Andrà tutto bene, Zaia: Dai bambini una grande produzione artistica e umana durante il Covid, pervenuti in Regione più di 1300 disegni. VIDEOINTERVISTE

Si è svolto quest’oggi a Venezia, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, organizzato dalla Regione Veneto il convegno nazionale “La pandemia vista con gli occhi di …”. Una riflessione su questi venti mesi di lotta al Coronavirus e su come sono stati affrontati dai principali soggetti istituzionali, a cominciare dalla Sanità e dalla Scuola.

A seguire la presentazione della mostra “Andrà tutto bene, Il Coronavirus visto dagli occhi dei bimbi veneti”. Un’esposizione itinerante – attuata dal TSV (Teatro Stabile del Veneto) – che ripropone i disegni, i pensieri e le altre creazioni che i giovanissimi hanno fatto pervenire al Presidente della Regione, Luca Zaia nei mesi della pandemia, e che sarà inaugurata a Padova il prossimo 7 novembre.

“C’è una raccolta unica con 1300 disegni, 320 lettere e una ventina di opere. È una grande produzione artistica, ma soprattutto umana, dei nostri bambini. Avevamo promesso di fare questa mostra e l’abbiamo organizzata, si inizia domenica 7 novembre da Padova” dichiara ad AGRICOLAE Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. 

“I bambini sono quelli che hanno più sofferto a causa dell’inquietudine del virus, del lockdown, di non poter più uscire e della scuola non in presenza. I bimbi devono avere una medaglia d’oro per quanto hanno sopportato. Questi bambini ci hanno scritto direttamente in molti casi, abbiamo avuto un rapporto diretto ed io, una cosa che non avevo ancora detto, ho risposto a tutti personalmente. C’è stata una grande chiamata di popolo tra i bambini.”

“Affiancheremo alla mostra, che permane nelle varie sedi per due settimane, anche un evento scientifico. Ci sarà quindi una giornata dove a parlare saranno soprattutto i protagonisti di quel territorio. Vogliamo perciò vedere la mostra con gli occhi dello pneumologo, del medico di malattie infettive ed anche con quello del sindaco che si è occupato dei suoi abitanti mediante la distribuzione del cibo e del supporto sociale. Vogliamo portare tutti quelli che hanno fronteggiato la pandemia a dire come lo hanno fatto per trarne gli elementi positivi e valutare insieme le criticità al fine di trovare soluzioni per futuri problemi simili” commenta la dottoressa Russo ad AGRICOLAE.

“I bambini sono stati i protagonisti di questa situazione e l’hanno affrontata con la semplicità e chiarezza che gli appartiene. Quindi attraverso i disegni hanno razionalizzato la paura del virus. Hanno inoltre rappresentato molto la famiglia, un elemento importante che sottolinea il bisogno di sentirsi uniti.”

“Il contenuto educativo di questo evento è nel fare memoria di quanto avvenuto durante la pandemia, con i bambini che si sono ritrovati di colpo davanti a tante fragilità e incertezze all’interno della famiglia e in più privati della scuola. Riuscire a fare tesoro di tutte queste espressioni che spontaneamente sono arrivate alla regioni, farne quindi una mostra e rifletterci è stato davvero importante” sottolinea invece la Dottoressa Palumbo ad AGRICOLAE  a margine dell’incontro organizzato dalla regione Veneto.

 

 

 

 

 




Odg, Russo M5S Senato, su incentivi per allevamenti senza gabbie e benessere animale

Atto Senato

Ordine del Giorno 0/2207/15/05

presentato da

LOREDANA RUSSO

martedì 8 giugno 2021, seduta n. 411

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 6 maggio 2021, n. 59, recante misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti (A.S. 2207),

premesso che:

l’articolo 1, comma 2, lettera h), numero 1) prevede la destinazione di 1.203,3 milioni di euro, per gli anni dal 2022 al 2026, a favore del Ministero delle politiche agricole e forestali riferiti al programma “contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, pesca e vivaismo”;

i contratti di filiera, istituiti con la legge finanziaria del 2003, articolo 66 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, sono uno dei principali strumenti di sostegno alle politiche agroindustriali gestiti dall’Amministrazione stipulati tra i soggetti della filiera agroalimentare e il Ministero per rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare al fine di realizzare programmi d’investimento integrati aventi rilevanza nazionale;

