Latte: Coldiretti Toscana, bene Saccardi con costo alla stalla certificato da Ismea. Passo avanti verso tutela reddito

In trasparenza per la prima volta il costo di produzione del latte alla stalla in Toscana. La guerra dell’oro bianco segna un’altra svolta dopo la denuncia di Coldiretti Toscana che nel febbraio 2022 era scesa insieme a centinaia di allevatori in piazza a Firenze e Grosseto per protestare contro il mancato riconoscimento di un equo prezzo da parte della trasformazione e della grande distribuzione organizzata che tenesse conto degli effettivi aumenti dei costi di produzione (mangimi, gasolio etc). Per la prima volta viene messo nero su bianco da Ismea il costo di produzione fissando un importante passo in avanti verso la trasparenza della filiera, la tutela del reddito delle imprese zootecniche regionali che producono in perdita e dei consumatori. A dirlo è Coldiretti Toscana secondo cui ora ci sono le condizioni per valutare di applicare la legge contro le pratiche sleali così come già avvenuto per la multinazionale francese Lactalis (Parmalat, Danone, Galbani ed altri). “È un tassello fondamentale nel percorso della tutela del reddito delle imprese e del riconoscimento del giusto prezzo dei prodotti. – spiega Coldiretti Toscana – Per capire bene la portata si deve risalire al febbraio 2022 quando la nostra organizzazione aveva chiesto che anche in Toscana fosse rilevato il costo del latte alla stalla, tassello fondamentale per l’applicazione della normativa sulle pratiche sleali. Per questo dobbiamo dare atto alla Vicepresidente ed Assessora regionale all’Agroalimentare, Stefania Saccardi che in coordinamento con Ismea HA rilevare i costi di produzione proprio dando seguito alle richieste presentate nel corso della nostra mobilitazione. – prosegue Coldiretti Toscana – Aldilà dei numeri rilevati sui quali sarà necessario un approfondimento tecnico siamo di fronte ad una svolta fortemente voluta dalla base sociale di Coldiretti. Ora avremo modo di confrontarci con l’ICQRF, l’organismo deputato all’accertamento di eventuali mancanze nei contratti sul latte vaccino e di rispetto della normativa sulle pratiche sleali”.

La guerra del latte colpisce allo stomaco un sistema che ogni giorno lavora per garantire con una produzione regionale di circa 60 mila tonnellate. Le difficoltà dei produttori di latte sono la punta dell’iceberg di una situazione di diffusa sofferenza dell’intero all’allevamento italiano che coinvolge anche – continua Coldiretti Toscana – i bovini da carne, gli ovicaprini, i suini e gli avicoli. “La stabilità della rete zootecnica toscana ha un’importanza che non riguarda solo l’economia regionale ma ha una rilevanza sociale e ambientale.  – spiega Coldiretti Toscana – Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate, dall’interno alla montagna. Riconoscere il giusto prezzo del latte, che non può mai essere al di sotto dei costi di produzione sostenuti dalle aziende, significa salvaguardare il nostro futuro”.




Vinitaly, Coldiretti – vigneto toscana, incontro nazionale su cambiamenti climatici e innovazione

Genetica green e nuove tecniche evolutive, innovazione e sperimentazione in campo per affrontare le sfide che i cambiamenti climatici stanno già imponendo alla viticoltura toscana. Sono i temi al centro dell’incontro nazionale promosso da Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana in collaborazione con Valoritalia in programma lunedì 15 aprile (ore 16.45) al Vinitaly, il salone internazionale del vino che si tiene a Veronafiere.

L’incontro, che sarà ospitato all’interno di Casa Coldiretti (ingresso Canalgrande – tra i padiglioni 2 e 4), rientra nell’ambito degli appuntamenti formativi ed informativi voluti da Vigneto Toscana per aggiornare e migliorare le conoscenze tecniche ma anche normative delle aziende vitivinicole.

L’obiettivo dell’appuntamento è quello di fornire, alle imprese agricole del settore, una panoramica aggiornata sugli sviluppi della ricerca e gli strumenti di adattamento e mitigazione che già oggi possono essere impiegati in agricoltura ma anche quello di favorire uno scambio di esperienze e di punti di vista tra tutti i partecipanti. Tra i temi che saranno affrontati le Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita) e la selezione massale, il metodo tradizionale di propagazione della vite per via vegetativa.

All’incontro partecipano: Letizia Cesani(Presidente di Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana),  Francesco Ferreri(Coordinatore Consulta Vitivinicola Nazionale Coldiretti) Enrico Bachechi (Fondatore di AMPELS), Riccardo Velasco (Direttore Centro Ricerca Viticoltura ed Enologia del CREA), Gennaro Giliberti (Dirigente Assessorato Agricoltura Regione Toscana) e Stefania Saccardi(Vicepresidente Giunta Regionale Toscana). Modera Angelo Corsetti (Direttore Coldiretti Toscana).




Vino, quasi 200 buyer da 41 Paesi del mondo per BuyWine, la vetrina del Made in Tuscany. 3700 assaggi in 2 giorni a Firenze

Oltre 240 cantine, di cui 177 certificate bio, più di 1500 etichette in assaggio e 3700 degustazioni in programma: torna mercoledì 10 e giovedì 11 aprile alla Fortezza da Basso di Firenze BuyWine Toscana, la vetrina internazionale BtoB del vino Made in Tuscany, promossa da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze, con il coordinamento di comunicazione, ufficio stampa e social, a cura di Fondazione Sistema Toscana.

 

Quasi 200 i buyer attesi da tutto il mondo (193 per la precisione), provenienti da 41 Paesi: per la prima volta dopo la pandemia torna la Cina. Si segnala in generale una grande presenza di operatori dall’Asia (Giappone, Taiwan, Hong Kong, Singapore, Corea del Sud, Thailandia, Vietnam, ma anche India). Parallelamente cresce l’interesse in Sudamerica, anche grazie al cambiamento di alcune legislazioni nazionali che hanno semplificato le importazioni, ad esempio in Brasile e Argentina, mentre si conferma la presenza di buyer provenienti da Colombia, Messico, Perù e Cile. Le delegazioni top come numero di partecipanti restano però saldamente quelle di Stati Uniti, Canada, Scandinavia (in questo ordine).

