Durum Days 2023. Grano, scenari e prospettive del settore. INTERVENTI DI: Vaccari, Battista, Schiavone, Sicolo, Brandoni, Piccinini, Mastromauro, Manara, Martinelli

La produzione nazionale di grano duro in Italia dovrebbe attestarsi quest’anno, secondo le previsioni del CREA, sopra i 4 milioni di tonnellate, con un incremento di circa il 12% rispetto alla campagna precedente. Sono queste le prime stime produttive del grano duro rese note oggi a Foggia nel corso dell’evento Durum Days 2023, che ogni anno chiama a confronto tutti gli attori della filiera per fare il punto sulle previsioni della campagna.

Di seguito gli interventi: 

Durum Days, Vaccari (Crea): Grano, per contrastare speculazioni produrre di più, investire in TEA e puntare su filiera forte

Durum Days, Battista: garantire reddito agricoltori, lavorare su contratti filiera e trasparenza filiera

Durum Days, Schiavone (Confagricoltura): valorizzare la pasta per valorizzare il grano italiano. Serve grande campagna di comunicazione

Durum Days, Sicolo (CIA): Fatta pressione su Governo per rinviare Registro Telematico. Servono regole chiare e certificazione grano

Durum Days, Brandoni (Assosementi): Miglioramento genetico semi fondamentale. Certificazione legata ad aiuti accoppiati è riconoscimento valore ricerca

Durum Days, Piccinini: preoccupati per tenuta filiera. Serve reciprocità per importazioni da estero

Durum Days, Mastromauro (Union Food): intollerabile la denuncia sui costi della pasta, alimento più economico e sano della Dieta Mediterranea

Durum Days, Manara (Compag): contrari a registro telematico, un rischio per aziende. Su caro pasta coinvolgere nel tavolo Gdo e consumatori

Durum Days, Martinelli (Italmopa): prezzo del frumento duro non può prescindere da andamento mercati

Grano duro, Alleanza Cooperative: nel 2023 attesi oltre 4 mln di tonnellate, in aumento del 12% grazie a rese più alte

 

 




Focus sul riso alla chiusura Festival Cerealia. Gli interventi

Focus sul riso in occasione del convegno di oggi 25 novembre “Il mondo in un chicco di riso: storia, scienza, nutrizione ed economia del secondo cereale più consumato”, che chiude il Festival Cerealiaquest’anno dedicato al riso e svolto a Palazzo della Valle, sede della Confagricoltura.

Partecipe il CREA, oltre che con il saluto istituzionale del Presidente, anche con l’intervento introduttivo di Elisabetta Lupotto, Direttore del Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione,  Il riso, un cereale che viene da lontano – un viaggio nella genetica, in cui viene ripercorsa la storia del riso, da sempre elemento fondamentale dell’agricoltura del nostro Paese, che ha percorso nei secoli un lungo viaggio nel bacino mediterraneo, generando un sistema produttivo unico, e plasmando paesaggi e territori che fanno parte del patrimonio mediterraneo.

Intervenuti inoltre il sottosegretario di Stato Mpaaf Gian Marco Centinaio, il componente della Giunta Nazionale Confagricoltura Filippo Schiavone, il presidente FIDAF Andrea Sonnino, il presidente ARGA Lazio Roberto Ambrogi, e Paola Sarcina, direttrice e fondatrice del Festival Cerealia.

Al termine del convegno è stata presentata in anteprima la pubblicazione divulgativa Il riso – un cereale che viene da lontano a cura di Elisabetta Lupotto, edita dal CREA, per i 10 anni del Festival Cerealia, che sarà disponibile per il download sul sito del CREA nel pomeriggio.

L’incontro è stato organizzato dall’INSOR (Istituto Nazionale di Sociologia Rurale) in collaborazione con il CREA, con la FIDAF (Federazione Italiana dei Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali), ISMEO-Associazione internazionale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente, Confagricoltura, FOSAN ed ARGA Lazio, con il patrocinio dell’Ente Nazionale Risi.