nell’ambito dei detti contratti, le spese ammissibili comprendono investimenti per la produzione primaria, per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per la promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici, ricerca e sperimentazione;

considerato che:

con riferimento al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), presentato all’Unione europea il 30 aprile 2021, gli investimenti di settore fanno riferimento principalmente alla Missione 2 e, specificamente, alla Componente 1 – Economia circolare e agricoltura sostenibile, all’ambito di intervento 2 “Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile”;

lo stesso PNRR propone interventi volti ad incentivare la sostenibilità dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, altresì al fine di contribuire al benessere animale;

l’attenzione al benessere animale persegue ugualmente la finalità di tutelare la salute pubblica, anche nell’ottica del contrasto all’insorgere di nuove zoonosi;

sempre sul tema, l’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”, lanciata nel 2018, sostenuta da oltre 170 organizzazioni di cui 21 italiane, e che chiede la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti, ha raccolto quasi 1,4 milioni di firme di cui circa 90.000 italiane;

recentemente l’Emilia Romagna ha approvato una risoluzione che impegna la Giunta regionale a promuovere politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico ad allevamenti che non fanno uso delle gabbie e sono improntati al benessere animale;

lo scorso 15 aprile 2021, il Parlamento europeo ha tenuto un’audizione pubblica di tre ore sull’iniziativa dei cittadini europei (ICE) “End the Cage Age”, che è stata accolta calorosamente dai tre commissari europei presenti durante il dibattito; molti europarlamentari sono intervenuti e, nel complesso, l’ICE ha ricevuto un sostegno schiacciante;

molte grandi aziende italiane si stanno impegnando nella dismissione delle gabbie e hanno dato pubblicamente sostegno all’iniziativa End the Cage Age,

impegna il Governo:

a prevedere, in seno ai citati finanziamenti previsti per i contratti di filiera, una quota riservata a favore delle aziende zootecniche che intendano intraprendere un percorso di transizione ad allevamenti senza gabbie e rispettosi del benessere animale.

(0/2207/15/5)

Russo, Vanin




Agricoltura, Paolo Russo (FI): Anche nell’accordo Ue – Cina il Sud è cenerentola d’Italia

“Nell’accordo stretto tra Europa e Cina per la protezione delle indicazioni geografiche, in Italia la parte del leone la fa sempre il Nord. Tra i 26 prodotti italiani dei 100 promossi dall’Europa l’unico brand del Sud è la mozzarella di bufala Campana dop. Nulla di cui meravigliarsi, semplicemente la storia che purtroppo si ripete ogni volta ed in ogni trattato tra il nostro continente ed il resto del mondo”: così il deputato Paolo Russo, responsabile nazionale del dipartimento Sud di Forza Italia.

“Sento dire – aggiunge Russo – che la lista delle  IG sarà allargata e voglio augurarmi che questa volta si guarderà ai prodotti del meridione che altrimenti non solo rischiano l’ulteriore emarginazione dai mercati internazionali, ma anche di diventare oggetto di plagio e contraffazione”.

“Se è vero che il primo obiettivo è la salvaguardia dell’identità di tradizioni e produzioni tipiche  faccio appello al Governo affinchè almeno questa volta non si mortifichino intere filiere che alimentano reddito e  che contribuiscono a rendere il brand Italia unico nel mondo. E’ il caso dell’olio pugliese, della cipolla di Tropea, del  pistacchio di Bronte, del Pomodoro San Marzano e dei vini lucani”, conclude Paolo Russo.




CORONAVIRUS, GOVERNO, FORZE POLITICHE E RAPPRESENTANZE AL LAVORO SU ODG AGRICOLO DI COMUNE INTENTO A DECRETO ‘LIQUIDITA’. TAVOLO PERMANENTE AL MIPAAF

Palazzi, forze politiche e rappresentanze al lavoro per un ordine del giorno al decreto di aprile che possa dare ristoro al settore agricolo. Ed arriva la proposta di un tavolo permanente per l’agricoltura presso il ministero delle Politiche agricole per coinvolgere tutti i partiti politici e tutte le rappresentanze del territorio e dei vari settori sulle misure che saranno contenute nel decreto ‘Liquidità’ su cui Palazzo Chigi sta lavorando.

L’Ordine del giorno – una volta concordato – sarà votato nel corso dei lavori relativi al Cura Italia ma riguarderà il nuovo decreto.