 

Sul fronte seller sono quest’anno 241 le cantine presenti, rappresentative di 50 denominazioni, tra cui dominano IGT Toscana, Chianti Classico e Maremma Toscana. Firenze e Siena sono le province maggiormente presenti, rispettivamente con 77 e 75 produttori, seguono Grosseto (40), Arezzo (23), Livorno (9), Pisa (7), Prato e Lucca a quota quattro, Massa e Pistoia con una cantina a testa.

 

Il successo del format della manifestazione è racchiuso principalmente nell’accurata ricerca e selezione dei buyer, effettuata da PromoFirenze in base ad una precedente profilazione delle aziende seller partecipanti, e nell’organizzazione gestita dagli enti organizzatori, che ormai registra da anni quasi il 100% di gradimento da parte dei partecipanti. BuyWine si dimostra di anno in anno più performante come dimostrano i dati della survey, che ha coinvolto circa la metà dei seller e il 60% dei buyer della scorsa edizione. Dalla ricerca emerge, infatti, che il 72,5% delle trattive avviate durante BuyWine 2023 è andato avanti nei mesi successivi, portando a un accordo commerciale nel 62,8% dei casi. Inoltre, il 90,3% dei buyer intervistati ha affermato di aver mantenuto i contatti con le aziende incontrate e il 95,7% di aver apprezzato molto i prodotti (giudizi tra buono, molto buono e ottimo su una scala di cinque opzioni. *

 

Oggi i buyer cercano sempre più spesso vini in grado di rispondere ai trend emergenti, quali ad esempio la predilezione per una produzione bio, proveniente da aziende sostenibili, requisito considerato di grande valore dalle nuove generazioni, mentre tra le persone più mature, con alta capacità di spesa e buona conoscenza del vino, si afferma la ricerca di prodotti di fascia alta ed esclusiva, di non facile reperibilità sui mercati di riferimento.

 

Conclusa la maratona di degustazioni in Fortezza da Basso, alcuni buyer avranno l’opportunità di partecipare a specifici Wine Touralle origini della vinificazione. Tra mare e montagna quelli organizzati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest: “La viticoltura eroica. Il vino e la montagna” e “La costa dei vini. Il vermentino”. I consorzi di Chianti Classico e Chianti Rufina proporranno invece masterclass ed esperienze sul proprio territorio, mentre il Consorzio del vino di Suvereto e Val di Cornia condurrà gli operatori internazionali in un tour alla scoperta di un territorio molto suggestivo.

 

*Follow-up Highlights Report su Buywine Toscana 2023 del 14 novembre 2023 a cura di Uplink, Smart e LikeEvent

 




Oleoturismo, Palumbo (Sistema Toscana): settore in crescita. Turismo premia aumento offerte e competenze. VIDEOINTERVISTA

“Il settore dell’oleoturismo è in fortissima crescita negli ultimi anni ed ha sempre più persone competenti. La Toscana da sempre comunica l’idea di regione che unisce il patrimonio culturale con il benessere e il buon vivere. E la componente paesaggistica degli ulivi è fondamentale nell’attrarre turismo internazionale, quindi ritrovare se stessi, stare nelle campagne e vivere esperienze toscane come quella dell’olio.”

Così ad AGRICOLAE Francesco Palumbo, direttore Fondazione Sistema Toscana, in occasione della Selezione Oli Extravergine 2024, il “green carpet” dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane.

“Troviamo sempre più turisti competenti e l’interesse sull’oleoturismo cresce costantemente. Abbiamo in offerta sul nostro portale oltre 430 esperienze di oleoturismo ma c’è anche un aumento del 150% di interesse per gli argomenti legati all’olio. Questo significa una maggiore offerta da parte dei nostri agricoltori con esperienze di assaggio, nelle visite degli oliveti o nei frantoi, ma significa anche maggiore attenzione dei turisti internazionali. Per questo rispondiamo implementando l’offerta sul portale Visit e dedicando un nuovo sito che è quello di Vetrina Toscana, ossia il progetto con cui la regione sviluppa tutti i contenuti delle produzioni di qualità dell’enogqstronomia toscana. Questo sarà un portale dedicato con strumenti specifici per gli operatori che intendono caricare qui sopra le loro offerte, per il mondo dei buyer e dei seller che possono attivare specifiche interlocuzioni, per i giornalisti con contenuti dedicati ma anche per i turisti che potranno ricercare qualsiasi informazione ed offerta dedicata al settore.”

L’olio del futuro? Sempre più tecnologico, sicuro e tracciato. Presentate le 45 eccellenze della produzione olearia toscana




Firenze: Coldiretti Toscana, a San Frediano il più grande mercato contadino regionale

“L’enorme patrimonio agricolo ed agroalimentare regionale avrà finalmente una casa nel cuore del quartiere San Frediano a pochi minuti a piedi da Palazzo Vecchio e dagli Uffizi. Sarà un vero e proprio tempio della filiera corta, del gusto e dell’autenticità dove i fiorentini ed i turisti potranno fare la spesa direttamente dagli agricoltori come se si trovassero nel Chianti o in Lunigiana ma anche partecipare a corsi, masterclass, degustazioni e persino fare l’aperitivo e apprezzare ogni giorno la cucina contadina. E’ stato aperto ufficialmente il cantiere che, nei locali della storica ex cartiera Verdi, consegnerà entro la fine dell’anno alla città di Firenze e alla Toscana il più grande mercato di Campagna Amica promosso da Coldiretti, un contenitore per tutte le straordinarie esperienze agricole della regione che ospiterà a regime almeno 60 produttori insieme al meglio del Made in Tuscany a tavola. Uno spazio di oltre 1.100 metri quadrati al coperto dotato di un bellissimo cortile esterno che sarà completamente ristrutturato e che ha l’ambizione di diventare da subito un punto di riferimento per i residenti e per tutta la città. Una nuova attrazione del cibo per milioni di turisti. Ad alzare la saracinesca per dare l’avvio ai lavori sono stati la presidente regionale, Letizia Cesani insieme al Sindaco di Firenze, Dario Nardella. Insieme a loro il presidente uscente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi che aveva instradato il progetto, il direttore regionale, Angelo Corsetti ed i direttori delle federazioni provinciali della Toscana. “Qui nascerà il mercato regionale di Campagna Amica. Sarà la nuova casa dei produttori, un nuovo servizio per i tanti fiorentini che vivono in questo bellissimo quartiere ed una vetrina sulla campagna a due passi dal centro per milioni di turisti. – ha annunciato la presidente regionale, Cesani – Per le imprese agricole toscane è una straordinaria opportunità per incontrare nuove fasce di consumatori che qui potranno esercitare consapevolmente la loro scelta di acquisto e conoscere la storia dietro ad un bicchiere di vino, ad un pezzo di formaggio o salume. L’altro target a cui ci rivolgeremo è naturalmente quello dei turisti: al mercato di San Frediano conosceranno da vicino la vera Toscana che coltiva, alleva e produce eccellenze. Questi spazi saranno a disposizione della città per far maturare e crescere una nuova cultura del mangiare sano, bene e toscano”.

