Vinitaly, Prandini: accordo Coldiretti-Airbnb per valorizzare offerta enoturismo. Italia prima per vitigni autoctoni. VIDEOINTERVISTA

“Noi dobbiamo regalare un sogno a quelli che sono i cittadini che provengono da altre parti del mondo, facendogli conoscere le nostre eccellenze e la bellezza dei nostri territori. Proprio per questo noi oggi seguiamo un accordo con Airbnb per valorizzare ulteriormente l’offerta turistica con le strutture già esistenti. Ma il nostro obiettivo è -attraverso una collaborazione stretta insieme a loro- di far conoscere la potenzialità di offerta per quanto riguarda l’accoglienza dei cittadini provenienti da altri Paesi all’interno delle nostre aziende agricole, all’interno delle aziende vitivinicole.”

Così ad Agricolae il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel corso di Vinitaly.

“Già oggi sono 6 milioni i cittadini provenienti da altri Paesi che vengono ospitati, 15 milioni i cittadini italiani. Riteniamo che siamo solo all’inizio di questo percorso e molto possiamo ancora fare se riusciremo a utilizzare al meglio anche le risorse del PNR legate al turismo. Noi riteniamo che questa può essere un’offerta aggiuntiva che si va ad aggiungere a ciò che già il nostro Paese offre nell’esaltazione di quella che è la nostra biodiversità.

Ci piace sottolineare che l’Italia è il primo Paese al mondo per vitigni autoctoni, ne abbiamo più del doppio rispetto ai francesi, cinque volte in più rispetto agli spagnoli e questo è un’esperienza unica che si può degustare e valorizzare solo all’interno del nostro Paese.”

Vinitaly, Coldiretti: boom enoturismo, 6 mln di notti in vigna. Firmato accordo con Airbnb per promozione turismo del vino




Oleoturismo, Palumbo (Sistema Toscana): settore in crescita. Turismo premia aumento offerte e competenze. VIDEOINTERVISTA

“Il settore dell’oleoturismo è in fortissima crescita negli ultimi anni ed ha sempre più persone competenti. La Toscana da sempre comunica l’idea di regione che unisce il patrimonio culturale con il benessere e il buon vivere. E la componente paesaggistica degli ulivi è fondamentale nell’attrarre turismo internazionale, quindi ritrovare se stessi, stare nelle campagne e vivere esperienze toscane come quella dell’olio.”

Così ad AGRICOLAE Francesco Palumbo, direttore Fondazione Sistema Toscana, in occasione della Selezione Oli Extravergine 2024, il “green carpet” dell’oro verde che ogni anno premia le eccellenze toscane.

“Troviamo sempre più turisti competenti e l’interesse sull’oleoturismo cresce costantemente. Abbiamo in offerta sul nostro portale oltre 430 esperienze di oleoturismo ma c’è anche un aumento del 150% di interesse per gli argomenti legati all’olio. Questo significa una maggiore offerta da parte dei nostri agricoltori con esperienze di assaggio, nelle visite degli oliveti o nei frantoi, ma significa anche maggiore attenzione dei turisti internazionali. Per questo rispondiamo implementando l’offerta sul portale Visit e dedicando un nuovo sito che è quello di Vetrina Toscana, ossia il progetto con cui la regione sviluppa tutti i contenuti delle produzioni di qualità dell’enogqstronomia toscana. Questo sarà un portale dedicato con strumenti specifici per gli operatori che intendono caricare qui sopra le loro offerte, per il mondo dei buyer e dei seller che possono attivare specifiche interlocuzioni, per i giornalisti con contenuti dedicati ma anche per i turisti che potranno ricercare qualsiasi informazione ed offerta dedicata al settore.”

L’olio del futuro? Sempre più tecnologico, sicuro e tracciato. Presentate le 45 eccellenze della produzione olearia toscana




Oleoturismo, arrivano il rapporto annuale e il sito ufficiale con oltre 300 experience

I protagonisti del turismo dell’olio Evo lanciano, in occasione dell’edizione 2024 del Concorso nazionale Ercole Olivario dedicato alla valorizzazione dell’extravergine d’oliva, un’operazione di sistema che sancisce la nascita di un vero e proprio think tank dell’oleoturismo italiano.

La collaborazione è il frutto del lavoro svolto dalle associazioni Città dell’Olio, Unaprol-Coldiretti con Roberta Garibaldi, professore universitario e autrice del Rapporto annuale sul turismo enogastronomico.

Il frutto di quest’intesa, attuata per la valorizzazione di un settore composto da circa un milione di imprese olivicole per un valore della produzione che sfiora i due miliardi di euro l’anno basata su una straordinaria biodiversità (oltre 250 milioni di piante, con oltre 550 varietà diverse, per 43 Dop riconosciute), è duplice. Per prima cosa, durante il concorso nazionale, è stato presentato il primo Rapporto sul turismo dell’olio, che comprende i dati sulla capacità attrattiva del comparto e le best practice individuate tra le aziende italiane che hanno già avviato un progetto di accoglienza turistica, che diventeranno la base per aderire alla seconda grande novità: il primo portale nazionale dedicato al turismo dell’olio.

Il portale dedicato esclusivamente al Turismo dell’Olio (www.turismodellolio.com) è già online e in prospettiva non sarà soltanto un sito-vetrina dedicato alle aziende coinvolte e al concorso nazionale Ercole Olivario, ma offrirà la possibilità di acquistare i pacchetti turistici delle aziende individuate dal think tank come casi di eccellenza turistica ed esperienziale. Sono oltre trecento, infatti, le esperienze selezionate e presenti all’interno di turismodellolio.com e il numero è destinato ad aumentare. Al tempo stesso, il think tank effettuerà il controllo sul rispetto, da parte delle aziende produttrici di olio Evo, dei criteri fondamentali della buona accoglienza in azienda – condizione necessaria per l’inserimento in piattaforma – favorendo inoltre la commercializzazione delle esperienze oleoturistiche a livello nazionale e internazionale.

I DATI DEL RAPPORTO SUL TURISMO DELL’OLIO

La visita a un frantoio è un’esperienza ancora poco praticata tra i turisti, con ampi margini di crescita legati anche al contenuto healthy dell’esperienza e all’inserimento dell’olio Evo come prodotto di bellezza e di cura della persona, dalla tavola alle spa e ai centri benessere. Secondo la prima edizione del Rapporto sul turismo dell’olio presentato in occasione del premio Ercole Olivario, il 15% dei turisti italiani ha già preso parte, negli ultimi tre anni, alla visita in un’azienda olearia, percentuale che sale al 19% nel caso del turista orientato alle esperienze enogastronomiche. In particolare, solo l’11% della fascia d’età 18-24 anni e solo il 10% della fascia 25-34 vi ha preso parte, mentre tra gli over 65 anni la percentuale sale al 23%. A fronte di questa “concretizzazione minoritaria”, i dati del Rapporto fanno emergere il forte appeal dell’olio extravergine e dei suoi luoghi di produzione, ma anche della cultura dell’olio, tra i turisti. E si tratta di un patrimonio da mettere a frutto nei prossimi anni.

