ASSALZOO, RINNOVATO ACCORDO CON IZSP PIEMONTE LIGURIA VALLE D’AOSTA

Si consolida la collaborazione tra ASSALZOO, l’Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici, e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. I due enti hanno firmato un nuovo accordo per la formazione e lo sviluppo del settore mangimistico in materia di sicurezza alimentare dopo quello del 2017. L’intesa è stata siglata dal presidente dell’Associazione, Marcello Veronesi, e dal direttore generale facente funzioni dell’Istituto zooprofilattico, Angelo Ferrari.

“La promozione di iniziative di carattere tecnico-scientifico in favore delle imprese mangimistiche è un punto centrale della missione di ASSALZOO”, sottolinea Veronesi. “L’accordo con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta va proprio in questa direzione, quella del potenziamento delle basi scientifiche dell’attività produttiva e, quindi, in definitiva, dello sviluppo del settore mangimistico. Aver rinnovato l’intesa conferma la validità dell’operazione avviata tre anni fa, nonché l’efficacia della partnership tra il settore privato e quello pubblico”, aggiunge il presidente. “Grazie a un dialogo sempre più proficuo con l’istituto, le aziende associate potranno perfezionare e aggiornare le loro conoscenze in materia di ricerca e innovazione tecnologica, un ambito di cui ASSALZOO riconosce e rivendica la centralità”, conclude Veronesi. 

Il partner dell’Associazione sarà ancora una volta il Centro di Referenza per la Sorveglianza e il controllo degli Alimenti per animali (CReAA), istituito nel 2003 presso l’Istituto zooprofilattico con sede a Torino. È la struttura che si occupa della gestione del rischio sanitario dei prodotti destinati all’alimentazione animale. L’intesa con ASSALZOO si concretizzerà con l’organizzazione di incontri formativi rivolti agli operatori del settore. Il centro potrà così mettere a disposizione l’esperienza quasi ventennale nel campo della ricerca e del supporto analitico, mentre l’Associazione fornirà tutte le informazioni riguardanti la produzione di alimenti per animali, le dinamiche del settore zootecnico e le problematiche correlate all’applicazione delle normative.

“Con questo accordo strategico realizziamo un grande gioco di squadra che mette insieme le forze produttive e della ricerca”, evidenzia Angelo Ferrari. “L’auspicio è che la nuova intesa possa permettere di intercettare in maniera ancora più precisa le necessità e le richieste del comparto produttivo e dare, pertanto, un contributo scientifico rilevante non solo per la formazione degli operatori. L’obiettivo finale è quello di migliorare l’intera filiera agro-zootecnica che deve rappresentare un’asse portante del sistema produttivo nazionale, come è emerso chiaramente in questi mesi di emergenza sanitaria. Lavoreremo insieme ad ASSALZOO  per affrontare i problemi reali del settore e capire dove intervenire. Inoltre – conclude il direttore generale – grazie a questa collaborazione potremo far sentire ancora più forte la nostra voce a livello europeo”. 

L’intesa tra ASSALZOO e l’Istituto zooprofilattico entrerà in vigore alla scadenza del precedente accordo e durerà cinque anni. Ogni anno sarà predisposto un protocollo per le attività pianificate.  L’attività congiunta di CReAA e ASSALZOO sarà organizzata da un comitato di collegamento.




TURISMO, SIGLATO ACCORDO TRA PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA

È stato siglato sabato 9 novembre 2019 ad Alba, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’ Alba, dagli assessori al Turismo della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, della Regione Valle d’Aosta, Laurent Viérin e della Regione Liguria, Gianni Berrino, un nuovo accordo di collaborazione nel settore turistico tra le tre Regioni.