La presenza del sindaco, Dario Nardella ha voluto manifestare il pieno sostegno al progetto sociale e culturale per il quartiere di San Frediano di Coldiretti e Campagna Amica il. “San Frediano è un pezzo di città con una grande identità, un quartiere vissuto dai fiorentini, autentico. – ha detto il primo cittadino – Aver pensato di collocare qui il mercato di Campagna Amica regionale è una scelta molto azzeccata che porterà frutti positivi; rappresenta un servizio essenziale e di qualità alla popolazione residente e può costituire una nuova attrazione per i tanti turisti che vogliono scoprire il meglio della Toscana a tavola. E’ un progetto a tutto tondo che valorizza l’imprenditorialità agricola e che ha valori culturali promuovendo un patrimonio vero che è la nostra terra. Il Comune di Firenze ha supportato Coldiretti, le imprese ed i progettisti nei processi autorizzativi ed ora siamo contenti di camminare al fianco delle imprese per dare il via a questo progetto pieno di ambizioni e sogni da realizzare”.

Gli interventi di ristrutturazione ed adeguamento dell’edificio sono realizzati dalla Artim, consorzio di artigiani fiorentini di Cna rappresentata, in occasione dell’apertura del cantiere, dal presidente dell’associazione, Giacomo Cioni. “Abbiamo scelto di affidare i lavori alle imprese del territorio convinti che anche questo sarà un valore aggiunto del nostro progetto. – conclude la presidente Letizia Cesani – E’ con questo spirito che ci approcciamo a questa nuova sfida che è quella di consegnare alla città il mercato entro la fine di quest’anno. E lo faremo insieme alle tante imprese che il consorzio Artim ci ha messo a disposizione”.




Vino: Coldiretti Toscana, riconosciuto stato calamità danni da peronospora su uva

Via libera ai ristori per le imprese vitivinicole toscane colpite dalla temibile peronospora che aveva portato ad una perdita consistente della produzione di uva nella passata stagione. I danni certificati in Toscana dalla malattia funginea, a seguito della ricognizione della Regione Toscana, ammontano a 260 milioni di euro. A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del MASAF che ha riconosciuto l’esistenza del carattere di eccezionalità delle infezioni di peronospora (Plasmopara viticola) nelle province e nei sottoelencati territori agricoli per i danni causati alle produzioni di uva dal 1° aprile 2023 al 30 giugno 2023. Le domande di aiuto potranno essere presentate ad Agea – fa sapere Coldiretti Toscana – a partire dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ed entro il termine perentorio di 45 giorni dalla data di pubblicazione.

Il 2023 è stato un anno molto complicato per la viticoltura toscana che ha dovuto fare i conti con gli effetti degli eventi estremi, uno ogni due giorni, e con gli attacchi insistenti della peronospora scatenati da condizioni climatiche particolarmente favorevoli che hanno costretto le aziende a numerosi trattamenti fitosanitari per salvare le viti con un notevole aumento dei costi di produzione.

Il settore vitivinicolo è la locomotiva agricola della Toscana con un valore alla produzione di poco meno di 1,2 miliardi di euro. Sono 12.700 le aziende del settore, 60 mila gli ettari coltivati a vite di cui il 32% con metodo biologico; 58 le indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT.




Orcia Wine Festival: i vini dell’Orcia Doc in vetrina tra arte e paesaggi “Unesco”. Dal 25 al 28 aprile a San Quirico d’Orcia (Si)

Tutto pronto per l’Orcia Wine Festival, a San Quirico d’Orcia (Si), dove dal 25 al 28 aprile si svolgerà la manifestazione che ha per protagonisti i vini dell’Orcia Doc giunta con questa alla sua tredicesima edizione. Quella che è nata come una mostra mercato del vino “più bello del mondo”, come viene definito quello del territorio, negli anni è diventato un evento multisensoriale, aperto non solo agli operatori, che potranno degustare i vini direttamente dal banco di assaggio con venti cantine, o nelle masterclass e nei seminari in programma, ma anche ai tanti turisti e appassionati che nel week end del 25 aprilevisiteranno la Val d’Orcia. «Anno per anno questo evento si sviluppa in maniera sempre più trasversale, pensato sì per i tanti appassionati del vin, ma anche per le famiglie, i turisti stranieri – spiega Giulitta Zamperini presidente del Consorzio del Vino Orcia – con la collaborazione del Comune di San Quirico d’Orcia abbiamo poi la possibilità di calare i nostri vini nei monumenti del borgo, a partire da Palazzo Chigi Zondadari, sede storica della manifestazione, poi nel centro storico con trekking urbano». Il programma della manifestazione è disponibile sul portale www.orciawinefestival.wordpress.com

