Anbi. Sarà più sostenibile la green valley italiana, in Trentino al via razionalizzazione Val Gresta

Il Consorzio Trentino di Bonifica ha annunciato l’avvio dei lavori di razionalizzazione idrica della Val di Gresta, sede di uno dei più conosciuti  distretti biologici italiani.

È prevista la realizzazione di nuove infrastrutture multifunzionali per l’irrigazione, ma anche per scopi civili e per la protezione civile.

L’intervento è reso possibile, grazie all’intesa con i Comuni di Ronzo Chienis e di Mori assieme a tutti i Consorzi di Miglioramento Fondiario, che operano in valle e con la condivisione del progetto da parte della Provincia Autonoma di Trento.

“Quanto sarà realizzato in Val di Gresta assume un alto valore simbolico non solo per la modernità dell’impostazione, ma perchè servirà una zona particolarmente sensibile all’equilibrio ecologico, a testimonianza che si può dotare il territorio di moderne infrastrutture nel rispetto dell’ambiente ed in sintonia con le comunità locali” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

“Con questi lavori – afferma il Presidente del Consorzio Trentino di Bonifica, Luigi Stefaniil nostro ente assume un ruolo di primo piano nelle politiche di gestione complessiva della risorsa idrica e lo fa sia dal punto di vista dello sviluppo rurale, sia dal punto di vista della preservazione quantitativa e qualitativa dell’acqua.”

Il sistema d’irrigazione della Val di Gresta verrà completato con la posa di condotte e tubazioni, garantendo la risorsa idrica su un territorio coltivato di oltre 300 ettari.

Per la realizzazione di queste opere è previsto un investimento di 11.200.000 euro interamente coperti dai fondi messi a disposizione dal P.N.R.R. (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), erogati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Fra le principali opere previste c’è la realizzazione di un bacino di accumulo idrico, in località Santa Barbara a quota 1.200 metri, per scopi irrigui ed antincendio; si estenderà su circa un ettaro ed avrà una capacità di 37.000 metri cubi.

Sono inoltre previsti altri due invasi per l’accumulo dell’acqua: il serbatoio Navìsi verrà realizzato sotto passo Bordala ed avrà una capacità di 5.000 metri cubi a scopo irriguo ed antincendio; il serbatoio Stivo sarà invece collocato sotto l’attuale campo sportivo di Ronzo Chienis, con una capacità di 3.000 metri cubi, che integreranno una vasca d’accumulo per uso potabile da 300 metri cubi come supporto alla rete idrica comunale nei momenti di bisogno. A questi si aggiungono altri serbatoi di compensazione per l’irrigazione, previsti nella zona del Nomeson a Valle San Felice e nella zona di Carzel sopra Nomesino e Manzano.

La nuova rete verrà supportata da un moderno sistema telematico di monitoraggio delle portate e dei consumi per ottimizzare e razionalizzare l’uso della risorsa idrica anche al fine di contenere i costi di esercizio.

“L’impegno del Consorzio Trentino di Bonifica – aggiunge il Direttore dell’ente consortile, Michele Bernabè – sarà anche quello di garantire il minore impatto possibile sulla viabilità e sull’attività agricola durante i lavori; siamo riusciti ad avviarli, rispettando il cronoprogramma di progetto, che risulta particolarmente impegnativo, per quanto riguarda le tempistiche imposte dal finanziamento P.N.R.R., che prevede l’ultimazione delle opere entro Ottobre 2025 ed il loro collaudo a Marzo 2026.”

“Proseguiamo così la stagione dei cantieri nel rispetto delle tempistiche imposte dai finanziamenti comunitari. I Consorzi di bonifica ed irrigazione si confermano in sintonia con gli interessi di un Paese, che vuole la valorizzazione del territorio al centro del proprio modello di sviluppo” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.