“Con tale ulteriore accordo – ha affermato l’Assessore al Turismo della Regione Valle d’Aosta Laurent Viérin intendiamo estendere le azioni di promozione e cultura dei tre territori oltre a creare le sinergie tra i sistemi turistici delle tre regioni così da migliorare la complementarietà delle destinazioni turistiche in termini sia di offerta che di promozione. Grazie a questa nuova collaborazione si estendono le strategie e le programmazioni turistiche che presentano elementi comuni e sinergici. La volontà è quella di identificare nelle proprie specificità ed eccellenze territoriali gli elementi di identità sui quali fondare una maggiore competitività turistica, anche al fine di proporre la propria offerta a nuovi mercati internazionali. Il patrimonio culturale e turistico delle tre regioni di prossimità, unito all’ampia offerta dell’outdoor, sia invernale che estivo, alle eccellenze enogastronomiche e ambientali consentiranno di sostenere le economie locali e raggiungere così importanti risultati a livello turistico, sociale e culturale. Prosegue, oggi, un percorso comune e sinergico che ci auguriamo possa trasformarsi in qualcosa di solido, strutturato e duraturo e in grado di esaltare le peculiarità dei tre territori.”

Nel dettaglio, l’accordo ha l’obiettivo di rafforzare e migliorare l’attrattività turistica dei territori; rafforzare i rapporti di collaborazione proficuamente attuata in precedenti occasioni attraverso l’individuazione di azioni sinergiche, pianificando un calendario comune ; attuare attraverso i soggetti deputati in tema di promozione turistica,  azioni di promozione in una strategia di co-marketing con iniziative concrete quali ad esempio pacchetti vacanza che integrino i rispettivi prodotti turistici; promuovere la collaborazione tra i propri operatori e, in particolare, la ricerca di sinergie idonee a raggiungere obiettivi d’interesse comune.

Dall’accordo sottoscritto oggi nasce, quindi, un’intesa che consentirà di usufruire al meglio delle opportunità offerte dai progetti di cooperazione transfrontaliera e transnazionale cofinanziati dai Fondi europei per un rilancio delle economie turistiche locali mediante la predisposizione di progetti in parternariato.

“Il ruolo strategico del turismo a livello culturale, sociale ed economico viene ribadito anche dall’importante accordo a tre sottoscritto oggi, – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Gli obiettivi dell’accordo tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rispondono pienamente alle finalità fondanti della nostra nuova legge regionale in materia di turismo culturale, con la quale la Regione Piemonte intende favorire la costituzione e lo sviluppo di sistemi, sia tematici che territoriali, quali strumenti di cooperazione tra territori limitrofi. L’individuazione di azioni sinergiche, con un calendario di iniziative comuni, è da applicare, fra le altre tematiche, per la valorizzazione delle relazioni tra musei e territorio, per la qualificazione dell’offerta di fruizione, per la promozione dei territori stessi, per la dotazione di professionalità, per una più efficace collaborazione tra livello regionale e livello territoriale. E’ necessario, come abbiamo sottoscritto, aprire lo sguardo verso nuove relazioni regionali che consentano la fruizione di centinaia di siti, musei, destinazioni e offerte turistiche, comprensiva anche di eventi, mostre, proposte turistiche e attività destinate ad un target ampio e variegato, distribuite tra la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria.”

“Quello sottoscritto oggi è un accordo di grandissima importanza: si tratta del primo atto dopo l’incontro tra le giunte al completo della Liguria e del Piemonte fatto a Genova qualche settimana fa e che estende l’alleanza turistica in un naturale patto a tre che comprende anche la Valle d’Aosta, ha dichiarato l’assessore alla Promozione Turistica e Marketing territoriale della Regione Liguria Gianni Berrino. Dal mare alle montagne passando per le colline: le tre regioni insieme costituiscono pertanto da oggi un sistema turistico di sicura attrattività. Sono moltissimi i punti comuni tra noi: la firma di oggi ad esempio è avvenuta in un territorio importante come quello di Alba che racchiude una delle eccellenze italiane come il tartufo e la produzione vinicola. Fare dell’enogastronomia di qualità il proprio cavallo di battaglia per la promozione turistica è comune a tutte e tre le regioni coinvolte: la Liguria, ad esempio, può vantare prodotti che conquistano i turisti come il vino, l’olio, il pesto e quelli ittici che tutto il mondo ci invidia. “