Il ricco programma. L’Orcia Wine Festival è promosso dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia, e si svolge, come detto, nelle sale di Palazzo Chigi Zondadari, oltre che nel territorio. Un vero e proprio festival che, a partire dal vino Orcia Doc, il vero principe dell’evento, offre iniziative pensate per i winelover, ma anche per chi vuole scoprire un territorio, quello della Val d’Orcia, unico al mondo. Il programma prenderà il via giovedì 25 aprile con un taglio del nastro molto particolare: alle ore 17 infatti, negli Horti Leonini, tra i giardini monumentali più belli d’Italia, un brindisi darà il via ai banchi di degustazione. Alle 21.30 una speciale visita notturna agli Horti Leonini chiuderà la prima giornata di Festival. Si prosegue poi l’indomani con l’apertura dei banchi d’assaggio delle venti aziende a Palazzo Chigi Zondadari (dalle 12 alle 19). Nel corso della giornata tornerà Orcia Wine for Kids con laboratori per i più piccoli e alle 15 la masterclass sulla denominazione a cura del giornalista Francesco Saverio Russo. I banchi riapriranno sabato 27 aprile con alcuni seminari tematici a cura di Onav Siena. Alle 20.15 torna la Cena a Palazzo, quest’anno in collaborazione con i cuochi della “Alleanza Slow Food dei Cuochi Toscana”, con un menu che esalterà le eccellenze della “Comunità dell’olivo minuta” di Chiusi e la “Comunità della cassetta di cottura”. La domenica alle 12.30 le vie del borgo saranno colorate dalla sfilata in costume dei quartieri della Festa del Barbarossa. Nei quattro giorni di Orcia Wine Festival saranno organizzati trekking urbani, visite guidate alla scoperta delle meraviglie del centro storico di San Quirico d’Orcia. Resteranno inoltre aperti e visitabili gratuitamente, a Palazzo Chigi Zondadari: Museo del Barbarossa, Museo Forme nel Verde, Mostra Sèline “I santuari della natura”.

Le cantine partecipanti: Bagnaia, Campotondo, Capitoni Marco, Dirimpettaio, Donatella Cinelli Colombini, Fabbrica, La Nascosta, La Grancia di Spedaletto, Olivi – Le Buche, Palazzo Massaini, Podere Albiano, Roberto Mascelloni, Poggio Grande, Sampieri del fa, Sassodisole, Tenuta Sanoner, Val d’Orcia Terre Senesi, Vegliena, Atrivm, La Canonica.

I numeri della Doc. Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici Comuni a sud di Siena. A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 255.631 bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 30 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione. Il Consorzio di tutela si occupa di promuovere la denominazione attraverso azioni varie, dal web alla segnaletica sul territorio, passando per incoming di giornalisti e buyers da tutto il mondo. Sono ormai di riferimento eventi territoriali tra cui proprio l’Orcia Wine Festival.




La seconda vita: Coldiretti Toscana, vado in pensione ed apro un’azienda agricola

“Vado in pensione ed apro un’azienda agricola”. E’ nelle campagne della Toscana la seconda vita dei pensionati. Non sono solo i giovani ad inseguire il sogno contadino, quasi 3 mila in Toscana gli under 35 che guidano una start-up agricola, ci sono anche tanti “senior” che, una volta maturati i requisiti per il pensionamento, continuano a lavorare nella loro azienda o trasformano la curiosità e la passione hobbistica per l’agricoltura coltivata durante il weekend e gli spicchi di tempo libero insieme alla loro voglia spesso di tornare alle origini in una vera e propria attività economica. Per loro la felicità e la qualità della vita non si trova in qualche paradiso all’estero, non è una fuga altrove, lontano, è spesso a due passi da casa, lavorando la terra, potando olivi, curando le vigne, guidando trattori, promuovendo i prodotti del territorio, diventando alfieri della più sincera e genuina ospitalità. A dettare il loro tempo non è più il ticchettio dell’orologio e del cartellino da timbrare, sono i ritmi della semina e della raccolta, dell’autunno e dell’estate, della Luna e del Sole. A rivelarlo è Coldiretti Toscana secondo cui ci sono quasi 7 mila imprenditori agricoli over 65 che continuano a gestire la loro impresa anche dopo la pensione. Tra di loro c’è chi imprenditore agricolo professionale (abilitazione che si conquista solo dopo aver seguito un duro corso di formazione) lo è diventato addirittura solo dopo aver archiviato la precedente professione. La campagna è un antidoto contro la vecchiaia. Lo dicono loro. “L’imprenditoria agricola over 65 è uno spaccato tutt’oggi molto importante della nostra agricoltura che sta vivendo una profonda fase di trasformazione generazionale con tanti giovani che si avvicinano a questo mondo. E questo è un segnale importante per il futuro perché noi non siamo immortali. – spiega Giuliano Scattolin, Presidente di Coldiretti Pensionati Toscana – La passione per questo lavoro non si esaurisce dopo la pensione perché nel frattempo è diventata un stile di vita ed è una medicina per rallentare la vecchiaia. Ci tiene in forma. La Toscana poi è anche una regionale bellissima da ogni latitudine e capisco bene chi sogna di stabilirsi qui. Io faccio parte dei pensionati che non vogliono mollare e che continuano a lavorare ogni giorno ma ho fatto parte anche di coloro che, da giovani, hanno deciso di cambiare lavoro per aprire un’azienda agricola. L’ho fatto 50 anni fa. All’epoca lavoravo come perito elettronico industriale. La nostra missione è lasciare queste terre che coltiviamo con amore migliori di quando le abbiamo prese. E’ il nostro lascito”.

Dall’ingegnere con la passione per gli olivi nel paese natale del genio di Leonardo all’impiegato del Ministero della Difesa che coltiva grani antichi e produce testaroli in Lunigiana fino all’ex macellaio vignaiolo nel Mugello. Sono tante e belle le storie che la campagna Toscana ci racconta. Carlo Bianchi (68 anni) è una delle storie che si trova perfettamente nel mezzo. Ingegnere meccanico per metà della sua vita, giramondo per definizione professionale, ha lavorato per 33 anni in un’azienda di Fucecchio che costruiva macchinari per la lavorazione delle suole delle scarpe fino a quando, nel 2012, ha deciso di licenziarsi, una decina di anni prima di maturare l’età della pensione che ha raggiunto nove mesi fa. Da quel momento si è dedicato anima e corpo a tirare su, un ettaro alla volta, la sua azienda agricola e a far crescere la sua bellissima oliveta nel Comune di Vinci, 6 mila olivi disegnati come su una tela impressionista su 20 ettari in conversione biologica di cui 6 coltivati con il metodo dell’agricoltura naturale. Una produzione di qualità che gli ha aperto le porte del mercato nipponico. I suoi extravergine sono apprezzati e premiati. “Mi accorgo che sono un pensionato perché mi arriva ogni mese la pensione, altrimenti non me ne renderei conto. – racconta Carlo Bianchi – Ho visto tante città e tante fabbriche nell’arco della mia carriera professionale ma il piacere di lavorare all’aria aperta, a contatto con la terra, è impareggiabile. Vivo bene, vivo meglio”. Carlo sta per piantare 110 nuovi ulivi di varietà toscane. La sua linea di orizzonte è il futuro. “E’ stato mio suocero, che era un contadino, a farmi appassionare alle attività agricole. – fa un passo indietro Bianchi – Ho iniziato dargli una mano intorno alla fine degli anni ’90, quando ero libero, per gioco. E sono stato hobbista fino alla decisione di licenziarmi per farne una vera professione. Contento di quella scelta? Avrei dovuto farla prima”.