Intimidazione contro presidente Consorzio Trentino Bonifica. Solidarietà Anbi

“Il grave atto vandalico, di cui è stato oggetto l’attività agricola di Luigi Stefani, presumibilmente per l’attività svolta in qualità di Presidente del Consorzio Trentino di bonifica, è un segnale dei crescenti interessi, che si muovono attorno alla gestione idrica; nell’attesa che gli organi di polizia completino le indagini, non possiamo nascondere che l’ente consortile, grazie alla sua capacità progettuale ed operativa, è destinatario di importanti finanziamenti pubblici, destinati ad incrementare servizi collettivi per lo sviluppo di un’agricoltura sempre più sostenibile”: a richiamare attenzione sul gesto intimidatorio è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), di cui Stefani è componente del Consiglio.

“Esprimendo solidarietà  alla famiglia Stefani, invitiamo non solo le Autorità competenti a vigilare, ma le comunità del territorio a stringersi attorno agli enti consortili, impegnati a tutelare, nel rispetto delle normative di legge, una risorsa comune come l’acqua.Il taglio doloso di 1255 viti non solo è un danno economico ed ambientale, ma è tanto più odioso, perché perpetrato ai danni di chi, come un amministratore di Consorzio di bonifica, è impegnato, con spirito prioritariamente volontaristico, nella tutela di un interesse collettivo, quale la tutela del territorio” conclude il Presidente di ANBI.




L’innovazione made in Südtirol al Congresso dei Giovani Agricoltori del PPE

300 partecipanti in sala e altri 100 connessi online: si è svolto oggi a Bruxelles il Congresso dei Giovani Agricoltori del Partito Popolare Europeo (PPE). Si tratta di uno dei più grandi eventi di networking per i giovani agricoltori in Europa. “Come per gli altri settori, anche in agricoltura è importante promuovere lo scambio al di là delle frontiere di nuove idee e approcci”, commenta l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann, che anche quest’anno ha particolarmente apprezzato il potenziale innovativo dei partecipanti.

Dorfmann è uno dei co-organizzatori dell’evento e uno dei 26 europarlamentari cosiddetti “ambasciatori”, che sostengono il Congresso e i progetti a esso associati. Quest’anno il Sudtirolo (e l’Italia) hanno contribuito con il progetto “Naturamon”, del frutticoltore Andreas Pichler. Il suo è uno dei 13 progetti, provenienti da altrettanti stati membri, che si sono candidati al premio del PPE per i giovani agricoltori.

“Naturamon” utilizza un modello di riconoscimento delle immagini che, dopo il caricamento di un video, fornisce una mappa panoramica con dati specifici per ogni albero, consentendo così di adottare misure più mirate per il trattamento dei meli. “Questo progetto è un esempio straordinario di come le nuove tecnologie possano aiutarci ad aumentare ulteriormente l’efficienza e la sostenibilità dell’agricoltura, senza mettere a rischio la sicurezza alimentare”, ha dichiarato Dorfmann a margine del Congresso dei Giovani Agricoltori, evidenziando che “sono spesso i giovani agricoltori a intraprendere la strada della modernizzazione”.

Il progetto “Naturamon” dimostra chiaramente che i giovani agricoltori non sono solo custodi della tradizione, ma anche promotori dell’innovazione. Questo è anche il motto dell’edizione di quest’anno dell’evento organizzato dal PPE, che, giunto alla sua nona edizione, è diventato un appuntamento fisso nel calendario dei giovani agricoltori in Europa. “Per noi è importante che il Congresso raggiunga il maggior numero possibile di persone e che qui vengano presentate tecnologie d’avanguardia, come quelle di quest’anno”, afferma Dorfmann. In questo senso, anche chi non è riuscito a viaggiare a Bruxelles, ha potuto seguire i lavori attraverso la diretta streaming sui social e anche fare domande attraverso un’apposita applicazione. “Questo permette uno scambio a tutti i livelli: tra i partecipanti in sala, ma anche con chi segue da casa”, conclude Dorfmann.

  




Runner morto: Coldiretti, 100 orsi in Trentino, sos sicurezza

Con il forte incremento della popolazione che ha portato al monitoraggio della presenza di circa 100 orsi in Trentino occorre garantire la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli allevamenti. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla morte del giovane runner che si sospetta sia rimasto vittima dell’aggressione da parte di un animale selvatico, probabilmente un orso, avvenuta in un bosco in Val di Sole.