“Questi dati colpiscono se confrontati coi dati di interesse che abbiamo mappato, che dimostrano una potenzialità di sviluppo davvero altissima, con l’offerta che può pensare di diversificarsi in base agli interessi degli italiani – spiega Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto – La leva principale che spinge il turista a prendere in considerazione una visita in frantoio o in azienda olivicola è la shopping/tasting experience: il 72% degli intervistati vorrebbe acquistare il prodotto a prezzi interessanti (74% tra i turisti enogastro) e il 70% amerebbe degustare l’olio e le differenti tipologie prodotte in azienda in abbinamento a prodotti e cibi del luogo (72% tra i turisti enogastro). Molto consistenti anche le risposte legate alle esperienze di turismo attivo: il 70% vorrebbe vedere come si produce l’olio, il 64% desidera partecipare alla raccolta delle olive e il 65% sogna una cena a lume di candela tra gli oliveti. Inoltre, il 57% amerebbe provare dei centri benessere che offrono trattamenti legati all’olio e il 70% vorrebbe provare, al ristorante, diverse tipologie di olio in abbinamento ai vari piatti degustati durante la cena. Da evidenziare, infine, il forte collegamento tra olio e patrimonio storico italiano: il 73% dei turisti enogastronomici vorrebbe visitare un frantoio storico, il 72% ambirebbe al soggiorno in una dimora storica con oliveto e orciaia al proprio interno e il 59% vorrebbe poter visitare un museo nazionale dedicato all’olio extravergine di oliva.”

“Il turismo dell’olio è una grande opportunità per dare “valore” al prodotto finito olio extravergine di oliva.  Dobbiamo raccontare l’olio e far percepire il plus di valore che l’olio extravergine di oliva ha, non solo in quanto alimento nutraceutico, ma anche e soprattutto per i valori che interpreta e rappresenta: paesaggio, ambiente, storia, cultura, biodiversità con le oltre 550 cultivar che rappresentano oltre il 40% della biodiversità a livello globale, un patrimonio di inestimabile valore che dobbiamo valorizzare e salvaguardare. Il turismo dell’olio è anche un’opportunità di rilancio di luoghi e comunità, quali le Città dell’Olio italiane – commenta Michele Sonnessa, Presidente Città dell’Olio – Per noi l’olivo è il simbolo della difesa di uno stile di vita e di una battaglia per la sopravvivenza dei nostri paesi. Le oltre 480 Città dell’Olio italiane sono per lo più piccoli comuni, sotto i 5.000 abitanti, per il 90% situate nelle aree interne, che vivono una situazione paradossale di abbandono olivicolo, ma anche di abbandono urbano, perché l’economia locale non ce la fa a sostenere la sopravvivenza delle persone in questi territori. Difendere l’olivo in questi territori vuol dire preservare la presenza umana.  Fenomeni di abbandono delle olivete (il 30% in Toscana, il 60% in Liguria sono gli unici dati certi che abbiamo, ma sono tuttavia significativi) si traducono in paesaggi che perdono la loro valenza. Per fare questo abbiamo costituito un Tavolo interdisciplinare di lavoro con esperti accademici e mondo della produzione per lavorare insieme per una Legge nazionale di contrasto all’abbandono olivicolo. Perché il turismo dell’olio non può prescindere dal paesaggio.”

“La presentazione del Rapporto 2023 conferma che l’Oleoturismo è un importante strumento di crescita per le imprese della filiera – commenta Nicola Di Noia, Direttore di Unaprol e Amministratore Unico della Fondazione Evooschool. I flussi di turisti sempre più attenti alla sostenibilità ambientale, alla tutela del paesaggio, ad una sana alimentazione, possono trovare proprio nelle imprese olivicole esperienze che richiamano questi valori, legate all’olio EVO di qualità. Per cogliere queste opportunità, prosegue Di Noia, occorre un cambio culturale. Bisogna formare nuovi professionisti del settore, in grado di lavorare sull’accoglienza dei clienti, sullo sviluppo di nuovi servizi e di utilizzare le nuove tecnologie. La formazione, conclude Di Noia, è una delle leve principali per chi vuole approcciare allo sviluppo dell’Oleoturismo”.




Turismo, Agriturist (Confagricoltura): cicloturismo in forte crescita

“Quello in bici, in grande espansione, rappresenta una fetta importante del turismo dell’esperienza, proposto da numerosi nostri agriturismi. Anche per questo motivo abbiamo deciso di partecipare per la prima volta alla rassegna bolognese, con l’obiettivo di diffondere le iniziative che caratterizzano l’offerta delle nostre aziende, anche in questo settore”. Lo afferma Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura) annunciando la presenza dell’associazione alla manifestazione Fiera del Cicloturismo”, in programma dal 5 al 7 aprile a Bologna.

 

L’Italia è una destinazione ambita tra i biker, con circa 33 milioni di presenze nel 2022 e un impatto economico diretto pari a 4,1 miliardi di euro (stime Isnart). Due terzi dei cicloturisti erano stranieri e hanno speso, in media, 3.750 euro per una settimana.

 

Tra le preferenze dei biker: escursioni, prodotti enogastronomici, degustazioni e sagre. Gli agriturismi sono il naturale punto di sosta per i percorsi in bicicletta. Agriturist in fiera presenta i pacchetti per una vacanza su due ruote, per un’esperienza da protagonisti di un soggiorno indimenticabile che unisce il buon cibo e al buon vino, il divertimento allo sport e alla natura. Moltissimi agriturismi offrono anche il noleggio di bici.

 

In Lazio tre strutture (Buonasera a Civita di Bagnoregio, Le Vigne di Bolsena e Il tesoro di Acquapendente) presentano pacchetti dedicati (1/5 maggio, 10/12 maggio, 10/12 giugno e 6/13settembre) per esplorare su due ruote natura e cultura della regione, con Andrea Pesetti, guida FCI, specializzata in cicloturismo.

 

Il Veneto, che ospita il 31% tra produttori di biciclette e componenti, va percorso su due ruote in una dimensione lenta e leggera. In fiera l’agriturismo Casa Pisani di Padova presenta le iniziative dedicate.

 

L’Emilia-Romagna è in prima linea per accogliere la più importante competizione cicloturistica del mondo, pronta a ospitare nelle proprie strutture bike-friendly chi voglia seguire i professionisti delle due ruote. L’iniziativa “Benvenuto Tour de France” è promossa da Agriturist regionale insieme al club d’eccellenza Agricycle.

 

“Il turismo dell’esperienza, come il cicloturismo, è un segmento destinato a crescere ancora. L’agriturismo – conclude Congionti – è un’attività diffusa su tutto il territorio nazionale e, nelle nostre strutture, i biker possono usufruire di servizi organizzati che vanno sempre più incontro alle esigenze di chi viaggia in bici”.




Pasquetta, Coldiretti/Ixe’, 350mila a pranzo in agriturismo

Sono circa trecentocinquantamila gli ospiti, tra italiani e stranieri, che trascorreranno il pranzo di Pasquetta in agriturismo, cogliendo l’opportunità di stare all’aria aperta senza rinunciare alla comodità e alla protezione garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna, soprattutto in caso di maltempo. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle previsioni Terranostra Campagna Amica per il Lunedì dell’Angelo.

