Copagri Umbria: Roberto Mesca eletto ad unanimità presidente regionale della federazione

Il Consiglio Generale della Copagri Umbria, riunitosi nell’ambito dei lavori congressuali e alla presenza del vicepresidente nazionale della Copagri Giovanni Bernardini, ha eletto all’unanimità Roberto Mesca presidente della Federazione per il prossimo mandato.

“Il lento e progressivo deterioramento delle condizioni reddituali dei produttori agricoli, congiuntamente agli effetti delle crisi internazionali in atto, rischia di compromettere irrimediabilmente il tessuto produttivo e l’intera filiera agricola umbra; per invertire questo trend è fondamentale puntare sulle numerose eccellenze e sugli esempi virtuosi che caratterizzano il sistema agricolo regionale”, ha evidenziato Mesca.

“Le soluzioni, ovviamente, non sono semplici da individuare, ma riteniamo prioritario puntare con sempre maggiore determinazione su interventi che vadano a sostenere gli investimenti, favorendo il ricambio generazionale e andando a promuovere convintamente le nuove tecniche di coltivazione per favorire la sostenibilità e la qualità, con particolare attenzione all’equità nella distribuzione del reddito all’interno della filiera”, ha proseguito il neopresidente, assicurando la massima attenzione al confronto con il territorio.

“Voglio formulare i migliori auguri di buon lavoro alla nuova presidenza della Copagri Umbria, nella certezza che saprà lavorare per contribuire a rilanciare le sorti del comparto regionale, che si scontra con diverse problematiche ataviche, comuni al Primario del resto del Paese”, ha affermato Bernardini.

“Per rafforzare l’agricoltura possiamo contare su due importanti e attesi provvedimenti, che pur se ridimensionati rispetto alle iniziali aspettative, rappresentano senza ombra di dubbio dei punti dirimenti per lo sviluppo del settore; il primo di questi è la legge recante disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, fondamentale per promuovere concretamente il ricambio generazionale e l’insediamento dei giovani, mentre il secondo è il riconoscimento del ruolo dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del territorio, che rappresenta il coronamento di un lungo percorso, avviato dalla Copagri nel 2015 per accendere un faro sul valore inestimabile di questa figura”, ha concluso.




Agriumbria, Cia Umbria: Per gli agricoltori e alle comunità rurali prospettive migliori e un futuro più equo

Partendo dal dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura lanciato dalla Comunità europea, una riflessione su come favorire agli agricoltori e alle comunità rurali in cui vivono una prospettiva migliore e un tenore di vita equo. Per spezzare la catena malata del cibo, ovvero i redditi bassi per i produttori e i prezzi del consumo alle stelle. E’ il tema portato da Cia Umbria alla seconda giornata di Agriumbria a Umbria Fiere.

«Le proteste che abbiamo visto diffondersi in tutta Europa – ha detto il presidente di Cia Umbria Matteo Bartolini – hanno fatto sì che la commissione europea lanciasse una nuova proposta per cercare di semplificare l’attuale politica europea comunitaria.

Il 96 per cento delle aziende agricole europee sono a carattere familiare. Persone che devono essere aiutare in funzione di un ricambio generazionale sempre più necessario».

Dal palco il presidente Bartoli ha chiesto all’assessore Morroni tre impegni per l’agricoltura regionale: la ricognizione dei terreni demaniali non utilizzati così da essere dati gratuitamente ai giovani agricoltori. La seconda richiesta è il finanziamento del fondo per le cooperative di comunità, utili tra l’altro anche per la costituzione di comunità del cibo. Infine, Bartolini ha chiesto all’assessore regionale, l’avvio della procedura europea per il riconoscimento della torta al testo dop Utile a togliere il grano umbro dalle dinamiche di prezzo globali.

 Il dibattito ha visto la partecipazione del vice capo unità Prospettive politiche Dg Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea, Ricard Ramon i Sumoy, il capo dipartimento politiche europee e internazionali dello sviluppo rurale del ministero dell’Agricoltura, Giuseppe Blasi, l’assessore delle politiche agricole della Regione Umbria, Roberto Morroni e l’autorità di gestione Psr Regione Umbria, Franco Garofalo. Le conclusioni, invece, sono state fatte dal presidente nazionale di Cia Cristiano Fini.

L’agricoltura sociale è, invece, al centro del dibattito di domenica 7 aprile, dalle ore 9.30 in sala Europa, al convegno “Verso gli Stati generali dell’agricoltura sociale in Umbria” in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia.

Previsti gli interventi del presidente Bartolini, di Gaetano Martino, direttore del dipartimento dei Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università degli studi di Perugia, Annamaria Torquati del Dsa3, che porterà l’esempio della regione Emilia Romagna in materia di agricoltura sociale.

Seguirà una tavola rotonda, moderata dal professor di Scienze Politiche Andrea Tittarelli, con il funzionario regionale Giorgio Leti Acciaro, Marco Romanelli de La Rondine a Maccarello e Giulio Massini dell’azienda agricola Microcosmo, la dottoressa Laura Ferranti della USL Umbria 2, la presidente della Commissione permanente Welfare di Anci Umbria Edi Cicchi, Andrea Bernardoni in rappresentanza di Legacoopsociali Umbria e Lorenzo Mariani di Confcooperative Umbria.




Agriumbria, inaugurata 55a edizione. Lollobrigida: agricoltori e allevatori i primi ambientalisti. Noi contrari a omologazione

Le istituzioni nazionali e quelle regionali, le associazioni di categoria (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), i costruttori e i rivenditori di macchine agricole (Federunacoma e Federacma) il sistema allevatoriale italiano, le tante imprese, enti di commercio, di ricerca e universitari. Al taglio del nastro (venerdì 5 aprile) erano presenti davvero tutti gli attori delle diverse filiere agroalimentari e zootecniche del Paese. Presenze e personalità che danno il senso dell’importanza raggiunta dalla kermesse che, alla sua 55a edizione, sarà di scena al centro fiere dell’Umbria fino a domenica 7 aprile. Al taglio del nastro sono intervenuti Francesco LollobrigidaPaola Lungarotti, sindaco di Bastia Umbra; Stefano Ansideri, presidente Umbriafiere Spa.

uno dei settori più importanti per le nostre vite. Siamo favorevoli, invece, a un modello che favorisca la distribuzione di ricchezza e conoscenze.