Negli ultimi anni – sottolinea la Coldiretti – si è registrato un incremento della presenza dell’orso con un aumento anche dell’areale occupato con singoli giovani maschi che sono stati segnalati fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia, secondo l’ultimo rapporto elaborato dal settore grandi carnivori del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento

Il caso del runner rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio – denuncia Coldiretti – è ormai al limite considerato che in Trentino in circolazione ci sono anche 26 branchi di lupi o ibridi (erano 17 nel 2020) con intrusioni nelle aziende e allevamenti.

Sul territorio trentino il proliferare dei grandi predatori rappresenta un grave rischio non solo per l’incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo. Negli ultimi anni si è reso così necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo.

Sono necessarie misure di contenimento – evidenzia Coldiretti – per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per tutelare la biodiversità con il recupero delle storiche razze italiane. Serve dunque responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che – conclude Coldiretti – con coraggio continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni che minacciano anche le città.




Anbi, in Trentino inaugurato nuovo impianto ecosostenibile per lavaggio e gestione fitosanitaria mezzi agricoli

“In una settimana caratterizzata da molteplici echi sul tema della sostenibilità, una proposta concreta arriva dal Trentino Alto Adige dove, in località Canè di Mezzocorona, il Consorzio Trentino di Bonifica ha inaugurato  un nuovo impianto per la miscelazione ed  il lavaggio dei mezzi agricoli, capace di depurare e  riutilizzare il 95% dell’acqua utilizzata, mentre una frazione minima del 5% viene stoccata in apposite vasche interrate, dalle quali sarà successivamente prelevata ed inviata in centri di smaltimento specializzati”: a renderlo noto èl’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

Per quanto riguarda le ricadute e le esternalità positive, garantite dal nuovo impianto,  va evidenziata  la messa in sicurezza dei processi di lavaggio dei mezzi agricoli e di preparazione degli interventi fitosanitari, con importanti benefici  sul rapporto fra agricoltura, cittadinanza ed ambiente.

“Il nuovo sistema di lavaggio ha un valore strategico per assicurare una gestione sostenibile delle attività di difesa in agricoltura.Per questo – annuncia il Presidente dell’ente consortile, Luigi  Stefani – è in previsione la realizzazione di altri centri di questo tipo lungo tutta l’asta del fiume Adige.”

Il servizio è a disposizione di tutti i contribuenti delConsorzio Trentino di Bonifica,  operanti in un raggio di 4 chilometri attorno alla nuova struttura, corrispondenti  a circa 1000 ettari di territorio: gli agricoltori potranno  accedere all’impianto, 24 ore al giorno, tramite un badge per il lavaggio dei mezzi utilizzati negli interventi fitosanitari, usufruendo del servizio di pulizia “a circuito chiuso”. La struttura consiste in due stazioni di lavaggio, coperte e dotate di lance ad alta pressione, spazzole collegate ad un braccio rotante per la pulizia dei mezzi, un locale tecnico. Ciascuna piazzola è inoltre dotata di un punto di carico acqua, orientabile e flessibile, per la preparazione e miscelazione dei prodotti fitosanitari con la possibilità, in caso di sversamenti, di convogliarli al depuratore in assoluta sicurezza.

“E’ questo un intervento tangibile a servizio del territorio nel solco di una moderna Bonifica,che ha nella salvaguardia ambientale, uno degli obbiettivi, che affiancano i tradizionali scopi di tutela e gestione delle acque irrigue, nonché di prevenzione del rischio idrogeologico” commentaMassimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.

La realizzazione del lavaggio per mezzi agricoli ha comportato una spesa complessiva di 555.900 euro coperti in parte (200.000 euro) da fondi del P.S.R. (Piano Sviluppo Rurale), gestiti attraverso il G.A.L. (Gruppo di Azione Locale), mentre il rimanente è stato interamente coperto dall’ente consorziale tramite fondi propri.

