Rousseau, Patuanelli: fantascienza senza capo né coda.

“Dunque secondo l’associazione Rousseau quando si tratta di chiedere soldi, Vito Crimi è il rappresentante legale titolato a firmare accordi, ma quando si tratta di adempiere a quanto prescrive la legge e cioè la restituzione dei dati degli iscritti al Movimento 5 Stelle che ne è titolare, non riconoscono le richieste che arrivano da Vito Crimi. Affermazioni fantascientifiche, senza capo nè coda”

Così Stefano Patuanelli.




GOVERNO, M5S FRENA UN CONTE TROPPO ‘INGOMBRANTE’. E ALLE CONSULTAZIONI FA OCCHIOLINO A LEGA. I PUNTI M5S: AGRICOLTURA ALL’ULTIMO POSTO

Una partita di poker la trattativa tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle per la creazione del governo giallo rosso. Governo che è nuovamente in bilico perché – da quanto apprende AGRICOLAE – il M5S vuole riprendersi il partito (movimento) in mano.

Oltre alla questione del vicepremier. E Giuseppe Conte – che sempre da quanto apprende AGRICOLAE era intenzionato a decidere lui tutta la squadra di governo – sembra ora essere diventato ingombrante.

Non è un caso che la Lega, a margine delle consultazioni alla Camera, abbia “sperato nella difesa dei provvedimenti approvati fin qui”, nonostante le aperture a modifiche annunciate da Conte. E non è un caso che Di Maio, subito dopo, abbia dichiarato che “il dl Sicurezza non si tocca”. Proprio il discusso cavallo di battaglia della Lega di Salvini. E proprio dopo aver parlato per giorni di governo in nome della discontinuità.

Sembra un rimpallo deciso a tavolino.

Il prestesto – oggetto di scontro da giorni – è la piattaforma Rousseau, garanzia del Movimento stesso, in quanto la nascita dei pentastellati viene proprio dalla base, dai cittadini e dagli iscritti. Senza questo passaggio si assisterebbe a una metamorfosi di un Movimento che diventa Partito.

Giuseppe Conte Patuanelli, D’Uva, Franceschini e Orlando sono saliti da Conte.

Era stato scritto:

GOVERNO, LA SQUADRA LA DECIDE TUTTA CONTE. SI PARLA ANCHE DI MINISTERO SVILUPPO SOSTENIBILE. IL 5 VOTO FIDUCIA ALLA CAMERA

I ministri li decide Conte. Poco margine ai gruppi politici che fanno parte della coalizione giallorossa. Da quanto apprende AGRICOLAE da fonti vicine al premier incaricato, sembrerebbe che la squadra di governo sarà scelta dal premier in persona senza troppi margini per i desiderata dei leader Pd e M5S.

Al primo posto green economy, sviluppo sostenibile, economia circolare. Un benessere ambientale nell’agenda del nuovo governo che potrebbe – si dice – portare anche alla nascita di un ministero dello Sviluppo sostenibile.

E il Mipaaft? Le decisioni in merito al dicastero dell’agricoltura e del turismo che insieme valgono il 25% del PIL nazionale potrebbe dipendere dal ministero dell’ambiente.

Il voto di fiducia è invece previsto – sempre da quanto apprende AGRICOLAE – il 5 settembre cominciando dalla Camera. La volta scorsa infatti l’iter è partito al Senato e per la consuetudine dell’alternanza stavolta tocca a Montecitorio.

Di seguito AGRICOLAE pubblica i punti programmatici del Movimento Cinque Stelle. Se tra quelli del Pd non risultava, in quelli del Movimento Cinque Stelle sono all’ultimo posto, il ventesimo.

PUNTI PROGRAMMATICI DEI GRUPPI PARLAMENTARI DEL “MOVIMENTO 5 STELLE” PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO

Palazzo Montecitorio, 30 agosto 2019

1. Taglio del numero dei parlamentari. Manca un solo voto per completare la riforma, che deve essere un obiettivo di questa legislatura e tra le priorità del calendario in aula.

2. Una manovra equa: stop all’aumento Iva, salario minimo, taglio del cuneo fiscale, sburocratizzazione, famiglie, disabilità e emergenza abitativa.

