL 60% IN POCHI GIORNI

589 guariti, 66414 contagiati, di cui il 6 per cento, ovvero 3632, in terapia intensiva. 4401 nuovi contagi. I decessi sono 969 “di cui 50 riferiti a ieri a causa di un conteggio errato di una regione”, spiega il commissario straordinario Domenico Arcuri nel corso della consueta conferenza stampa della Protezione Civile. Quindi i decessi stabiliti alle 17.30 (mezz’ora prima del solito) sono 919. Considerando che muoiono 38 persone ogni ora.

Da domani per consegnare i materiali impiegheremo anche gli elicotteri e il personale militare per aumentare il numero degli uomini che lavorano dei magazzini dei prodotti di cui c’è necessità, spiega ancora Arcuri nel sottolineare che due volte a settimana ci sarà un incontro con la stampa.

“Oggi consegnamo 136 nuovi impianti di terapia intensiva. Negli ultimi tre giorni ne abbiamo consegnate 242. In Italia sono attualemtne oltre 8mila aumentando di oltre il 60 per cento”.




CORONAVIRUS, PROTEZIONE CIVILE: DATI CONFERMANO IL CALO. 602 DECESSI, 408 GUARITI

I dati continuano il trend di contenimento. Sono 602 i decessi in più, 408 i guariti per un totale di   7432. Sono invece 3780 i contagi. Lo comunica la Protezione Civile nel corso del bolletino quotidiano sull’emergenza Coronavirus.




CORONAVIRUS, TREND CAMBIA, 651 DECESSI, 952 GUARITI. COLPITA ANCHE LA PROTEZIONE CIVILE

651 decessi, 952 guariti in più, 3957 nuovi casi positivi. Questi i dati comunicati dalla Protezione civile, della quale 12 persone sono risultati positivi. Già partita la sanificazione degli ambienti.

Sono 46.638 in totale i positivi.




CORONAVIRUS, PROTEZIONE CIVILE: 793 NUOVI DECESSI. MUORE UN ITALIANO OGNI DUE MINUTI

A causa del Coronavirus muore un italiano ogni due minuti. La Protezione Civile annuncia che sono 793 i nuovi decessi. 943 i guariti mentre i positivi sono 42,681. I nuovi contagiati sono 4.821.

Sono in arrivo domani 52 medici da Cuba.

L’Italia è in stato di emergenza nazionale con delibera del Consiglio dei ministri dallo scorso 31 gennaio. Ma le misure restrittive sono iniziate solo dopo mesi di vita ‘normale’ da parte dei cittadini che venivano invitati dalle istituzioni a non cambiare le proprie abitudini sociali di vita.

Era stato scritto:

CORONAVIRUS, IL 31 GENNAIO IL GOVERNO AVEVA DICHIARATO STATO DI EMERGENZA NAZIONALE PER SEI MESI, FINO A LUGLIO. ECCO LA DELIBERA. IMPRESE AGRICOLE E AGROALIMENTARI GARANTI DEI BENI DI PRIMA NECESSITA

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Il 30 gennaio il governo aveva preventivato (e dichiarato) su proposta del presidente del Consiglio con delega ai servizi segreti – e non su proposta del ministro della Salute – lo stato di emergenza nazionale per Coronavirus per la durata di sei mesi. Ovvero fino a fine luglio 2020.

E’ quanto si legge nella Gazzetta Ufficiale numero 26 pubblicata il primo febbraio del 2020 – quando ancora si diceva che si trattava di poco più di un’influenza normale – in relazione alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio. Una delibera evidentemente propedeutica per i successivi eventuali provvedimenti.

In sostanza quando molti personaggi politici si facevano riprendere dalle emittenti televisive mentre andavano a fare gli aperitivi e a cena fuori invitando alla ‘normalità’, il Paese era in stato di emergenza nazionale della durata di sei mesi.

Nella delibera del Cdm – che AGRICOLAE riporta qui di seguito e contenuta nel link della Gazzetta Ufficiale allegato – si legge che, “in considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera c), e dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e’ dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

2) Per l’attuazione degli interventi di cui dell’articolo 25, comma 2, lettere a) e b) del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede con ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui al comma 3.