“La sostenibilità ambientale è un principio, che deve essere costantemente perseguito dai Consorzi di bonifica ed irrigazione nell’assoluta consapevolezza però che, per essere pratica realmente applicabile, deve essere coniugato con gli obbiettivi di sostenibilità economica e sociale” sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI.

L’Amministrazione Provinciale di Trento ha già esternato  interesse per altri impianti di questo tipo, che rappresentano un’anticipazione delle misure e delle linee di indirizzo europee  in tema di qualità dell’ambiente; a tal proposito è già stato confermato l’avvio di altri progetti sperimentali in accordo con le rappresentanze del mondo agricolo.

 




Mele, La Trentina si rafforza e diventa il quarto player di mercato. Pesano caro energia e materie prime

La cooperativa ortofrutticola La Trentina si rafforza con la fusione di 5 cooperative aderenti e diventa una tra le principali realtà nazionali nel mercato delle mele. Ce ne parla il presidente Rodolfo Brochetti, che affronta il tema del caro energia e materie prime.  

                  

Ascolta il GR Confcooperative di oggi dedicato alla fusione di 5 cooperative che rafforzano la posizione de La Trentina che diventa il quarto player nel mercato delle mele e dell’ortofrutta.

#CostruttoriBeneComune            https://www.spreaker.com/user/13053163/gr-17-febbraio-22




Visita oggi alla FEM del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini

 

Visita questa mattina del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, al campus della Fondazione Edmund Mach dove ha incontrato il presidente Mirco Maria Franco Cattani. Una visita approfondita che ha coinvolto sia le attività di ricerca e innovazione che di trasferimento tecnologico. Prandini, accompagnato dal presidente Gianluca Barbacovi e dal direttore Enzo Bottos della  Federazione regionale Coldiretti Trentino Alto Adige,  ha avuto modo di prendere visione degli ultimi sviluppi della ricerca in Fondazione attraverso un contatto diretto con ricercatori e tecnologi.

La visita ai laboratori, alle serre e agli impianti sperimentali è stata coordinata dal dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Mario Pezzotti. Dai laboratori dedicati alla ricerca sul genome editing alla tracciabilità dei prodotti agroalimentari e metabolomica, passando per le biomasse, l’analisi sensoriale, la piattaforma di sequenziamento, Big Data e bioinformatica. Spazio anche alle attività di lotta biologica contro le specie aliene cimice asiatica e Drosophila suzukii, la confusione vibrazionale, il vigneto smart, il meleto a guyot  e molto altro ancora.

“Siamo onorati del tempo che il presidente Prandini ci ha dedicato – ha evidenziato il presidente FEM,  Mirco Maria Franco Cattani-. Questa visita attesta la sensibilità e l’attenzione dedicata alla Fondazione Edmund Mach dal mondo agricolo, del quale la FEM è emanazione e col quale vuole intrattenere costantemente un rapporto di stretta e sinergica intesa e collaborazione”.

“Ringrazio la Fondazione Mach per la visita di oggi – ha spiegato il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore  Prandini – che mi ha permesso di avere ancora più consapevolezza del ruolo fondamentale di questo ente non solo per il territorio trentino ma anche per l’intero sistema agricolo e agroalimentare del Paese. La Fondazione Mach è un’eccellenza unica che va ulteriormente sostenuta con risorse di carattere non solo locale, soprattutto in riferimento ai progetti di interesse comunitario.

La ricerca deve tornare a essere protagonista del futuro del nostro paese, cosa che non è avvenuta negli ultimi trent’anni durante i quali è purtroppo rimasta secondaria allo sviluppo delle attività produttive. In questo contesto va valorizzata l’attività di ricerca sulla cisgenetica e le new breeding technolgies”.

Soddisfatto anche il presidente della Federazione regionale Coldiretti Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi che ha espresso il proprio apprezzamento per la visita ai laboratori della Fondazione . “E’ stato molto interessante – ha evidenziato-. Il futuro dell’agricoltura  ci impone scelte fondamentali  sotto il profilo produttivo e ambientale, pertanto si rivela  sempre più strategica la collaborazione con la FEM”.