POST TEMPESTA VAIA, AIEL E UNCEM: TURISTI HANNO VISTO LA PIU’ GRANDE CATASTROFE FORESTE ITALIANE. FARE IL PUNTO CON MIPAAFT E ENTI PREPOSTI

Sono centinaia di migliaia i turisti che in questi mesi estivi hanno scoperto e visto con i loro occhi gli effetti drammatici della tempesta Vaia. 41 mila ettari di boschi rasi al suolo, 16 milioni di alberi, 8,6 milioni di metri cubi di legno abbattuti in pochi minuti da raffiche di vento fino a 190 Km all’ora, valli alpine di quattro Regioni coinvolte, Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. “Chi è salito nelle valli, nelle località turistiche, negli alberghi e nei rifugi, percorrendo sulle strade asfaltate e i sentieri ha visto gli effetti della più grande catastrofe forestale italiana. L’aveva distrattamente guardata in tv, non ne aveva forse capito la portata… ma vedendola direttamente, sulle montagne che è abituato a frequentare per svago, sport e relax, il turista ha scoperto quanto sia grave e quanto sia necessario intervenire sull’intero sistema, senza perdere tempo”, affermano Domenico Brugnoni, presidente Aiel, Associazione italiana Energie agroforestali, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Aiel e Uncem, insieme sono impegnate su numerosi fronti istituzionali e operativi lungo la filiera forestale. Il post-emergenza Vaia è uno di questi, in stretto accordo con le Università e i soggetti istituzionali che se ne stanno occupando. “In diverse occasioni di convegni ed eventi dedicati al ripristino di quei boschi abbiamo evidenziato come la tempesta Vaia sia un effetto dei cambiamenti climatici in atto- puntualizzano Bussone e Brugnoni – Non è un evento isolato, potrà ripetersi, e dobbiamo farci trovare preparati. Questo va spiegato a tutto il Paese, non solo agli addetti ai lavori”. anche in questo caldo agosto per la politica italiana. “Il primo – sottolineano congiuntamente i vertici di Uncem e Aiel – è proprio legato al ruolo delle Istituzioni. Nel post tempesta Vaia hanno agito non sempre dialogando e confrontandosi attorno alle soluzioni. Lo scolitide dell’Abete Rosso, principale insetto che minaccia il legname schiantato, oggi rischia di compromettere anche le foreste dei territori colpiti rimaste in piedi. Per questo proponiamo che in sede di Ministero per le Politiche agricole e forestali debba essere convocato urgentemente un tavolo con Regioni, Enti locali, rappresentanti di imprese , Associazioni e Università per fare il punto su cosa si sta facendo e cosa va fatto”.

Secondo fronte quello della comunicazione. “Serve una campagna informativa attorno al settore forestale fatta dalla tv pubblica e da tutti i media – proseguono Brugnoni e Bussone – I turisti arrivati in questi giorni nelle Valli sanno pochissimo o niente di quanto successo e quanto si sta facendo per gestire quella porzione di patrimonio forestale danneggiato ma non inutile. E’ anche molto importante far comprendere che questo grave evento non deve togliere attenzione al tema più generale della gestione attiva dell’intero nostro patrimonio forestale costituito da 11 milioni di ettari di boschi, più di un terzo di tutta l superficie del nostro paese, che vanno governati e non abbandonati. Solo così potranno essere valorizzati i beni che ci fornisce il bosco i servizi ecosistemici e lo sviluppo locale.   Il recente RAF Rapporto Annuale sulle Foreste coordinato dalla Direzione Foreste del Ministero dell’Agricoltura è un esempio positivo che va esteso nel tempo e nei contenuti e può essere una base utile per trasferire al grande pubblico informazioni e approfondimenti.

Ultimo ambito urgente di azione, quello legato all’attuazione del Testo Unico forestale. “Vaia ci insegna – aggiungono Brugnoni e Bussone – che un bosco gestito, è più resiliente ma serve anche un Piano per la gestione degli eventi estremi e un adeguamento della pianificazione forestale per affrontare nel lungo periodo situazioni analoghe.   Come Uncem e Aiel ci impegniamo a dare il nostro contributo  nei tavoli tecnici a supporto della predisposizione dei decreti attuativi della nuova legge forestale nazionale, in particolare sulla Strategia forestale. Ringraziamo il team che sta lavorando su questi temi. Faremo la nostra parte, dobbiamo lavorare celermente e senza lasciare nulla al caso. Il sistema forestale italiano ha bisogno di gestione, comunicazione, strategie chiare, condivise, conosciute dagli Italiani”.