3. Cambiodiparadigmasull’Ambiente.Un’Italia100%rinnovabile.Dobbiamorealizzareun Green New Deal che nei prossimi decenni porti l’Italia verso l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia al 100 per cento. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la tutela dell’ambiente, la questione dei cambiamenti climatici e la nascita di nuove imprese legate a questo settore. Basta con inceneritori e trivelle, sì all’economia circolare e alla eco-innovazione. Norme contro l’obsolescenza programmata. Una legge su rifiuti zero ed investimenti pubblici sulla mobilità sostenibile.

4. Una seria legge sul conflitto di interessi e una riforma del sistema radiotelevisivo.

5. DimezzareitempidellagiustiziaeriformareilmetododielezionedelConsigliosuperiore della Magistratura. I cittadini e le imprese hanno bisogno di una giustizia efficace e veloce: noi abbiamo pronta una riforma che porta al massimo a 4 anni i tempi per una sentenza definitiva.

6. Autonomia differenziata e riforma degli enti locali. Va completato il processo di autonomia differenziata richiesta dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, istituendo contemporaneamente i livelli essenziali di prestazione per tutte le altre regioni per garantire a tutti i cittadini gli stelli livelli di qualità dei servizi. Va anche avviato un serio piano di riorganizzazione degli enti locali abolendo gli enti inutili.

7. Legalità: carcere ai grandi evasori, lotta alle mafie e ai traffici illeciti. È necessario intervenire per tutelare i cittadini onesti, colpendo innanzitutto i grandi evasori con il carcere. Serve una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari e un inasprimento delle pene per i reati finanziari, per contrastare i traffici illeciti delle mafie. Contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani, con politiche mirate dell’Unione Europea nei Paesi di provenienza e transito. Oltre alla modifica del Regolamento di Dublino.

8. Un piano straordinario di investimenti per il Sud, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti che aiuti imprese in tutta Italia e che si dedichi a colmare il divario territoriale del nostro Paese.

9. Una riforma del sistema bancario. Serve separare le banche di investimenti da banche commerciali.

10.Tutela dei beni comuni. La scuola pubblica è un bene comune: serve prima di ogni altra cosa una legge contro le classi pollaio e valorizzare la funzione dei docenti. L’acqua è un bene comune: bisogna approvare subito la legge sull’acqua pubblica. La nostra sanità va difesa dalle dinamiche di partito spezzando il legame tra politica regionale e sanità valorizzando il merito. Le nostre infrastrutture sono beni pubblici ed è per questo che va avviata la revisione delle concessioni autostradali. La cittadinanza digitale va riconosciuta ad ogni cittadino italiano dalla nascita per favorire l’accesso alla partecipazione democratica, all’informazione e per favorire la trasformazione tecnologica.

11.Politiche di genere in attuazione dei diritti costituzionali della persona, in conformità ai principi dell’Unione europea; superamento della disparità retributiva, conciliazione vita- lavoro.

12.Tutela dei minori: revisione del sistema degli affidi e delle adozioni, lotta alla dispersione scolastica e al bullismo.

13.Porre fine alla vendita degli armamenti ai Paesi belligeranti, incentivando i processi di riconversione industriale e maggiore tutela e valorizzazione del personale della difesa, delle Forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco.

14.Politiche espansive con una quota di investimenti in infrastrutture, in ambiente e in cultura da scomputare dai parametri di Maastricht.

15.Giovani e futuro: innovazione digitale, sviluppo delle imprese e promozione delle eccellenze del Made in Italy, crowdfunding, semplificazione apertura nuove attività, fondo previdenziale integrativo pubblico.

16.Ricerca, università ed alta formazione artistica e musicale: riforma dei sistemi di reclutamento e dell’accesso universitario con ingenti investimenti per garantire pari opportunità di diritto allo studio, di sviluppo e formazione su tutto il territorio nazionale.

17.Tutela del cittadino: del consumatore, del lavoratore, dell’utente dei servizi; il potenziamento della sicurezza sul lavoro e delle infrastrutture e della protezione dalle calamità naturali, con particolare riguardo ad un testo unico per le post emergenze e per la ricostruzione del tessuto infrastrutturale, economico e sociale. Provvedimenti volti alla tutela dei cittadini italiani all’estero e riforma dell’AIRE.