Andrea Pagani (63 anni oggi) è stato per 43 anni dipendente del Ministero della Difesa. Il suo elisir si chiamano testaroli e sono uno dei piatti più antichi della cucina contadina lunigianesi. Un piatto semplice, preparato solo con farina e acqua e cotto nei testi di ghisa, che Andrea ha “rivisitato” partendo dalla riscoperta di alcune varietà di grani antichi locali coltivati con metodo rigorosamente biologico. I testaroli de “La Rita” si trovano oggi in molti ristoranti e punti vendita che puntano sulla qualità. “Ho recuperato i terreni di famiglia che rischiavano di essere abbandonati ed abbiamo iniziato a fare dei test per trovare le varietà antiche più adatte al progetto che avevo in testa. Volevo provare ad alzare il livello di qualità dei testaroli in commercio producendo una farina biologica e sostenibile. Ci sono voluti quasi due anni di tentativi e analisi per arrivare alla miscela della superfarina a basso contenuto glicemico che costituisce la base della nostra ricetta. Questa fase di studio ci ha permesso di reintrodurre in Lunigiana due varietà locali come il Gentil Rosso ed il Verna che sono diventate marginali a beneficio di altre più industriali”. In questa nuova avventura Andrea ha coinvolto il figlio Sergio che nel frattempo ha maturato una grandissima passione. “Ora so per certo che questa piccola azienda, nata poco prima della pandemia, ha una bella prospettiva. Per motivi di lavoro sono stato via da casa per tanti anni ma appena ho avuto l’occasione di tornare l’ho fatto. Avrei potuto godermi la mia pensione sollazzato in Versilia ma avrei tradito il richiamo delle origini. Mi sento rinato. Lavorare fianco a fianco di mio figlio è un regalo che il tempo ci sta facendo e che apprezzo ogni giorno. Amavo il mio precedente lavoro, ma saltare sul trattore o trebbiare il grano è tutta un’altra cosa”.

Giuliano Mori (73 anni) è sul trattore e sta piantando i pali per la nuova vigna. Per 35 anni ha però lavorato come dipendente nella stessa macelleria a Barberino Tavarnelle nel Chianti. Un mestiere che ha imparato da ragazzino per “non andare a lavorare nelle fabbriche”. “Sono stato un ragazzo di bottega perché questo lavoro non si impara sui libri ma lavorando. E non è nemmeno così facile come sembra. – racconta Giuliano Mori – Mio papà era un norcino e questo percorso era in un certo senso normale per me anche se c’è stata l’occasione per entrare in qualche fabbrica all’epoca. Non faceva per me. Ci ho passato metà della mia esistenza a lavorare in macelleria. E’ stato bello ed appagante. Appena ho potuto, con 37 anni di contributi, sono però andato in pensione perché avevo bisogno di ricongiungermi con la mia infanzia. Avevano un po’ di terreni della famiglia di mia moglie a disposizione e sono partito. Sono in pensione da quasi 20 anni. Oggi lavoro forse più di prima: produco uva da vino, principalmente Sangiovese e olio. Mi diverto; è un’attività che mi tiene giovane”.




Coldiretti Toscana. Vino: cambiamenti climatici e innovazione, webinar sulla selezione massale

L’esperienza della selezione massale: se ne parla nel nuovo appuntamento con i webinar organizzati da Vigneto Toscana, l’associazione dei viticoltori di Coldiretti Toscana, rivolti alle aziende vitivinicole. Il seminario web rientra nell’ambito del ciclo di appuntamenti formativi ed informativi per aggiornare e migliorare le conoscenze tecniche ma anche normative delle aziende vitivinicole.L’obiettivo è infatti quello di fornire, alle imprese agricole del settore, una panoramica aggiornata sugli sviluppi della ricerca e gli strumenti di adattamento e mitigazione che già oggi possono essere impiegati in agricoltura ma anche quello di favorire uno scambio di esperienze e di punti di vista tra tutti i partecipanti. A parlare del metodo tradizionale di propagazione della vite per via vegetativa interverrà, mercoledì 27 marzo alle ore 15.30, Enrico Bachechi di AMPELS, società specializzata nel recupero vitivinicolo.

Il webinar si terrà sulla piattaforma ZOOM. Per partecipare è necessario andare alla pagina Facebook di Coldiretti Toscana dove è presente l’annuncio dell’evento e scansionare il QR Code.




Migranti, Coldiretti Toscana, in arrivo 10 mila lavoratori stagionali con click day (25 marzo 2024)

Al via le procedure per far arrivare in Toscana 10 mila lavoratori stagionali extracomunitari il cui apporto è fondamentale per i primati del Made in Tuscany a tavola ma anche per molti altri comparti, dal turismo alla ristorazione. Un prodotto agricolo su due è infatti raccolto da mani straniere garantendo una forza lavoro indispensabile in una regione dove la carenza di manodopera è diventata una emergenza strutturale. Sono quasi 24 mila i lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolarmente occupazione nelle aziende agricole toscane assicurando circa 3 milioni di giornate di lavoro. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti Toscana in vista del Click Day il 25 marzo per l’ingresso in Italia di 89.050 lavoratori subordinati stagionali con contratti fino a 9 mesi. “Si tratta di una forza lavoro importante per sopperire alla mancanza di manodopera soprattutto durante le fasi della raccolta della frutta, del vino e dell’olio ma anche nella zootecnica e negli agriturismi dove si fatica a trovare personale. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Il lavoro c’è, mancano le mani ed i cervelli. In questo senso è importante affrontare il tema della disponibilità di lavoratori con una gestione dei flussi più efficiente ed allineata con le esigenze delle imprese che devono attendere molti mesi prima di poter contare sui lavoratori stagionali richiesti attraverso il decreto flussi”.