Molte delle aziende agrituristiche presenti in Italia – sottolinea la Coldiretti – si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica.

In Italia sono 25849 le aziende agrituristiche (dati Istat al 2022), quasi il doppio del 2014 (+84%) mentre – sottolinea Coldiretti – il valore della produzione agrituristica sale a 1,5 miliardi di euro grazie a 15,5 milioni di presenze, di queste ben il 58% composto da agrituristi stranieri (elaborazione Coldiretti su dati Istat). Tra le regioni prescelte con maggior numero di presenza per le vacanze durante tutto l’anno, sul podio Toscana, Trentino Alto Adige, e Lombardia seguite da Veneto, Lazio e Umbria.




Pasqua, Agriturist (Confagricoltura): campagna meta preferita del turismo fuori porta

“Una Pasqua tricolore all’insegna del buon cibo, della campagna e del verde”. Sintetizza così, Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura), il quadro dell’andamento delle festività pasquali.

“Se registriamo il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere. Ad essere in qualche modo penalizzate – precisa Congionti – sono le strutture situate più all’interno. Anche se le prenotazioni sono partite con ritardo, il recupero sta andando veloce e, in molte zone, si va verso il tutto esaurito, in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione, capace di attirare cittadini alla ricerca dei piatti tipici della tradizione”.

 

La campagna, segnala l’osservatorio di Agriturist sul territorio, si conferma dunque la scelta naturale degli italiani per le feste. Gettonate le classiche mete vicino alle città frequentate per lo più da famiglie con bambini e coppie con meno di 55 anni. Numeroso il turismo di ritorno degli italiani che vivono all’estero. “Mentre per gli stranieri, soprattutto tedeschi, si registrano per le vacanze di Pentecoste molte prenotazioni. Invece – continua il presidente Agriturist – per il lungo ponte 25 aprile/1° maggio, aspettiamo dopo Pasqua. L’estate si presenta positiva già con richieste dall’estero principalmente dal nord Europa e dagli Usa”.

 

Da Nord a Sud gli operatori sono ottimisti, anche se permane l’abitudine tutta italiana del last minute. “Vincenti sono, oltre alla ristorazione, le molteplici attività collegate – sottolinea Congionti – come le lezioni di cucina, i percorsi enogastronomici e le escursioni, che servono a ricaricarsi e a diventare protagonisti della propria vacanza sperimentando esperienze all’aria aperta”.

 

“In grande crescita l’enoturismo, con oltre un milione e mezzo di appassionati, e il cicloturismo, alternativa sostenibile in forte aumento a dimostrazione – continua Congionti – di un settore capace di valorizzare le produzioni agricole locali e in grado di modularsi, evolversi e rafforzarsi, diventando protagonista dello sviluppo dei territori e della tenuta dell’occupazione”.

 

Tutto esaurito in Toscana e nelle aree turistiche di Piemonte, Puglia e Sicilia, soprattutto per la ristorazione. Si registra maggiore affluenza in Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania e Calabria. In alcune aree, soprattutto per Pasquetta, sta pesando l’incertezza meteo.

 

Dal 2004 le aziende agrituristiche sono cresciute quasi del 90%. E, solo lo scorso anno, hanno accolto più di quattro milioni di turisti, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro: “A dimostrazione che l’intuizione di Confagricoltura a inventare, in Italia, l’ospitalità nelle aziende agricole è stata vincente. Oggi è un fenomeno ben radicato e di successo, che non ha eguali in tutto il mondo, importantissimo segmento dell’offerta turistica italiana, capace di valorizzare l’agricoltura, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia, l’ambiente, i borghi, le zone di montagna e le aree di collina”.

 




Pasqua sold-out in Agriturismo: dal mare alla campagna le mete preferite per il ponte pasquale secondo l’Osservatorio AgrieTour

Si prevede circa mezzo milione di italiani in agriturismo per il ponte di Pasqua, a cui si sommeranno gli agrituristi del lunedì che già hanno prenotato il pranzo o il picnic in una struttura verde per arrivare a oltre un milione di presenze. Sono le previsioni fatte dall’Osservatorio AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo che per il 2024 tornerà dal 25 al 27 ottobre ad Arezzo Fiere, che monitora i flussi della vacanza in campagna anche in questo particolare periodo nel quale moltissime strutture approfittano per la riapertura annuale. Degli oltre 12 milioni di italiani che sicuramente si sposteranno, almeno 600 mila turisti hanno scelto una soluzione in campagna, come rileva l’Osservatorio AgrieTour, sia per il pranzo di Pasqua che per le attività legate alla Pasquetta. Tra le motivazioni più frequenti, la riscoperta delle tradizioni popolari del periodo legate proprio alla campagna, ma soprattutto le attività esperienziali offerte dagli agriturismi, oltre alla scelta enogastronomica che ancora una volta rappresenta uno tra i primi criteri di scelta. Si viaggia in famiglia e il target è ancora under 50.

Le attività da fare in agriturismo per Pasqua. Al primo posto dei servizi richiesti dagli agrituristi, secondo una indagine condotta da agriturismo.com, portale di riferimento del settore, in collaborazione con l’Osservatorio AgrieTour, i corsi di cucina, seguiti da escursioni, a piedi o in bicicletta, quindi attività agricole interattive, fattoria didattica e equitazione. Il tutto a basso impatto ambientale visto che il 73% delle strutture agrituristiche abbia adottato soluzioni tecnologiche di risparmio energetico, mentre stenta a decollare l’agritech dal momento che l’81% del campione non utilizza ancora soluzioni tecnologiche innovative nella produzione agricola. Il 53% delle aziende offre servizi di ristorazione, e il 55% si occupa della trasformazione dei prodotti, altro elemento fortemente ricercato dall’agriturista.

Gli otto elementi che cercano gli agrituristi. Sono 8 i fattori che fanno scegliere la vacanza in agriturismo. L’esigenza di scappare in un luogo tranquillo, sicuro, ma anche abitato, non deserto ed isolato; il buon cibo, la buona cucina e la convivialità, la scoperta dei luoghi e delle bellezze di un territorio. Ma anche il richiamo degli spazi aperti, la voglia di libertà dal chiuso degli spazi cittadini e la possibilità di trascorrere del tempo con gli agricoltori e le loro famiglie. A questo si somma la scoperta delle strutture da parte delle scuole grazie a laboratori e pacchetti che si rivolgono in particolare al ciclo della scuola primaria e secondaria, il luogo ideale per la vacanza delle famiglie con bambini, e l’interesse per l’ambiente e per la sostenibilità.

I numeri del settore. L’agriturismo continua a rappresentare uno dei comparti più dinamici e vivaci dell’agricoltura italiana e trasversalmente del turismo. Il numero di aziende agrituristiche in Italia, infatti, ha continuato a crescere durante tutto il periodo pandemico: +1,3% nel 2021 rispetto al 2020 e +3,3% rispetto al 2019, per arrivare nel 2023 a 25.390 aziende. Una crescita anche in termini di valore della produzione, tornata sopra il miliardo di euro: ovvero 1 miliardo e 162 milioni di euro +44,8% sul 2020. L’agriturismo, per valore, rappresenta dunque l’1,9% dell’intera branca agricoltura e il 22,6% delle attività secondarie.