18.Riorganizzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali e riforma del percorso formativo medico: integrazione ospedale-territorio, l’adeguamento del FSN e l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico Nazionale. Contrasto al gioco d’azzardo.

19.Tutela degli animali: misure per garantire il rispetto degli animali. Contrasto alle violenze e al maltrattamento, tutela della biodiversità e lotta al bracconaggio.

20.Sostegno ai piani di settore e alle filiere agricole e promozione di pratiche agronomiche e colturali sostenibili e a difesa del suolo.




GOVERNO, DAMIANO SU NODO ROUSSEAU: PROCEDURE COSTITUZIONE NON SUBORDINATE A REGOLE INTERNE AI PARTITI. SERVE BUONSENSO

“E’ evidente che ciascun partito ha il diritto di decidere le procedure democratiche attraverso le quali prende le sue deliberazioni, piattaforma Rousseau, Primarie o convocazioni di organismi. Ma è altresì evidente che le regole democratiche interne ai singoli partiti non possono interferire con le procedure della Costituzione”. Così ad AGRICOLAE Cesare Damiano in merito al nodo Rousseau per l’accordo giallo rosso. “Non possiamo subordinare l’ipotesi di una costruzione di un governo alle regole interne di un partito. Anche in questa condizione bisogna avere un grande buonsenso. La nostra Direzione ha dato ampio mandato a Zingaretti e grande fiducia circa il suo operato”, conclude poi.




GOVERNO, ZINGARETTI PIENO MANDATO. RICHETTI COME RENZI 1 MESE FA. VIDEO. RESTA NODO ROUSSEAU. SE WEB DICE NO, SI VA AL VOTO. M5S NON CEDE

La direzione del Pd ha dato mandato al segretario Nicola Zingaretti di verificare la possibilità di un nuovo governo giallo-rosso oggi alle consultazioni con Sergio Mattarella.

Quasi una standing ovation al Nazareno. Voce contraria solo quella di Matteo Richetti, ex fedelissimo di Matteo Renzi, che ha spiegato “resto ma non mi ritrovo più in questo partito”. Il senatore del Pd è stato l’unico ad aver votato no alla relazione del segretario.

Lo stesso Matteo Renzi, il 23 luglio nel corso di un’intervista a Omnibus, diceva che “non vedeva i valori in comune i valori con il M5S”, “dopodichè se qualcuno vuole fare l’accordo con i 5S, lo faccia. Io ho vinto il mio collegio dicendo che non avrei fatto accordi ne con Salvini che con Di Maio. Oggi dico semplicemente che se ci fosse un governo con i CinqueStelle o con la Lega io voterei contro in Parlamento. Penso sia un atteggiamento molto serio”.

https://www.la7.it/omnibus/video/lintervista-integrale-a-matteo-renzi-23-07-2019-277319

Graziano Delriu spiega invece che “stasera ci sarà il nome, ma la strada da fare è ancora lunga”.

Tra i nodi da sciogliere quello relativo alla piattaforma Rousseau che il Partito Democrativo vorrebbe evitare.

Se infatti gli iscritti al Movimento dicessero ‘no’, l’accordo rischierebbe di saltare all’ultimo lasciando ormai spazio solo alle elezioni. Che da quanto si apprende erano già fissate – nel caso di un mancato accordo PD-M5S – per il 10 novembre.

Sul sito 5Stelle si legge:

“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella domani completerà il secondo giro delle consultazioni e ascolterà le valutazioni dei gruppi parlamentari delle varie forze politiche.

Il MoVimento 5 Stelle ha messo sul piatto dieci punti per l’Italia come base per qualsiasi discussione.

Il confronto tra le forze politiche su questa base sarà portato avanti dal presidente del Consiglio che eventualmente domani potrebbe essere incaricato dal Presidente Mattarella.

Alla fine di questo percorso ci sarà una proposta di progetto di governo che sarà stata condivisa tra le forze politiche che intendono entrare in maggioranza.