Nuove date per Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza che torna a Riva del Garda dal 21 al 24 marzo 2022

Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, la manifestazione dedicata al settore dell’ospitalità e della ristorazione programmata dal 31 gennaio al 3 febbraio, viene posticipata a marzo 2022, dal 21 al 24.

Una decisione di Riva del Garda Fierecongressi, presa alla luce dell’evoluzione della pandemia che non avrebbe consentito di gestire in maniera adeguata le iniziative e le aree espositive di carattere esperienziale, tratto distintivo di Hospitality. Di qui la scelta di riprogrammare la manifestazione nel mese di marzo, per superare il periodo di picco pandemico e offrire la migliore data alternativa individuata dopo un confronto con le aziende e gli operatori del settore turistico-alberghiero.




Gli eurodeputati della commissione Agricoltura in visita da oggi in Trentino – Alto Adige/Südtirol

Inizia oggi 3 novembre la visita della delegazione della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, guidata dall’on. Norbert LINS (PPE, DE), in Trentino – Alto Adige/Südtirol.

 

Durante la loro prima missione dopo l’epidemia di COVID-19, gli eurodeputati della commissione Agricoltura visiteranno aziende produttrici di mele, istituti di gestione forestale, un centro di ricerca e aziende agricole per discutere con i produttori locali e i ricercatori su come i programmi di sviluppo rurale, la gestione sostenibile delle foreste alpine e l’adattamento ai cambiamenti climatici, di mercato e politici possano avere risvolti pratici sulla regione.

Prima della missione l’on. Norbert Lins, Presidente della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, ha dichiarato: “La visita in Trentino e in Alto Adige/Südtirol permetterà ai deputati di testimoniare in prima persona i molti aspetti diversi della produzione in una regione alpina e di verificare l’attenzione per i dettagli che viene utilizzata per ottenere il cibo prodotto, come si dice oggi, dall’azienda alla tavola, in un approccio ‘Farm to Fork’.

La missione darà anche ai parlamentari l’opportunità di valutare la gestione sostenibile delle foreste alpine, i vari tipi di programmi di sviluppo rurale e i progressi nell’importante settore biologico. Queste visite sul campo sono fondamentali per il lavoro della nostra commissione. Non vedo l’ora di scoprire dagli operatori sul territorio quali lezioni hanno imparato in materia di cambiamento climatico, di trasformazioni del mercato e, più in generale, come gli stravolgimenti politici attuali hanno influenzato il loro lavoro.”

 

L’onorevole Lins sarà affiancato da altri nove eurodeputati: Daniel Buda (PPE, RO), Dan-Ştefan Motreanu (PPE, RO), Michaela Šojdrová (PPE, CZ), Herbert Dorfmann (PPE, IT), Maria Noichl (S&D, DE), Juozas Olekas (S&D, LT), Paolo De Castro (S&D, IT), Mara Bizzotto (ID, IT), Mazaly Aguilar (ECR, ES).

 

Una conferenza stampa si svolgerà alle ore 10.45 di giovedì 4 novembre presso la sede VOG, Via Alfred Nobel, 1, 39055 Laives (BZ).

 




Gli eurodeputati della commissione Agricoltura in Trentino – Alto Adige/Südtirol (3-5 novembre 2021) 

 

Una delegazione della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, guidata dall’on. Norbert LINS (PPE, DE), visiterà il Trentino e l’Alto Adige/Südtirol dal 3 al 5 novembre 2021.

 

Durante la loro prima missione dopo l’epidemia di COVID-19, gli eurodeputati della commissione Agricoltura visiteranno aziende produttrici di mele, istituti di gestione forestale, un centro di ricerca e aziende agricole per discutere con i produttori locali e i ricercatori su come i programmi di sviluppo rurale, la gestione sostenibile delle foreste alpine e l’adattamento ai cambiamenti climatici, di mercato e politici possano avere risvolti pratici sulla regione.