Riso, Centinaio, Mipaaf: dimezzati aiuti Pac. Al lavoro per sostenere produttori e qualità

Riso, Centinaio (Mipaaf): Sinonimo di Made in Italy nel mondo. Al lavoro per sostenere settore

Riso, Gaudio, Crea: impegno ad aumentare produttività e redditività del simbolo di ricchezza e purezza

Riso, Schiavone, Confagricoltura: prorogare etichetta e sostenere comparto a fronte riduzione aiuti Ue

Riso, Filippo Schiavone (Confagricoltura): “prorogare obbligo etichettatura, promuovere innovazione e ricerca varietale”




AGCI, SI APRONO LE DANZE PER LA PRESIDENZA. SCHIAVONE PRONTO A CANDIDARSI MA CHIORAZZO – (IANNI) IN PISTA

Si aprono le danze congressuali nell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI, e soprattutto per il posto di Presidente.

Dopo la fuoriuscita di Begani, come anticipato da AGRICOLAE, ad essere eletto Presidente dal Consiglio Generale per la transizione fino al prossimo Congresso è stato Giovanni Schiavone, ex Vice Presidente Vicario, che avrebbe manifestatoda quanto apprende AGRICOLAE – la sua intenzione a ricandidarsi.

La situazione sembra ora complicarsi in vista del Congresso Nazionale previsto per il 30 Luglio che dovrá essere però preceduto dai congressi territoriali e settoriali. Si parla infatti di possibili candidature alternative a quella di Schiavone, anche se per il momento nessuno si è fatto avanti apertamente. Tra i nomi in pole position ci sarebbe Angelo Chiorazzo con il placet di Marino Ianni.

Chiorazzo, che in questi anni ha svolto un grande lavoro di accreditamento presso il mondo ecclesiastico, ha fatto passi da gigante all’interno della struttura Agci.

Tanto che alla prima commemorazione dei morti in mare a Lampedusa, il Papa ha lanciato i fiori da una lancia della cooperativa di Angelo Chiorazzo e del fratello, l’Auxilium. Chiorazzo è infatti specializzato in accoglienza dei migranti.

Nel corso del prossimo Consiglio generale, che si terrà presumibilmente a metà marzo, potrebbero essere scoperte le carte sul tavolo. E non è detto che la centrale cooperativa laica per definizione a fianco alla bianca Confcooperative e alla rossa Legacoop, non sia guidata in futuro da qualcuno molto vicino al mondo della Chiesa.




AGCI, SCHIAVONE PRESIDENTE. BUONFIGLIO E CHIORAZZO VICEPRESIDENTI. BEGANI REVOCATO

Da quanto apprende AGRICOLAE il Consiglio generale dell’Agci, dopo le dimissioni e la revoca di Brenno Begani ha nominato Giovanni Schiavone presidente e Giampaolo Buonfiglio e Angelo Chiorazzo vicepresidenti.

Per saperne di più era stato scritto:

AGCI, BEGANI DIMESSO PUBBLICAMENTE. E IL CONSIGLIO GENERALE CHIEDE ANCHE LA ‘REVOCA’ PER EVITARE EVENTUALI IMPUGNATIVE

Brenno Begani ha dato le dimissioni di fronte al Consiglio generale dell’Associazione generale delle cooperative italiane. Dopo essere stato sfiduciato il 26 settembre, aver dato le dimissioni, poi aver smentito e aver cercato di ritirarle, ora il dado è tratto. Da quanto apprende AGRICOLAE il Consiglio generale – riunitosi oggi a Roma – ha chiesto però anche la revoca del presidente per evitare – a fronte di quanto accaduto – eventuali impugnative. Come dire: oltre al divorzio si chiede anche l’annullamento del matrimonio.

AGCI, BEGANI LASCIA MA NON MOLLA. E PARTE UNA ‘DOPPIA’ CONVOCAZIONE PER IL 15 MA UNA SENZA PROTOCOLLO. ALL’ODG ELEZIONE NUOVO PRESIDENTE

Begani lascia ma non molla. L’ex presidente dell’Agci, associazione generale delle cooperative italiane, prima è stato sfiduciato dalla presidenza, poi si è dimesso, in seguito ci ha ripensato cercando di ritirare le dimissioni tramite missiva del 28 settembre in attesa del consiglio generale del 15 ottobre. Data in cui tutto dovrebbe essere ufficializzato definitivamente forse anche in attesa del consiglio regionale dell’Emilia Romagna previsto il prossimo 11 ottobre.

Al niet da parte del vicepresidente vicario e del direttore a fronte di un ritorno o anche solo di un ritardo delle dimissioni dell’ex presidente, Begani sembrerebbe voler tenere duro.