Prima che venga sottoposta al Presidente della Repubblica, questa proposta sarà votata online su Rousseau dagli iscritti del MoVimento 5 Stelle.

Solo se il voto sarà positivo la proposta di progetto di governo sarà supportata dal MoVimento 5 Stelle. Il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana.

Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola”.

GOVERNO, BUGANI: PIATTAFORMA ROUSSEAU HA LA PRIMA E L’ULTIMA PAROLA

“La piattaforma Rousseau  ha la prima e l’ultima parola”. Così entrando a Palazzo Chigi Massimo Bugani, vice capo segreteria di Luigi Di Maio e Socio Associazione Rousseau.

Una posizione che confligge con quanto dichiarato da Andrea Orlando fuori dal Nazareno: L’eventuale ricorso del Movimento 5 Stelle alla piattaforma Rousseau per “convalidare” la scelta di formare un nuovo governo con il Partito Democratico, “ci preoccupa se entra in contrasto con le procedure previste dalla nostra Costituzione”. “Se e’ un passaggio interno ad una forza politica come ce ne sono altri, sta a quella forza politica decidere come farli. L’importante è che questo non metta in discussione decisioni che sono scandite da una prassi consolidata da molto tempo. Ogni forza politica deve valutare se l’esito del lavoro del presidente del Consiglio è soddisfacente, poi sta al premier sciogliere o non sciogliere la riserva, ma e’ una questione interna alle forze politiche, se invece e’ una decisione che mette in discussione tutto l’iter, cosi’ come prevede la Costituzione, sarebbe una cosa sbagliata e da respingere”.

Le consultazioni:

GOVERNO, ZINGARETTI: ITALIA BELLA CHE SCONFIGGE LA PAURA CON LA SPERANZA. M5S DECIDE PREMIER MA NESSUNA STAFFETTA

“Abbiamo detto al presidente della Repubblica che siamo disponibili a costruire un nuova governo. Abbiamo riferito di aver accettato da Movimento Cinque stelle l’individuazione del presidente del Consiglio”. Così Nicola Zingaretti dopo le consultazioni al Colle. “Abbiamo ribadito l’esigenza di costruire un governo di svolta e di discontinuità. Abbiamo definito un primo contributo politico da offrire al presidente incaricato. Deve essere chiaro che non c’è alcuna staffetta da proseguire o alcun testimone da cogliere. Inizio per l’Italia di una nuova stagione politica ed economica. Le diversità ci sono ma possono essere superate dall’ingegno di tutti. Un governo che investa nelle imprese per la crescita economica e un modello di sviluppo verde. Il coraggio di tentare è l’unica cosa che come democratici non possiamo permetterci di non avere. E mettere fine al clima di odio. Un’Italia che sconfigge la paura con la speranza”.

GOVERNO, BERLUSCONI: SCELTA M5S-PD PERICOLOSO SCENARIO. NO A INGENUITA SOVRANISTA E POPULISTA

BERLUSCONI“Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica ancora una volta la necessità di ridare la parola agli italiani. E abbiamo manifestato tutta la nostra preoccupazione per lo scenario che si sta delinenando”. Così Silvio Berlusconi a seguito delle consultazioni al Quirinale. “Secondo noi il governo al quale il Pd e M5S intendono dare vita è una soluzione politicamente sbagliata che consideriamo inadeguata ad affrontare i grandi problemi lasciati sul tappeto dall’esecutivo dimissionario. L’Italia ha urgenete bisogno di una svolta liberale e liberista sulle privazioni, sulla tutela famiglia, e sul cuneo fiscale Riforma della giustizia in senso garantista e sulla difesa della libertà dei cittadini. Gli italiani hanno bisogno di un governo amico che possa essere punto di riferimento”, prosegue. “I principali nemici da battere sono ancora l’oppressione fiscale, quella burocratica e quella giudiziaria. Solo Forza Italia può risolvere questi problemi, solo noi in Italia siamo i testimoni, i continuatori e i garanti della tradizione democratica liberale e garantista. I soli eredi della tradizione politica che fanno grande la nostra Italia. Forza Italia non può che essere all’opposizione che sarà ferma e decisa”.