Nelle campagne servono – sottolinea Coldiretti Toscana – non solo addetti alla raccolta per le verdure, la frutta e la vendemmia ma anche figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori. Non vanno dimenticati poi – continua Coldiretti Toscana – i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Quasi un’azienda agricola su due (41%) si trova o si è trovata in carenza di manodopera mentre il 53% fa ricorso ai lavoratori stranieri soprattutto nel periodo primaverile ed estivo secondo l’indagine conoscitiva “Gli immigrati e l’agricoltura nella Regione Toscana” realizzata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica. La durata del rapporto di lavoro per le aziende che hanno fatto ricorso a manodopera non italiana e? di almeno 6 mesi (fino ad un anno) nel 44% dei casi, tra 3 – 6 mesi nel 31%, tra 1 e 3 mesi nell’11%. Meno di un mese per l’8%. – prosegue Coldiretti Toscana – Un dato spiegabile con la stagionalità? del lavoro agricolo salvo in quei casi neanche troppo minoritari in cui l’impresa e? gestita insieme a immigrati presenti da tempo in Italia e fidelizzati presso le aziende che affidano ruoli della durata maggiore di 6 mesi. La forma contrattuale a tempo determinato è la più comune (66%).

Tutte le domande – precisa Coldiretti Toscana – possono essere presentate fino al 31 dicembre in base alla disponibilità delle quote. I Paesi che hanno sottoscritto l’accordo sono Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia e Ucraina.




Export, Coldiretti Toscana: record per made in Tuscany a tavola (+5%). La classifica delle esportazioni in Europa

Nuovo record per il Made in Tuscany a tavola nel 2023 con quasi 3,5 miliardi di euro di esportazioni nel mondo. E’ il miglior risultato di sempre. Nonostante le turbolenze internazionali, i conflitti in corso e l’inflazione strisciante l’agroalimentare regionale ha continuato a marciare spedito all’estero abbattendo un primato dopo l’altro. Nell’anno appena concluso il valore di vino, olio, piante, ortaggi, frutta, pasta e di tutti gli altri prodotti del paniere è aumentato di oltre 160 milioni di euro (+5%). A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base del dati sulle esportazioni rilevati dall’Istat nel 2023. “Il temuto rallentamento non c’è stato. Il mercato UE ha tenuto molto bene con incrementi anche importanti, così come quello statunitense che rappresenta il primo sbocco extra Ue. – analizza Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – Questi risultati sono ancora più significativi alla luce dell’attuale contesto geopolitico ed economico ma anche del fenomeno del tuscany sounding e delle frodi agroalimentari che generano un volume d’affari pari a quello delle esportazioni. In questo senso il nuovo regolamento europeo sulle DOP e IGP approvata dal Parlamento Europeo punta ad alzare il livello di protezioni, anche sulle piattaforme online, per tutelare le produzioni di qualità del nostro Paese e della nostra regione. La riforma è una delle poche buone cose fatte dall’Europa in questi anni”.

L’Europa, inteso come il mercato di libero scambio formato dai 27 paesi membri, si conferma il motore dell’export regionale con 1,8 miliardi di euro di valore di prodotti commercializzati (+7%). Quello tedesco è il mercato più importante con 489 milioni di euro (+4%) poi seguono la Francia con 377 milioni (+7,7%), i Paesi Bassi con 124 milioni (+10,7%) e la Spagna con 105 milioni che registra una crescita del 42% delle esportazioni nell’ultimo anno. Al di sotto della soglia dei 100 milioni di euro ci sono tutti gli altri paesi con differenze però sostanziali tra il Belgio che acquista 70 milioni di euro di prodotti Made in Tuscany e Cipro e l’Estonia con appena 4,1 milioni di euro. Tra i mercati che hanno segnato balzi a doppia cifra ci sono, oltre alla Spagna, la Polonia con 57 milioni di euro (+32%), la Romania con 35 milioni di euro (+25%), la Finlandia (+30%) e la Lituania (+26%). Il mercato statunitense è saldamente il primo sbocco extra Ue per l’alimentare toscano con 870 milioni di euro di prodotti venduti (+5,2%). In sofferenza il mercato canadese (-9%) il cui valore resta comunque rilevante con 172 milioni di euro ma anche quello cinese (-7,3%). Continua la discesa per quello russo che dopo l’inizio della guerra e le sanzioni si è dimezzato toccando il minimo con 26 milioni di euro. Il vino è il prodotto più commercializzato con quasi 1,2 miliardi di euro (-4%) insieme all’olio e derivati con 996 milioni di euro (+16,6%).

Il primato del Made in Tuscany all’estero è trainato da un’agricoltura tra le più green d’Europa con – evidenzia Coldiretti Toscana – con il 34% delle superfici biologiche e quasi 10 mila operatori impegnati, 467 specialità alimentari tradizionali e 90 filiere del cibo e del vino Dop e IGP sostenute dal progetto di Campagna Amica, la dalla più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia serve però – conclude Coldiretti Toscana – rimuovere gli ostacoli commerciali ma anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. “Il tema delle infrastrutture – prosegue la presidente regionale, Letizia Cesani – è determinate per connettere il nostro paese e le nostre imprese al resto del mondo così come è fondamentale stabilire il principio di reciprocità in tutti gli accordi commerciali che per noi significa: i prodotti provenienti dall’esterno dell’Unione Europea devono soddisfare gli stessi requisiti in termini ambientali, sanitari e nel rispetto delle norme sul lavoro vigenti nella Ue. E’ inaccettabile – conclude la presidente Cesani – l’approccio con cui l’Unione europea prende decisioni senza studi di impatto ed ecco perché è fondamentale che le rappresentanze europee del settore stabiliscano una più stretta collaborazione tra loro”.