Il Premio Antonio Ricci

Durante il convegno di apertura è stato assegnato il Premio Antonio Ricci. Alla sua quinta edizione il premio dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore, Antonio Ricci, scomparso nel 2016. Il premio diviso in due sezioni: una giornalistica, al professionista del settore che si è distinto per raccontare l’agricoltura italiana e una dedicata a uno studente di tutte le facoltà di Agraria di Italia che con un lavoro di tesi abbia affrontati i temi della sostenibilità ambientale ed economica e la multifunzionalità in agricoltura. Il premio 2024 è stato assegnato a Giorgio Pannelli, con oltre 35 anni di esperienza lavorativa nel settore della ricerca olivicola ed olearia per ogni segmento della filiera, sia agronomica che tecnologica, è nel mondo uno dei riferimenti per l’olivicoltura di qualità. Il Premio laurea in agraria è andato a Giorgia Carone, laureata alla Facoltà di Agraria di Perugia con una tesi dal titolo “Valutazione dell’efficienza alimentare di bovine da latte razza Reggiana in diverse condizioni climatiche”. Ha presieduto alla commissione del premio Il prof. Francesco Tei (Università di Perugia).

Agricoltura bene comune

A cura di Cia Umbria: “Agricoltura bene comune, verso un futuro più equo per agricoltori e comunità rurali” (9.30 nella Sala Maschiella): una riflessione che parte dal dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura europea lanciato dalla Commissione europea. Il dibattito, che vedrà anche un focus anche sulle novità dal fronte europeo e le proposte di modifica della Pac da parte della commissione europea,vedrà l’introduzione ai lavori di Matteo Bartolini, presidente di Cia Umbria e vice presidente nazionale, il vice capo unità Prospettive politiche Dg Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea, Ricard Ramon i Sumoy, il capo dipartimento politiche europee e internazionali dello sviluppo rurale del ministero dell’Agricoltura, Giuseppe Blasi, l’assessore delle politiche agricole della Regione Umbria, Roberto Morroni e l’autorità di gestione Regione Umbria, Franco Garofalo. Le conclusioni saranno quelle del presidente nazionale di Cia Cristiano Fini.

I bovini di razza Limousine e Charolaise provenienti da tutta Italia saranno i protagonisti dell’11ª Mostra Nazionale del Libro Genealogico della razza Charolaise Italiana e della 19ª Mostra Nazionale del Libro Genealogico della razza Limousine Italiana. Non finiscono qui gli eventi organizzati in questa edizione di Agriumbria, perché c’è una grande novità in casa Anacli: la gara di conduzione. Anacli quest’anno vanta di numeri da record mai raggiunti prima: 213 animali a catalogo, di cui 72 di razza Charolaise e 141 di razza Limousine; 50 allevamenti partecipanti di cui 16 con capi Charolaise e 34 con capi Limousine; 8 sono le regioni italiane di provenienza: Sicilia, Sardegna, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Piemonte e Umbria.

Riguardo gli animali a catalogo, si tratta del numero più alto raggiunto da quando la Mostra Nazionale si tiene in occasione di Agriumbria. 

L’Associazione Nazionale della Pastorizia (Asso.Na.Pa.). Gli ovini di Razza Sarda iscritti al Libro Genealogico saranno i protagonisti del 3° Concorso Nazionale Arieti di Razza Sarda e del 2° Concorso Nazionale Pecore di Razza Sarda. Gli allevamenti partecipanti saranno 13, provenienti dalle Regioni Basilicata, Lazio, Sardegna, e Toscana. Gli animali a catalogo saranno 260 di cui 130 arieti e 130 pecore. Come sempre, non solo concorsi nello spazio di Asso.Na.Pa., ma ci sarà anche la tradizionale vetrina delle razze ovine e caprine, quale rappresentanza dell’immenso patrimonio di biodiversità animale che popola il territorio italiano. Le razze a limitata diffusione saranno presentate da allevamenti provenienti principalmente dall’Umbria, ma anche dalle Regioni Campania, Sicilia e Toscana. Le razze ovine presenti in vetrina saranno la Sarda, la Comisana, la Massese, la Appenninica, la Sopravissana, la Bergamasca, Biellese, la Suffolk, la Lacaune, la Charollaise; mentre, le razze caprine saranno la Camosciata delle Alpi, la Saanen, la Valdostana, la Girgentana e la Facciuta della Valnerina.

Nell’edizione 2024 non mancano, come da tradizione, gli stand e gli spazi dedicati alla vita all’aria aperta, agli hobby e alle passioni legate al mondo della terra. Presenti molti stand dedicati al cibo, con le eccellenze italiane dell’agroalimentare. Diversi i momenti in programma per i cittadini consumatori, in particolare sui temi della sana e corretta alimentazione, la qualità dei prodotti made in Italy e sulle filiere e la tracciabilità, sulle carni di qualità e sulla sostenibilità degli allevamenti. Tanti anche i momenti tecnici per gli addetti ai lavori, i convegni e le anteprime di progetti e macchine.

PROGRAMMA DI SABATO 6 APRILE

Alle 9, centro congressi – sala Europa, agricoltura di precisione – strategie per sviluppo economico e sostenibilità, a cura di Contoterzisti Umbria. Alle 10.30, Centro Congressi – Sala A, viticoltura resiliente – tra cambiamenti climatici e sostenibilità, a cura di CESAR. Alle 11, stand AIA/FEDANA – Piazzola Zootecnia, la gestione della vitellaia: genetica, strutture e management quali chiavi del successo, promosso da AAUM, AIA, FEDANA, Calf Tel-USA. Alle 11, sala Europa, la stalla del futuro nel presente, a cura di ANGA Umbria.

Alle 11, palazzina 1 – sala riunioni ci vuole fegato per affrontare il futuro, e il cuore lo sa. Nuovi prodotti vecchie tradizioni, Federcarni Umbria. Alle 14.30, centro congressi – sala Europa, l’impegno della veterinaria umbra per il benessere sanitario, economico, sociale e ambientale, promosso da Regione Umbria Servizio Prevenzione, Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare – Direzione Regionale Salute e Welfare. Alle 15, sala Maschiella, il ruolo dell’allevamento bovino da carne nella zootecnia del futuro, a cura di AIA Associazione Italiana Allevatori. Alle 15centro congressi – sala A, la filiera tabacco tra nuove sfide e prospettive, a cura di OPIT. Alle 15:00 palazzina 1 – sala riunioni, zootecnia estensiva in umbria: quale futuro? Ordine Agronomi PG, FIDSPA.

Agriumbria. Lollobrigida: importante essere a queste fiere che mettono al centro lo sviluppo del mondo agricolo




Agriumbria. Lollobrigida: importante essere a queste fiere che mettono al centro lo sviluppo del mondo agricolo

“Sono venuto in questa fiera anche lo scorso anno e continuerò ad esserci sempre volentieri ad eventi di questa natura che rimettono al centro lo sviluppo del mondo agricolo con le sue tecnologie e la qualità che sa dimostrare. Questo è in linea con quelle che sono le politiche del Governo Meloni, sia a livello nazionale che internazionale. Siamo riusciti in Italia a dare grande attenzione al mondo agricolo con fatti e risorse, che abbiamo raddoppiato. Siamo andati in Europa, poi, a ricordare che l’Unione Europea nasce sui Trattati di Roma che avevano l’agricoltura al centro come garante della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile del territorio, che non doveva essere abbandonato dagli agricoltori a cui andava garantito il reddito”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo a margine di Agriumbria, Mostra dell’Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione a Bastia Umbra.




Uncai, ad Agriumbria agricoltura di precisione: Strategie per lo Sviluppo Economico e la Sostenibilità

I contoterzisti sono il trait d’union tra tecnologia e agricoltura, sottolinea il presidente dei Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti: “Il contoterzismo sta vivendo una crescita esponenziale in Umbria. La nostra associazione è al centro di questa rivoluzione, promuovendo l’innovazione e la collaborazione tra agricoltori e tecnologi”. Aproniano Tassinari, presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti UNCAI, aggiunge: “I contoterzisti sono i veri professionisti dell’innovazione in agricoltura. La loro expertise è fondamentale per affrontare le sfide del futuro”.

Il convegno rappresenta un’opportunità unica per approfondire le tematiche legate all’agricoltura di precisione e per creare sinergie tra i vari attori del settore. La partecipazione di esperti, istituzioni e professionisti contribuirà a delineare una visione concreta per un’agricoltura moderna, sostenibile e all’avanguardia.




Il settore primario (e tutte le sue filiere) in mostra alla 55a edizione di Agriumbria

dal 5 al 7 aprile, presso l’Umbriafiere di Bastia.

Benessere animale, alimentazione, digital farming, tutela della biodiversità e delle risorse idriche, produzioni di qualità, multifunzionalità delle imprese agricole e agricoltura sociale. E poi, le tante gare di valutazione morfologica e i ring con le razze da carne e da latte.

I principali temi della filiera zootecnica, come da tradizione, saranno al centro della manifestazione.

L’edizione numero 55 di Agriumbria , Mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione in programma a Bastia Umbra (Perugia) da venerdì 5 a domenica 7 aprile 2024 quest’anno si annuncia sempre più “orientata al futuro”, come recita lo sloganscelto dagli organizzatori di Umbriafiere. Novità importante, l’ampliamento degli spazi espositivi, ad indicare la volontà di venire incontro alle aumentate esigenze degli espositori, ma anche a significare una crescita costante di interesse verso una manifestazione che si è andata affermando negli anni come la più importante nel settore zootecnico.

La zootecnia del Centro Italia, che rappresenta un modello di allevamento ecocompatibile, sostenibile e ben integrato con il territorio e l’ambiente, ricca di tradizioni, ma anche capace di migliorarsi e propendere all’innovazione, continua a proporsi come un esempio unico che promuove una ricchezza assoluta di questa parte del Paese e che esprime distintività e costituisce un efficace antidoto alla “desertificazione” del territorio e dell’economia che attorno ad esso ruota, ad iniziare dal turismo e dall’enogastronomia”.

Presenti in fiera con temi e stand Cia, Coldiretti e Confagricoltura.

Coldiretti regionale ad Agriumbria (Padiglione 7 – stand 34 e 35) propone la “Casa degli agricoltori”, un grande spazio dedicato a workshop, approfondimenti e dimostrazioni, con tutte le informazioni per il settore agricolo, sui servizi alle imprese, sull’innovazione digitale per la transizione ecologica ed energetica con “Demetra e il Portale del Socio”. Ma anche con l’Oleoteca e l’Evoo School, con Unaprol e Aprol Umbria, con la masterclass sull’olio extravergine di oliva e con un’area per l’ospitalità rurale, il turismo e le eccellenze umbre con Campagna Amica e Terranostra.

Inoltre per tutti i tre giorni, di fronte al Padiglione 7, “Il Villaggio di Campagna Amica”, con la spesa di qualità al mercato di vendita diretta di Campagna Amica con le aziende agricole. Nei “caratteristici gazebo gialli” della Coldiretti, il meglio del Made in Umbria agroalimentare.

dal 6 al 10 novembre.

Federcarni dal palcoscenico di Agriumbria lancia sul mercato due nuovi prodotti

venerdì 5 esabato 6 aprile, dalle 11 alle 12. Come spiegano da Federcarni: “Sono i risultati della ricerca applicata secondo la logica più che condivisa della lotta allo spreco alimentare. I prodotti che verranno presentati in fiera sono il Paté di fegato grasso e un originale «Burro».

(dal 5 al 7 aprile 2024) ospiterà oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. Come di consueto grande spazio sarà dedicato alla parte zootecnica con la fiera che si conferma Polo italiano delle carni. I nuovi spazi a disposizione dei questa nuova edizione consentiranno ad Agriumbria di ampliare settori merceologici già presenti. Al comparto della forestazione sarà destinata un’area demo e dimostrativa, una vera novità che si rivolge alle aziende agricole delle zone montuose e appenniniche. Programma completo su www.agriumbria.eu




Anabic ad AgriUmbria (Bastia Umbra, 5-7 aprile 2024)

La macchina organizzativa di ANABIC (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) gira a pieno regime in vista della prossima edizione di AgriUmbria che come sempre si svolgerà a Bastia Umbra (PG), quest’anno dal 5 al 7 aprile.

Saranno infatti rispettivamente un centinaio e una sessantina gli esemplari di razza Chianina e Romagnola che parteciperanno alle relative Mostre nazionali giunte alla 37ma e alla 31ma edizione.Oltre a questi eventi clou non mancherà la vetrina dedicata all’esposizione di alcuni tra i migliori soggetti di razza Maremmana, Marchigiana e Podolica che potranno essere ammirate per l’intera durata della rassegna.

AgriUmbria rappresenta un appuntamento a cui gli allevatori di bovini delle razze autoctone italiane, a iniziare dalla Chianina, non possono mancare – dichiara Stefano Pignani, direttore di ANABIC – Questa manifestazione, infatti, si impone come opportunità insostituibile per qualità ed elevato numero di allevatori che la visitano a cui si unisce l’occasione, non meno importante, di poter far conoscere a tutti i visitatori la bellezza e la maestosità di queste razze, prima fra tutte la Chianina, autentiche testimoni della vera italianità dell’allevamento bovino da carne”.

Quest’anno ANABIC ha organizzato inoltre un appuntamento particolarmente interessante: si tratta dell’ANABIC Info Show, un incontro previsto per domenica 7 aprile, presso il Ring A a partire dalle ore 11.30, interamente dedicato alla presentazione di sistemi informatici, elaborati da ANABIC, che gli allevatori possono utilizzare per gestire la genetica delle loro mandrie, quindi la scelta dei tori e gli accoppiamenti.

“La valorizzazione delle razze che ANABIC rappresenta – sottolinea Pignani – deve saper coniugare tradizione e legame al territorio con l’innovazione tecnologica, due aspetti divenuti ormai inscindibili perché insieme traducono al meglio quel concetto di sostenibilità di cui sempre più spesso si parla e che non è solo ambientale, è anche sociale ed economica. ANABIC è fortemente impegnata su questo fronte e l’importante evoluzione del suo Centro genetico ne è la testimonianza più evidente”.

Per quanto riguarda le fasi che porteranno alla proclamazione dei vincitori assoluti delle razze Chianina e Romagnola, nei pomeriggi di venerdì 5 e sabato 6 aprile si terranno le valutazioni dei bovini di Chianina, mentre nella mattinata del 6 aprile si svolgeranno quelle dei capi di Romagnola.

Dalle 14.30 alle 18.30 di domenica 7 aprile  è invece prevista la sfilata finale dei primi classificati con la proclamazione dei Campioni assoluti di Mostra.Nel corso della rassegna fieristica verranno inoltre assegnati i trofei “Lucio Migni”, il ”Best in Show” ed il premio ”Augusto Chiacchierini”,  a cui si aggiungono i concorsi collaterali e le gare di conduzione.




Agriumbria, ecco i numeri della 55a edizione dal 5 al 7 aprile. Il mondo agricolo italiano si ritrova a Bastia Umbra (Pg)

In attesa della conferenza stampa di Agriumbria, che si terrà giovedì 28 marzo, alle 11.30, presso l’Auditorium S. Angelo di Bastia Umbra, Umbriafiere anticipa i numeri e alcune delle novità dell’edizione numero 55, che si terrà dal 5 al 7 aprile.

Agriumbria vedrà un parco espositori di oltre 450 stand in rappresentanza di oltre 2.800 marchi, con un livello degli espositori che cresce e con la partecipazione di nuovi produttori di macchine e attrezzature agricole.

Numeri che descrivono bene il valore e le dimensioni raggiunte da Agriumbria, fiera nazionale dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione. Una fiera in salute, ormai punto di riferimento nazionale che nei suoi tre giorni vedrà 600 capi di animali presenti nei diversi ring e aree, 5 saloni specializzati e una mostra mercato degli animali da cortile, che incrementa le presenze con un numero di espositori superiore alle ultime edizioni.

Oltre alla parte espositiva, che come sempre sarà articolata nei vari settori d’interesse, dalla meccanizzazione alla tecnologia aziendale, ci saranno i saloni nel salone: Milktec, spazio dedicato alla tecnologia per la filiera lattiero-casearia, ma anche Bancotec, Enotec, Oleatec.

– Novità RISTORANTE 100% CARNE ITALIANA

La nuova gestione del punto ristoro all’interno dell’area di Umbriafiere presenterà, insieme ad A.I.A. (Associazione italiana allevatori), un’offerta di ristorazione completa e garantita con il meglio delle carni italiane. Una naturale evoluzione del percorso intrapreso da anni da Agriumbria insieme al comparto allevatoriale che in questa edizione culmina con un vero punto ristorazione dedicato alle sole carni italiane. Un luogo dove assaporare e conoscere il lavoro degli operatori lungo tutta la filiera che porta la carne dall’allevamento alla tavola. Uno spazio dedicato al gusto e alla conoscenza dove il pubblico potrà confrontarsi con gli esperti e conoscere le garanzie in termini di sicurezza alimentare, proprietà nutrizionali e bontà della carne di qualità certificata.

– Altra novità di questa edizione è il salone specializzato e l’area demo dedicati alla forestazione.

Nell’attuale panorama fieristico nazionale, il settore forestale rimane spesso relegato nel più ampio settore agricolo, soffrendo quindi di una sotto rappresentazione. In genere macchine ed attrezzature per i lavori in bosco e la “prima lavorazione del legno” trovano una vetrina, non specifica, nelle manifestazioni dedicate alla meccanica agricola o al settore del garden.

La novità 2024 di una area dimostrativa dedicata alla forestazione, va nella direzione di rispondere a questo deficit di visibilità, e nasce con l’obiettivo di valorizzare le aziende italiane del settore agroforestale e di mostrare agli addetti ai lavori i vantaggi derivanti dalla moderna meccanizzazione.

Il Salone, co-progettato e realizzato in collaborazione con G. PIRRERA EVENTI, mette a frutto la loro esperienza nell’organizzazione di fiere dinamiche forestali nel nord Italia (sono gli organizzatori di fiere come BOSTER in Piemonte, FORLENER in Lombardia e FORESTER in Friuli Venezia Giulia) e si proietta per creare il presupposto di una rinnovata attenzione sui temi della valorizzazione delle risorse delle nostre foreste. Ad Agriumbria, partnership con Confagricoltura Umbria, sarà presente dunque un’area dinamica dove le aziende espositrici saranno messe nelle condizioni di mostrare al meglio le proprie macchine attraverso delle dimostrazioni di filiera che illustrano le varie fasi di lavoro.

La finalità di questa area, oltre che commerciale, è anche di mostrare al pubblico le opportunità legate all’adozione di nuove attrezzature sempre più efficienti, sicure per l’operatore e a basso impatto ambientale per una valorizzazione sostenibile del nostro patrimonio forestale.

L’Italia è un “paese forestale” con quasi il 40% di superficie boscata in crescita, ma che importa dall’estero quasi l’80% del legname. La gestione e la valorizzazione del legno italiano per essere concrete e sostenibili devono passare attraverso lo sviluppo di filiere corte bosco-legno a beneficio dell’economia locale e del presidio e tutela del territorio montano.

Nell’edizione 2024 non mancheranno, come da tradizione, gli stand e gli spazi dedicati alla vita all’aria aperta, agli hobby e alle passioni legate al mondo della terra. Presenti molti stand dedicati al cibo, con le eccellenze italiane dell’agroalimentare. Diversi i momenti in programma per i cittadini consumatori, in particolare sui temi della sana e corretta alimentazione, la qualità dei prodotti made in Italy e sulle filiere e la tracciabilità, sulle carni di qualità e sulla sostenibilità degli allevamenti. Tanti anche i momenti tecnici per gli addetti ai lavori, i convegni e le anteprime di progetti e macchine.




Ercole Olivario 2024. Tredici gli oli Dop ed Extravergini dell’Umbria finalisti alla XXXII edizione

Sono stati svelati martedì 5 marzo 2024, a Perugia, in occasione della cerimonia di premiazione del Concorso Regionale Oro Verde dell’Umbria, i 13 oli e le 10 aziende olearie che rappresenteranno l’Umbria nelle selezioni finali del concorso nazionale Ercole Olivario, la prestigiosa competizione che promuove le eccellenze olearie dei territori italiani.

Novità dell’edizione 2024 è la messa in rete dei concorsi regionali che permettono l’accesso all’Ercole Olivario e le collaborazioni con le Regioni che, pur non avendo un concorso locale strutturato, stanno selezionando gli oli che saranno finalisti all’Ercole Olivario seguendone gli stessi principi di serietà e rigore.

La scelta di iniziare dall’Umbria con l’annuncio del primo gruppo di aziende olearie ammesse alle finali del concorso nazionale Ercole Olivario conferma l’attenzione per il territorio umbro e la sua centralità nell’organizzazione del Premio, sia perché l’umbria e’ capofila del progetto Ercole Olivario, sia perché la cerimonia di proclamazione dei vincitori della XXXII edizione del concorso nazionale si svolgerà nel capoluogo regionale, Perugia, nella giornata di sabato 6 aprile presso la ex chiesa di San Francesco al Prato (via San Francesco, 4). In questa occasione, che vedrà la presenza delle massime autorità italiane legate al settore olivicolo/oleario, verranno anche consegnati i premi ai vincitori della sezione “Olive da Tavola” 2023.

Ecco i nomi delle 10 aziende olearie umbre che, essendosi affermate nel Premio Regionale Oro Verde dell’Umbria, uno dei concorsi regionali già esistenti che fanno da selezione propedeutica all’accesso al concorso nazionale, sono ammesse di diritto a partecipare alle fasi finali dell’Ercole Olivario.

Per la categoria DOP

Batta Giovanni – DOP UMBRIA (1° Classificato Olio Dop Umbria Premio Oro Verde dell’Umbria), Le Pietraie SAS – DOP UMBRIA – Il vignolo, Eugenio Ranchino – DOP UMBRIA Poggio Amante, Marfuga Azienda Agraria – DOP Umbria Riserva Marfuga, Az. Agr. Baldeschi Matteo – DOP Umbria Colli del Trasimeno, Azienda Agraria Viola – DOP Umbria Colleruita, Azienda Agraria Mannelli Giulio – DOP Umbria Colli Martani, Gnavolini Raccolta Sapore DOP Umbria, Frantoio Gaudenzi – Casa lontana.

Per la categoria Extra Vergine

Azienda Agraria Marfuga Olio Evo l’Affiorante, Azienda Agraria Viola – Olio Evo il Sincero, Frantoio Gaudenzi – Olio Evo Chiuse di Sant’Arcangelo, CM Olio Evo – Monocultivar Frantoio,

Premio Piccole Produzioni  Umbria – Concorso nazionale La Goccia d’Ercole

Durante la cerimonia di premiazione sono stati conferiti i primi 3 premi Piccole Produzioni – Umbria, del Concorso nazionale La Goccia d’Ercole sezione a latere del Premio Nazionale Ercole Olivario 2024: 1° classificato: Agricola Locci di Lorenzo Locci con l’Olio Evo Il Moraiolo, 2° classificato: Frantoio Olio Decimi, 3° classificato: FRANTOIO LORETI di Rodolfo Loreti; la proclamazione e premiazione dei vincitori del concorso nazionale de La Goccia d’Ercole 2024 – Premio Piccole Produzioni è prevista venerdì 5 aprile 2024 a Perugia presso il teatro della Sapienza.

La prossima tappa delle iniziative di promozione dell’Ercole Olivario è in programma venerdì 8 marzo con la partecipazione alla tavola rotonda sul tema “Disposizioni Regionali in attuazione della Legge Nazionale sull’Oleoturismo: stato dell’arte e armonizzazione”, evento organizzato da Associazione Nazionale Città dell’Olio, Mirabilia ed Ercole Olivario con il proposito di favorire, attraverso un momento di incontro tra amministratori e principali portatori di interesse nel settore dell’Oleoturismo, il formarsi di una comune visione d’insieme affinché le disposizioni regionali del provvedimento nazionale possano presentare un alto grado di armonizzazione, fungendo da efficace strumento operativo e di riferimento unitario per tutti gli operatori economici locali.

Il concorso Ercole Olivario – che poggia la propria indiscussa reputazione sulle caratteristiche di estremo rigore e serietà garantite in tutte le fasi procedurali, dal prelievo in azienda alla presenza del notaio in ciascuna delle operazioni di selezione nazionale – è orientato al perseguimento di tre obiettivi fondamentali che includono la valorizzazione degli oli extravergini di oliva italiani certificati (dop, igp e biologici) e gli oli extravergini di oliva italiani provenienti da diversi ambiti territoriali, il sostegno agli operatori del settore che investono nel miglioramento della qualità del prodotto tramite azioni e iniziative capaci di supportarli nel mercato globale e nella competizione commerciale, e la promozione della figura dell’assaggiatore italiano, da considerare come professionista in grado di far conoscere la qualità dell’olio nazionale presso operatori e consumatori, sia in Italia che all’estero.

Marzo 2024 si proclama “La Stagione delle selezioni regionali dell’Ercole Olivario”, con appuntamenti nell’intera penisola dove si sveleranno, per ogni regione ad alta vocazione Olivicola, i migliori oli regionali che entreranno nella fase finale del concorso nazionale Ercole olivario 2024 (di seguito gli appuntamenti: https://ercoleolivario.it/oli-extravergine-dop-e-igp-finalisti-al-concorso-nazionale-ercole-olivario-2024-xxxii-edizione/).

Tra le novità di questa edizione dell’Ercole Olivario c’è stato il fiorire in molte regioni italiane di concorsi regionali che stanno facendo da selezione propedeutica all’accesso al concorso nazionale.

Il Comitato di Coordinamento dell’Ercole Olivario si è infatti fatto promotore della messa in rete di concorsi regionali già esistenti, come ad esempio l’Oro Verde dell’Umbria, il Premio Roma Evo per il Lazio ed altri appositamente indetti. Sono state strette delle collaborazioni con le organizzazioni di altri premi per la preselezione dei finalisti al Concorso nazionale, unitamente alla storica collaborazione con il CREA IT di Pescara.

Questo lavoro congiunto di sinergia tra le Regioni e il Comitato di Coordinamento dell’Ercole Olivario ha portato oggi ad una selezione regionale degli oli che saranno in finale all’Ercole Olivario 2024. Selezione che, come per il concorso Ercole Olivario, poggia la propria indiscussa reputazione sulle caratteristiche di estremo rigore e serietà garantite in tutte le fasi procedurali, dal prelievo in azienda alla presenza del notaio in ciascuna delle operazioni di selezione nazionale.

Affermatosi ormai da tempo come punto di riferimento essenziale per gli operatori del settore olivicolo, il concorso nazionale Ercole Olivario è organizzato da Unioncamere Nazionale, Camera di Commercio dell’Umbria, Sviluppo e Territorio – Azienda Speciale della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Roma per lo sviluppo e la crescita di Roma e della regione Lazio; ICE – Agenzia per la Promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane; Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; Ministero dello Sviluppo Economico; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) – Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari (IT) Sede di Pescara; Italia Olivicola ed Unaprol.




Allevamento: biodiversità e sostenibilità. Ad Agriumbria 2024 il meglio del patrimonio zootecnico italiano

Certificazioni di qualità, tutela e presidio dei territori, allevamenti sostenibili. L’Italia mette in mostra il meglio della zootecnia nella 55a edizione di Agriumbria, di scena a Bastia Umbra, dal 5 al 7 aprile

Il meglio del patrimonio zootecnico italiano sarà in mostra ad Agriumbria 2024. La 55a edizione del Salone nazionale della zootecnica, dell’agricoltura e dell’alimentazione, in programma dal 5 al 7 aprile presso l’Umbriafiere, riunirà i migliori capi e migliori allevamenti italiani nei diversi concorsi e rassegne. Al centro, come da tradizione, anche grazie alla partnership tra la fiera e l’Associazione italiana allevatori (A.I.A.), i bovini da carne. Non mancheranno le razze da latte e quelle a doppia attitudine.

Nel programma di Bastia Umbra le due mostre nazionali curate da ANABIC dedicate alla razza Chianina, con la 37a edizione, e alla Romagnola (31a edizione). Mentre le altre tre razze del circuito, Marchigiana, Podolica e Maremmana saranno presenti nell’ambito della tradizionale esposizione degli animali di Italialleva, cuore di Agriumbria. Restando ai concorsi tecnici, molto attesa dagli allevatori di tutta Italia la mostra nazionale di ANACLI, giunta alla diciannovesima edizione per la razza Limousine e alla undicesima edizione per la Charolaise. Spazio anche alla Frisona Italiana, regina delle bovine da latte, che insieme a Chianina e Limousine sarà anche al centro della giornata didattica con la gara di valutazione morfologica riservata agli studenti degli Istituti agrari e professionali d’Italia.

Nel quadro delle razze in vetrina, oltre alla Frisona italiana, protagonista della mostra interregionale curata da ANAFIBJ (ass. allevatori Razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana) e da AAUM (Associazione Allevatori Umbria e Marche), nell’area Italialleva sarà presente la Pezzata Rossa Italiana, simbolo della duplice attitudine (latte e carne) e per la prima volta ad Agriumbria a rappresentare la ricca biodiversità, le razze bovine Mucca Pisana, Pontremolese e Garfagnina. Altro comparto importante per la zootecnia del Centro Italia e non solo è sicuramente quello ovicaprino: confermato il concorso nazionale riservato agli Arieti della Razza Ovina Sarda (terza edizione)iscritti al libro genealogico e quello riservato alle Pecore iscritte al libro genealogico (seconda edizione) organizzati dall’Assonapa. Sempre ben rappresentata la specie cunicola con l’esposizione curata dall’ANCI (Associazione nazionale coniglicoltori italiani) e infine, grazie all’organizzazione della locale Associazione allevatori umbria e marche sarà presente una significativa vetrina delle razze equine e asinine e asinine del territorio. Quello di Bastia Umbra, con esposizioni, mercato, aste, gare di valutazione e analisi morfologiche, si conferma come uno dei momenti più importanti a livello nazionale per il settore zootecnico. Come spiegano gli organizzatori: “Attraverso convegni, iniziative e confronti tra tutti i portatori di interesse cerchiamo di mettere al centro del dibattito nazionale il tema del rapporto tra carne e alimentazione, la sostenibilità ambientale ed economica degli allevamenti e il valore economico e culturale di questo tipo di attività”.

L’edizione numero 55 di Agriumbria (dal 5 al 7 aprile 2024) ospiterà oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. Come di consueto grande spazio sarà dedicato alla parte zootecnica con la fiera che si conferma Polo italiano delle carni. I nuovi spazi a disposizione dei questa nuova edizione consentiranno ad Agriumbria di ampliare settori merceologici già presenti. Al comparto della forestazione sarà destinata un’area demo e dimostrativa, una vera novità che si rivolge alle aziende agricole delle zone montuose e appenniniche. Programma completo su www.agriumbria.eu




Agriumbria 2024: nuovi spazi espositivi nell’Area Nord e aumenta il numero delle aziende partecipanti

L’agricoltura italiana si ritrova in Umbria. L’edizione numero 55 di Agriumbria, dal 5 al 7 aprile, si annuncia come la più grande di sempre. La novità principale è la nuova area espositiva a disposizione di Umbriafiere. Si tratta della Nuova Area Nord un ampliamento importante, come sottolineano gli organizzatori, che consentirà di ospitare nuove aziende. La nuova zona, infatti, oltre a ridisegnare il layout della fiera consentirà di accogliere oltre 50 nuovi espositori. Come spiega Stefano Ansideri, presidente di Umbriafiere Spa, l’ente che organizza Agriumbria: “Questo ampliamento significa poter dare riposte a quegli imprenditori che da anni bussano ai nostri cancelli, significa poter accogliere aziende che nelle passate dizioni non riuscivano a partecipare, significa offrire ai visitatori un’offerta più ampia e variegata. Un primo passo verso un ampliamento, un ammodernamento e una rifunzionalizzazione del centro fieristico regionale”.

L’edizione numero 55 ospiterà dunque oltre 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. Come di consueto grande spazio sarà dedicato alla parte zootecnica, con la fiera che si conferma Polo italiano delle carni.

I nuovi spazi consentiranno ad Agriumbria di valorizzare settori merceologici già presenti aumentando lo spazio loro dedicato. Al comparto della forestazione sarà destinata un’area demo e dimostrativa, una vera novità che si rivolge alle aziende agricole delle zone montuose e appenniniche.

Dentro Agriumbria troveranno spazio le diverse agricolture italiane e tutti i comparti produttivi e merceologici a queste legate. “Noi – prosegue Ansideri – siamo forse abituati a pensare l’agricoltura come unica entità, ma le proteste di questi giorni svelano quanto in realtà il mondo agricolo sia composito. Nelle semplificazioni che spesso accompagnano le cronache delle proteste è passato il concetto che gli agricoltori siano contro alcune delle più importanti politiche per contrastare il cambiamento climatico. In realtà, la questione è molto più complessa e i malumori degli ultimi giorni sono il risultato di anni di incertezze economiche. Siamo convinti che dal confronto costruttivo possano venire risposte. In fiera noi lavoriamo per mostrare tutti gli strumenti e i mezzi tecnici e tecnologici utili alle imprese per lavorare al meglio, questa è la nostra mission”. 

Agriumbria si terrà a Bastia Umbra (Pg) dal 5 al 7 aprile 2024. Giunta alla 55esima edizione, la fiera umbra di fatto è la casa dell’agricoltura italiana con oltre 85mila presenze nelle ultime due edizioni. Quello di Agriumbria è un fenomeno ampiamente riconosciuto dai principali operatori italiani, che trovano proprio in questa mostra il luogo eletto per accordi, contratti e sinergie, facendone la fiera di settore più grande del Centro Sud Italia, con il più ampio comparto zootecnico, ufficialmente “Polo delle Carni Italiane” e curatrice dell’Osservatorio sui consumi di carne. Agriumbria nasce da una felice intuizione dell’ideatore della manifestazione agricola, Lodovico Maschiella, e nel 1969 viene organizzata la prima “fiera moderna”, la fiera dell’agricoltura. Negli anni è nata l’Associazione Agriumbria, composta da Enti e Associazioni di categoria, per la gestione e il coordinamento della fiera. Oggi, dopo un lungo percorso, Agriumbria, Mostra dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione del settore agricolo e costituisce un momento di discussione e riflessione sulle prospettive e sul futuro dell’Agricoltura.




Carloni, Lega: giornata storica per Marche, Umbria e Toscana. Si apre la Guinza

“Una giornata storica per le Marche, l’Umbria e la Toscana. Dopo tanti anni e tante chiacchiere finalmente si apre la Guinza per collegare Grosseto con Fano”.

Così in un post su Facebook il presidente della Comagri Camera Mirco Carloni.




Anbi, stress idrico: in Umbria si invitano gli agricoltori a ripensare cosa seminare

L’avvio della stagione irrigua è prevista per metà Aprile, ma in Umbria, dove il lago Trasimeno è da mesi in grave sofferenza idrica, sono già alte le preoccupazioni per le disponibilità di risorsa nei mesi a venire.

“A seguito del monitoraggio costante sui nostri distretti irrigui, stiamo invitando gli agricoltori, in vista delle prossime semine primaverili, a riconsiderare i piani colturali, tenendo conto delle previsioni sull’effettiva disponibilità d’acqua”: a renderlo noto è Paolo Montioni, Presidente del Consorzio della Bonificazione Umbra.

La stagione invernale, infatti, è finora avara di piogge significative (la quantità più bassa del recente quinquennio), indispensabili per riempire i bacini deputati a soddisfare le esigenze irrigue del periodo primaverile-estivo e poco ci si deve aspettare dallo scioglimento delle nevi, considerata la scarsità del manto sulle montagne, che circondano la regione. La diga sul torrente Marroggia, in località Arezzo di Spoleto, presenta oggi una disponibilità per l’irrigazione più che dimezzata.

“In Umbria – informa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – è già attivo anche il servizioIrriframe, che consente alle imprese agricole, che possono aderirvi gratuitamente, di poter ricevere il miglior consiglio irriguo; tale sistema, grazie ad un sofisticato software, che incrocia dati colturali e meteoidrologici, suggerisce quando irrigare ed il volume d’acqua da utilizzare per evitare sprechi di risorsa e cali di resa.”

“Quanto segnaliamo in Umbria – aggiungeMassimo Gargano, Direttore Generale di ANBI è la fotografia di una condizione di stress idrico, che quest’anno sta interessando le regioni centromeridionali; adattarsi significa prevedere possibili scenari negativi, cui devono affiancarsi però investimenti infrastrutturali che, se da un lato devono ottimizzare l’efficienza delle reti idriche esistenti, dall’altro devono aumentare la capacità di trattenere le acque di pioggia sul territorio, al fine di utilizzarle nei momenti di bisogno.

“Gli impianti irrigui del Consorzio della Bonificazione Umbra servono circa 5000 ettari di terreno ed oltre 3000 utenze – precisa il Direttore dell’ente consortile, Candia Marcucci – A fronte del ripetersi sempre più frequente di fasi di scarsità idrica, stiamo lavorando per rendere gli impianti più efficienti, ridurre le perdite ed incentivare il risparmio di risorsa. Si tratta di interventi strutturali come quello finanziato dal Ministero Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste per circa 10 milioni di euro e che ci consentirà di sostituire parte delle condotte, che dalla diga di Arezzo servono l’impianto irriguo di Spoleto e l’installazione di idrocontatori.  Sono inoltre in corso lavori per circa 5 milioni di euro, finalizzati ad ampliare ed ammodernare l’impianto di irrigazione di Trevi a servizio del Distretto del Sedano Nero.”

“Contiamo di ultimare entrambi gli interventi nel corso del 2024 e di poter ottenere anche un finanziamento per l’ammodernamento degli impianti irrigui a pioggia nel folignate” conclude Paolo Montioni.




Complanare di Orvieto, Cia Umbria: progetto ancora impattante su aree protette e terreni a vocazione agricola

Un secondo stralcio della Complanare che, di fatto, «non diverge molto dal precedente» in fatto di sottrazione di suolo a vocazione agricola pregiata. Niente da fare secondo Costantino Pacioni, presidente Cia Agricoltori italiani di Orvieto, sul progetto di fattibilità tecnica per la realizzazione del nuovo stralcio stradale della complanare, approvato lo scorso giungo dalla giunta comunale di Orvieto.

Un’arteria che dovrebbe collegare la SS 71, il castello autostradale e la SS 205 e attorno al quale si è già acceso un vivo dibattito tra le forze politiche, in particolare per chiedere una variante per ridurre il consumo di suolo e non impattare su aree di pregio e a vocazione agricola.

Tra le osservazioni presentate nei confronti dell’attuale ipotesi progettuale nei giorni scorsi dai proprietari terreni e dalle associazioni, il fatto che la Complanare risulti come elemento di impatto sul paesaggio e sul territorio agricolo dell’area. «Oltre alla decurtazione di consistenti porzioni di terreno agricolo di pregio – sottolineano ancora dai Cia – l’elemento comune denominatore delle osservazioni è l’impatto che si verrà a determinare sull’unica porzione di territorio, peraltro area protetta, rimasto esente da cementificazione, lungo la vallata del fiume Paglia di fronte alla rupe di Orvieto, non solo dal rilevato della strada, bensì dal corridoio residuale che rimarrà incolto tra la strada e la autostrada parallela».

Tratti interni e centri abitati dove si trovano le tante aziende agricole che da anni sono custodi della biodiversità, lavorano per la tutela dell’ambiente e la valorizzazione dei prodotti tipici dell’Umbria. Come il caso di buona parte del Piano di Paglia dove viene coltivato il Fagiolo secondo del piano, presidio Slow Food. Il tracciato del secondo stralcio, quindi, ha addossato «la nuova strada al rilevato dell’autostrada per soli mille metri, anziché per il suo intero parallelismo. Completa adiacenza che era e rimane, salvo migliori alternative, l’obiettivo delle nostre precedenti osservazioni».




Agriumbria 2024: crescono gli spazi per la fiera di riferimento dell’agricoltura

E’ stata presentata questa mattina, venerdì 6 ottobre, ad Agrilevante (Bari) l’edizione numero 55 di Agriumbria che si svolgerà ad Umbriafiere (Bastia Umbra) dal 5 al 7 aprile 2024. Ospite a Bari di uno dei partner storici, FederUnacoma, la federazione dei costruttori di macchine per l’agricoltura, e in partnership con la Fiera del Levante, in occasione della seconda giornata di Agrilevante si è svelata al pubblico uno degli eventi di punta per la zootecnia legata alle carni di qualità. L’edizione del 2024 è stata dunque svelata al pubblico degli addetti ai lavori e della stampa in una delle sedi più importanti a livello nazionale, la fiera del Levante.

Tante le novità illustrate nel corso della presentazione: una su tutte, la più attesa da anni, l’ampliamento degli spazi espositivi che con la disponibilità dell’Area Nord della Fiera crescerà in maniera importante creando nuove opportunità per le attività di mostre ed eventi per la zootecnia. «Con grande emozione ed orgoglio finalmente possiamo dire che il primo passo verso l’atteso ampliamento della fiera è arrivato e già dall’edizione 2024 di Agriumbria si potrà mettere in pratica sfruttando tutta una intera area direttamente collegata agli spazi fieristici – ha commentato il Presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri – questo vuol dire anche molte più opportunità di crescita espositiva per l’area zootecnica, potendo contare su superfici all’aperto e potendo ridistribuire gli spazi preesistenti per mostre, gare ed angoli convegnistici».

Agriumbria è presente ad Agrilevante fino all’8 ottobre come partner tecnico per la mostra di capi bovini, equini, ovini, oltre che di animali da cortile, che FederUnacoma realizza in collaborazione con l’Associazione Italiana Allevatori (Aia), con la sua sezione regionale Ara Puglia e con la struttura organizzativa di Umbriafiere. Nella fiera di Bari oltre 500 capi di allevamento, espressione delle più pregiate razze autoctone, da quella ovina Gentile di Puglia alla Bufala Mediterranea Italiana, dai bovini di razza Limousine, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Romagnola e Jersey ai cavalli Murgese e Haflinger, dal Cavallo da tiro pesante rapido all’asino di Martina Franca, oltre che ad altre razze pregiate che arricchiscono il patrimonio zootecnico italiano.

«D’altronde uno dei punti di forza di Agriumbria è proprio il Polo Carni Italiane di cui da due anni siamo insigniti portando in giro per l’Italia i valori degli allevatori italiani, anche grazie alla forte collaborazione con l’associazione italiana allevatori (Aia) e Federunacoma. Per questo puntiamo sempre più sul contributo del Sistema allevatoriale che è fondamentale anche per portare avanti quell’obiettivo generale di comunicazione di quelle che sono le autentiche eccellenze dell’agroalimentare nazionale», ha aggiunto il presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri.

Agriumbria si terrà a Bastia Umbra (Pg) dal 5 al 7 apriledel prossimo anno. Giunta alla 55esima edizione, la fiera perugina di fatto è la casa dell’agricoltura italiana con oltre 85mila presenze nelle ultime due edizioni. Quello di Agriumbria è un fenomeno ampiamente riconosciuto dai principali operatori italiani, che trovano proprio in questa mostra il luogo eletto per accordi, contratti e sinergie. E che fa della fiera di settore più grande del Centro Sud Italia, la prima a livello nazionale per il comparto zootecnico, anche per il fatto che è diventata ufficialmente il “Polo delle Carni Italiane” che affianca l’Osservatorio sui consumi.

Agriumbria nasce da una felice intuizione dell’ideatore della manifestazione agricola, Lodovico Maschiella, e nel 1969 viene organizzata la prima “fiera moderna”, la fiera dell’agricoltura. Negli anni è nata l’Associazione Agriumbria, composta da Enti e Associazioni di categoria, per la gestione e il coordinamento della fiera. Oggi, dopo un lungo percorso, Agriumbria, Mostra dell’Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione del settore agricolo e costituisce un momento di discussione e riflessione sulle prospettive e sul futuro dell’Agricoltura.