L’attuale Cura Italia infatti – che prevede un’iniezione di liquidità di 25 miliardi – drena quasi tutto il margine di superamento dei parametri di bilancio autorizzato dal Parlamento 15 giorni fa. Quindi mettere sul tavolo ulteriori risorse non è possibile.

A livello parlamentare ci sono delle procedure superiori a quelle di rango ordinario. Quando si parla di parametri di Bilancio, per votare uno sconfinamento, bisogna votare con la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.

“Nell’immediato si voterà la conversione del decreto Cura Italia recependo modifiche normative ma senza toccare le risorse che saranno invece inserite nel prossimo decreto”, spiega ad AGRICOLAE Mino Taricco, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato, Pd.

“Dovremo in futuro votare quindi un ulteriore sconfinamento del parametro di Bilancio per il decreto di aprile”, precisa.

“Proprio al fine di trovare la quadra è stato proposto un tavolo permanente dell’agricoltura presso il Mipaaf. Obiettivo è far si che ci sia un confronto attivo e un rapporto stretto tra la definizione puntuale delle misure e i portatori di interesse sul territorio”, spiega ancora Taricco.

Che aggiunge: “In questa fase tutti stanno lavorando per fare in modo che il pacchetto di misure non sia solo frutto del Palazzo ma di tutte le forze politiche e delle rappresentanze del territorio e dei settori interessati”.

Molte le misure su cui si sta lavorando. Se da una parte si prevede un ampliamento delle attuali misure a carattere generali per il settore agricolo, dall’altra si stanno mettendo a punto come sostenere i settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus, a partire dai prodotti deperibili e freshi. In cima alla lista il Latte fresco, florovivaismo, pesca, settore avicolo, etc.

Per saperne di più:

CORONAVIRUS, SALVINI E CENTINAIO: BENE TAVOLO PERMANENTE AGROALIMENTARE

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“Accogliamo con favore la decisione del Pd di farsi portavoce della nostra proposta di chiedere al governo un tavolo permanente sull’agroalimentare, come già fatto in altri Paesi europei come la Francia. Non siamo gelosi delle nostre idee e siamo contenti se vengono realizzate. In questo momento di difficoltà per i cittadini e tutto il comparto è fondamentale essere rapidi e concreti, per risolvere i problemi della raccolta, della distribuzione, della difesa del reddito degli imprenditori agricoli e della temporanea reintroduzione dei voucher per l’agricoltura.” Così il segretario della Lega Matteo Salvini e l’ex ministro dell’agricoltura Gianmarco Centinaio.

RUSSO, FI: SUBITO 20 MLN A FILIERA BUFALINA

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“Subito non meno di 20 milioni per gli allevatori che producono latte di bufala campana DOP: la domanda di mozzarella a marchio si è ridotta di oltre il 50% e quindi tanto latte viene congelato o peggio inutilizzato. L’emergenza coronavirus rischia di spazzare via stalle ed allevatori che in assenza di sostegno saranno costretti a chiudere le proprie aziende”: è quanto prevede un emendamento al decreto “Cura Italia” presentato dal deputato Paolo Russo, responsabile nazionale del dipartimento Sud di Forza Italia.

“Le restrizioni dovute alle misure di contenimento dell’epidemia da Covid – 19 hanno messo praticamente in ginocchio la filiera bufalina ed il Governo non ha previsto alcuna misura specifica  – sottolinea Paolo Russo –  per evitare il collasso di un comparto che in tempi normali rappresenta uno dei settori traino dell’agricoltura italiana”.

“É necessario ed urgente prevedere provvedimenti a sostegno di un settore che produce reddito per migliaia di famiglie. I 20 milioni che chiediamo al Governo di stanziare serviranno alle Regioni dell’area DOP  affinché possano prelevare  ad un prezzo calmierato le quantità di latte invenduto e destinarlo  alla produzione di alimenti per animali. I fondi stanziati dalla Regione Campania potranno bastare per pochi giorni e non saranno sicuramente sufficienti a risolvere il problema che si trascina ormai da 45 giorni ed ancora perdurerà per altrettanti. Il Governo intervenga con ulteriori risorse prima che sia troppo tardi”, conclude Russo.

