Interrogazione, Ripani FI Camera, su esclusione aree toscane della Maremma e della Val d’Orcia dalla Cnapi
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-07975
presentato da
RIPANI Elisabetta
testo di
Martedì 12 gennaio 2021, seduta n. 449
RIPANI, MUGNAI e D’ETTORE. — Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
la Sogin, la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, il 5 gennaio 2020 ha pubblicato la Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito per lo stoccaggio nazionale dei rifiuti radioattivi, avendo avuto il nulla osta dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;
la suddetta Carta nazionale ha individuato 67 siti situati in diverse province delle regioni Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia;
il deposito nazionale e il parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco tecnologico; il deposito dovrà contenere 78.000 metri cubi di rifiuti a media e bassa radioattività e, successivamente, 17.000 metri cubi ad alta radioattività;
con questa pubblicazione, si dà di fatto avvio all’iter che porterà alla realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi derivanti prevalentemente dall’industria e dalla medicina nucleare delle strutture sanitarie;
i siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale sono stati individuati senza alcuna comunicazione e coinvolgimento preventivo delle amministrazioni locali interessate che hanno appreso tutto dalla stampa nazionale;
in Toscana sono state individuate due aree idonee ad ospitare il deposito, e sono Pienza-Trequanda, nella Val d’Orcia in provincia di Siena, e Campagnatico in provincia di Grosseto, nel cuore della splendida Maremma, ossia territori di gran valore paesaggistico e naturalistico, che hanno puntato tutto sulla loro bellezza, sul turismo e sull’agricoltura di qualità, con produzioni contraddistinte dai marchi Dop, Docg, Doc;
si ricorda peraltro che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha riconosciuto il paesaggio rurale storico di Trequanda, Pienza e la Val d’Orcia, e tali luoghi sono stati inseriti dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’Umanità;
i territori individuati nel comune di Campagnatico, oltre a presentare criticità sotto il profilo idrogeologico, data la collocazione nell’alveo del fiume Ombrone, ed una precarietà geo-strutturale delle aree collinari, costituiscono un’area a forte vocazione turistica e agricola, con una rilevante filiera olivicola-olearia, vitivinicola e filiere legate all’allevamento, soprattutto degli ovini per la produzione casearia. L’area ospita, inoltre, una importante pieve romanica riconosciuta sito di interesse storico e archeologico nazionale; lo stoccaggio di rifiuti radioattivi contrasta con la vocazione del territorio ed avrà effetti devastanti in termini ambientali, sociali ed economici. Il mondo istituzionale e politico locale e regionale, in modo trasversale, nonché il tessuto socio-economico e associativo della Maremma e della Val d’Orcia, si sono espressi in modo fermamente contrario alla possibile realizzazione del deposito nazionale in Toscana e annunciano una dura battaglia sulla vicenda –:
se non si intendano escludere le aree toscane della Maremma e della Val d’Orcia dalla Cnapi;
se non si ritenga di tenere aggiornato il Parlamento sulla evoluzione della fase di consultazione pubblica e del successivo seminario nazionale.
(4-07975)