VINO. CON ENOVITIS EXTRÊME LA VITICOLTURA EROICA DIVENTA PROTAGONISTA. SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE IN VALLE D’AOSTA

La viticoltura eroica italiana ed europea ha da oggi, finalmente, una manifestazione “dedicata” tesa a valorizzare tante realtà produttive diverse di grande importanza sociale e culturale, oltre che economica. Con Enovitis Extrême siamo riusciti come Unione Italiana Vini, grazie alla collaborazione con CERVIM, VIVAL e la Regione Autonoma Valle d’Aosta, a completare il quadro delle manifestazioni dedicate alle tecnologie per la viticoltura, insieme a Enovitis in campo e a Enovitis Business di Milano, realizzata in concomitanza con SIMEI. Oltre che un luogo di promozione, questo appuntamento vuole facilitare l’incontro tra produttori e l’offerta dell’industria, ma è anche un’occasione per lanciare un messaggio culturale alla politica, alle istituzioni e ai mercati sulla necessità di salvaguardare, tutelare e valorizzare questa nicchia della viticoltura”.

Così Luigi Bersano, consigliere di Unione Italiana Vini, interviene durante la prima edizione di Enovitis Extrême, la nuova fiera dinamica e itinerante dedicata al mondo della viticoltura eroica organizzata da UIV in collaborazione con CERVIM (Centro Ricerca per la Viticoltura di Montagna), con il supporto di VIVAL (Associazione Viticoltori Valle D’Aosta) e il patrocinio della Regione Autonoma Valle d’Aosta. La manifestazione si è svolta ieri, giovedì 19 luglio, a Quart (AO) nei suggestivi vigneti della Società agricola Grosjean Vins, una realtà che conduce direttamente circa 15 ettari di vigna e produce poco meno di 150.000 bottiglie ogni anno. Oltre 500 i visitatori che hanno contribuito a fare dell’evento un momento qualificato di confronto e aggiornamento professionale, che ha consentito a più di 45 espositori con più di 100 macchine in dimostrazione di presentare le innovazioni possibili per l’affascinante sistema della viticoltura eroica. Numerosi i visitatori giunti – oltre che dalla Valle d’Aosta e dal Piemonte – da Lombardia, Veneto, Toscana, Liguria, Puglia e Lazio e, a testimonianza del valore della pratica ‘eroica’ in Europa, da Francia, Svizzera, Spagna e Belgio.




VITICOLTURA EROICA. UNIONE ITALIANA VINI LANCIA ENOVITIS EXTRÊME

La viticoltura di montagna, detta anche viticoltura eroica perché praticata in territori “estremi”, rappresenta nel nostro Paese non solo un patrimonio produttivo caratterizzato da una grande ricchezza di territori e vini diversi dalla forte identità, ma costituisce anche un valore economico e sociale rilevante per le comunità umane che vivono in quelle aree. É una viticoltura difficile anche dal punto di vista tecnologico perché praticata in territori impervi dove servono attrezzature e macchinari dedicati che non avevano mai avuto una loro vetrina, un loro luogo di promozione e presentazione al mondo vitivinicolo. Ed è in questa chiave che grazie alla partnership avviata con il CERVIM e con VIVAL, lanciamo l’appuntamento di Enovitis Extrême, una manifestazione specifica dedicata alla viticoltura di montagna che, da molti anni come Unione Italiana Vini, avevamo in mente di creare. Enovitis Extrême ha un valore che va oltre l’importante aspetto promozionale e di facilitazione dell’incontro tra l’offerta dell’industria e la viticoltura di montagna: vuole essere un luogo dove lanciare anche un messaggio culturale alla politica e alle istituzioni sulla necessità di salvaguardare, tutelare e valorizzare questo settore della viticoltura. Una viticoltura che costituisce per il nostro Paese uno straordinario patrimonio che coniuga qualità produttiva con vini dalla forte identità, valorizzazione dell’ambiente e tutela delle comunità”.

