GOVERNO, SALVINI, IO LIBERO, RIFAREI TUTTO QUELLO CHE HO FATTO. NOI CI SIAMO SE VOLETE ANDARE AVANTI E POI AL VOTO

“Grazie e finalmente. Rifarei tutto quello che ho fatto”. Esordisce così in aula del Senato Matteo Salvini parlando di “grande forza di essere un uomo libero”. “Non ho paura del giudizio degli italiani, in questa aula ci sono uomini e donne liberi e uomini e donne meno liberi”, aggiunge. “Mi dispiace presidente – risponde poi a Conte – che mi abbia dovuto sopportare tutto questo tempo. Bastava un Saviano, un Renzi o un Travaglio di turno”.

Poi aggiunge: “Noi abbiamo a cuore l’Italia del 2050, non quella dell’indomani dei sondaggi. I problemi ci sono, è evidente. Io non parlavo male di alcuni colleghi ma da ministro dell’Interno porto a casa un’Italia più sicura. L’Italia che vogliamo è quella dei presunti innocenti, non dei presunti colpevoli”. La libertà non consiste nell’avere un padrone giusto ma nel non avere nessun padrone. Io non voglio che l’Italia sia schiava di nessuno, non voglio la catena lungo e non voglio che tutto dipenda dalla firma d qualche funzionario dell’Unione europea”. “Se volevate fare un’alleanza con il Pd non avevate che da dirlo. Ma vi vedo fare quello ceh abbiamo fatto con Matteo Renzi”.

“Non mi rassegno a un paese impaurito sempre con più anziani. Per questo serve una manovra economica coraggiosa”.

E poi sulle ‘sovrapposizioni’ di cui parlava Conte: “Li ho ascoltati perché non li ascoltava nessuno”, parlando di alcune categorie professionali, come i pescatori.

“Se questo governo è finito è perché c’erano dei signor No che bloccavano tutto”. Ho detto per mesi pazientemente ai miei di andare avanti. E mi permetta signor presidente del Consiglio, la forza di maggioranza di questo paese le ha votato la sfiducia sulla Tav. Ma di cosa stiamo parlando? Mettiamo in discussioni migliaia di posti di lavoro. Non conosco la ‘decrescita felice. Gli italiani vogliono crescere”. Non si può chiedere il parere all’Europa per poter assumere medici”.

E poi: “come si può pensare di far tornare Renzi che gli italiani hanno buttato fuori dalla porta?”, si domanda in aula Salvini.

E infine: “lei presidente del Consiglio fa un torto agli italiani se pensa che gli italiani votino in base a un rosario. Non mi vergogno del mio credo. Anzi ne sono l’ultimo e umile testimone. State facendo un torto alla fede del popolo italiano. Non faccio la vittima”. E poi dice: “l’amore vince sempre. Avete scelto il bersaglio. Eccomi, sono pronto a sacrificarmi. Non ho paura a mollare le nostre poltrone. La gente della Lega è gente libera che risponde solo al popolo italiano non ad Angela Merkel”. E infine: “buon lavoro con il partito di Saviano”.

E poi: “al di là degli attacchi personali – prosegue poi Salvini dal suo posto in aula – c’è un accordo di potere o di spartizione tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. Secondo me è irrispettoso nei confronti del popolo italiano. Se così non è e invece c’è voglia di costruire e di terminare un percorso virtuoso, taglio dei parlamentari compreso, io l’ho detto: la via maestra è quella delle elezioni perché niente e nessuno più del popolo italiano può giudicare chi ha lavorato bene e chi ha lavorato male. Noi siamo disposti a proseguire fino al taglio dei parlamentari, fare una manovra coraggiosa e poi andare al voto, noi ci siamo”. “La fiducia non si ottiene con le parole o con la forza, ma si ottiene con i gesti concreti. Lo diceva Giovanni Paolo II. Noi ci siamo”, conclude.