Prima della missione l’on. Norbert Lins, Presidente della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale, ha dichiarato: “La visita in Trentino e in Alto Adige/Südtirol permetterà ai deputati di testimoniare in prima persona i molti aspetti diversi della produzione in una regione alpina e di verificare l’attenzione per i dettagli che viene utilizzata per ottenere il cibo prodotto, come si dice oggi, dall’azienda alla tavola, in un approccio ‘Farm to Fork’.

La missione darà anche ai parlamentari l’opportunità di valutare la gestione sostenibile delle foreste alpine, i vari tipi di programmi di sviluppo rurale e i progressi nell’importante settore biologico. Queste visite sul campo sono fondamentali per il lavoro della nostra commissione. Non vedo l’ora di scoprire dagli operatori sul territorio quali lezioni hanno imparato in materia di cambiamento climatico, di trasformazioni del mercato e, più in generale, come gli stravolgimenti politici attuali hanno influenzato il loro lavoro.”

 

L’onorevole Lins sarà affiancato da altri nove eurodeputati: Daniel Buda (PPE, RO), Dan-Ştefan Motreanu (PPE, RO), Michaela Šojdrová (PPE, CZ), Herbert Dorfmann (PPE, IT), Maria Noichl (S&D, DE), Juozas Olekas (S&D, LT), Paolo De Castro (S&D, IT), Mara Bizzotto (ID, IT), Mazaly Aguilar (ECR, ES).

 

Una conferenza stampa si svolgerà alle ore 10.45 di giovedì 4 novembre presso la sede VOG, Via Alfred Nobel, 1, 39055 Laives (BZ).




Fai Cisl del Trentino: Katia Negri eletta segretario generale

Katia Negri, 49 anni, è il nuovo segretario generale della Fai Cisl del Trentino, categoria degli agro-alimentaristi. Ad eleggerla è stato il Consiglio Generale della federazione trentina, riunitosi oggi a Mezzocorona (Trento), in presenza del segretario generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota, e di Giovanni Pallanch, segretario regionale della Cisl Trentino. Eletti componenti di segretaria Ivan Chisté e Florence Marie Rose Offer.

Katia Negri succede a Fulvio Bastiani, per 8 anni alla guida della Fai Cisl trentina, che ha maturato il limite consentito di mandati in segreteria.

“Grazie a Fulvio, per la crescita personale e sindacale che mi ha permesso di intraprendere, affiancandolo in segreteria con delega organizzativa – ha dichiarato la nuova segretaria generale – La mia sarà una segreteria aperta, in costante ascolto, insieme ai due segretari eletti, saremo a disposizione delle lavoratrici e lavoratori trentini, delegate e delegati, e ai dirigenti e collaboratori della nostra federazione. Dovremo affrontare tutte le sfide che seguiranno questo difficile anno pandemico, in particolare la difesa dei posti di lavoro a rischio quando si confermerà lo sblocco dei licenziamenti e il rilancio dell’economia trentina anche grazie alle risorse che arriveranno dal PNRR nazionale e dai contributi europei. Grazie al segretario generale Rota per essere al mio fianco oggi, la presenza della federazione nazionale è per me garanzia di sostegno e collaborazione, nello svolgere al meglio questo mio nuovo incarico.”

Molti i traguardi raggiunti in questi anni, come ha sottolineato il segretario generale uscente Fulvio Bastiani, dalla contrattazione che ha dato risultati molto importanti, al potenziamento dei servizi offerti ai lavoratori, in sinergia con CAF e INAS, dall’incremento del 60% delle domande di disoccupazione agricola, alla sottoscrizione di un protocollo contro il caporalato insieme alle istituzioni locali.