AgrieTour, Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, è la fiera di riferimento del settore. La 22° edizione si svolgerà ad Arezzo Fiere e Congressi dal 25 al 27 ottobre 2024. Punto di forza dell’appuntamento la borsa dell’agriturismo, unica in Italia, con l’incontro tra l’offerta e la domanda rappresentata da centinaia di tour operator presenti da tutto il mondo.




Pasqua, Coldiretti, agriturismo, 1,5 milioni di presenze tra cibo e natura

Saranno una Pasqua e Pasquetta all’insegna dell’Agriturismo, con un milione e mezzo di presenze complessive (65% sono italiani), tra pernottamenti, pranzi e visite, che sceglieranno di passare i giorni di festa riscoprendo la bellezza delle campagne e la bontà del cibo contadino gustato tra i paesaggi mozzafiato offerti dalla nostra magnifica Italia. Tra questi, 300 mila sceglieranno i ristori con menù sostenibili a km zero, molti dei quali proposti dai cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica promossi da Terranostra.

Secondo le stime Terranostra di Coldiretti, gli italiani pernotteranno durante le vacanze pasquali una media di 2 notti, con oltre 150 mila stranieri, prevalentemente tedeschi, svizzeri, olandesi, francesi e statunitensi, che in media soggiorneranno almeno 4 giorni.

La conferma di questa scelta, oltre che dai numeri, arriva anche dalla tendenza delle ricerche di Google, dove tra quelle più frequenti in tema di agriturismo, c’è quella di “trova quella più vicino a me”, a significare di come gli italiani puntino sulla vacanza tricolore tra le eccellenze del nostro territorio.

Campagna Amica e la rete delle esperienze. “Il turismo nelle aziende agricole e nelle aree rurali sta vivendo un periodo di grande fermento e innovazione-  conferma la presidente di Terranostra Dominga Cotarella –  Con Campagna Amica stiamo costruendo una rete nazionale di esperienze nelle aziende agricole che non solo ha lo scopo di accrescere la presenza di turisti nelle aree rurali, ma anche contribuire a rendere più attrattiva l’offerta turistica del nostro paese grazie alla promozione di territori, bellezze naturalistiche, architettoniche, buon cibo, prodotti enogastronomici di eccellenza ed esperienze contadine autentiche che sono una grande ricchezza italiana”. ll successo degli agriturismi è spinto anche dalla riscoperta del valore storico, culturale e ambientale dei piccoli borghi che ospitano – sottolineano Coldiretti e Terranostra – appena il 16% della popolazione nazionale, ma rappresentano il 70% del numero totale dei comuni italiani e il 54% dell’intera superficie italiana. Gli agriturismi rappresentano una ottima base di partenze per visitare queste realtà dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali (indagine Coldiretti/Symbola).

Toscana, Trentino e Lombardia tra le mete più ambite. In Italia sono 25849 le aziende agrituristiche (dati Istat al 2022), quasi il doppio del 2014 (+84%) mentre – sottolinea Coldiretti – il valore della produzione agrituristica sale a 1,5 miliardi di euro grazie a 15,5 milioni di presenze, di queste ben il 58% composto da agrituristi stranieri (elaborazione Coldiretti su dati Istat). Tra le regioni prescelte con maggior numero di presenza per le vacanze durante tutto l’anno, sul podio Toscana, Trentino Alto Adige, e Lombardia seguite da Veneto, Lazio e Umbria

I cammini tra turismo lento e natura. E saranno anche tanti i turisti che per Pasqua sceglieranno la via dei cammini, visto che secondo le stime Coldiretti oltre 300 mila appassionati (compresi nel milione e mezzo complessivo) punteranno su passeggiate, pedalate o percorsi a cavallo visitando cantine, frantoi, fattorie e birrifici agricoli.

I cammini sono sicuramente la nuova frontiera del turismo lento, brevi vacanze alla scoperta dei territori italiani. Cammini, ciclovie, ippovie, sentieri, vie di pellegrinaggio formano una fittissima rete di percorsi alla scoperta degli angoli più segreti del Belpaese. In particolare cresce il numero di cammini, 49 riconosciuti dal ministero del turismo e di “credenziali”, ovvero di passaporti che attestano lo status di viaggiatore lento: questi sono oggi oltre 59 mila, mentre nel 2017 erano circa 23 mila. In 5 anni sono quasi triplicati. E si si stima che realmente siano molti di più. (su www.campagnamica.it è possibile trovare gli itinerari creati in collaborazione con Fitrec Ante, Fiab e Nordic Walking turismo a cavallo, in bici e a piedi).

Sosta in fattoria tra oleoturismo ed enoturismo. Campagna Amica e Terranostra con la rete di oltre 7mila fattorie diffuse sul territorio, 1000 mercati circa di cui 70 coperti nei capoluoghi di provincia, 2500 agriturismi, 900 fattorie sociali può divenire punto di riferimento al servizio dei viaggiatori, pellegrini e non, con servizio di ristorazione e accoglienza e diffusione della cultura contadina

Basti pensare che ad esempio lungo la famosa via Francigena insistono circa 61 Mercati e 105 Agriturismi. Queste strutture possono funzionare come luoghi di ristoro e accoglienza per la notte e fornire servizi di varia natura.

A Pasqua sarà possibile anche conoscere alcun dei circa 1500 prodotti della biodiversità agricola, i sigilli di Campagna Amica, con 400 agricoltori custodi aderenti al progetto che propongono alla vendita consentendo la preservazione e la diffusione delle tipicità agroalimentari a rischio estinzione. In particolare attraverso l’oleoturismo, l’enoturismo e il brassiturismo è possibile venire a contatto con una realtà produttiva che vede l’Italia tra i paesi più dinamici e impegnati.




Turismo Verde Cia Toscana: Franco Masotti nuovo presidente regionale

Franco Masotti è il nuovo presidente reginale di Turismo Verde Toscana, l’associazione regionale degli agriturismi della Cia Agricoltori Italiani della Toscana. Masotti, titolare dell’Agriturismo Podere le Pialle, Pontassieve (Firenze), è stato eletto dal direttivo di Turismo Verde Toscana che si è riunito alla sede regionale Cia, e succede a Luca Fontana (Arezzo).

Turismo Verde Toscana conta 1.900 dei 5.634 che operano in Toscana, per 87mila posti letto distribuiti su quasi 42mila camere e 2,2mila piazzole. Guidano Siena (1.265 strutture) e Grosseto (1.248) seguite da Firenze (838), Arezzo (704) e Pisa (545). Il 48% delle strutture agrituristiche toscane è condotto da una donna. Turismo Verde Toscana è l’associazione agrituristica della Cia per la valorizzazione forme idonee di turismo nel territorio rurale. Offre consulenza alle imprese agricole per gli adempimenti di leggi finalizzati all’avvio e alla gestione dell’agriturismo oltre che per utilizzare i finanziamenti. Inoltre, Turismo Verde assiste le imprese nell’attività promozionale per la qualificazione dell’attività e delle produzioni aziendali.