Parla poi di “destra europea” lontana “dall’ingenuità sovranista e populista”. E aggiunge che la Destra senza di noi non può vincere”. E “Forza Italia lavorerà per tornare ad essere la prima forza politica”.

GOVERNO, SALVINI: INCREDULO PER INDECOROSO SPETTACOLO PD SU POLTRONE. NON ABBIAMO FRETTA DI VINCERE MA NO LUNGA AGONIA

“Secondo il rituale previsto siamo stati rapidi, precisi, diretti ed onesti fino in fondo con il presidente della repubblica al quale abbiamo espresso lo sconcerto non della Lega ma di milioni di italiani a fronte dell’indecoroso spettacolo delle poltrone cui si sta assistendo”. Così Matteo Salvini a seguito delle consultazioni con Sergio Mattarella. “Il capo dello Stato chiedeva una maggioranza ampia. Il presidente del Consiglio lo hanno trovato a Biarritz, Monti Bis. Probabilmente a qualcuno davamo fastidio. Dava fastidio una manovra coraggiosa basata sulla flat tax. Dal pd ci si può aspettare di tutto.

La minoranza è in Parlamento ma soprattutto è nel Paese. Tutte le elezioni hanno visto perdere sistematicamente il Partito Democratico. L’unico collante che ho intuito in questi giorni è l’odio nei confronti della Lega, il primo partito in Italia, che ha avuto l’onestà di rimettere i propri ministeri nelle mani degli italiani.

Al di là di questo ci siamo riletti i programmi. Due mondi diversi.

Mi soffermo sulla spudoratezza del Pd sulle poltrone. Noi non abbiamo cambiato idea. Se stanno entrando dalla finestra quelli che gli italiani avevano fatto uscire dalla porta, noi siamo pronti.

Ancora prima di nascere ha giù iniziato a litigare. Non sarebbe più giusto, più saggio, più onesto far votare gli italiani? Questa la domanda che abbiamo fatto. Abbiamo l’impressione, se non la certezza, che ci sia un progetto che parte da lontano, non dall’Italia.

La verità vera sono cento parlamentari aggrappati alla poltrona. Questa non è la democrazia. Poi ci si meraviglia sul perché la gente non va a votare. Noi ci siamo, non vinciamo tra due mesi, sei mesi, un anno. Non abbiamo fretta”.

“Mi auguro perà che nessuno regali agli italiani una lunga agonia”.

GOVERNO, DI MAIO: GRAZIE LEGA PER AVERMI PROPOSTO PREMIER. MA CONTE PER BENE DEL PAESE. POLTRONE SI DECIDERANNO IN BASE A PROGRAMMA OMOGENEO

DI MAIO M5S“Si è deciso di far saltare tutto. In politica ci sono due categoria di persone, quelle che la fanno e quelli che ne approfittano. Il M5S non si sottrarrà agli impegni. Siamo sempre stati un movimento POst ideologico, non esistono soluzioni di destra o di sinistra ma semplicemente soluzioni. Noi crediamo che questi schemi siano ampiamente superati. Sono i programmi, le scelte i veri protagonisti della politica. La politica è servizio, uno spirito che ci ha portato ad essere la prima forza politica del parlamento e del paese.

Di Maio all’uscita dalle consultazioni con Sergio Mattarella – durate una manciata di minuti – parla di rimettere al centro le persone. “C’è un accordo con il Partito Democratico per rimettere al suo posto giuseppe Conte e provare a fare un governo a lungo termine. Il nostro programma è sempre lo stesso, quello che hanno votato 11 milioni di persone. Non scapperemo, noi, dalle promesse fatte. In queste ore si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona. La Lega mi ha informato in questi giorni di voler proporre me come premier. E mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio ma a me interessa il meglio per il Paese. Rifiuto l’offerta con serenità senza rinnegare il lavoro fatto”.

Poi sulle poltrone: “gli italiani hanno assistito a uno spettacolo poco decoroso. Chiederà che la formazione del nuovo governo parta dal programma. Solo dopo aver bene definito tutte le cose da fare insieme si potrà pensare a chi sarà a farlo”.