3) Per l’attuazione dei primi interventi, nelle more della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento in rassegna, si provvede nel limite di euro 5.000.000,00 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.

Nella stessa Gazzetta ufficiale veniva pubblicata l’ordinanza del ministero della Salute che interdiva il traffico aereo dalla Cina “quale Paese comprendente aree in cui si e’ verificata una trasmissione autoctona sostenuta del nuovo Coronavirus (2019 – nCoV)”.

Da quanto aveva appreso AGRICOLAE nei giorni scorsi il governo ha già preventivato la chiusura delle scuole fino alla riapertura dell’anno scolastico di settembre. Mentre il ministero dell’Istruzione sta già pensando a come attivare gli esami di maturità a distanza.

Le aziende agricole ed agroalimentari, in una situazione di emergenza che si prefigura dunque caratterizzata da tempi lunghi, sono sempre di più i garanti dei beni di prima necessità.

Qui di seguito AGRICOLAE pubblica il link della Gazzetta Ufficiale e il testo integrale della delibera:

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-02-01&atto.codiceRedazionale=20A00737&elenco30giorni=false

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Nella riunione del 31 gennaio 2020 Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, ed in particolare l’articolo 7, comma 1, lettera c), e l’articolo 24, comma 1;

Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 26 ottobre 2012, concernente gli indirizzi per lo svolgimento delle attivita’ propedeutiche alle deliberazioni del Consiglio dei ministri e per la predisposizione delle ordinanze di cui all’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modificazioni e integrazioni, che, ai sensi dell’articolo 15, comma 5, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, resta in vigore fino alla pubblicazione della nuova direttiva in materia;

Vista la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC) dell’Organizzazione mondiale della sanita’ del 30 gennaio 2020;

Viste le raccomandazioni alla comunita’ internazionale della Organizzazione mondiale della sanita’ circa la necessita’ di applicare misure adeguate;

Considerata l’attuale situazione di diffusa crisi internazionale determinata dalla insorgenza di rischi per la pubblica e privata incolumita’ connessi ad agenti virali trasmissibili, che stanno interessando anche l’Italia;

Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con riferimento alla necessita’ di realizzare una compiuta azione di previsione e prevenzione, impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettivita’ presente sul territorio nazionale;

Considerata la necessita’ di supportare l’attivita’ in corso da parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario nazionale, anche attraverso il potenziamento delle strutture sanitarie e di controllo alle frontiere aeree e terrestri;

Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute ha rappresentato la necessita’ di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale di cui all’articolo 24 del decreto legislativo n. 1 del 2018;

Considerato, altresi’, che il Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, iscritto nel bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, presenta le disponibilita’ necessarie per far fronte agli interventi delle tipologie di cui alle lettere a) e b) dell’articolo 25, comma 2, del decreto legislativo n. 1 del 2018, nella misura determinata all’esito della valutazione speditiva svolta dal Dipartimento della protezione civile sulla base dei dati e delle informazioni disponibili ed in raccordo con il Ministero della salute;

Ritenuto, pertanto, necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario sia sul territorio nazionale che internazionale, finalizzate a fronteggiare la grave situazione internazionale determinatasi;

Tenuto conto che detta situazione di emergenza, per intensita’ ed estensione, non e’ fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari;

Ritenuto, quindi, che ricorrano, nella fattispecie, i presupposti previsti dall’articolo 7, comma 1, lettera c), e dall’articolo 24, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, per la dichiarazione dello stato di emergenza;

Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri;

Delibera:

1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera c), e dell’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e’ dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

2) Per l’attuazione degli interventi di cui dell’articolo 25, comma 2, lettere a) e b) del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede con ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui al comma 3.

3) Per l’attuazione dei primi interventi, nelle more della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento in rassegna, si provvede nel limite di euro 5.000.000,00 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali di cui all’articolo 44, comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.

La presente delibera sara’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.