Agricoltura, Pd: su agriturismi centrodestra ha preso abbaglio

“Gli agriturismi italiani sono esclusi dai fondi Masaf per la promozione dell’enogastronomia per scelta dell’attuale governo. Infatti nel 2022, prima applicazione del decreto di assegnazione dei fondi, per scelta del governo Draghi fu apportata una correzione che consentì a molti agriturismi associati a presentare con successo le domande di agevolazione. Così non è stato nel 2023 ed ora nel 2024 per scelta del ministro Lollobrigida. Gli esponenti del centrodestra che contestano il PD di aver sollevato la questione, assegnando la responsabilità al precedente governo, hanno preso dunque un abbaglio. Anziché fare gli avvocati difensori perdendo l’ennesima causa, si impegnino invece a convincere il loro ministro a trovare le soluzioni necessarie. Il resto sono solo chiacchiere di nessun senso”.

Lo dichiarano i deputati PD della Commissione Agricoltura, Andrea Rossi, Antonella Forattini, Stefania Marino e il capogruppo Stefano Vaccari.




Enogastronomia, Agriturist (Confagricoltura): fuori gli agriturismi dai fondi per la promozione

“Sono stati tagliati fuori gli agriturismi dai 76 milioni, stanziati dal MASAF, per valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano. È grave che, per una questione di codici Ateco, proprio le nostre aziende, che promuovono tradizione e cibi di qualità attraverso la ristorazione e i percorsi enogastronomici, continuino a rimanere inspiegabilmente escluse”. Lo afferma Augusto Congionti, presidente di Agriturist, sottolineando che il click day è stato fissato per domani, 1° marzo.

 

L’Associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura ribadisce la necessità di un intervento a modifica di questa anomalia, pur prontamente segnalata dalla Confederazione: “È forte la nostra delusione per non aver corretto, finora, questa svista dimenticando le nostre realtà – continua Congionti – che servono, per propria scelta e in base alle leggi regionali, prodotti dell’azienda agricola e del proprio territorio”.

 

Agriturist ricorda che la legge (n.34 del 30 dicembre 2021) è nata per sostenere le eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano. Le aziende agrituristiche sono strettamente connesse all’enogastronomia, al proprio territorio e alle sue produzioni tipiche, tradizionali, biologiche e DOP, IGP, e sono riferimento dell’enogastronomia italiana e del turismo collegato, oltre che salvaguardia e tutela del territorio.

 

“Chiediamo nuovamente che venga risolta questa grave dimenticanza, inserendo il codice Ateco 56.10.12, per estendere anche alle aziende agrituristiche la possibilità di usufruire dei fondi per valorizzare il patrimonio agroalimentare nazionale”, conclude il presidente di Agriturist.

 




Agriturismi esclusi dai fondi ministeriali per l’agroalimentare. Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza: Anomalia ingiustificabile

Agriturismi esclusi dai finanziamenti ministeriali per il sostegno alle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare. L’apertura del bando è prevista domani (1°marzo). Per il mondo agricolo, un’amara sorpresa, infatti, se non ci saranno cambiamenti, le aziende del settore non potranno beneficiare dei 76 milioni di euro stanziati dal decreto del 24 gennaio scorso, in attuazione del decreto ministeriale 4 luglio 2022.

«La ristorazione deve essere incentivata ad utilizzare filiere corte del territorio, ma è insensato non ammettere al bando anche le imprese agricole – afferma Alessandro Bricchi, vicepresidente di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza e presidente della sezione interprovinciale AgriturismoUn’anomalia incomprensibile, considerando che questi contributi vengono dal Ministero dell’Agricoltura e devono rimanere al settore. Ci rivolgiamo all’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi perché intervenga sul ministro e solleciti una soluzione tempestiva: questo stanziamento rappresenta un’opportunità di sostegno importante per gli agriturismi dei hanno il grandissimo merito di presidiare il territorio d’origine di prodotti di alta qualità, accorciando la distanza tra produttore e consumatore, e di diffondere la cultura del Made In Italy in tutto il mondo, diventando un punto di riferimento per il turismo collegato».

Forte disappunto e preoccupazione sono stati espressi a tutti i livelli da Confagricoltura, Agriturist e dalla stessa Federazione regionale di prodotto lombarda che hanno chiesto un’estensione della previsione di accesso agli incentivi. Risulta infatti difficile giustificare l’esclusione di luoghi della ristorazione fortemente connessi con le produzioni Dop, Igp, Sqnpi, Sqnz e biologiche, a fronte del finanziamento di strutture di ristorazione poco collegate con gli obiettivi generali della misura.

«Un’anomalia inconcepibile – rimarca Gianluigi Vimercati, presidente della sezione regionale Agriturismo di Confagricoltura -. Possono beneficiare dei fondi i ristoranti e le gelaterie, che utilizzano il 20% di prodotti tipici, e non gli agriturismi lombardi che, in base alla norma regionale, lavorano per l’80% con prodotti agroalimentari locali. Ci auguriamo che si tratti di una svista e che ci sia la possibilità di sanarla nelle prossime ore:basterebbe una circolare interpretativa per reinserire il codice Ateco escluso, come del resto è già avvenuto con un bando nel 2021. Perdere questa occasione significherebbe togliere alle imprese la possibilità di sostituire macchinari in cucina con contributi per il 70% a fondo perduto e frenare la spinta all’innovazione di molte delle nostre attività».




Agriturist Veneto: Agriturismi esclusi dai fondi ministeriali per l’agroalimentare

Grande delusione di Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura, per l’esclusione degli agriturismi dai fondi ministeriali previsti per le eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano. Un’amara sorpresa che spunta dal decreto di attuazione (datato 24 gennaio) del decreto  del 4 luglio 2022 su criteri e modalità di utilizzazione del “Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano”. Il bando prevede uno stanziamento complessivo di 76 milioni di euro e ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano.

“Ancora una volta i soldi stanziati per l’agricoltura vanno solo nelle tasche di industriali e ristoratori – sottolinea Giulia Lovati Cottini, presidente di Agriturist Veneto – e non alle aziende agrituristiche impegnate ogni giorno nella somministrazione di alimenti autoprodotti e tipici. Il click day è previsto per il 1° marzo e, se non si corregge subito questa anomalia inserendo tra i soggetti beneficiari anche le attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, le realtà che custodiscono qualità e tradizione concorrendo a promuovere sapori e saperi locali soprattutto nelle aree rurali, oggi meta sempre più ambita dai turisti  stranieri, saranno inspiegabilmente tagliate fuori”.