Infatti da quanto apprende AGRICOLAE sono partite quasi in contemporanea due convocazioni per il Consiglio generale del 15 ottobre: una da parte del presidente sfiduciato (senza protocollo AGCI); una da parte del vicepresidente vicario con, all’ordine del giorno, l’elezione del nuovo presidente al fine di rispettare lo statuto entro i 30 giorni dalla sfiducia chiesta da 46 richiedenti e alle conseguenti dimissioni comunicate dal direttore con missiva del 27 settembre 2019, prot. AGCI n. 3315/DG.

All’ordine del giorno della convocazione figura:

La nomina del Presidente della riunione e del segretario verbalizzante;
le Dimissioni del Presidente-Mozione di sfiducia nei confronti del
Presidente;
L’elezione del nuovo Presidente Nazionale AGCI;
L’Approvazione verbale precedente.

Nel frattempo Mauro Grossi, uno dei ‘fidati’ di Begani, da quanto apprende AGRICOLAE sembra essersi dimesso dalle cariche interne al braccio agricolo dell’Agci, l’Agrital. Mentre sembra sia stato risolto il contratto della Chiusano, vicina all’ex presidente, con la sede Lombarda dell’Agci.

AGCI, BEGANI DOPO SFIDUCIA AFFERMA NON ESSERSI DIMESSO E SI RISERVA DI DECIDERE RIMANENDO IN CARICA FINO AL 15. VICE PRESIDENTE VICARIO E DIRETTORE RISPONDONO: DIMISSIONI COMUNICATE NON REVOCABILI E CON EFFETTO IMMEDIATO

La situazione si complica in AGCI, l’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, dopo la mozione di sfiducia presentata nei confronti del Presidente. Da quanto apprende AGRICOLAE infatti, sembrerebbe che Brenno Begani abbia scritto nella giornata di sabato una lettera con la quale afferma di non essersi dimesso, riservandosi di decidere di qui alla riunione del Consiglio Generale convocato per il 15/10, restando nel frattempo al suo posto con tutti gli annessi e connessi. Sempre da quanto apprende AGRICOLAE a rispondere sarebbero sia il Vice Presidente Vicario che il Direttore Generale che richiamano la validitá delle dimissioni trasmesse da Begani per email il 26 e quanto previsto dallo Statuto in materia, dalla non revocabilitá al passaggio di poteri per gli adempimenti, ritenendo quindi non praticabile quanto affermato dallo stesso Begani.

AGCI, BEGANI SFIDUCIATO DA PRESIDENZA. DECADE ANCHE NOMINA CO-PRESIDENTE ALLEANZA COOPERATIVE. SCHIAVONE REGGENTE. AGCI SMENTISCE: “CANCELLATE ARTICOLO SU SFIDUCIA BEGANI”. AGRICOLAE: NOSTRE FONTI ATTENDIBILI E VERIFICATE

Brenno Begani sfiduciato dalla presidenza dell’Agci, associazione generale delle cooperative italiane aderente all’Alleanza delle cooperative.

Da quanto apprende AGRICOLAE la sfiducia arriva dopo mesi di filo di lana tra 5 voti a favore e 4 contrari.

Con le dimissioni dovute alla sfiducia Begani – che stava guardando a qualche incarico nella Lega Nord – viene a decadere anche il ruolo di copresidente dell’Alleanza delle Cooperative accanto a Lusetti e Gardini.

Il 15 ottobre c’e Consiglio Generale, in cui dovrebbe essere confermato Schiavone come vicepresidente fino a fine mandato.

AGCI SMENTISCE: “CANCELLATE ARTICOLO SU SFIDUCIA BEGANI”. AGRICOLAE: NOSTRE FONTI ATTENDIBILI E VERIFICATE

Riceviamo e pubblichiamo:

“Egregio Direttore,
abbiamo avuto modo di leggere sul Suo sito la notizia riguardante “la sfiducia del Presidente AGCI nonché Copresidente ACI, dott. Brenno Begani”. Si ricorda che il consiglio generale è l’organo deputato a formalizzare qualunque decisione in merito alla governance dell’associazione. Inoltre si legge anche di presunte mire politiche dello stesso. Tutto ciò non corrisponde a realtà.
Chiediamo pertanto l’immediata cancellazione dell’articolo con smentita, invitandola a cercare fonti più attendibili.
Se ciò non dovesse avvenire, saremo costretti a intervenire legalmente.
Cordialmente
UFFICIO STAMPA AGCI”
Pubblichiamo, come nostro costume, la nota dell’ufficio stampa Agci. Che rassicuriamo: le nostre fonti sono assolutamente attendibili e verificate.