La classifica dei paesi UE

Germania 498 milioni (+4%)

Francia 377 milioni (7,7%)

Paesi Bassi 124 milioni (+10,7%)

Spagna 105 milioni (+42%)

Belgio 70 milioni (+10%)

Austria 64,5 milioni (+0,16%)

Polonia 57 milioni (+32%)

Svezia 45,5 milioni (+1,3%)

Danimarca 40,7 milioni (+4%)

Romania 35 milioni (+25%)

Grecia 27 milioni (+8%)

Repubblica Ceca 23,3 milioni (+18%)

Ungheria 23 milioni (+9,5%)

Croazia 17,8 milioni (+22%)

Irlanda 17,3 milioni (+3,6%)

Slovenia 14,8 milioni (+11%)

Portogallo 14 milioni (16,7%)

Finlandia 13 milioni (+30%)

Lettonia 12,4 milioni (21,6%)

Slovacchia 10 milioni (=)

Bulgaria 8,9 milioni (+1%)

Lituania 7,3 milioni (26%)

Malta 4,9 milioni (+4%)

Lussemburgo 4,2 milioni (-16%)

Estonia 4,1 milioni (-11%)

Cipro 4,1 milioni (+2,5%)

Fonte Coldiretti su dati Istat

 

 

 

 




Festa papà: Coldiretti Toscana, 40% regala cibo e vino, dono più gettonato

Quattro toscani su dieci tra coloro che fanno regali per la festa del Papà scelgono cibo o vino Made in Italy, che risulta il dono più gettonato. E’ quanto emerge da una un’indagine Coldietti Toscana e Ixe’ diffusa in occasione della ricorrenza che si celebra il 19 marzo. Specialità enogastronomiche e bottiglie guidano la classifica delle scelte, davanti all’abbigliamento, mentre al terzo posto si piazzano apparecchi tecnologici, che precedono – rileva Coldiretti Toscana – superalcolici, oggetti per la casa, libri e musica, biglietti per concerti e persino fiori e piante.

A livello generale a fare un regalo è quasi la metà degli intervistati (46%) – secondo Coldiretti Toscana/Ixe’ -, tra coloro che fanno un dono al proprio padre (31%) ma anche moglie e compagne che lo acquistano per conto dei figli (ben il 14%), mentre un 1% compra qualcosa anche per i nonni. La maggioranza del 54%, invece, non fa doni.

Il trend della festa del papà conferma che il regalo enogastronomico tricolore ha acquisito negli ultimi anni un peso centrale in occasione di celebrazioni e ricorrenze, tanto da diventare – sottolinea Coldiretti Toscana – sempre più spesso il dono preferito.

Per chi sceglie il regalo enogastronomico la migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati è quella della presenza personale del produttore agricolo che – precisa Coldiretti Toscana – può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati. Un fenomeno che è sostenuto in Italia dalla rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove è possibile acquistare senza intermediazione direttamente dai produttori cibi locali a chilometri zero che – conclude Coldiretti Toscana – non devono essere trasportati da migliaia di chilometri di distanza e garantiscono maggiore freschezza.




Anbi. Nascono le sentinelle dell’Arno. Prima esperienza in Italia

Si chiama “Le sentinelle dell’Arno e il legno da ostacolo diventa opportunità” ed è uno dei 10 progetti finanziati dal Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste sul bando per la raccolta del legname depositato naturalmente nell’alveo dei fiumi: a presentarlo è stato il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno a conferma della grande attenzione presente in Toscana alla gestione della vegetazione nei corsi d’acqua.

“L’operazione interesserà il fiume Arno, che è il più monitorato a livello regionale e dove un ruolo strategico ha il recupero del legname caduto, perchè potrebbe rallentare od impedire il deflusso delle acque ed invece, grazie al progetto, da ostacolo si trasforma in opportunità: è, infatti, prevista  la formazione e l’addestramento di “sentinelle” capaci di individuare le criticità, nonchè di operatori preparati per intervenire e recuperare le piante in acqua, arrecando il minor impatto possibile sull’ambiente” precisa la Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, Serena Stefani.

“Siamo un Paese dalla memoria corta – aggiungeMassimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) Nonostante l’accresciuto rischio idrogeologico di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici, continuiamo a cementificare oltre 24 ettari al giorno di superficie agricola, aumentando la fragilità dei territori. E’ necessario ripensare il modello di sviluppo, perché non possono certo essere le assicurazioni, l’unica risposta al bisogno di sicurezza da alluvioni e frane. Da tempo i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno avviato un’approfondita riflessione sulla ricerca di un nuovo equilibrio fra le imprescindibili necessità di pulizia dei corsi d’acqua ed il rispetto delle esigenze degli ecosistemi: è la cosiddetta manutenzione gentile, per la quale è stato realizzato anche un apposito manuale. Accanto a ciò, però,dobbiamo denunciare la diffusa inciviltà di quanti scambiano i corsi d’acqua per discariche,aggravando l’onere ed i costi di chi è deputato a mantenere efficienti gli alvei per la sicurezza idrogeologica delle comunità e del loro ambiente.”

Alla presentazione del progetto “Le sentinelle dell’Arno”, organizzata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno a Sansepolcro, era presente, tra gli altri, Nazario Palmieri, Comandante dei Carabinieri per la Tutela Forestale e dei Parchi.




Il premio Il Magnifico va in scena a Firenze. Leonardo Pieraccioni personaggio dell’olio 2024

 il Premio “Massimo Pasquini” Personaggio dell’Olio dell’anno: “per la sua straordinaria capacità comunicativa benefica, piacevole e vibrante, proprio come le emozioni che sa far scaturire un grande olio.”

er l’attività di divulgazione delle proprietà nutraceutiche dell’olio nelle diete suggerite per i pazienti assistiti a casa.

Il Magnifico si arricchisce di due nuove preziose ambasciatrici: Svitlana Shchegrykovych, responsabile delle importazioni in Ucraina di Fozzy Group, per la grande professionalità come importatrice di oli di eccellenza, e Paola Mencarelli, ideatrice e direttore artistico di Florence Cocktail Week, premiata per la sua irrefrenabile energia comunicativa, capace di contaminare e contaminarsi con altri settori, come quello dell’olio di extra qualità.