Ma non è l’unica novità in negativo di questo inizio 2024. Anche la nuova legge regionale, sulla quale gli agriturismi veneti avevano riposto molte aspettative, non sta trovando applicazione nella pratica. “In questi giorni sto facendo il giro delle province, e mi rendo conto che la nuova legge regionale e ancora di più il Dgr hanno completamente illuso e disatteso le nostre aspettative – denuncia la presidente, titolare dell’agriturismo Villa Feriani a Montegalda, nel Vicentino -. Avevamo chiesto di diminuire le percentuali di valore per le attività di somministrazione, dato che il 50 per cento è tantissimo e viene applicato solo in Veneto, consentendoci di utilizzare prodotti di agricoltori veneti, ma non è cambiato nulla. Avevamo anche chiesto di portare a 60 i posti letto, in base all’esigenza e alla conformità dell’azienda, ma anche su questo fronte è cambiato poco. Da annotare che nel novero delle persone pernottanti posti letto sono stati inseriti anche i bambini non paganti, che nella precedente normativa non c’erano, così da ridurre di fatto il pur minimo risultato di avere portato i posti letto teoricamente disponibili a 45 per tipologia di ospitalità, fermo restando il limite massimo di 60 nel caso di compresenza di ospitalità al chiuso e agricampeggio”.

Non va meglio neppure per gli sviluppi del turismo rurale: “Le nostre aziende avrebbero dovuto diventare i collettori territoriali per le attività rurali, ma di fatto non possiamo uscire dai nostri campi – chiarisce Lovati Cottini -. Possiamo pedalare, camminare, fare qualche passeggiata a cavallo, ma in contesti molto limitati. Non possiamo organizzare attività di yoga, a meno che non siamo noi gli istruttori; non possiamo organizzare riunioni se non inerenti alla ruralità e a meno che non siamo noi i relatori. Non si sa bene quando avremo il tempo di fare gli agricoltori, nostra attività principale, se dobbiamo occuparci in prima persona di tutto il resto. Ci avevano promesso anche una grande promozione, ma sul sito della Regione Veneto la sezione agriturismo è appena citata. Le istituzioni ci stanno penalizzando”.

Rincara la dose Leonardo Granata, membro della giunta nazionale di Agriturist: “Da parte dei funzionari regionali si è cercato in ogni modo di depotenziare e controllare i pur modesti risultati ottenuti dopo oltre sette anni di lavoro con la revisione della legge agrituristica del Veneto. Ancora una volta ha prevalso una retriva visione oscurantista, che penalizza pesantemente l’intero settore. I funzionari imputano la responsabilità di molte scelte a decisioni politiche. Posto che si deve valutare quanto e in quale misura questo sia vero, è indubbio che vi sia un grave conflitto di competenze in capo a un assessore regionale che è al contempo assessore all’agricoltura e assessore al turismo, dove il comparto turistico ha un peso e voce nettamente preponderante rispetto ai 1.641 agriturismi attivi nella Regione, che con 17.800 posti letto non arrivano a rappresentare neppure il 2% del comparto turistico del Veneto”.




Fiera Hospitality. La 48a edizione apre con 861 espositori, in crescita di oltre 35%, e 50 top buyer da tutto il mondo

È stata inaugurata oggi a Riva del Garda, la 48ª edizione di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, la più completa fiera internazionale in Italia del settore Ho.Re.Ca., in programma al quartiere fieristico fino all’8 febbraio.

Roberto Pellegrini, Presidente di Riva del Garda Fierecongressi, ha commentato: “Oggi inauguriamo una manifestazione internazionale con numeri straordinari che superano di oltre il 35% quelli già significativi dello scorso anno. Un risultato che ci rende orgogliosi del lavoro fatto e che abbiamo conquistato negli anni grazie al nostro costante impegno e anche grazie al supporto di un territorio ricco e collaborativo come quello del Trentino. Grazie alla nostra intensa attività di scouting e alla collaborazione con l’Agenzia ICE, che ringraziamo per il sostegno e perché riconosce la valenza di Hospitality, oggi sono qui 50 top buyer provenienti da 20 Paesi tra Europa e resto del mondo. Per questa edizione abbiamo consolidato alcune storiche collaborazioni e avviato nuove partnership. Abbiamo voluto dedicare grande attenzione all’ospitalità accessibile e inclusiva e alle persone che lavorano nel settore”.

Durante i quattro giorni di Hospitality, i 9 padiglioni della fiera raccolgono le ultime tendenze del settore e una proposta completa del mondo Ho.Re.Ca. grazie alla presenza di 861 espositori – in significativa crescita rispetto allo scorso anno e con un 40% di nuove aziende – suddivisi nelle quattro aree tematiche “Contract & Wellness, Beverage, Food & Equipment e Renovation & Tech” e nelle tre aree speciali ”Solobirra, RPM-Riva Pianeta Mixology e Winescape”, dedicate alla birra artigianale, al bere miscelato e al turismo del vino. Inoltre, 140 eventi con 175 speaker animeranno la manifestazione tra formazione e iniziative esperienziali: un’occasione per gli operatori dell’industria dell’ospitalità e della ristorazione di trovare idee, ispirazioni e soluzioni sempre nuove per far crescere il proprio business e restare competitivi sul mercato.

“Quest’anno abbiamo ampliato ulteriormente l’offerta espositiva affinché la fiera sia ancora più completa, abbracciando tutti i segmenti del comparto Horeca e non solo. Dopo il positivo riscontro dello scorso anno e in linea con le tendenze dei viaggiatori, sia business che leisure, abbiamo confermato lo spazio dedicato al turismo all’aria aperta con l’intero padiglione Outdoor Boom. Trasversale a tutti i segmenti dell’ospitalità e della ristorazione è il tema di accessibilità ed inclusione che abbiamo scelto di affrontare con iniziative formative, con percorsi food pensati per le diverse necessità alimentari e soprattutto con DI OGNUNO, un’area sviluppata in collaborazione con Village for All – V4A e Lombardini22 dove ogni visitatore può vivere l’esperienza del check-in e del check-out con tre percorsi esperienziali e immersivi che illustrano le diverse esigenze di accessibilità per disabilità sensoriale visiva, fisica e motoria, sensoriale uditiva e cognitiva, e permettono di vedere il buio, muovere lo spazio, ascoltare il silenzio. Con questo progetto vogliamo contribuire a supportare le imprese, gli operatori, i professionisti in un percorso di cambiamento per incontrare i bisogni di ogni persona. L’obiettivo è di creare non solo spazi fisici ed esperienziali, ma anche spazi mentali, offrendo ispirazione e contenuti agli operatori professionali che visitano la fiera. Attenzione anche al design che diventa protagonista nella mostra “Hospitalità Materica” a cura di ADI – Associazione per il Disegno Industriale delegazione Veneto e Trentino-Alto Adige. Un viaggio nell’arte del linguaggio materico nell’ambito del design per l’ospitalità in cui i designer sono narratori di storie attraverso i materiali, selezionano e valorizzano ogni elemento per creare esperienze uniche”, ha commentatoGiovanna Voltolini, Exhibition Manager di Hospitality.

Hospitality 2024 è stata aperta ufficialmente dall’opening talk “The People Industry”, con testimonianze dei rappresentanti delle associazioni di settore e dell’industria dell’accoglienza che hanno permesso di focalizzare quali sono le sfide che attendono gli operatori. E per sottolineare quanto le persone siano importanti, i visitatori presenti al talk sono stati coinvolti in un sondaggio interattivo che li ha portati a rivivere un viaggio o una vacanza associati a un ricordo particolarmente emozionante e positivo.