“Congratulazioni e buon lavoro a Katia e alla sua segreteria e un grazie sincero a Fulvio Bastiani per il prezioso contributo di questi anni e la dedizione dimostrata, e che oggi termina la sua esperienza in segreteria insieme a Franco Zancanella – ha detto il segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, in conclusione dell’evento –  Katia ha concluso pochi giorni fa il percorso biennale della Fai nazionale per futuri dirigenti sindacali. A lei e alla nuova segreteria del Trentino, un grande in bocca al lupo, Katia è la persona più adatta a raccogliere il testimone per consolidare la rappresentanza dei lavoratori in questo territorio e valorizzare il ricambio generazionale avviato in federazione in questi ultimi anni.  Dentro ad un quadro di cambiamento molto delicato e a tratti ancora incerto, la ripartenza non sarà omogenea, interesserà il mondo del lavoro in modi e tempi diversificati. E’ per questo che abbiamo bisogno di dirigenti illuminati e competenti, per essere sempre più vicini alle esigenze dei lavoratori che rappresentiamo. La digitalizzazione, la riforma della giustizia a tutela del lavoro di qualità, la difesa del suolo e dell’ambiente, il potenziamento dell’attività agricola, il sostegno delle filiere di trasformazione perché utilizzino sempre più prodotti nazionali. Questi alcuni degli ambiti sui quali investire i 249 miliardi del PNRR, e dove servirà un sindacato vigile e all’altezza delle sfide che si presenteranno.”




Omicidio di Agitu Gudeta. De Carlo: Portatrice di forte messaggio ambientale e integrazione. De Bertoldi: Suo esempio sia di ispirazione

“Non possiamo che esprimere tutto il nostro dolore per la morte di Agitu Gudeta: rappresentava un importante messaggio di integrazione ed è stata portatrice anche di un forte spirito agricolo ed ambientale”: così i senatori di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, coordinatore veneto e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura del partito, e il trentino Andrea De Bertoldi, segretario della Commissione Finanze e Tesoro, ricordano l’imprenditrice etiope trovata uccisa ieri pomeriggio a Maso Villalta a Frassilongo, in Valle dei Mocheni, in Trentino.

“Agitu è stata un grande esempio per molti, tanto che più volte la ho citata nei miei interventi pubblici”, sottolinea De Carlo. “Aveva lanciato un messaggio agricolo forte, puntando sui prodotti biologici, sul rispetto dell’ambiente, sulla vendita diretta della propria produzione. Era un forte esempio di integrazione e del rapporto tra Italia ed Etiopia”.

“Se ne è andata una di noi: una trentina, che parlava il nostro dialetto; una donna e un’imprenditrice, venuta in Italia per costruirsi un futuro”, la ricorda De Bertoldi. “Spero che il suo esempio di integrazione, il suo impegno nel mondo del lavoro, dell’agricoltura, l’attenzione all’ambiente, possano essere di ispirazione per tutti quei migranti che vogliono venire nel nostro paese”.

Proprio sul tema dell’integrazione, De Carlo e De Bertoldi pongono l’accento finale: “Per ironia della sorte, pare che Agidu sia stata vittima di uno dei tanti casi di integrazione non riuscita. Proprio per questo il lavoro e la vita di Agitu Gudeta vanno difesi, raccontati e presi a modello”.




Denis Postinghel è stato nominato Presidente della Federazione degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati del Trentino Alto – Adige

Gli Agrotecnici trentini hanno scelto e così l’Agr.
Denis Postinghel è stato nominato Presidente della Federazione degli
Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati del Trentino Alto – Adige.
La nomina dell’Agr. Postinghel è avvenuta a seguito delle dimissioni dal ruolo
formalmente presentate di Mario Tonon lo scorso settembre. Mario Tonon
proprio come l’attuale Presidente della Federazione ha ricoperto anche il ruolo
di Presidente del Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli
Agrotecnici Laureati di Trento e Bolzano.
L’Agr. Denis Postinghel, classe 1990, si è diplomato nel prestigioso Istituto
Agrario di San Michele all’Adige (TN) e poi si è abilitato alla professione di
Agrotecnico e di Agrotecnico laureato con profitto, iscrivendosi nel relativo
Albo. Esempio vivente della nuova generazione di dirigenti dell’Albo, ha
partecipato attivamente alla vita del Collegio territoriale: dal 2012 al 2020,
per due mandati, ha ricoperto il ruolo di Consigliere del Collegio degli
Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Trento e Bolzano; dal 2013 è
Consigliere e referente per il Collegio degli Agrotecnici presso il Gi.Pro,
tavolo “Giovani e Professionisti”, che raggruppa i giovani professionisti, di
età inferiore ai 39 anni, della Provincia Autonoma di Trento. Nel luglio 2020
viene eletto Presidente del Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici
Laureati di Trento e Bolzano.
Al nuovo Presidente regionale vanno gli auguri di buon lavoro del Consiglio
Nazionale dell’Albo.