Il premio Produttore Eroicodedicato allo Chef Fabio Picchi, e riservato a coltivatori e allevatori impegnati in un lavoro eticamente sostenibile, sarà consegnato a Valeria Bruni Giordani di Fattoria il Palazzo a Bruscoli, azienda tutta al femminile che ha saputo realizzare un allevamento naturale dove il ciclo di produzione si chiude con la vendita di carni direttamente dallo spaccio in azienda.

realizzati in collaborazione con Florence Cocktail Week e quattro dei più noti Bartender della città: Martina Bonci – Gucci Giardino 25Edoardo Sandri – Atrium Bar, Four Seasons Hotel Firenze, Alessandro Mengoni – Locale e Diego Rampietti – Cibrèo Ristorante & Cocktail Bar realizzeranno cocktail a base dell’olio vincitore del premio il Magnifico 2024.

olio vincitore del  premio il Magnifico 2023, “Camillo Il Magnifico”è stato presentato in questi giorni aIdentità Golose dal suo creatore Simone Covan, Bar Manager di Santa Cocktail Club e Santa Villa Cora.

Si consolida il respiro internazionale della manifestazione, rendendo Firenze sempre più capitale Europea per lacultura olearia. Questa è stata l’edizione record per campioni ricevuti da fuori Italia: Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Turchia, Creta, Slovenia, ma soprattutto Croazia che si conferma terra di straordinarie potenzialità. Il Mediterraneo, infatti, è il bacino del premio: un vero e proprio “torneo”, che vede la produzione europea suddivisa in 7 macro aree con connotazioni produttive similari, da ognuna delle quali uscirà una lista di finalisti con un vincitore, che concorreranno per Il Magnifico 2024.

L’evento è realizzato in collaborazione con Estra, Chiantibanca, Vetreria Etrusca, Valoritalia e con il sostegno di Società Pesciatina d’Olivicoltura, Vivai Sonnoli-Cinelli, Agromillora, Vetreria Fara e Connecta.

IL PREMIO IL MAGNIFICO

Il Magnifico è un premio indipendente e di respiro internazionale che ha l’obiettivo di valorizzare il lavoro dei produttori di extra qualità olearia europei e mettere in evidenza i migliori oli pronti per chef, buyer, foodies e consumatori di tutto il mondo. Celebrato dal 2013 con una speciale cerimonia di premiazione, grazie al lavoro dell’Associazione Premio il Magnifico, l’oscar dell’olio premia i migliori oli d’Europa con le Stelle EQOO ed incorona un vincitore: il miglior olio presente in commercio per qualità, eccellenza e potenzialità di impatto sul mercato. Il rigoroso ed assolutamente anonimo processo di selezione, attuato dai panel di assaggiatori professionisti di attestata e comprovata esperienza, ha reso il Magnifico un premio ambito dai produttori ed autorevole nel mondo dell’olio di oliva d’eccellenza. www.premioilmagnifico.com




Coldiretti Toscana, negli agriturismi prezzi calmierati per le famiglie con iniziativa “aggiungi un posto a tavola”

Gli agriturismi toscani “aggiungono un posto a tavola che c’è un bambino in più”. Prezzi calmierati e menu dedicati ai più piccoli negli agriturismi per favorire l’accesso alla ristorazione alle famiglie, in particolar modo quelle numerose con figli a carico, paralizzate dal caro-vita che le ha costrette a rinunciare al pranzo o alla cena fuori. Una rinuncia che accomuna un toscano su due secondo un sondaggio online di Coldiretti Toscana. Sono una ventina le strutture agrituristiche di Campagna Amica Terranostra di Coldirettispecializzate nella ristorazione a filiera corta che hanno aderito all’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Forestecongiuntamente ai Ministeri della Salute, del Turismo e con il Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e che fino al 30 giugno 2024applicheranno nei turni infrasettimanali menu con prezzi calmierati e su misura speciali per i bambini.

L’obiettivo del progetto “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più” è quello disostenere le famiglie e promuovere allo stesso tempo il turismo ed il Made in Tuscany a tavola, valorizzare la nostra ricca tradizione culinaria fatta di cibo locale, stagionalità delle materie prime, rispetto per l’ambiente. “La nostra battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori, aprendo le porte ai consumatori con l’attenzione all’alimentazione delle giovani generazioni, si ritrova appieno in una iniziativa che ha alla base la valorizzazione della qualità dei prodotti che nascono nei campi e nelle stalle ma anche il bisogno di riportare normalità nella vita di tante famiglie. – spiega Marco Masala, Presidente Terranostra Toscana – Il rally dei rincari che ancora ci sta perseguitando ha obbligato molte famiglie a dover tirare la cinghia e a dover scegliere se pagare le bollette o fare la spesa. Hanno tagliato tutto il superfluo e per molte il superfluo è un pranzo fuori. Le imprese agricole ed i nostri cuochi contadini dimostrano ancora una volta la loro grande sensibilità nel sostenere concretamente le famiglie, soprattutto quelle numerose, a ritrovare quella normalità un po’ perduta nell’ultimo periodo”.

Ecco l’elenco delle strutture che hanno aderito all’iniziativa in Toscana: Agriturismo Podere Violino (Sansepolcro – Arezzo), Il Gallo Birichino (Borgo San Lorenzo – Firenze), Palazzo Vecchio (Borgo San Lorenzo – Firenze), I Colli di Marliano (Lastra a Signa – Firenze), Il Poggio alle Ville (Borgo San Lorenzo – Firenze), Ristorante Antica Porta di Levante (Vicchio – Firenze), Gualdo Del Re (Suvereto – Livorno), Il Giardino di Manipura (Massarosa – Lucca), Oasi Agrituristica Baugiano (Quarrata – Pistoia), Canto di Primavera del Sogno Antico (Quarrata – Pistoia), Il Fosso (Località Melo – Pistoia), Podere Gori (Montecatini – Pistoia), Azienda Agricola Casati Riccardo (Monteroni d’Arbia – Siena), Agriristoro Le Crete (Asciano – Siena), Le Roncacce (Cutigliano – Pistoia), Podere Santa Rita (Serravalle Pistoiese – Pistoia),

Per consultare la lista completa con gli indirizzi ed il contatto vai al ling https://www.mimit.gov.it/it/aggiungi-un-posto-a-tavola/elenco-aderenti

Per saperne di più sull’iniziativa https://www.mimit.gov.it/it/aggiungi-un-posto-a-tavola