L’elemento comune alla maggior parte delle risposte nel ricordo di un’esperienza di viaggio indimenticabile è legato ad un sorriso, ad una attenzione, alle PERSONE.

“Ecco perché da questa edizione abbiamo iniziato a parlare di industria delle persone – intesa come sistema, organizzato e professionale. Mettere al centro le persone che lavorano nel settore significa valorizzare l’Italian lifestyle che ha lo stesso valore del Made in Italy di un prodotto. Non dobbiamo dimenticarlo quando parliamo di formazione – e in fiera ce n’è tanta – di contratti di lavoro, di riconoscimento, di valorizzazione personale – ha evidenziato Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi. – Solo se mettiamo al centro le persone riusciremo ad attrarle e a crescere professionalmente nel sistema di accoglienza, sia esso un ristorante, un hotel o un bar, ed avremo persone capaci di trasmettere agli ospiti, ai viaggiatori la vera bellezza dei luoghi, quella data dalla autenticità e professionalità degli essere umani.”

L’importanza di “The People Industry” trova conferma nei dati economici del nostro Paese, in cui l’impatto diretto e indiretto prodotto dall’industria dell’ospitalità – dal food al beverage, dal wellness all’outdoor – ha raggiunto il 6,9% del Pil (dato Indice Tourism Satellite Account 2023), generando 4,5 milioni di posti di lavoro, di cui 3,4 milioni a tempo indeterminato.

Roberto Calugi, Direttore Generale di FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha sottolineato quanto sia necessario avere consapevolezza del ruolo che la ristorazione gioca nella filiera turistica ed agroalimentare. E’ indispensabile la formazione continua per un comparto che impiega 1.200.000 persone e 300.000 imprese e che nel 2023 ha generato un fatturato superiore ai 90 miliardi di euro. Calugi hapoi illustrato il progetto speciale “Aggiungi un posto a tavola che c’è un bambino in più”,  dedicato a favorire la presenza di famiglie con bambini al ristorante, a seguito del protocollo d’intesa recentemente siglato da FIPE e altre associazioni di categoria con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed altri ministeri. “In particolare come FIPE, proponiamo di adottare nei Pubblici Esercizi aderenti un menù dedicato ai bambini di età inferiore a 10 anni a un prezzo massimo di 10 euro”.

Accessibilità, inclusività e sostenibilità, tra le tematiche al centro di Hospitality, sono caratteristiche intrinseche del turismo all’aria aperta. Per Alberto Granzotto, Presidente di FAITA-FederCamping, che quest’anno ha rinnovato l’accordo di partnership con la fiera che durerà fino al 2026: “L’ospitalità outdoor continua a vivere un periodo molto positivo che nel 2023 ha visto un aumento di tutte le destinazioni, in particolare di quelle lacustri. Le previsioni per il 2024 esaltano un settore in crescita anche per gli investimenti nelle infrastrutture e nell’offerta di servizi e prodotti. Quest’anno abbiamo posto al centro dell’impegno comune con la fiera tutte le novità relative all’offerta open air con particolare interesse ed attenzione per l’accessibilità universale e la sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di contribuire a rendere Hospitality uno dei più completi ed autorevoli momenti del panorama fieristico nazionale dedicati al turismo outdoor”.

Alessandro Massimo Nucara, Direttore Generale Federalberghi e Presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo ha enfatizzato la difficoltà di attrarre nuove risorse, soprattutto giovani, coinvolgerle e mantenerle. Con il Progetto Scuola, Federalberghi in accordo con il MIUR, sta lavorando in questa direzione per raccontare agli studenti il bello di lavorare nel settore dell’accoglienza. Per Nucara occorre usare un linguaggio moderno, giovane e fresco, per dialogare con le nuove generazioni, differenziando le qualifiche professionali e renderle accattivanti.

Valeria Ghezzi, Vice Presidente di Federturismo Confindustria e Presidente di ANEF-Associazione Nazionale Esercenti Funiviari si è focalizzata sull’importanza di lavorare per una filiera interconnessa, per poter offrire all’ospite un’esperienza completa di scoperta del territorio. In questo, la tecnologia ha un ruolo fondamentale nel miglioramento dei servizi.

All’inaugurazione e al taglio del nastro hanno partecipato anche Silvia Betta, Vice Sindaco del Comune di Riva del Garda, e Roberto Failoni,Assessore Artigianato, Commercio, Turismo, Foreste, Caccia e Pesca della Provincia Autonoma di Trento.

Anche quest’anno gli operatori potranno organizzare la loro visita in fiera con l’app Hospitality Digital Space, una piattaforma virtuale per gestire gli appuntamenti, fare networking, visionare il catalogo prodotti ed espositori e consultare il palinsesto completo degli eventi.

TUTTO IL PROGRAMMA DI HOSPITALITY 2024




Fiera Hospitality, presentata oggi la 48a edizione della fiera leader nel settore Horeca

È stata presentata questa mattina a Trento, la 48ª edizione di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, la più completa fiera internazionale in Italia del settore Ho.Re.Ca., in programma dal 5 all’8 febbraio al quartiere fieristico di Riva del Garda.

Quest’anno la manifestazione vede la partecipazione di oltre 750 espositori, in crescita di circa il 20% rispetto al 2023. Molte le riconferme e un significativo 40% di nuove aziende che hanno scelto Riva del Garda per aprirsi al mercato globale e allargare i propri orizzonti. Al percorso espositivo si intrecciano oltre 140 eventi con 170 speaker tra iniziative formative ed esperienziali pensati per la People Industry del settore Ho.Re.Ca..

Nel suo intervento, Roberto Pellegrini,Presidente di Riva del Garda Fierecongressi, ha ricordato come la più completa fiera B2B in Italia dedicata al settore Ho.Re.Ca. si tenga in uno dei principali distretti turistici italiani, quello del Trentino e del Lago di Garda, ed ha sottolineato come la 48a edizione si preannuncia positiva sia per il numero e la qualità degli espositori che per l’importante presenza di buyer dall’estero.“Hospitality è un evento sempre più internazionale e la sua dimensione globale è confermata non solo dalla certificazione ottenuta per il secondo anno consecutivo ma anche dalla partecipazione di delegazioni da selezionati Paesi. Grazie alla nostra intensa attività di scouting e la collaborazione con Agenzia ICE (ITA – Italian Trade Agency), ci aspettiamo oltre 50 operatori da selezionati mercati per offrire agli espositori ulteriori occasioni per allargare gli orizzonti di business”.

In Fiera sono infatti attese delegazioni di operatori da Slovenia, Paesi dell’Est Europa, Scandinavia, Spagna, Portogallo, UK, Paesi di lingua tedesca, oltre a Kenya e centro e sud America.

Quest’anno abbiamo voluto portare l’esperienza di REBuild, la nostra manifestazione sull’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, in Hospitality. La sinergia strategica tra le due fiere permetterà di esplorare le più recenti tendenze e le migliori pratiche nel design e nella costruzione di strutture alberghiere. In questo modo offriamo il nostro contributo per elevare gli standard dell’industria alberghiera – continua Pellegrini. – A livello nazionale abbiamo inoltre rinnovato alcune alleanze strategiche con importanti realtà comeSlow Food, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Faita FederCamping e consolidato la collaborazione con il Consorzio Vignaioli del Trentino per implementare l’area speciale Winescape dedicata all’enoturismo. Grazie a questa partnership nasce lo Spazio Vignaiolo per guidare i visitatori in un viaggio nella tradizione vitivinicola italiana per scoprire nuovi produttori trentini e non solo e vivere esperienze sensoriali uniche con grandi prodotti di qualità”,

 

Lo “Spazio Vignaiolo” ospiterà infatti oltre 125 Vignaioli Indipendenti per incontrare il mondo dell’ospitalità e della ristorazione con banchi di assaggio, incontri, laboratori e degustazioni. Lo spazio vedrà la presenza fissa di 50 aziende trentine, oltre a 25 aziende altoatesine, 25 trevigiane, 25 lombarde che si alterneranno nei quattro giorni di manifestazione.

Alessandra Albarelli, Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi, si è focalizzata sul titolo dell’edizione The People Industry, fil-rouge di questa edizione della manifestazione. “Il settore dell’ospitalità è in realtà un’industria fatta di persone che con le loro qualità professionali ed umane rendono indimenticabili ed autentiche le esperienze di viaggio. Alloggiare in un hotel, cenare in un ristorante o fare colazione in un bar sono azioni rese uniche dalle persone che ti accolgono, con un sorriso o una attenzione. Dentro Hospitality questo concetto è sempre stato trasmesso nel programmare centinaia di appuntamenti dedicati agli operatori del comparto, oggi abbiamo deciso di metterlo al centro della comunicazione e delle azioni della fiera e di farne il nostro mantra per i prossimi anni.”

L’importanza di “The People Industry” trova conferma nei dati economici del nostro Paese, in cui l’impatto diretto e indiretto prodotto dall’industria dell’ospitalità – dal food al beverage, dal wellness all’outdoor – ha raggiunto il 6,9% del Pil (dato Indice Tourism Satellite Account 2023), generando 4,5 milioni di posti di lavoro, di cui 3,4 milioni a tempo indeterminato.

Si tratta di professionalità in costante evoluzione, sia per il cambiamento nelle esigenze e nelle priorità degli ospiti che per il sempre maggiore peso, come ormai in tutti i settori, dell’information technology. L’uso dell’AI comporta una trasformazione delle figure professionali necessarie per il settore ed è nostro compito portare all’interno dei seminari

anche quell’attività di formazione utile al reskilling e upskilling degli operatori”, ha aggiunto Albarelli.

A Hospitality, infatti, non mancheranno approfondimenti sull’Intelligenza Artificiale al servizio di turismo e ospitalità, anche grazie alla collaborazione con WMF – We Make Future Festival. La quarta giornata del programma di Hospitality Academy sarà infatti una full immersion dedicata alla AI nel settore turistico e della ricettività con talk ispirazionali o formativi, vere e proprie lezioni su come ottimizzare la digital strategy in ambito turistico e sessioni interattive con lo scopo di analizzare potenzialità, punti deboli e margini di ottimizzazione di alcuni progetti digital reali.

Tra le novità di Hospitality 2024, illustrate daGiovanna Voltolini, Exhibition Manager di Hospitality, grande attenzione è riservata adesign e progettualità degli spazi che oltre ad essere belli ed accoglienti devono soddisfare le esigenze di tutti.

In tema di accessibilità ed inclusione, quest’anno il padiglione D si arricchisce dell’area DI OGNUNO. In collaborazione con Village for All – V4A eLombardini22 si indagherà l’inclusività attraverso gli spazi della reception, in cui l’applicazione delle neuroscienze all’architettura permette di ricreare l’esperienza del check-in e check-out con trepercorsi esperienziali e immersivi che illustrano lediverse esigenze di accessibilità per disabilità sensoriale visiva, disabilità fisiche e motorie, disabilità sensoriale uditiva e disabilità cognitive, permettendo di vedere il buio, muovere lo spazio, ascoltare il silenzio. “Insieme ai due partner d’eccezione vogliamo dare il nostro contributo per creare benessere sociale e valore economico, permettendo ai nostri espositori e visitatori di allargare gli orizzonti di business”, ha commentato Giovanna Voltolini.

Il design diventa anche protagonista nella mostra nel padiglione C2 “Esperienze e Sensibilità con il Linguaggio Materico” a cura di ADI – Associazione per il Disegno Industriale delegazione Veneto e Trentino-Alto Adige. Un viaggio nell’arte del linguaggio materico nell’ambito del design per l’ospitalità in cui i designer sono narratori di storie attraverso i materiali, selezionano e valorizzano ogni elemento per creare esperienze uniche.

La manifestazione include tutti i segmenti dell’Ho.Re.Ca.: accanto al percorso espositivo completo, sviluppato nelle quattro aree tematiche – Contract & Wellness, Beverage, Food & Equipment e Renovation & Tech – e le tre aree speciali – Solobirra, RPM-Riva Pianeta Mixology e Winescape, dedicate alla birra artigianale, al bere miscelato e al turismo del vino -, Hospitality 2024 presenta un ancor più ricco palinsesto di eventi, show-cooking, degustazioni e concorsi. Oltre 170 speaker tra esperti e opinion leader si alterneranno sul mainstage, il Theatre del padiglione D, e sui palchi delle cinque areneBeer Arena, Outdoor Boom Arena, RPM Arena, Winescape Arena e la nuova Restaurant Arena -. Non mancheranno gli incontri formativi di Hospitality Academy, in collaborazione con Teamwork.

Alla presentazione sono intervenuti anche Enzo Bassetti, Consigliere Confcommercio Trentino; Davide Cardella, Direttore di ASAT- Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento; Roberto Failoni, Assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento; Fabio Poletti, Presidente di Faita Trentino; Silvio Rigatti, Presidente di Garda Dolomiti che hanno enfatizzato il ruolo della manifestazione per soddisfare, a livello di servizi e qualità dell’offerta, le nuove esigenze di una clientela in costante espansione.

Un ringraziamento a Cassa Centrale e Cassa Rurale Alto Garda e Ledro per il sostegno alla manifestazione.

L’inaugurazione, in programma lunedì 5 febbraioalle ore 11:00, rappresenta un importante momento istituzionale: la manifestazione aprirà con ildibattito “Hospitality – The People Industry” per una panoramica sul settore e sull’importanza delle persone che lavorano affinché ogni esperienza sia unica.

Anche quest’anno si potrà organizzare la propria visita in fiera con l’app Hospitality Digital Space, una piattaforma virtuale per gestire gli appuntamenti, fare networking, visionare il catalogo prodotti ed espositori e consultare il palinsesto completo degli eventi.

TUTTO IL PROGRAMMA DI HOSPITALITY 2024