Nel corrente anno l’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati,
nonostante le difficoltà derivanti dal COVID-19, ha aumentato ancora
(+15%) il numero dei propri candidati agli esami abilitanti, superando le
1.100 unità e perciò mantenendo la primazia nel settore. Nello scorso anno,
con un numero di candidati inferiore, l’Albo degli Agrotecnici aveva
raccolto da solo più del 50% delle preferenze dei giovani diplomati e
laureati che avevano scelto di svolgere una professione agraria (il restante
50% si è diviso nei restanti Albi degli Agronomi e Forestali e dei Periti
agrari).




LA MINISTRA BELLANOVA DOMANI IN TRENTINO

Domani, 10 settembre, la Ministra Teresa Bellanova sarà in Trentino per visite istituzionali ed incontri con imprese agricole e della filiera alimentare secondo il calendario di seguito indicato.

ORE 10.15
Visita alla Distilleria Marzadro, Via per Brancolino, 10, Nogaredo (TN).
Nel corso della visita la Ministra incontrerà anche i Vignaioli indipendenti Trentini e i Vignaioli soci della casa del vino.

ORE 12.00
Visita alle Cantine Ferrari, Via del Ponte 15, Trento.

ORE 13
Incontro con le associazioni del mondo agricolo, Locanda Margon, Via Margone, Trento.

ORE 14.00
Incontro istituzionale con le cooperative del mondo agricolo promosso dalla Federazione delle Cooperative Trentine presso la loro sede.




M49: COLDIRETTI, BENE CATTURA, COLPEVOLE 30% DANNI IN TRENTINO

La cattura fa tirare un sospiro di sollievo a chi vive la montagna e si sente indifeso di fronte ai pericoli di un esemplare del quale è stata scientificamente accertata l’aggressività, responsabile da solo del 30% dei danni provocati dagli orsi presenti in Trentino. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al “fermo” dell’orso M49 nella zona del Lagorai da parte degli uomini del Corpo forestale del Trentino. L’orso M49 – sottolinea la Coldiretti – è stato protagonista nel 2019 di 44 incursioni, tra stalle (26 casi), alveari (11 casi) e persino abitazioni (7 casi) e ha sbranato 13 mucche, 7 cavalli, 17 pecore e capre e 3 galline, oltre a ferire altri animali, secondo l’analisi dei dati della Provincia di Trento.

 

Una situazione che – continua la Coldiretti – ha provocato ansie e paura con la necessità di garantire la sicurezza dei turisti e amanti della montagna ma anche degli agricoltori e delle loro famiglie per evitare la fuga e l’abbandono dei pascoli e della tradizionale attività di alpeggio delle numerose malghe presenti, con danni economici ed ambientali incalcolabili.

 

Un caso che rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo dove la resistenza di chi lavora e vive sul territorio – denuncia Coldiretti – è ormai al limite per il proliferare dei grandi predatori con almeno 82 orsi e 13 branchi di lupi che rappresentano un grave rischio non solo per l’incolumità delle persone ma anche per le attività economiche alle prese con una difficile ripartenza dopo l’emergenza coronavirus.

 

Negli ultimi anni si è reso così necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. Agli animali uccisi si aggiungono – precisa la Coldiretti – peraltro i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti nei capi sopravvissuti.

 

Le misure di contenimento sono necessarie – continua Coldiretti – per non lasciar morire i pascoli, evitare lo spopolamento e difendere il lavoro anche dei tanti giovani che faticosamente sono tornati per tutelare la biodiversità con il recupero delle storiche razze italiane e garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni.