Cia Umbria: miele umbro, calo produzione -50% e rischio moria api

La siccità che ha colpito l’Umbria nei mesi di giugno e luglio ha frenato bruscamente la produzione di miele e oggi i nostri apicoltori temono anche una morìa delle api che per settimane hanno fronteggiato una sensibile carenza di nutrienti. Ad accendere i riflettori sul settore apistico dell’Umbria è la Cia-Agricoltori Italiani regionale, che lancia l’allarme con una perdita di produzione di miele importante e verosimilmente superiore al 50%. Secondo le testimonianze raccolte da Cia Umbria, hanno potuto assicurarsi una produzione interessante solo coloro che in primavera inoltrata sono stati favoriti delle fioriture tanto da aver potuto smielare, in taluni casi anche con una certa soddisfazione. Viceversa chi, per caratteristiche floreali e territoriali, confidava in un raccolto di fine primavera/ inizio estate è rimasto completamente tagliato fuori dalle produzioni, visto l’andamento climatico decisamente avverso.

In questi giorni gli apicoltori, in moltissimi casi, sono impegnati a sostenere le famiglie provvedendo a nutrire con sciroppi di zucchero e melasse, appositamente acquistati da ditte specializzate, soprattutto per sostenere le famiglie in biologico. La beffa però è che tali alimenti sono sempre più costosi da reperire visto l’aumento delle materie prime, come ad es.  lo zucchero (+30% in un anno). La stessa melassa biologica ha triplicato il prezzo; e il semplice sciroppo di zucchero che fino a pochi mesi fa costava all’apicoltore euro 0,60 al litro, oggi è arrivato al prezzo di 1,60 euro. Prezzo che non deve far sorridere se si pensa che una famiglia ne può consumare diversi chili al giorno e questo contribuisce ad erodere il reddito ultimo degli apicoltori.

Come Cia Umbria denunciamo questa ennesima speculazione sul costo degli alimenti per il settore apistico, sul quale nessuno sembra controllare, salvo poi fare i conti in tasca ai consumatori che devono spendere 10 euro per un chilo di miele millefiori umbro, per raggiungere i 15 € per un monofloreale o lo stesso miele d’acacia.

A questo scenario dobbiamo aggiungere i costi del gasolio agricolo e della benzina che comporta, visti i rincari, una spesa enorme per chi pratica apicoltura nomade e sposta le api in diverse zone, anche fuori regione.

L’andamento degli ultimi due anni

2021 – Lo scorso anno la Regione Umbria aveva chiesto e ottenuto dal Governo lo stato di calamità per il settore apistico: causa era stata la gelata del mese di aprile che aveva provocato un blocco improvviso delle fioriture e quindi la conseguente incapacità di trovare nettare per le api e produrre miele: l’acacia, ricordiamo, non fiorì affatto. Molte famiglie di api avevano perso l’intera l’intera covata senza riuscire più a colmare questa pessima partenza che è ricaduta negativamente nell’invernamento delle stesse.  Da quella situazione diversi apicoltori non si sono ancora del tutto ripresi.

2022 – La stagione è iniziata molto bene, con uno sviluppo ottimale delle famiglie. La sciamatura, secondo i referenti del settore apistico Cia Umbria, ad aprile e maggio risultava essere molto buona, con una produzione di miele che non si vedeva da anni. C’è chi è riuscito a portare a casa, in situazioni estremamente ottimali, 3-4 melari che equivalgono a circa 40/ 50 kg di miele a famiglia, cosa che non accadeva da anni. Tuttavia, come precedentemente accennato, la siccità dei mesi estivi ha cambiato drasticamente lo scenario e oggi i nostri apicoltori sono in forte difficoltà.

 

L’importanza delle api per la sostenibilità alimentare, ambientale ed economica: non solo miele

“Due dati bastano a capire la gravità della situazione: oltre l’80% delle specie vegetali coltivate in Europa dipende dall’impollinazione degli insetti e quindi delle api, – sottolinea il presidente Cia Umbria e vice presidente nazionale Cia, Matteo Bartolini – mentre la Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e sui Servizi Ecosistemici dell’Onu ci dice che la mancata impollinazione degli insetti comporterebbe un danno economico pari a 570 miliardi l’anno. Il problema che stiamo vivendo a causa del climate change non è quindi solo collegato alla produzione di miele, quanto alla minaccia di morìa delle stesse api, perché senza la loro attività è a rischio la produzione vegetale, quindi le coltivazioni per alimentare gli animali. Pensiamo al latte – continua Bartolini -, alla carne ma anche al pane; in generale al cibo che portiamo a tavola tutti i giorni. In questa situazione occorre intervenire non solo per mantenere in vita l’attività dell’apicoltore, ma ancor di più affinché lo stesso apicoltore possa mantenere in vita gli alveari offrendo un servizio alla comunità che va ben oltre la mera produzione di miele. Pertanto, chiediamo come Cia adeguati aiuti economici del governo regionale al settore apistico umbro”.

 




Umbria, JTI: Trovato accordo per salvaguardare occupazione filiera del tabacco

Successo condiviso e grande soddisfazione da parte di JTI Italia per la firma dell’accordo tra Deltafina, l’Organizzazione di produttori OPTA e le Organizzazioni Sindacali Umbre FAI-CISL, FLAI-CGIL, UILA-UIL, siglato lo scorso 29 luglio presso gli uffici dello stabilimento di Deltafina a Ospedalicchio di Bastia Umbra per la fornitura a JTI di oltre 8mila tonnellate di tabacco Virginia.

Un risultato importante, che coniuga la continuità produttiva e occupazionale della filiera tabacchicola, salvaguardando migliaia di lavoratori e le loro famiglie e preservando l’eccellenza delle maestranze umbre.

Già lo scorso dicembre JTI aveva annunciato la volontà di proseguire negli acquisti di tabacco e di accrescere i propri investimenti nell’Alta Valle del Tevere, una zona nota a livello internazionale per la qualità dei suoi prodotti e per la modernità delle sue tecniche produttive. Ora, grazie a questo accordo, che ha visto la collaborazione di tutti gli attori in gioco nel trovare un punto di incontro comune per il bene del comparto, l’azienda potrà onorare l’impegno preso con una filiera storica, che coinvolge circa 400 imprese produttrici e oltre 2mila addetti.

Una trattativa importante, che ha visto JTI impegnata attivamente in modo concreto per il raggiungimento di un compromesso fruttuoso tra le parti, a dimostrazione di come gli impegni assunti dall’azienda non siano stati solo mantenuti, ma addirittura vi sia stato un lavoro costante per garantire la filiera e i suoi lavoratori sotto ogni aspetto.

Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs & Communications Director di JTI Italia ha dichiarato: “Siamo davvero soddisfatti del raggiungimento di questo accordo. Come JTI, abbiamo messo in campo tutto il nostro impegno per concretizzare il nostro supporto alla filiera, cercando incessantemente le migliori soluzioni che potessero salvaguardare e valorizzare le migliaia di lavoratori presenti nel nostro comparto insieme alle loro famiglie e vogliamo che sia il primo step per il rilancio di questo settore d’eccellenza. JTI ha preso un impegno con la filiera e non ha abbandonato i lavoratori, ma ha lavorato costantemente con loro per raggiungere i risultati sperati. Un accordo come quello siglato, infatti, è la prova che la sinergia è la chiave migliore per raggiungere i risultati desiderati da tutti. Noi da sempre promuoviamo un modello di collaborazione interfunzionale che metta aziende, consumatori e istituzioni attorno allo stesso tavolo, perché solo attraverso il dialogo e il confronto fra tutti i soggetti coinvolti è possibile ottenere soluzioni durature e condivise”.

Garanzie ai lavoratori sono poi arrivate da Deltafina, nuovo partner di JTI Italia per la trasformazione del tabacco umbro, che ha assicurato il numero delle giornate lavorabili.  In particolare Deltafina, nel pieno rispetto occupazionale integrale alle proprie attuali maestranze, metterà a disposizione delle neo-maestranze altotiberine il naturale turnover del personale di stabilimento insieme a tutti gli ulteriori volumi europei pianificati per la prossima lavorazione

Inoltre grazie alla collaborazione fra aziende e produttori, l’accordo prevede non solo un maggior numero di giornate lavorative, ma anche condizioni contrattuali migliorative: dall’applicazione del CCNL della Lavorazione della Foglia di Tabacco APTI e accordi aziendali correlati, con retribuzione di 40 ore lavorative rispetto alle 36 lavorate durante la fase di trasformazione di tabacco fino a un servizio di trasporto gratuito da Città di Castello ed eventuali zone limitrofe verso Bastia Umbria per i lavoratori. Sulla base di quanto pattuito, saranno infatti garantite circa 7.000 giornate SCAU lavorabili, ripartite come segue: circa 1.000 gg. lavorabili presso il sito Agricooper di San Secondo, che saranno volte alle operazioni di ritiro e magazzinaggio del tabacco, e oltre 5.000 gg. presso Io stabilimento Deltafina di Bastia Umbra nei periodi di lavorazione compresi fra Novembre 2022 e Aprile 2023.

In sintesi, un’intesa capace di garantire lo sviluppo all’intera area, che avviene in un momento storico in cui la necessità di investimenti è sempre più centrale per garantire il futuro di filiere storiche come quella del tabacco umbro.




Agritech Innovation Day BeLeaf: presentati alla sede della Giunta umbra i risultati della call per innovare la filiera tabacchicola

Presentate oggi nella sede della Giunta Regionale Umbra le start-up vincitrici della seconda edizione della Call for Innovation “BeLeaf: Be the Future”. Organizzata da Philip Morris Italia con Almacube – Innovation hub e incubatore certificato dal Ministero dello Sviluppo Economico – e la piattaforma Skipsolabs, la call for innovation ha l’obiettivo di sostenere la transizione ecologica e digitale della filiera tabacchicola, il tutto in un’ottica di economia circolare.

 

Lo scopo della call è stato quello di individuare start-up e scale-up a livello europeo in grado di sviluppare soluzioni innovative applicabili alla filiera del tabacco, in ambito Agritech e in particolare in relazione ad Agricoltura Digitale «Smart Farming», al controllo della qualità, alla transizione ecologica ed all’economia circolare.

 

Tanti i progetti pervenuti, tutti di grande valore. Due le start-up premiate: Finapp, spin-off dell’Università degli Studi di Padova, e CH-Bioforce, che avranno la possibilità di sviluppare il loro progetto in ambito di filiera tabacchicola attraverso un percorso dedicato con Philip Morris Italia.

 

“Con l’Innovation Hub inaugurato già nel 2019 e in particolare attraverso questa call for innovation, la filiera del tabacco ha l’opportunità di esplorare nuove soluzioni innovative, che ci permetteranno di intraprendere più velocemente il percorso già iniziato di transizione ecologica e digitale della filiera del tabacco in Italia – parole di Cesare Trippella, Head of Leaf EU Philip Morris Italia, che ha aggiunto: La giornata di oggi è particolarmente importante per la filiera e in particolare per il territorio umbro, perché costituisce una preziosa occasione di confronto con tutti gli attori del territorio e ci permette di confrontarci sulle azioni comuni da intraprendere per il perseguimento di un’adeguata sostenibilità economica, ambientale e sociale della filiera, al fine di affrontare prontamente le sfide del medio termine, determinate dall’introduzione della nuova PAC: investiamo su nuove competenze e capitale umano e lavoriamo nel presente, pensando e programmando il futuro”.

 

Finapp

Il progetto di Finapp prevede l’installazione di una coppia di sonde CRNS – Cosimic ray neutron sensing – di nuova generazione che consentono di misurare in tempo reale l’umidità del suolo e il volume di acqua presente nella biomassa, per una più corretta gestione della risorsa idrica da parte dei coltivatori.

“Siamo molto onorati di aver vinto una competizione che ha avuto grande partecipazione e in cui il livello delle start-up era molto alto. Iniziative come questa ‘call for innovation’ sono essenziali per consentire alle start-up di avvicinarsi alle grandi industrie e alle filiere produttive, in modo da sviluppare soluzioni su larga scala e fare davvero la differenza. Philip Morris si è distinta come la prima grande azienda del settore a lanciare un’iniziativa di questo genere e siamo felici di partecipare a questo percorso di trasformazione.” Così Luca Stevanato, CEO di Finapp.

 

CH-Bioforce

La proposta progettuale di CH-Bioforce prevede la scomposizione delle biomasse e la trasformazione di materiali di scarto in prodotti di alto valore, favorendo lo sviluppo di una economia circolare sostenibile. Il tutto, attraverso l’utilizzo di una tecnologia rivoluzionaria. Un’alternativa rinnovabile e altamente competitiva per sostituire le materie prime di origine fossile.

“Siamo felici di aver partecipato a questa competizione e di risultare tra le start-up vincitrici. Grazie a questa ‘call for innovation’ abbiamo la possibilità di iniziare un percorso di collaborazione importante con Philip Morris per lo sviluppo di progetti volti alla sosteniblità e all’economia circolare, argomenti di crescente interesse per tutta la società, a cominciare dal consumatore. Una collaborazione vincente per tutta la filiera.” Queste le parole di Petri Tolonen, CEO di CH-Bioforce.

 

L’Agritech Innovation Day

La cerimonia di premiazione ha ospitato un dibattito politico-istituzionale sul ruolo dell’innovazione alla luce della nuova riforma della PAC e in linea con il nuovo “Green Deal” europeo. Un’occasione per ribadire quanto il confronto e la collaborazione a diversi livelli siano fondamentali per raggiungere l’obiettivo comune di una filiera integrata che guardi sempre più alla sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Il dibattito, che si è svolto a margine della presentazione delle proposte progettuali delle start-up finaliste, ha visto la partecipazione di Roberto Morroni, Vicepresidente e Assessore alle politiche agricole e agroalimentare Regione Umbria; di Gennarino Masiello – Vicepresidente di Coldiretti e Presidente di ONT; Angelo Frascarelli – Presidente Ismea; degli Onorevoli Filippo Gallinella, Raffaele Nevi e Salvatore De Meo (quest’ultimo intervenuto con un video messaggio). Gli interventi conclusivi e la premiazione delle start-up vincitrici sono stati affidati a Donatella Tesei, Presidente Regione Umbria, e Marco Hannappel, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia.

 

“BeLeaf: Be the Future” in numeri

Sono state oltre 280 le start-up contattate per la seconda edizione della “Call for Innovation”, 112 le applicazioni ricevute, di cui 93 effettivamente inviate per la valutazione; 15 le startup per la sessione di presentazione progetto «Pitching Day»; 3 le startup scelte per la fase di co-design (Altered Carbon, CH Bioforce e Finapp): un percorso di 6 settimane di disegno della propria  soluzione con esperti Philip Morris.




Tabacco, da JTI Italia grande soddisfazione per l’accordo tra Opta e Deltafina

“Noi di JTI Italia non possiamo che esprimere profonda soddisfazione e orgoglio per essere parte di un accordo così importante come quello tra Opta e Deltafina, due realtà che hanno massimizzato i loro sforzi per trovare un’intesa che sappia fornire continuità e sicurezza a un comparto da cui dipendono centinaia di famiglie e di lavoratori”. Ha commentato così Gian Luigi Cervesato, Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia, l’ufficialità dell’intesa tra il Presidente di OPTA, Libero Valenti, e il Responsabile Acquisti di Deltafina, Antonio Ferro, arrivata sabato 14 maggio presso lo stabilimento produttivo di Ospedalicchio di Bastia Umbra. Un accordo raggiunto dopo lunghe trattative che ha richiesto l’impegno di tutti gli attori in gioco, ma che ora, ad intesa conclusa, inaugura un nuovo percorso per la filiera tabacchicola italiana, in particolare per quella dell’Alta Valle del Tevere. “Il nostro obiettivo era quello di continuare a investire in Italia – ha infatti continuato Cervesato – e grazie al grande lavoro di mediazione dei nostri partner ci siamo riusciti. Per noi, che crediamo fortemente nelle capacità attuali e future di questa filiera, questo non rappresenta un punto di arrivo, ma di partenza. Vogliamo infatti continuare a crescere con essa e contribuire a renderla sempre più sostenibile e competitiva”.

Il contratto siglato introduce diverse novità rispetto al passato: al centro infatti vi sono una serie di importanti investimenti in termine di innovazione sul territorio, così da garantire una maggiore efficienza e sostenibilità delle coltivazioni in tutte le fasi della produzione. Inoltre è stato predisposto un sistema all’avanguardia di adeguamento dei prezzi che, partendo da un monitoraggio costante dei costi di produzione, ha come obiettivo il raggiungimento dell’equilibrio e del sostentamento della filiera grazie ad una ricalibrazione delle tariffe contrattuali, evitando così che gli oneri dei futuri aumenti del costo dell’energia ricadano interamente sui produttori.

Un segnale di grande vicinanza a tutto il comparto, specie durante l’attuale momento storico, in cui il settore è messo a dura prova dai rincari sui prezzi dell’energia dettati dal quadro politico internazionale.

Alla cerimonia della firma, presieduta dal Corporate Affairs & Communication Director di JTI Italia Lorenzo Fronteddu, erano presenti anche i rappresentanti di tutte le cooperative coinvolte: Graziano Ceccaroni, Presidente di ARPT, Gabrio Gustinelli, Vicepresidente di Agricoper e Stefano Petturiti, membro del Direttivo della Fattoria Autonoma Tabacchi. In prima fila per esprimere la loro soddisfazione per l’esito dell’intesa, anche il Presidente di Unitab Massimo Ricci e il Presidente di CIA Umbria Matteo Bartolini.

La firma dell’intesa, che riguarda un comparto che coinvolge oltre 2mila persone e circa 400 aziende produttrici, ha intercettato anche il plauso dal mondo politico e istituzionale: “L’accordo raggiunto fra Opta e Deltafina conclude in modo positivo una lunga trattativa che abbiamo seguito da vicino in questi mesi – ha infatti commentato Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Si tratta di un’intesa importante per garantire continuità alla filiera tabacchicola umbra e in particolare a quella dell’Alta Valle del Tevere, con la sua storia e tradizione, e anche per permettere ai produttori di guardare con maggior ottimismo al futuro”.

“Esprimo enorme soddisfazione per l’accordo raggiunto che, anche grazie ai sostanziosi investimenti che ne seguiranno, consentirà di assicurare la giusta continuità e centralità alla filiera del tabacco in Italia”, ha invece dichiarato il Vicepresidente del Gruppo di Forza Italia alla Camera e responsabile del Dipartimento Agricoltura, Raffaele Nevi.

“Il rinnovo dell’accordo tra OPTA e Deltafina che prevede l’acquisto di 8.000 tonnellate di tabacco italiano da parte di JTI Italia rappresenta un risultato importante e positivo per la filiera italiana tabacco – ha infine chiosato Filippo Gallinella, deputato del M5S e Presidente della Commissione Agricoltura della Camera – Esprimo soddisfazione per i passi avanti che si sono fatti in questi mesi, nonostante le difficoltà durante il percorso”.




Tabacco, OPTA stipula contratto di Coltivazione con Deltafina

Ieri mattina presso lo stabilimento Deltafina di Ospedalicchio di Bastia Umbra, il presidente di OPTA Libero Valenti ed il responsabile acquisti di Deltafina Antonio Ferro hanno sottoscritto il contratto di coltivazione per il raccolto 2022, finalizzato alla fornitura del tabacco Virginia Bright alla multinazionale Japan Tobacco International.

Alla breve ma intensa cerimonia, iniziata con gli onori di casa del Presidente di Deltafina Domenico Cardinali e presieduta dal Responsabile delle Relazioni Esterne di JTI Italia Lorenzo Fronteddu, hanno partecipato i rappresentanti di tutte le Cooperative facenti parte di OPTA; Graziano Ceccaroni presidente di ARPT, Gabrio Gustinelli vicepresidente di Agricooper e Stefano Petturiti membro del Direttivo della Fattoria Autonoma Tabacchi.

La stipula di questo contratto rappresenta un momento di ripartenza importante per tutta la filiera del tabacco Italiano perché da una parte dà continuità allimportante supporto che Japan Tobacco ha assicurato nellultimo decennio al territorio tabacchicolo umbro e veneto e che,siamo fiduciosi, continuerà negli anni futuri, e dallaltra permette ai nostri coltivatori, provati da una campagna difficile come quella appena trascorsa, di iniziare la prossima con la certezza di avere prospettive operative ed economiche che terranno conto dei costi che si registreranno durante le fase di produzione. Tutto ciò è estremamente importante anche per la tenuta delloccupazione e per lo sviluppo del territorio.

È importante che qui con me, seppur con partecipazioni diverse, ci siano tutte le componenti di OPTA e voglio ringraziarle perché ai momenti di tensione e di incertezza degli ultimi mesi sono seguiti quelli della ragionevolezza e delle priorità dei produttori.

Infine voglio esprimere a JTI tutto il mio ringraziamento per la tenacia e la pazienza dimostrata in questultimo periodo, così come a Deltafina che ha saputo farsi interprete capace delle nostre istanze nei confronti di JTI Ginevra per arrivare al risultato di oggi.

Soddisfazione per lesito della contrattazione e per il lavoro intenso e proficuo realizzato dalle parti è stata espressa anche dal presidente di Unitab Massimo Ricci e dal Presidente di CIA Umbria Matteo Bartolini, anchessi presenti alla firma del contratto, per significare la loro vicinanza ai produttori e la loro certezza nella continuazione della filiera negli anni a venire.




Tabacco, Cia Umbria: piena soddisfazione accordo Opta e Deltafina

Cia-Agricoltori Italiani Umbria esprime piena soddisfazione per l’accordo raggiunto tra il presidente di OPTA Libero Valenti e il presidente di Deltafina Domenico Cardinali, che segna l’avvio della campagna di coltivazione del tabacco Virginia per il 2022, che JTI Italia acquisterà per oltre 8.000 tonnellate. L’accordo va nella direzione che auspicavamo da tempo e per la quale abbiamo lavorato nei mesi scorsi affinché fosse mantenuta la presenza commerciale di JTI nel nostro territorio. Il nostro plauso, quindi, al presidente OPTA per il lavoro svolto dal punto di vista contrattuale.

“Da questo momento – sottolinea il presidente Cia Umbria Matteo Bartolini – deve aprirsi nella nostra regione l’avvio di una nuova fase che preveda la programmazione pluriennale della produzione di tabacco, coltivazione simbolo e tradizione dell’Alta Valle del Tevere che si tramanda da decenni. Il nostro territorio, le nostre aziende agricole, le manovalanze e l’economia regionale hanno scommesso su questa coltura, ma anche la storia ci chiamava ad un senso di responsabilità maggiore che ponesse fine all’incertezza, all’instabilità e alle difficoltà che hanno caratterizzato la Filiera del tabacco dell’Alto Tevere negli ultimi anni. Ora, l’impegno di Cia Umbria sarà incentrato nel rafforzare il dialogo con Deltafina e JTI per dare il via a una pianificazione utile a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità economica, ambientale e sociale che l’Europa, l’Italia e le nuove generazioni giustamente chiedono”.

“Una sostenibilità – conclude il numero uno di Cia regionale – che deve arrivare attraverso l’incontro tra l’innovazione tecnologica, la ricerca scientifica e l’elevato know how delle nostre aziende tabacchicole, già oggi garanzia di alta qualità del prodotto in tutta Italia e non solo”.

Oscar Laufer




Agriumbria, inaugurata l’edizione numero 53. Sabato la firma del protocollo: Agriumbria diventa il Polo delle carni italiane. In fiera oltre 600 animali

Ci sono tutti i protagonisti della comparto agrozootecnico italiano al taglio del nastro di Agriumbria 53, di scena all’Umbriafiere di Bastia fino a domenica 3 aprile. La politica, a tutti i livelli, le associazioni di categoria, gli industriali, con i costruttori di macchine agricole, il sistema allevatori italiano, le altre fiere di settore, i rappresentanti di tutte le filiere e il mondo accademico e scientifico con il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli Studi di Perugia. Presenze e personalità che danno il senso dell’importanza raggiunta dalla kermesse, che in questo 2022 riparte nel suo periodo tradizionale.

Ad aprire l’edizione del rilancio della fiera dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione, in programma fino a questa domenica, è stato Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere, che ha sottolineato il valore strategico di questa fiera per l’economia umbra e il suo ruolo nel panorama nazionale e ha ringraziato gli oltre 430 espositori.

All’inaugurazione è intervento il Sottosegretario MIPAAF, Senatore Francesco Battistoni, che ha sottolineato il valore del settore primario e il suo ruolo fondamentale sia nei momenti di crisi, che abbiamo vissuto con l’emergenza Covid, sia in quelli che stiamo vivendo a causa del conflitto in Ucraina. “La mia presenza in questa che è considerata una delle grandi fiere italiane vuole sottolineare la vicinanza e il lavoro del Governo per sostenere l’economia agricola nazionale”.

La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei ha spiegato: “Qui ci sono i custodi della nostra Umbria e della nostra Italia. Gli agricoltori e gli allevatori sono il nostro presidio di futuro, di speranza concreta contro la desertificazione di alcuni territori. Un patrimonio di eccellenze che rappresenta valore identitario per la nostra regione e che con le nostre politiche regionali continueremo a valorizzare”. La Presidente ha poi parlato del futuro del centro fieristico regionale, annunciando progetti di sviluppo dell’Umbriafiere “Stiamo seguendo concretamente – ha concluso – la programmazione degli interventi necessari per rilanciare il Centro fiere di Bastia”

Roberto Morroni, Assessore alle Politiche Agricole Regione Umbria ha parlato del ruolo strategico del settore primario in un momento di incertezze generali ed ha sottolineato la programmazione regionale in un ottica di sostegno alla sostenibilità in agricoltura, alle produzioni di qualità e alla multifunzionalità delle imprese agricole. Paola Lungarotti, sindaca di Bastia Umbra, ha parlato dell’entusiasmo necessario che manifestazioni di questo rilievo portano agli operatori e a noi umbri. All’inaugurazione è intervenuto anche Giorgio Mencaroni, che ha ribadito la necessità di puntare su un nuovo sviluppo del centro fieristico in un ottica di hub per l’economia umbra. Assegnato, dopo l’inaugurazione, il Premio Antonio Ricci 2020. La migliore tesi é di Lorenzo Torelli sulla sostenibilità nella produzione bio del pomodoro. Premio giornalistico va alla redazione dell’Ansa di Perugia, ha ritirato Claudio Sebastiani.

DATI IMMATRICOLAZIONI

Le manifestazioni fieristiche del settore agromeccanico svolgono un ruolo fondamentale per la promozione e la diffusione delle tecnologie di ultima generazione. Fiere come EIMA International (Bologna, dal 9 al 13 novembre) e Agriumbria, con le proprie specificità merceologiche e dimensionali, e con i differenti bacini di riferimento, sono un volano fondamentale per il settore. Ha ricordato il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti. Nella giornata inaugurale sono stati forniti i dati sull’andamento del mercato regionale nel 2021, elaborati dall’Ufficio Studi di FederUnacoma, sulla base delle immatricolazioni fornite dal Ministero dei Trasporti. I dati indicano per la regione un incremento delle vendite pari al 13,5% in ragione di 479 unità a fronte delle 422 immatricolate nel 2020. L’aumento delle vendite, che riflette il trend di crescita riscontrato a livello nazionale, si colloca tuttavia su percentuali inferiori rispetto a quelle riferite al Paese nel suo complesso (+36%). Per quanto riguarda l’andamento del mercato nazionale nei primi due mesi del 2022, le rilevazioni indicano un trend comunque in crescita rispetto al biennio 2019/2020 sia pure ad un ritmo inferiore rispetto ai livelli record toccati lo stesso periodo dello scorso anno.

POLO DELLE CARNI

Sarà firmato sabato 2 aprile, alle ore 12.15, ad Agriumbria, presso lo stand dell’Associazione Italiana Allevatori, il protocollo tra Umbriafiere Spa e Aia che sancisce in maniera formale lo status di Agriumbria quale Polo nazionale delle carni.

Una firma che arriva dopo anni di lavoro e di cooperazione con gli allevatori italiani e che di fatto ha reso la fiera di Bastia il centro del mercato dei bovini da carne in Italia. Il protocollo rafforzerà il peso di Agriumbria nell’organizzazione di Concorsi ed esposizione legati alla promozione delle razze italiane, con particolare attenzione alle razze bovine da carne, unitamente a iniziative per la promozione delle carni italiane.

Saranno altresì firmati i protocolli con le Associazioni agricole ANACLI e ANABIC per consolidare il pluriennale rapporto con Agriumbria quale conferma della presenza annuale delle mostre nazionali dei bovini da carne.

EVENTI DI SABATO

Alle 9.30: crisi energetica e alimentare, pensare globale e agire locale, a cura di Cia Umbria. Con gli interventi di Matteo Bartolini, Presidente CIA-Agricoltori italiani Umbria; Lazzaro Bogliari, presidente Umbriafiere S.p.A.; Giorgio Mencaroni, presidente Camera di Commercio dell’Umbria; Roberto Morroni, Assessore alle politiche agricole.

Alle 9.30, presso lo stand della Regione Umbria, la biodiversità in Umbria: un’eredità culturale e genetica da conservare. In totale saranno oltre 30 gli appuntamenti del sabato tra momenti tecnici, gare e mostre zootecniche. Tra i temi: certificazioni, digitalizzazione, laboratori di assaggi, show cooking, la Pac e le opportunità di sviluppo.

Agriumbria prosegue fino a domenica 3 aprile. Info e programma completo: www.agriumbria.eu




Uncai, anche l’Umbria investe sulle nocciole

Cresce e si aggrega la filiera del nocciolo dell’Alta Valle del Tevere, in Umbria. A tirare le fila ci sono Confagricoltura Umbria, ProAgri e Ferrero HCo (la divisione del gruppo Ferrero che si occupa nocciole), con il supporto della Regione, di Ismea, dell’Università di Perugia e dei Contoterzisti Umbria. Il progetto è stato presentato a Città di Castello (Perugia) dal Presidente di ProAgri Domenico Brugnoni, il Presidente di Ismea Angelo Frascarelli, il Presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi, l’assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni, il project Manager Ferrero HCo Fabio Piretta, Danila Farinelli della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia e Sergio Bambagiotti, Presidente di Contoterzisti Umbria.

Il presidente della Cooperativa di agricoltori ProAgri Domenico Brugnoni ha aperto i lavori facendo il punto della corilicoltura umbra “passata dai primi 12 ettari sperimentali del 2018 agli odierni 550, con altri 150 ettari che verranno messi a dimora nelle prossime settimane. L’obiettivo iniziale concordato con Ferrero HCo di raggiungere in Umbria i 700 ettari a noccioleto in cinque anni è cambiato. Ora l’obiettivo sono 1500 ettari entro il 2026”.

“Le caratteristiche del terreno umbro sono tali da garantire un prodotto di qualità, ma servirà una filiera aggregante. Per il raggiungimento dell’obiettivo, Ferrero HCo garantirà un prezzo equo delle nocciole e accordi ventennali per il ritiro del prodotto”, ha assicurato il manager Fabio Piretta.

Il Presidente di Ismea Angelo Frascarelli ha, quindi, analizzato la coltura del nocciolo da un punto di vista tecnico economico; ha valutato la redditività per gli agricoltori alla luce degli investimenti necessari e dell’andamento dei mercati per concludere che è necessaria una “notevole innovazione tecnica e organizzativa”.

Aspetto ripreso sia dalla professoressa Daniela Farinelli illustrando le sperimentazioni agronomiche eseguite da un polo di eccellenza come l’Università di Perugia, sia dal Presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi: “È necessario superare il limite della distanza tra impresa agricola e proprietà fondiaria”, ha detto, ma ha anche sottolineato l’importanza dei contoterzisti su tutte le filiere, compresa quella del nocciolo. “In corilicoltura gli interventi agromeccanici incidono notevolmente sui costi. Devono essere eseguiti con i mezzi meccanici idonei per il movimento terra, i livellamenti, i drenaggi, le rippature profonde almeno un metro per creare un terreno che favorisca un radicamento veloce delle piante: lavorato professionalmente il noccioleto può andare in produzione già dopo quattro anni e non dopo cinque o sei”.

È quindi intervenuto il Presidente di Contoterzisti Umbria Sergio Bambagiotti affermando come la meccanizzazione sia in grado di tenere uniti la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del reddito degli agricoltori: “Nell’Alta Umbria la coltura del nocciolo può e deve trovare soddisfatte le proprie valenze ecologiche finalizzate alla quantità e qualità del frutto. La sostenibilità economica del progetto passa, però, da una moderna corilicoltura che riduca al massimo le ore di lavoro manuale, quindi da noi agromeccanici. Le nuove tecniche di impianto e di gestione devono fare riferimento alla meccanizzazione e all’adozione di protocolli produttivi sostenibili. Una sfida alla quale i contoterzisti umbri sono pronti. L’espressione ‘si è sempre fatto così, perché cambiare?’ non fa parte del nostro dna come di nessun imprenditore. Dovremo attrezzarci per tempo, man mano che crescono le piante, ma arriveremo con tutti i servizi agromeccanici necessari a 1500 ettari di un moderno noccioleto umbro”.

“L’obiettivo di 1500 ettari porterà l’Umbria tra le prime cinque regioni italiane”, ha proseguito l’assessore Roberto Morroni. Nonostante l’Italia produca il 13% circa delle nocciole a livello mondiale, importa il 43% del suo fabbisogno annuale: “Il sostegno della Regione deve andare alle filiere che daranno reddito all’agricoltore. Solo se c’è reddito si potrà reinvestire in ricerca, sicurezza, qualità e ambiente. È vero, non si può rimanere fermi e non cambiare nulla perché si è sempre fatto così”, ha concluso.




Agriumbria: A Eima la presentazione dell’edizione 2022

Per rendere più sostenibile l’allevamento italiano serve investire nella meccanizzazione e nella tecnologia di precisione. E’ il messaggio che parte dai padiglioni di Bologna Fiere dove ad Eima Agriumbria ha promosso il seminario “La meccanizzazione per una zootecnia più sostenibile”. Grazie alla collaborazione con Federunacoma, promotore di Eima e partner ormai storico della fiera umbra, un incontro che ha messo in luce lo stato dell’arte del binomio zootecnia e meccanizzazione. Nell’occasione è stata presentata anche l’edizione numero cinquantatre di Agriumbria in programma dall’1 al 3 aprile 2022, nei padiglioni di Umbriafiere, a Bastia Umbra (Pg), con un programma sempre più indirizzato alle esigenze degli imprenditori di un settore in continua evoluzione e crescita costante. «La nostra presenza in questo salone rimarca l’importanza della sinergia che Agriumbria ha rafforzato negli anni con Federunacoma e Aia – spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere – perché la nostra non è solo una fiera espositiva, ma soprattutto un momento di riflessione e confronto su un’agricoltura che negli ultimi anni sta cambiando volto e noi dobbiamo fornire gli strumenti utili per farlo nel migliore dei modi possibili». Al seminario ha preso parte Carlo Bisaglia, ricercatore del Crea, che ha fatto il punto della situazione della ricerca in campo meccanico e informatico a sostegno degli allevamenti 5.0.

 

Zootecnia: così si abbatte l’impatto e si crea più reddito per le imprese. La meccanizzazione ha avuto un ruolo centrale nell’aumento dell’efficienza delle attività zootecniche. Questo in sintesi il messaggio che parte da Bologna. Questo ha contribuito ad aumentare le possibilità di gestione di mandrie sempre più grandi, consentendo agli operatori di dedicarsi sempre più agli aspetti gestionali. L’automazione ha potenziato queste possibilità rendendo il lavoro dell’allevatore più flessibile e sempre più finalizzato ai nuovi e crescenti impegni gestionali (benessere animale, sanità della mandria, salubrità dei prodotti). Il prossimo passo e le prossime sfide, peraltro già in corso, richiedono di dedicarsi all’incremento dell’efficienza degli allevamenti mediante le nuove tecnologie digitali. Quest’efficienza non dovrà essere rivolta solo agli aspetti produttivi ed economici, ma dovrà avere anche un crescente impatto sulla sostenibilità ambientale e l’accettabilità sociale considerati anche i grandi cambiamenti nelle scelte e nelle preferenze dei consumatori. La tecnologia – e, quindi, la meccanizzazione – avrà un ruolo importante, ma richiederà nuove competenze e conoscenze nei settori emergenti.

 

Agriumbria 2022. Oltre alla parte espositiva, che come sempre sarà articolata nei vari settori d’interesse, dalla meccanizzazione alla tecnologia aziendale, uno dei punti forza della fiera si concentrerà nuovamente sui ring esterni dove torneranno i concorsi zootecnici dedicati alla Nazionale della Chianina (che torna come biennale), la Nazionale Romagnola, la Nazionale Charolaise e la Nazionale Limousine che vanno ad aggiungersi agli altri appuntamenti dei concorsi nazionali dedicati alle varie razze. Il tutto in stretta collaborazione con l’Associazione italiana allevatori, storico partner di Agriumbria. Torna poi Milktec, spazio dedicato alla tecnologia per la filiera lattiero-casearia. In fiera verranno presentate dunque le ultime tecnologie sul fronte di macchine e attrezzatura per la mungitura e la lavorazione del latte. Ci saranno poi le mostre e le rassegne zootecniche, gli altri saloni specializzati (Bancotec, Enotec, Oleatec) e le aree espositive nelle quali vengono proposte soluzioni di innovazione dei mezzi tecnici, saranno solo alcuni dei fulcri della fiera che nei giorni avrà anche un ricco programma di convegni, meeting e master di approfondimento pensati per mettere aziende, associazioni di categoria e mondo scientifico in un confronto unico.

 

L’Osservatorio Agriumbria. Prosegue l’attività permanente dell’Osservatorio Agriumbria sul consumo nazionale di carne di qualità ormai un punto di riferimento per tutto il comparto. Durante la prossima edizione saranno pubblicati i dati sugli allevamenti e le tendenze dei consumatori nei confronti della carne certificata e di qualità.

 

Il premio “Antonio Ricci”. Alla sua quarta edizione il premio dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore, Antonio Ricci, scomparso nel 2016. Antonio ha contribuito non solo alla crescita dell’agricoltura italiana, ma anche al successo di Agriumbria, essendone uno storico consulente. Umbriafiere, in collaborazione con la Facoltà di Agraria di Perugia e con Edagricole, ha deciso di indire il premio diviso in due sezioni: una giornalistica, al professionista del settore che si è distinto per raccontare l’agricoltura italiana e una dedicata a uno studente di tutte le facoltà di Agraria di Italia che con un lavoro di tesi abbia affrontati i temi della sostenibilità ambientale ed economica e la multifunzionalità in agricoltura. Il premio sarà assegnato durante il programma della prossima edizione.

 

Agriumbria nasce da una felice intuizione dell’ideatore della manifestazione agricola, Lodovico Maschiella, e nel 1969 viene organizzata la prima “fiera moderna”, la fiera dell’agricoltura. Una manifestazione agro zootecnica con l’obiettivo di promuovere e sviluppare le attività agricole e zootecniche dell’Italia centrale. Da quel momento in poi ogni edizione ha stabilito un record positivo con una continua crescita di espositori e visitatori. Nel 1980 inizia la realizzazione delle nuove e moderne strutture del quartiere fieristico che consolidano il progetto espositivo che ha in Agriumbria la sua manifestazione più importante. Negli stessi anni nasce l’Associazione Agriumbria, composta da Enti e Associazioni di categoria, per la gestione e il coordinamento della fiera. Le notevoli dimensioni raggiunte, la forza dell’impatto economico e le tante manifestazioni suggeriscono (nel 1997) la trasformazione dell’ente gestore in Umbriafiere SpA, oggi attuale società di gestione del Centro Fieristico Regionale. Oggi, dopo un lungo percorso, Agriumbria, Mostra dell’Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione del settore agricolo e costituisce un momento di discussione e riflessione sulle prospettive e sul futuro dell’agricoltura.

 




Ercole Olivario, al via il trentennale del Premio Nazionale dedicato alle eccellenze olearie italiane Posta in arrivo

Si è tenuta oggi, giovedì 30 settembre 2021, a Perugia, presso l’Università dei Sapori, la conferenza stampa che dà il via ai festeggiamenti dei “30 anni di Ercole Olivario”. Il concorso nazionale dedicato alle eccellenze olearie italiane è infatti giunto alla sua XXX edizione che si terrà nel 2022, una tappa importante per l’”Oscar dell’Olio” che vede in questa occasione una crescita dei progetti collegati al concorso nazionale.

Nell’ambito della conferenza sono stati infatti presentati i due nuovissimi spin off del premio nazionale Ercole Olivario:

il “Concorso Nazionale Extra Cuoca – il Talento delle Donne per l’olio extra vergine di oliva” iniziativa comune tra il Comitato Ercole Olivario e l’Associazione Donne dell’Olio, la cui presidente Gabriella Stansfield ha partecipato attivamente ai lavori ed ha così commentato:

“’L’idea di Extra Cuoca è nata per valorizzare, da una parte, l’olio extravergine e, dall’altra, il talento femminile di chi utilizza l’olio ogni giorno, le nostre cuoche. Siamo convinti, infatti, che i ristoratori siano i primi ambasciatori dell’olio di qualità. Sono professionisti capaci di riconoscere un prodotto valido da uno mediocre, sono allenati al gusto di ciò che è non solo buono, ma anche sano e per questo possono, così come è avvenuto e continua ad essere per il vino, educare il consumatore alla scelta di oli di qualità”.

il Concorso Ercole Olivario – Sezione Olive da Tavola è “nato dalla volontà – ha commentato Giorgio Mencaroni, Presidente della Camera di Commercio dell’Umbria e del Comitato di coordinamento dell’Ercole Olivario – di parlare di olio tutto l’anno, non solo nei pochi mesi in cui si tiene l’Ercole. Olive da Tavola ha lo scopo di valorizzare le migliori olive da tavola provenienti dai vari ambiti territoriali selezionandole ed indicando le migliori produzioni, sostenendo al contempo gli operatori del settore che tendono al miglioramento della qualità, sfruttando la tipicità e la tradizione olivicola delle varie zone di produzione, anche come elementi attrattivi e veicolanti per l’immagine dell’intero territorio italiano. Le iscrizioni al concorso si apriranno già martedì 5 ottobre”.

Hanno voluto dare il loro sostegno all’evento in forma scritta Andrea Prete, Presidente di Unioncamere Nazionale e in video collegamento Michele Sonnessa, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Anche in occasione di questo trentennale infatti, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio assegnerà il riconoscimento The Oil Best Award” che, nel mese di dicembre 2021, vedrà premiare le 12 aziende vincitrici dell’Ercole Olivario site nelle “Città dell’Olio”.

Nel corso della conferenza è stato inoltre conferito il Premio Leikithos 2021, che annualmente viene assegnato, in collaborazione con l’ICE – Istituto per il Commercio Estero, ad una personalità in prima linea nella diffusione della conoscenza dell’olio di qualità italiano all’esterodedicato per la prima volta alla memoria di Giorgio Phellas; a ricevere il premio per mano della Signora Rosa De Marinis moglie del defunto Giorgio Phellas, l’importatore olandese di olio e.v.o. Gregor Christiaans.

Il Premio Ercole Olivario è organizzato dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Umbria, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero dello Sviluppo Economico, ed il sostegno delle associazioni dei produttori olivicoli, degli enti e delle istituzioni impegnate nella valorizzazione dell’olio extravergine di oliva italiano di qualità.

Gli Approfondimenti:

Il Concorso Nazionale Ercole Olivario – Sezione Olive da Tavola

Per la prima volta in vista del trentennale dell’Ercole Olivario, è stato istituito il Concorso nazionale Ercole Olivario – Sezione Olive da Tavola con l’obiettivo di valorizzare le migliori olive da tavola provenienti da diversi ambiti territoriali di produzione, in modo da sostenere gli operatori del settore nel miglioramento della qualità del prodotto, promuovendo inoltre i territori di origine delle olive da tavola italiane sfruttando la tipicità delle olive prodotte nelle diverse regioni e la tradizione olivicola delle diverse zone di produzione, quali elementi attrattivi e veicolanti per l’immagine dell’intero territorio italiano, ma anche con l’intento di valorizzare la figura dell’assaggiatore italiano in quanto professionista in grado di promuovere, tramite l’esperienza del panel, la qualità dell’oliva italiana presso operatori e consumatori italiani ed esteri

La prima edizione del Concorso Nazionale Ercole Olivario – Sezione Olive da Tavola è riservata ad olive prodotte e trasformate in Italia nella campagna olivicola 2020-21 per le seguenti categorie:

–       olive da tavola con denominazione di origine DOP

–       olive al naturale

–       olive conciate

–       olive disidratate e/o raggrinzite

Possono partecipare al concorso le aziende produttrici, gli olivicoltori e le aziende di trasformazione per la categoria delle olive certificate DOP, detentrici della certificazione, con un solo campione di olive da tavola ciascuno. Le iscrizioni al concorso Ercole Olivario – Sezione Olive da Tavola apriranno il prossimo lunedì 4 ottobre e termineranno il 5 novembre. A fine novembre si terranno le sessioni di assaggio presso il CREA di Pescara dove la Giuria Nazionale, composta da 8 degustatori e guidata dal capo panel, riconosciuto dal COI, Barbara Lanza, decreterà i vincitori che saranno premiati nel mese di dicembre 2021.

(Per informazioni e iscrizioni al concorso nazionale Ercole Olivario – Sezione Olive da Tavola https://www.planbweb.it/ercoleolivario/ )

Il Concorso Nazionale Extra Cuoca – il Talento delle Donne – Le finaliste

 

Il Concorso “Extra Cuoca – Il talento delle donne per l’olio extra vergine”, è il primo concorso nazionale dedicato alle cuoche professioniste, promosso dal Comitato di Coordinamento del Premio Ercole Olivario, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Donne dell’Olio e Lady Chef, sezione femminile della “Federazione Italiana Cuochi” (F.I.C.) e di A.I.R.O. (Associazione Internazionale Ristoranti dell’Olio.

Il concorso ha l’obiettivo di valorizzare le donne che ricoprono un ruolo sempre più essenziale nel mondo della ristorazione, in connubio ad uno dei prodotti principe della cucina italiana: l’olio extravergine di oliva di alta qualità. Oggetto del concorso Extra Cuoca, è infatti l’elaborazione di una ricetta, preparata utilizzando un olio e.v.o. prodotto dell’ambito territoriale in cui la cuoca svolge la propria attività professionale tra quelli finalisti della XXIX edizione dell’Ercole Olivario, la cui eccellenza è garantita grazie alle fasi di selezione regionali e ai rigidi criteri di accesso.

Come dichiarato dal Presidente della Giuria di Extra Cuoca 2021, Giorgio Donegani “Extra Cuoca è un concorso nel quale il desiderio di alleggerire lo spirito dei tempi difficili che stiamo vivendo incontra la voglia di rendere merito all’olio d’oliva, per il modo potente con cui riesce a raccontare la cultura, i valori, l’ambiente – in una parola la vita – dei territori da cui proviene. E al tempo stesso un concorso che si pone l’obiettivo di valorizzare l’importanza della figura femminile, nella capacità di esaltare le proprietà dell’olio attraverso la difficile arte della cucina”.

 

Le finaliste della prima edizione di Extra Cuoca, che gareggeranno per ottenere i primi posti previsti per ogni sezione del premio: primi piatti, secondi piatti, altre preparazioni (dall’antipasto al dolce), sono state proclamate durante la conferenza per i “30 anni di Ercole Olivario”, dalla Presidente di Lady Chef nazionale Alessandra Baruzzi e sono: per l’Abruzzo Giovanna De Vincentis, Andrea Soledad Lopez, Enza Liberati, Paola Prosperi, Marta Di Marcoberardino e Mariana Opraia; per la Basilicata Patrizia Viola; per la Campania Federica Sapienza; per l’Emilia Romagna Angela Valenti; per il Friuli Venezia Giulia Eleonora Franco; per la Lombardia Anna Maria Schettini; per il Molise Ernesta Vassolo; per il Piemonte Giorgia Muratore, Samantha Gastaldi, Silvana Musej, Ionela Peducci, Stefania Bergantin, Cristina Cuscun, Loredana Fiorio; per la Puglia Pasqualina         Lazari, Antonella Scatigna, Antonella Ricciolo; per la Sicilia Graziella Gugliotta, Rosalia Pintacuda, Raffaella Nastro, Maddalena Renda, Francesca Maria Casa, Rita Del Castillo, Sarah Cucchiara, Rosa Maria Clemente, Simona Piazzese; per la Toscana Chiara Castellucci, Rossella Giulianelli, Ilaria Salvadori,  Liliana Stredie, Irene Filograsso, per l’Umbria Anna Rita Lombardi, Giuseppina Mariotti, Elda Moroni, Cinzia Chiappini, Luciana Scimmi; per la Valle d’Aosta Maria Rita Fabiano, Ornella Corsi, Sandra Lomello mentre per il Veneto Gabriella Pizzo e Monica Michielin.

Alla fine di novembre 2021 verranno proclamate e premiate le vincitrici della prima edizione del Concorso nazionale “Extra Cuoca”.