CORONAVIRUS, GADDA, IV: SUBITO LIQUIDITÀ A IMPRESE AGRICOLE

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“Per evitare che l’emergenza sanitaria diventi dramma economico e sociale, auspico che la proposta di Italia Viva trovi spazio nel Decreto “Liquidità” che verrà varato lunedì. – ha dichiarato la parlamentare di Italia Viva Maria Chiara Gadda – Una proposta che raccoglie le preoccupazioni dei tanti imprenditori, partite Iva, artigiani, agricoltori, che ho ascoltato in queste settimane. Serve una straordinaria iniezione di liquidità a sostegno delle imprese, per tenere in vita le attività, pagare dipendenti e fornitori e consentire la riapertura delle attività. Con un accantonamento da parte dello Stato da 33 miliardi di euro, è possibile garantire al 100% il prestito-ponte per 412,5 miliardi di euro alle imprese. Serve dare subito ossigeno alle imprese. Con la garanzia al 100% dello Stato le banche potrebbero erogare prestiti immediati fino al 25% del fatturato 2019 alle imprese, evitando istruttorie che altrimenti durerebbero mesi e restituzione in 100 rate mensili a partire dal primo gennaio 2022 con interessi a carico dello Stato.”

“Alle imprese e alle partite IVA non servono click day, ma risposte strutturali.” prosegue “Per altro, è urgente che la Ministra del Lavoro Catalfo intervenga affinchè l’INPS risolva tempestivamente i gravi disagi che stanno vivendo lavoratori e patronati in queste ore. Ci sono migliaia di autonomi che, con il sito in tilt, vivono una sorta di limbo non avendo potuto stampare la ricevuta della richiesta fatta. Si provveda quanto prima a dare riscontro a queste persone, che già stanno vivendo una situazione di grande difficoltà”.

 




ELEZIONI, CHI E DENTRO E CHI E’ FUORI DEI PROTAGONISTI DELLE COMAGRI CAMERA E SENATO. I COMMENTI

Si sta finendo di fare i conti, numeri alla mano, per rimettersi al lavoro e costituire le nuove commissioni Agricoltura. Tra gli inquilini della Comagri della Camera della 17esima legislatura, a rientrare per quanto riguarda il Movimento Cinque Stelle sono Chiara Gagnarli, Giuseppe L’Abbate, Paolo Parentela e Filippo Gallinella. Massimiliano Bernini non si è ricandidato come anche Loredana Lupo mentre Silvia Benedetti è stata eletta ma passerà al Misto.

“E’ nata la terza repubblica. Lavorerò per portare avanti il mio impegno in agricoltura”, dichiara ad AGRICOLAE Filippo Gallinella. “Le prime due cose che voglio fare – prosegue – è aprire un “punto agricolo” in Umbria perché me lo hanno chiesto tanti agricoltori; e ‘mettere casa’ in Agea per essere pungolo al fine di velocizzare i pagamenti”.

Tra gli specializzati agricoli del Partito Democrativo rimane Susanna Cenni (che era però da tempo passata alla Bilancio e che passerà ora alla commissione Ambiente). Per il Pd rimane fuori il presidente della XIII della Camera Luca Sani insieme a Paolo Cova, Colomba Mongiello, Nicodemo Oliverio, Marco Carra, Giuseppe Romanini, Laura Venittelli, sono fuori. “Se al risultato elettorale si risponde con la tattica o con l’arroganza, si va poco lontano. Occorre umiltà e agire nell’interesse del Paese”, scrive Sani su Facebook. Fuori anche Alessandra Terrosi, Francesco Prina, Maria Antezza e Giorgio Zanin. Rimane dentro Mino Taricco, che passa però al Senato e Gian Pietro Del Moro. Lello Di Gioia, Massimo Fiorio e Luciano Agostini Siro Marrocu non si sono ricandidati. Fuori Anche Mario Catania, che ha scelto di non candidarsi. “Il grande lavoro che ha trovato spazio in commissione nella scorsa legisaltura ci auguriamo che possa essere implementato a partire dale questione inevase come la partita legata ai vitigni resistenti e il tema di tutte quelle parti su cui c’è stata una battaglia, come gli Ogm. Su cui, dopo lo studio della Sant’Anna, occorrerà fare una riflessione”, dichiara Giorgio Zanin ad AGRICOLAE che si augura che il lavoro di squadra fatto nella 17esima legislature prosegua nella diciottesima con il medesimo spirito”. Fuori anche Basilio Catanoso, Forza Italia, e Roberto Caon. In forse Fabrizio Di Stefano e dentro invece Paolo Russo: “Tra i miei primi punti – spiega Russo ad AGRICOLAE – la proposta di legge per far diventare patrimonio d’Italia i territori dove si coltiva il pomodoro di San Marzano Dop”. Ma non solo: “anche la reintroduzione dei voucher in agricoltura e l’istituzione del ministero dell’Alimentazione e del cibo per rendere il made in Italy davero competittivo nel mondo”.

