Covid: Coldiretti, no quarantena per 100mila italiani in Uk

Sono solo centomila gli italiani che si sono recati lo scorso anno in Gran Bretagna ad agosto e settembre e che ora potranno evitare la quarantena. E’ quanto emerge dalla stima della Coldiretti sui dati Bankitalia in riferimento alla decisione della Gran Bretagna di consentire ai cittadini Ue e Usa completamente vaccinati di entrare nel Paese senza sottoporsi a quarantena. Una decisione assunta in un clima di crescente diffidenza dei viaggiatori italiani all’estero dove – sottolinea la Coldiretti – si moltiplicano le segnalazioni di situazioni di difficoltà con l’ultima mappa ECDC che colora di rosso e rosso scuro la Spagna, di giallo e di rosso la Grecia e di giallo buona parte della Francia che sono storicamente le destinazioni più gettonate dagli italiani. Il cambiamento di colori interessa anche l’Italia con la quasi totalità dei cittadini che ha deciso di rimanere nei confini nazionali ma c’è addirittura un italiano su tre (33,3%) che – sottolinea la Coldiretti – ha scelto di fare una vacanza a chilometri zero restando all’interno della propria regione. Restare all’interno dei confini nazionali non è solo una scelta prudente ma – conclude la Coldiretti – anche un importante contributo al sostegno dell’economia e dell’occupazione nazionale in un settore, come quello turistico duramente, colpito dalla pandemia Covid.

 




Covid, Coldiretti/Ixé: quarantena ferma 2,1 mln all’estero a Natale

L’ipotesi della quarantena obbligatoria per chi torna dall’estero scoraggia i 2,1 milioni di italiani che lo scorso anno hanno trascorso almeno parte delle vacanze di Natale e Capodanno all’estero. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè in riferimento alle possibili misure imposte dalla necessità di contenere il contagio Covid.

 

Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di un provvedimento rilevante dal punto di vista sanitario ma importante anche dal punto di vista economico per la necessità di valorizzare le realtà produttive nazionali in un momento di grave difficoltà e pur tenendo conto delle limitazioni. In questo contesto va evidenziato – continua la Coldiretti – che i limiti alle vacanze sulla neve in Italia rischiano di avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull’intero indotto del turismo in montagna, dall’attività dei rifugi alle malghe fino agli agriturismi già duramente colpiti dal lockdown di primavera e dall’assenza dei turisti stranieri secondo Campagna Amica. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione – sottolinea la Coldiretti – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento.

 

La montagna è la destinazione privilegiata (38%) degli oltre 10 milioni di turisti di Natale e Capodanno che lo scorso anno hanno trascorso in media sei giorni fuori casa per una spesa complessiva di 4,1 miliardi di euro. A pagare il prezzo più salato alle limitazioni – sottolinea la Coldiretti – sono le strutture impegnate nell’ alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir secondo l’analisi della Coldiretti con 1/3 della spesa destinata alla tavola.

 

A preoccupare sono però anche i vincoli a cenoni e pranzi in casa e fuori. La riduzione dei commensali è infatti destinata a provocare un taglio – sottolinea la Coldiretti – nei consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci spariti dalle tavole lo scorso anno solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della Vigilia e di Capodanno.

 

Un Natale in famiglia per pochi significa infatti anche – continua la Coldiretti – maggiore sobrietà con meno brindisi ed una netta riduzione delle portate senza contare i tanti italiani, spesso anziani, che saranno costretti a trascorrerlo da soli. Il Natale senza pranzi e cenoni rischia infatti di far saltare il posto a tavola ad 1 italiano su 3 in una situazione in cui lo scorso anno la tavolata media per gli appuntamenti di fine anno degli italiani era composta di ben 9 persone, secondo l’analisi Coldiretti/Ixè.

 

Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nell’intero 2020 – conclude Coldiretti – fanno segnare un crollo storico del 12% con una perdita secca di 30 miliardi di euro, raggiungendo il valore minimo degli ultimi 10 anni.

 




CORONAVIRUS, CONTE, 4,7 MLD PER BUONI SPESA ALIMENTARE AI BISOGNOSI. GDO FACCIA SCONTO DEL 10% A CHI NE FA USO. AZZERO BUROCRAZIA. UE RISPETTI APPUNTAMENTO CON LA STORIA.

“Stiamo lavorando a provvedimenti per aiutare le persone. Abbiamo appena firmato un Dpcm che dispone 4,3 miliardi di euro, un anticipo del 66 per cento rispetto alla scadenza di maggio, che giriamo ai comuni. Perché i sindaci sono le nostre sentinelle su quello che sta accandendo e delle difficoltà che vivono i cittadini.

Con una ordinanza della Protezione Civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo, che destiniamo ai comuni per aiutare le persone che non possono fare la spesa. Nasceranno quindi dei buoni spesa e la possibilità di erogare generi alimentari”.

Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi.

“Abbiamo superato i 10mila morti ed è un grande dolore, ci incoraggia però il numero dei guariti che è il più alto finora registrato. Rimaniamo comunque vigili e attenti per adeguare le valutazioni sulla base delle raccomandazioni del comitato scientifico.  Lo stato c’è, siamo consapevoli di attraversare un momento in cui i cittadini soffrono, per questo abbiamo lavorato intensamente per varare il provvedimento.
Disponiamo infatti nel dpcm 4,3 miliardi sul fondo di solidarietà comunale. Abbiamo poi rafforzato gli strumenti delle donazioni, non vogliamo tassare la solidarietà”.