Cia Umbria e Agricolus, partnership che accompagnerà le aziende agricole verso la transzione ecologica e digitale

Agricolus è il partner scelto da CIA Umbria per accompagnare gli agricoltori verso la transizione ecologica e digitale. La collaborazione tra l’associazione di categoria e l’azienda specializzata nella creazione di software per l’agricoltura di precisione, è stata presentata per la prima volta ieri, 18 settembre, al convegno che CIA Umbria ha organizzato in occasione di Anteprima Agriumbria, la mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione appena conclusa Bastia Umbra (Pg), ed è una risposta concreta agli obiettivi del New Green Deal e della strategia ‘Farm to Fork’ che l’Europa ci chiede. Obiettivi inseriti anche nella nuova Pac 2021-2027, di cui si è ampiamente discusso durante l’incontro dal titolo “La nuova Pac nella transizione ecologica e digitale delle imprese agricole”, che si è aperto con un messaggio del Ministro Stefano Patuanelli e al quale ha partecipato un ricco parterre di relatori, impegnati nelle istituzioni europee, a livello nazionale e sul territorio regionale per conoscere più da vicino quali sono gli strumenti che la nuova Politica Agricola Comune mette a disposizione degli imprenditori agricoli per attuare il passaggio epocale in materia di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

AGRICOLUS, LA PIATTAFORMA INTERNAZIONALE TROVA CASA IN CIA UMBRIA

Agricolus è un’azienda con sede in Umbria che opera in 64 Paesi nel mondo offrendo, attraverso una piattaforma on line, software per l’agricoltura di precisione in grado di accompagnare i produttori nel cambiamento strategico sulla gestione della propria azienda agricola, e renderla più connessa, più moderna, più sostenibile. CIA Umbria, consapevole della svolta epocale a cui gli agricoltori sono chiamati, è la prima associazione di categoria che è riuscita ad inserire in un software normalmente dedicato alle single aziende agricole, una dashboard – Agriconnect – che ci permette di comunicare con ciascuna azienda, offrendo tutta una serie di servizi in modo gratuito. Con Agricolus, l’imprenditore agricolo associato a CIA Umbria avrà la possibilità di aggiornare l’andamento del proprio lavoro in modo da avere uno storico delle attività svolte e dei problemi riscontrati di stagione in stagione. Grazie a servizi come le previsioni meteo aggiornate in tempo reale e il monitoraggio da remoto dei campi, ad esempio, l’agricoltore è in grado di limitare eventuali danni del maltempo durante le gelate o la grandine, prepararsi ad affrontare periodi di siccità, controllare il proliferare di parassiti delle piante e verificare l’intrusione della fauna selvatica Ma non è tutto. Agriconnect di Agricolus permette a CIA Umbria di inviare informazioni mirate in base agli interessi dell’agricoltore stesso, notizie su nuovi bandi, normative del settore, adempimenti fiscali e tecnici, e relative scadenze.

“Gli obiettivi del Green Deal europeo sono ardui ma non irraggiungibili – ha dichiarato il presidente CIA Umbria Matteo Bartolini, nel suo intervento ad AgriUmbria – . Come CIA Umbria ci siamo subito chiesti in che modo avremmo potuto aiutare, con in modo concreto, le nostre aziende agricole ad attuare il cambiamento non più rinviabile. La risposta è stata la partnership con Agricolus, che segna una novità assoluta perché anziché acquistare il prodotto sul mercato singolarmente, i nostri 8000 associati possono averlo in modo gratuito e, soprattutto, si può costruire in questo modo una rete di dati in connessione tra loro per mettere in atto le migliori strategie di sviluppo. Inoltre – ha concluso Bartolini – la comunicazione diretta con i nostri soci permette di abbattere le lungaggini burocratiche e lascia all’imprenditore agricolo il tempo necessario alla produzione. Restando sul campo, basterà qualche minuto e uno smartphone per avere tutte le informazioni necessarie a svolgere senza rischi il proprio mestiere. L’accordo con Agricolus rappresenta una piccola, grande rivoluzione che invito tutti gli agricoltori ad abbracciare al più presto, attraverso la grande famiglia CIA-Agricoltori Italiani Umbria. La transizione ecologica e digitale è già in atto e noi vogliamo esserne protagonisti”.

I RELATORI DEL CONVEGNO

Pasquale Di Rubbo | Funzionario DG-Agri Commissione Europea

Filippo Gallinella | Presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati

Luca Brunelli | Giunta nazionale CIA- Agricoltori Italiani

Franco Garofalo | Dirigente Agricoltura e Sviluppo rurale Regione Umbria

Andrea Cruciani | CEO & Co- Founder Agricolus e commerciale TeamDev

Matteo Bartolini | Presidente CIA- Agricoltori Italiani dell’Umbria

Roberto Morroni| Assessore Agricoltura e Vice presidente Regione Umbria

VIDEO PRESENTAZIONE AGRICOLUS

https://youtu.be/8xncwXIQg1M




Agriumbria: Una anteprima coi fiocchi per celebrare l’agricoltura italiana

Il futuro dell’agricoltura si dà appuntamento dal 17 al 19 settembre 2021 ad AnteprimAgriumbria che con il 2021 riparte da quella mancata 52 esima edizione sfumata a causa del Covid-19. Date da segnare quindi per arrivare nei padiglioni di Umbriafiere, a Bastia Umbra (Pg), con una edizione speciale, una sorta di primo appuntamento per rivederci dall’1 al 3 aprile 2022. L’edizione speciale è stata ufficialmente presentata questa mattina a Palazzo Rospigliosi, a Roma, sede di Coldiretti e Associazione italiana allevatori. «Quella del 2021 vuole essere un’edizione speciale di Agriumbria, che non vuole guardare indietro a ciò che non è stato, ma che si proietta al futuro e si pone come Anteprima dell’edizione 2022 – questo il messaggio che come spiega il presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari, la manifestazione vuole mandare al comparto fieristico di riferimento – sempre più convinti della necessità e della valenza delle manifestazioni in presenza e certi che la sinergia organizzatore/espositore possa ancora esprimere il meglio dell’offerta tecnologica e commerciale». «A testimonianza della grande aspettativa che il comparto sta vivendo, abbiamo avuto un ottimo riscontro commerciale continua Bogliari – la superficie espositiva utilizzata sarà infatti quella ordinaria mentre la novità sarà la presenza di circa 50 nuove aziende espositrici che hanno scelto di investire nel nostro progetto. Ritengo che questo sia il miglior segnale che AnteprimAgriumbria possa lanciare».

«A.I.A. e Sistema allevatori sono particolarmente legati alla manifestazione agricola e zootecnica ‘Agriumbria’: tra tutte le rassegne del settore che da decenni si realizzano a livello nazionale (ma anche tra quelle internazionali), infatti, essa ha sempre incentrato le proprie edizioni sulla biodiversità zootecnica italiana – ha commentato il presidente di AIA, Roberto Nocentini – oggi i concetti di biodiversità, sostenibilità, equilibrio ecologico tra allevamento e ambiente sono assolutamente attuali e rappresentano le principali direttrici per lo sviluppo dei sistemi zootecnici ed anche ad ‘AnteprimAgriumbria’ questi temi saranno centrali».

 

 

Agriumbria 2021, tra zootecnia sostenibile, meccanizzazione e partnership di grande livello. In occasione di Agriumbria sarà ancor più grande il valore del comparto zootecnico presente in fiera grazie alla preziosa collaborazione con Associazione Italiana Allevatori. All’anima zootecnica si accompagnerà tutta la filiera di prodotti, tecnologie e servizi che nel tempo hanno reso Agriumbria una delle manifestazioni con la più ampia offerta commerciale.

Gli operatori economici del settore sono in attesa di poter partecipare alle manifestazioni in presenza, consapevoli della situazione contingente che ormai caratterizza tutte le esperienze della fiera, proprio per questo Agriumbria è pronta a tornare soggetto attivi del panorama economico agricolo e non solo. In attesa di quella tradizionale di marzo 2022, sarà una manifestazione in grado di sottolineare, oggi più di ieri, come la zootecnia sia il primo anello dell’intera filiera agricola e che per poter svolgere correttamente il proprio ruolo, questa debba essere sempre più sempre più sostenibile per l’uomo, per gli animali, per l’ambiente, per il futuro.

Forte la presenza di Federunacoma, associazione ormai partner strategica di Agriumbria che nei padiglioni di Umbriafiere presenterà, tra l’altro, la prossima edizione di Eima, oltre a promuovere dimostrazioni e incontri sulle ultime novità del settore macchine agricole. Modelli di filiera che consentono di realizzare processi produttivi integrati al “sistema” verranno proposti dai Saloni specializzati Oleatec (olivicoltura – elaiotecnica), Enotec (viticoltura – enologia), Bancotec (impiantistica agroindustriale) e da altri spazi espositivi nei quali vengono proposte soluzioni tecnologiche versatili in relazione all’organizzazione e alla dimensione della produzione delle aziende agricole. Spazio infine per le eccellenze enogastronomiche: Agriumbria rappresenta infatti una vetrina dell’agroalimentare del Centro Italia che dimostra tutta la sua vivacità dovuta alla qualità, all’innovazione e alla tracciabilità dei suoi prodotti dotati di una forte identità territoriale. Il tutto reso più vivace dalla partecipazione di consorzi, di cooperative e di singoli espositori i cui prodotti agroalimentari provenienti da “giacimenti enogastronomici” dell’intera territorio, confermano che la diversificazione del prodotto e l’innovazione della tipicità tradizionale acquisiscono in misura sempre maggiore spazi di prestigio nei segmenti internazionali di mercato. All’interno di Agriumbria si potranno trovare i mercati dei produttori, ma anche una serie di espositori con in mostra strumenti per trasformare le materie prime e confezionare i prodotti.In più sarà presente di nuovo Veronafiere per presentare Fieragricola: anche in questo caso tra le due storiche fiere di settore la collaborazione per la promozione va avanti e anzi cresce.