Tra I nomi ‘illustri’ dell’Agricoltura rimane fuori anche l’ex ministro forzista Nunzia De Girolamo e il viceministro Andrea Olivero.

In forse – tra i ‘ripescati’ – Carmelo LoMonte, Lega.

Anche il presidente della Commissione Agricoltura Senato Formigoni non è passato. Al Senato sono passate Daniela Donno e Elena Fattori, entrambe in quota M5S. Anche il presidente della Commissione Agricoltura Senato Formigoni non è passato, in quota centrodestra.

Fuori anche Angelica Saggese, Donatella Albano e Laura Fasiolo, tutte in quota Partito Democratico. Dentro invece Laura Cantini, sempre Pd.

Roberto Ruta, Maria Teresa Bertuzzi e Leana Pignedoli non si sono ricandidate.

Passato in quota Lega Stefano Candiani.

Fuori – salvo ‘ripescaggi – per Forza Italia al Senato Francesco Scoma e Cristina De Pietro. E per Forza Italia Nicolo Ghedini.

Rieletto Dario Stefano, passato al Pd poco prima delle elezioni.




MIPAAF, RUSSO, FI: GOVERNO ISTITUISCA MINISTERO AGROALIMENTARE E ALIMENTAZIONE

“Un ministero dell’agroalimentare e dell’alimentazione per essere più forti in Italia, in Europa e nel mondo. Un ministero che sia finalmente capace di contrastare la mortificazione della nostra agricoltura, del suo straordinario paniere territoriale, dei suoi prodotti di qualità che meritano ciascuno la stessa tutela”, é quanto ha dichiarato il deputato di Forza Italia Paolo Russo durante il suo intervento al workshop sul CETA, promosso nell’ambito del Villaggio Coldiretti in corso a Napoli sul lungomare Caracciolo.

“È questa la strada per evitare che trattati come il CETA da accordi di libero scambio si trasformino nella prigione a vita per numerose eccellenze del Made in Italy, del Sud e della Campania. Non é possibile pensare che il Pomodoro San Marzano Dop possa essere fatto fuori da questo e da altri contratti, non è pensabile che mentre Paesi come la Grecia e la Spagna introducano nella lista dei prodotti da tutelare le maggiori produzioni di olio, l’Italia si presenti sul mercato del Canada soltanto con il Garda e lasci a casa la copiosa tradizione olearia della Puglia. Per questo proveremo a spiegare nei territori chi in Parlamento è a favore della ratifica del CETA e chi no”, ha concluso Russo.




ANICAV, RUSSO (FI): “ASSEMBLEA É CONGRESSO PD”

 

Paolo Russo Anicav

Anicav, Russo: ha deciso di partecipare alla prossima competizione elettorale confondendo il rosso vivo del pomodoro con la sbiadita bandiera del Pd

“Anicav ha deciso di partecipare alla prossima competizione elettorale confondendo il rosso vivo del pomodoro con la sbiadita bandiera del Pd. Non mi meraviglio, né mi struggo se una importante e blasonata associazione di Confindustria scende in campo offrendo  un dibattito elettorale di parte e nemmeno mi chiedo da cosa derivi tanto ridicolo ed ossequioso atteggiamento che trasforma un’assemblea di aziende conserviere in un discusso e opaco congressino di partito. Escludo che questo derivi dalle normative sulla presunta tutela del Made in Italy che hanno moltiplicato le esportazioni esattamente nella misura in cui si sono moltiplicate le importazioni di concentrato di pomodoro cinese”: é quanto dichiara il deputato di Forza Italia, Paolo Russo a proposito dell’assemblea dell’associazione nazionale industriali  conserve alimentari vegetali che é in corso oggi a Napoli e che ha come tema “Il filo rosso del pomodoro”.