“Confidiamo che già dall’inizio della settimana prossima i sindaci siano nelle condizioni attraverso il terzo settore e il volontariato di consegnare beni alimentari ai bisognosi. Non vogliamo lasciare nessuno solo.

Siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo aiutare chi in questo momento è in maggiore difficoltà.

Faccio un appello alla Gdo che possano aggiungere un dieci per cento di sconto a chi acquista con questi buoni spesa.

Stiamo lavorando intensamente con la minisra Catalfo e il presidente Tridico perché è importante che le misure stanziate con il decreto Cura italia arrivino subito nelle tasche dei cittadini e delle imprese.

Sedici misure di differente tipologia. Stiamo facendo di tutto perché i tempi ordinari della burocrazia siano azzerati, su questo io stesso sono intransigente. Vogliamo mettere nelle condizioni tutti coloro che hanno diritto alla cassa integrazione ordinaria e in deroga a poterne beneficaire subito. Entro il 15 aprile a dispetto dei tempi indicati normativamente” conclude il premier.

Gualtieri parla di “distribuizione diretta di beni alimentari e beni di prima necessità”. Un provvedimento “di rapidità senza precedenti ed è necessario che nessuno sia lasciato indietro. Con l’aiuto del volontariato e del Terzo Settore vogliamo sostenere tutti. Gia da domani mattina”.

CORONA BOND, CONTE: UE RISPETTI APPUNTAMENTO CON LA STORIA. GUALTIERI: PAROLE VON DER LEYEN SBAGLIATE

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“C’è un appuntamento con la storia. L’Europa deve dimostrare se è all’altezza della storia. Si tratta di un’emergenza improvvisa e dimsotrata. L’Italia si sta dimostrando all’altezza della situazione. Io non passerò alla storia come colui che non si è reso responsabile. Mi batterò fino all’ultima goccia di sudore e all’ultimo grammo di energia per avere una risposta dalla Commissione Ue”. Così il premier Giuseppe Conte in merito alla notizia sul dissenso che il presidente della Commissione Ue avrebbe detto che non sono sul tavolo dei Corona bond.

“Le parole del presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen sono sbagliate”, ribadisce il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

BELLANOVA: PASSO NECESSARIO. NESSUNO VA LASCIATO INDIETRO, È QUANTO DA TEMPO CHIEDO A CONTE

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Nessuno va lasciato indietro.

Questo è ciò che da tempo ho chiesto al Presidente Conte.

Il decreto di stasera è un primo passo necessario. 400 milioni per l’emergenza alimentare e per garantire l’accesso al cibo ai cittadini più bisognosi.

Lo Stato c’è.

Così il ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova su Facebook.

Per saperne di più:

CONAD: PRONTI AD APPLICARE SCONTO 10% AI BUONI SPESA GOVERNO

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I soci e le cooperative di Conad, la prima e più grande organizzazione di imprenditori indipendenti del commercio, hanno deciso di applicare uno sconto del 10% alla cassa ai “buoni spesa” che il Governo ha destinato alle famiglie più bisognose e che saranno distribuiti dai Sindaci.

Questa decisione accoglie l’invito fatto alle aziende della distribuzione dal Presidente del Consiglio nella sua conferenza stampa di sabato sera.

Con questo sconto i soci e le cooperative Conad intendono aderire con un contributo concreto allo sforzo che tutte le realtà economiche del Paese stanno producendo per consentire a molte famiglie di affrontare con una maggiore protezione questo difficile periodo.

Conad ha anche intensificato il dialogo e la relazione con tutte le componenti delle filiere produttive italiane, anche quelle più locali, e tutti gli attori della logistica per garantire le condizioni necessarie ad assicurare a tutte le famiglie in ogni comune del Paese i prodotti alimentari e i beni essenziali con continuità e ai prezzi più convenienti.




CORONAVIRUS, GISMONDO: SCELTE GOVERNO BUON COMPROMESSO TRA SALUTE ED ECONOMIA. NESSUNA CERTEZZA SU FINE QUARANTENA

Le azioni messe in campo dal governo italiano e i decreti emanati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte rappresentano “un buon compromesso tra necessità di frenare il virus e le esigenze di mantenere un minimo tessuto produttivo” dichiara ad AGRICOLAE Maria Rita Gismondo, responsabile di Microbiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano.

“Potrebbero non essere sufficienti”, invece, le misure di contenimento attuate dagli altri paesi europei, mossisi in colpevole ritardo rispetto al diffondersi del Covid-19, sottolinea la virologa.

Nessuna certezza poi sulle tempistiche di questa fase emergenziale, per la quale non si intravede ancora nessuna data sicura di fine quarantena, e “ad oggi nessuno può dire quando terminerà in Italia” dichiara Gismondo.

Una rassicurazione arriva sul fronte del Made in Italy e dell’agroalimentare, al centro, nei giorni scorsi, delle speculazioni di alcuni paesi Ue dopo aver bloccato alle frontiere prodotti e merci italiane.

“I cibi non veicolano il virus” sentenzia netta la virologa.

Si dice infine possibilista sulle capacità curative del Remdesivir, il farmaco sperimentale che in Liguria ha già guarito un uomo, e all’eventuale utilizzo del Lisozimae anti Coronavirus.

“Ci sono buone premesse scientifiche per entrambi” dichiara Gismondo.