L’Osservatorio Agriumbria sulle carni di qualità. Prosegue l’attività permanente dell’Osservatorio Agriumbria sul consumo nazionale di carne di qualità ormai un punto di riferimento per tutto il comparto. Durante la prossima edizione, quella di aprile 2022, saranno pubblicati i dati sugli allevamenti e le tendenze dei consumatori nei confronti della carne certificata e di qualità. Un lavoro che comunque non si è mai fermato, anche in tempi di pandemia, e che vede come sempre la forte collaborazione con l’Associazione Italiana Agricoltori.

 

Agriumbria nasce da una felice intuizione dell’ideatore della manifestazione agricola, Lodovico Maschiella, e nel 1969 viene organizzata la prima “fiera moderna”, la fiera dell’agricoltura. Una manifestazione agro zootecnica con l’obiettivo di promuovere e sviluppare le attività agricole e zootecniche dell’Italia centrale. Da quel momento in poi ogni edizione ha stabilito un record positivo con una continua crescita di espositori e visitatori. Nel 1980 inizia la realizzazione delle nuove e moderne strutture del quartiere fieristico che consolidano il progetto espositivo che ha in Agriumbria la sua manifestazione più importante. Negli stessi anni nasce l’Associazione Agriumbria, composta da Enti e Associazioni di categoria, per la gestione e il coordinamento della fiera. Le notevoli dimensioni raggiunte, la forza dell’impatto economico e le tante manifestazioni suggeriscono (nel 1997) la trasformazione dell’ente gestore in Umbriafiere SpA, oggi attuale società di gestione del Centro Fieristico Regionale. Oggi, dopo un lungo percorso, Agriumbria, Mostra dell’Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione del settore agricolo e costituisce un momento di discussione e riflessione sulle prospettive e sul futuro dell’agricoltura.




Gasolio agricolo, in Umbria l’assessore Morroni, agricoltori e contoterzisti avviano tavolo tecnico per semplificare, uniformare e aggiornare procedure digitali

L’informatizzazione delle procedure per l’assegnazione del gasolio agevolato in agricoltura sta andando in ordine sparso nelle diverse regioni d’Italia. In Umbria, grazie all’intervento repentino dell’assessore all’agricoltura Roberto Morroni, è stata evitata l’applicazione troppo rigida del decreto ministeriale 454/2001, irrealizzabile anche con le tecnologie digitali. “In base alla normativa, e ai fini dell’assegnazione del gasolio agricolo, dovrebbe essere inviato agli uffici regionali l’elenco di tutte le macchine agricole, con e senza motore, impiegate nelle operazioni agromeccaniche. Un’operazione poco pratica e in molti casi inutile. Bene ha fatto l’assessore a limitare provvisoriamente la richiesta alle sole macchine a motore”, spiega il presidente di Contoterzisti Umbria e Consigliere Uncai Sergio Bambagiotti. “Per uniformarsi a quanto avviene senza difficoltà in altre regioni, oltre alla trattrice si potrebbero documentare anche attrezzature particolari come le livelle, gli irrigatori, le rotopresse o le vendemmiatrici a traino, ma certo non un ordinario aratro”.

 tavolo tecnico per l’assegnazione del gasolio, al quale, grazie a Confagricoltura, siederà anche Contoterzisti Umbria con il presidente Sergio Bambagiotti e il direttore Andrea Stortini: “Prendendo a prestito un’espressione non nostra ma di Ivano Valmori, vorremmo evitare che le tecnologie informatiche anziché semplificare aumentino la burocrazia, creando non agricoltori e contoterzisti digitali, ma agricoltori e contoterzisti digitanti sul computer”, aggiunge Bambagiotti. Il sistema informatico per la gestione del gasolio in agricoltura realizzato da Regione Umbria, infatti, oltre a chiedere di inserire a mano tutti i mezzi agricoli (opzione per il momento sospesa) chiederebbe ai contoterzisti di accedere al fascicolo aziendale elettronico dell’agricoltore per inserirvi le lavorazioni eseguite. Questo entro cinque giorni: “Sarebbe uno stress eccessivo per noi contoterzisti. In piena campagna agricola, quando si devono raccogliere i cereali, o vendemmiare, ma anche in occasione delle semine, rientriamo spesso a casa dopo la mezzanotte, dormiamo qualche ora e poi rimontiamo ‘in sella’”.

Se in linea teorica è corretto segnare le lavorazioni il prima possibile, la pratica aziendale consiglia di dare un’interpretazione ampia della normativa: “Come avviene in altre Regioni dove con“lavorazioni” non si intende ogni singola lavorazione ma l’intero ciclo delle lavorazioni.Questo permette al contoterzista di elencare quelle eseguite all’apertura della procedura per la rendicontazione, ovvero dal 1 gennaio dell’anno successivo. L’auspicio è che il programma informatico regionale possa ancora essere corretto e adeguato alla realtà, grazie al coinvolgimento di agricoltori e terzisti”, conclude Bambagiotti.




Sulmona (Aq). Agrotecnici: si attende la graduatoria per incarichi di direzione attivita’ agricole

Non è ancora uscita la graduatoria del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia per il bando relativo ad incarichi professionali di “direzione e gestione delle attività agricole” presso il carcere di reclusione di Sulmona (AQ).

La struttura carceraria infatti, dotata anche di strutture agricole, svolge in queste ultime attività lavorative volte al re-inserimento dei detenuti nella società civile, sicchè l’Istituto penitenziario ha bisogno di tecnici in grado di sovraintendere alle attività agricole finalizzate alla loro formazione e recupero, senza tener conto che i prodotti agro-alimentari servono anche al fabbisogno dei detenuti e del personale di custodia.

Pare che i ritardi nella pubblicazione della graduatoria dei professionisti che si sono candidati agli incarichi sia ancora sospesa in relazione alle problematiche derivanti dall’epidemia da COVID-19.

 

Com’è noto per partecipare al bando occorreva essere in possesso di una laurea magistrale o triennale in agraria oppure di un diploma (ex-agrotecnico oppure ex-perito agrario) unitamente alla:

 

– iscrizione all’Albo di dottore agronomo e forestale;

 

– iscrizione all’Albo di agrotecnico ed agrotecnico laureato;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

risultando -anche in questo caso, come in altri recenti- esclusi gli iscritti nell’Albo dei Periti agrari; tuttavia, per quanto detta esclusione sia spiacevole, la tutela di quella categoria è di competenza del relativo Collegio, e non può essere svolta da altri.

Hanno comunque potuto partecipare pacificamente alla selezione i diplomati “periti agrari” che hanno scelto di iscriversi all’Albo degli Agrotecnici, peraltro ogni anno sempre più numerosi. Oltre 200 domande registrate nei soli esami abilitanti nel 2020 (in crescita di oltre il 20% rispetto all’anno precedente), che hanno rappresentato quasi il 18% dei 1.124 candidati di quell’anno, anche se ormai il grosso delle domande è rappresentato da laureati (ben 700 nel solo 2020), di cui ⅓ laureati magistrali ed i restanti ⅔ laureati di primo livello.

 

La sessione 2021 degli esami abilitanti, quest’anno in forte ritardo, dovrebbe essere indetta nei prossimi giorni; chi fosse interessato a sostenere l’esame di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato troverà tutte le informazioni al sito www.agrotecnici.it.

 

 




Accordo Philip Morris, Morroni: Italia deve diventare la boutique della qualità nel mondo del mondo

“L’Umbria è una piccola regione ma con un grande ruolo per quanto riguarda la tabacchicoltura”, spiega l’assessore all’Agricoltura della regione Umbria Roberto Morroni nel corso della presentazione a Palazzo Rospigliosi dell’accordo sul tabacco con Philip Morris.

Morroni parla dell’importanza dell’impulso dell’innovazione ricevuto dal comparto del tabacco. “La prima arma per chi produce è la qualità”, prosegue. “Ma dobbiamo fare molto di più di quello fatto fino ad oggi e l’Italia deve diventare la boutique del mondo della qualità. E questo vale anche per il tabacco”. Poi anche Morroni chiede “una cabina di regia per programmare comportamenti virtuosi come questo accordo”.