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“Noi ci occupiamo di vera tutela “Made in”, realmente certificato, senza finzioni od infingimenti, senza decreti sperimentali che ingannano il consumatore ed alimentano etichette farlocche quando il  prodotto è destinato all’estero e soprattutto ci interessa tutelare i consumatori italiani, ma prima ancora le aziende agricole del nostro Paese”, prosegue ancora Russo. “Continueremo a fare il tifo per il nostro pomodoro e il rosso lo lasceremo sulle guance degli imbarazzanti organizzatori che, a furia di avere a che fare col prodotto d’importazione cinese, pensano che anche la riflessione “a più voci” debba avere lo stile un po’ “comunista”: invitati a parlare solo parlamentari nazionali ed europei del Pd. Altro che pomodoro, il rosso di cui si parlerà sarà solo un colore politico”, ha concluso il deputato.

 




MOZZARELLA, RUSSO, FI: REGINA EXPORT ORA DIVENTI ATTRATTORE TURISMO

MOZZARELLA

Ci sono tutte la carte in regola per lavorare ad un sistema che attragga turisti e visitatori così come accade, ad esempio, per le colline del Valdobbiadene candidate addirittura a diventare patrimonio dell’Unesco

“La mozzarella di bufala campana Dop  diventi attrattore turistico del territorio che la rappresenta, dei  luoghi dove si allevano le bufale, dove si trovano i pascoli, dove si produce l’oro bianco della Campania che, qui, vale più della Fiat che pure conta tre stabilimenti. Ci sono tutte la carte in regola per lavorare ad un sistema che attragga turisti e visitatori così come accade, ad esempio, per le colline del Valdobbiadene candidate addirittura a diventare patrimonio dell’Unesco”: é quanto ha proposto a Bruxelles il deputato di Forza Italia  Paolo Russo che ha presentato nella sede belga del Parlamento europeo, il libro “Sua Eccellenza”, dedicato proprio al prodotto di punta del paniere agroalimentare dell’Italia e della Campania.

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“Occorre – ha detto Russo, che devolverà il ricavato del suo libro ad un’azienda allevatoriale di Amatrice colpita dal terremoto dello scorso anno – favorire una maggiore integrazione con il territorio per puntare a costruire un  progetto   che consenta di replicare nel settore del turismo gastronomico e culturale  i successi ottenuti dalla mozzarella nelle esportazioni. Ho già affrontato l’argomento anche con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani”.

Ad organizzare l’iniziativa, alla quale hanno partecipato gli europarlamentari Salvatore Cicu e Barbara Matera, é stato  l’europarlamentare Fulvio Martisciello. Presenti anche Stefano Caldoro ed  Armando Cesaro capogruppo FI in consiglio regionale. Alla presentazione del libro di Paolo Russo hanno partecipato anche  sindaci, imprenditori ed agricoltori.




MADE IN ITALY, RUSSO (FI): MIPAAF TRADISCE MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

 

MADE IN ITALY, RUSSO (FI): MIPAAF TRADISCE MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

MADE IN ITALY, RUSSO (FI): MIPAAF TRADISCE MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

“Il Ministero delle politiche agricole tradisce la Mozzarella di bufala campana Dop ed i suoi territori di produzione consentendo l’attribuzione di un’altra denominazione d’origine protetta  ad un prodotto che non é mozzarella ma treccia”: lo  dichiara il deputato di Forza Italia, Paolo Russo commentando la risposta del ministero dell’Agricoltura al suo question time in commissione sulla procedura per l’attribuzione  del marchio Dop alla “mozzarella di Gioia del Colle”.

“La  confusione – evidenzia il parlamentare – regnerà sovrana e ne fará le spese l’intera filiera, l’intero universo di agricoltori, allevatori e produttori che, con le loro famiglie, hanno costruito giorno dopo giorno un pezzo di economia che produce ricchezza e valore per l’Italia intera. Altro che italian sounding e lotta alla contraffazione, il Ministero alimenta e si presta ad ogni confusione a danno del terzo prodotto a marchio italiano, della prima ed unica DOP del Mezzogiorno che varca i confini nazionali. Nascondendosi dietro i tecnicismi, il titolare delle Politiche Agricole  deprime la filiera agricola ed allevatoriale e soprattutto consentirà ogni forma di speculazione da parte della GDO che potrà così scegliere per prezzo e non per qualità i prodotti da mettere negli scaffali del mondo”.

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“Il tutto accade nella insipienza della regione Campania che ha – aggiunge Paolo Russo – a mala pena  presentato una, evidentemente inadeguata ed inascoltata, osservazione. Il  presidente della Regione intervenga subito  per rimediare alle proprie assenze ad ai propri ritardi e si faccia sentire anche il sistema di rappresentanza delle imprese che costituiscono  l’unico motore produttivo della nostra Campania”.

“Sarebbe questa – conclude il deputato  –  l’unica voce a rompere il silenzio calato sul Parlamento: dove stanno i parlamentari campani della maggioranza? Dove stanno i tutori in Parlamento dell’oro bianco di Aversa o di Battipaglia, di Giugliano o di Acerra, di Capaccio o di Cancello Arnone?”.

 

 




POMODORO SAN MARZANO, PRENDE VITA LA PDL. CERCIELLO RENNA IN COMAGRI

san marzano

Cerciello Renna è il padre giuridico della proposta di legge per il riconoscimento del pomodoro San Marzano dell’agro-sarnese nocerino Dop

Cerciello Renna è il padre giuridico della proposta di legge per il riconoscimento del pomodoro San Marzano dell’agro-sarnese nocerino Dop e dei siti di relativa produzione quali patrimonio culturale nazionale, da alcuni mesi all’ordine del dibattito in seno alla Commissione ‘Agricoltura’ della Camera dei Deputati.  Giurista, editorialista scientifico e tra i massimi esperti italiani di sicurezza agricola e ambientale.

Era appena il 4 febbraio scorso quando, presso la sede dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, nel campus universitario di Fisciano, Cerciello Renna presentava al pubblico, nel corso di una conferenza appositamente organizzata dal polo di ricerca salernitano e dal Consorzio di tutela, gli esiti del suo articolato percorso scientifico, originato dal protocollo di intesa stipulato tra i due enti nel maggio 2016 e basato sul lungo approfondimento del panorama legislativo di settore e sul monitoraggio delle dinamiche di mercato riferite al prodotto Dop in questione.
In quell’occasione il giurista illustró lo schema di provvedimento da lui elaborato, composto di due articoli, soffermandosi in primo luogo sull’indicazione del pomodoro San Marzano Dop e dei siti di relativa produzione come la rilevante espressione nazionale di tradizioni e pratiche secolari, processi storici di industrializzazione legati all’elevata vocazione agroambientale di un territorio, dell’insieme di saperi, competenze e tecniche umane, della laboriosità popolare. A seguire, entró nel merito del passaggio del testo che stabilisce che l’intera produzione corrisponda a criteri di sostenibilità sociale, economica, ambientale e culturale e di quello secondo cui la commercializzazione deve essere coerente con il quadro normativo in materia di certificazione dei prodotti di denominazione di origine protetta.
Su quest’ultimo punto, il giurista parló della rilevazione nel tempo di una grave asimmetria informativa dovuta al modo di porsi di taluni produttori sul mercato, visto che non pochi promuovono il proprio pomodoro rivendicandone il titolo, improprio, di vero S. Marzano, minando di fatto la credibilità dell’intero sistema di certificazione della Dop.

E ora, a distanza di pochi mesi da quell’importante appuntamento pubblico, Cerciello Renna è atteso mercoledì 8 novembre alla Camera dei Deputati, dove è stato invitato in audizione presso la Commissione Agricoltura per essere ascoltato sui contenuti della proposta di legge C. 4417, con primo firmatario l’on. Paolo Russo, che travasa in ambito parlamentare ogni parola ed elemento nato è aggregato dalla mente feconda del giurista.

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L’appuntamento segnerà il culmine delle sedute pianificate dalla Commissione, che in precedenza avrà anche ascoltato, come da prassi, i rappresentanti delle Organizzazioni di categoria e il presidente del Consorzio di tutela del San Marzano Dop.

Cerciello Renna è anche presidente del Centro Studi sul sistema agroalimentare denominato “AgriEthos”, nonché editorialista dell’agenzia specializzata “Agricolae.eu” per la quale è responsabile della rubrica scientifica “Orizzonte Terra”. In quest’ultima veste è stato l’autore della pubblicazione “Il caso Pomodoro San Marzano Dop. Le controverità giuridiche” che nell’estate 2016 ha rappresentato un vero spartiacque nel dibattito nazionale che si era instaurato a seguito della polemica sorta in Italia dopo che il Commissario UE all’agricoltura Phil Hogan aveva precisato che è formalmente possibile produrre e commercializzare pomodori in Belgio etichettati come ‘San Marzano’.