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Con queste parole Ernesto Abbona, Presidente di Unione Italina Vini, presenta la prima edizione di Enovitis Extrême, che si svolgerà il 19 Luglio 2018 presso la Società Agricola Grosjean Vinis di Quart (Ao). L’evento, dedicato alle tecnologie per la coltivazione dei vigneti eroici in alta quota, è organizzato da Unione Italiana Vini in collaborazione con l’istituto CERVIM (Centro di ricerca per la viticoltura di montagna) e il supporto di VIVAL (Associazione dei viticoltori della Valle d’Aosta) ed è patrocinato dalla Regione Valle d’Aosta.

 “Abbiamo accolto con piacere la richiesta di collaborazione di Unione Italiana Vini all’iniziativa Enovitis Extrême – dichiara Alessandro Nogara, Assessore all’Agricoltura e Risorse Naturali che ha l’obiettivo di valorizzare la pratica della viticoltura eroica e ha un valore culturale e sociale, oltre che economico, davvero rilevante per le comunità e per tutti i viticoltori nel nostro territorio”.

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Una manifestazione che vuole andare in contro alle esigenze delle aziende del settore ‘eroico’, andando a presentare loro le tecnologie più avanzate e diverse soluzioni per facilitare una tipologia di coltivazione molto impegnativa.

“In un ambiente estremo – spiega Roberto Gaudio, Presidente CERVIMcome quello di montagna, uno dei principali problemi per le aziende è rappresentato dai costi per la conduzione dei vigneti e questi sono decisamente più elevati rispetto alle zone vinicole ‘convenzionali’. Trovare nuove soluzioni innovative e tecnologiche, contribuisce a facilitare il lavoro dei viticoltori eroici e ad abbattere una parte di questi costi. La collaborazione fra il CERVIM, Unione Italiana Vini e Associazione viticoltori della Valle d’Aosta, va nella direzione da noi auspicata: fare sistema e elevare l’attenzione verso questo tipo di viticoltura, insieme al mondo della ricerca, dell’innovazione e delle aziende di meccanica applicata”.

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Enovitis Extrême, mantenendo l’impostazione di Enovitis in Campo, sarà una manifestazione dinamica ed itinerante, con prove sul campo e dimostrazioni con attrezzature e macchinari specifici per il settore ‘eroico’.

“In Valle d’Aosta – spiega Stefano Celi, Presidente di VIVAL – da sempre la viticoltura eroica trova la sua massima espressione. Qui la coltivazione dei vigneti ha necessità particolari per la, seppur minima, meccanizzazione e siamo quindi onorati di ospitare sul nostro territorio la prima edizione di Enovitis Extrême, oltre che soddisfatti nel vedere lanciata finalmente una manifestazione dedicata a questa particolare tipologia di viticoltura”.

Unione Italiana Vini vuole dare merito e visibilità alle aziende del settore eroico, le quali impegnano ingenti risorse per contribuire allo sviluppo di un ambito vitivinicolo così peculiare, valorizzando le loro attività e dando inoltre risalto a progetti di riconosciuto contenuto innovativo sul territorio. 

“È un vero onore – commenta Hervé Grosjean, socio della storica Società Agricola Grosjeane un privilegio per la nostra azienda ospitare la prima edizione di un evento di livello internazionale come Enovitis Extrême all’interno nel nostro vigneto ‘Rovettaz’. Per poter far conoscere la viticoltura valdostana e questo meraviglioso territorio, anche dal punto di vista gastronomico, questo evento sarà un ottimo biglietto da visita e un’occasione da sfruttare appieno. Ringrazio perciò VIVAL e il suo presidente Stefano Celi per aver reso possibile la nostra partecipazione”.




VALLE D’AOSTA, CONTRIBUTI PER APICOLTURA: DOMANDE APERTE FINO AL 17 NOVEMBRE

L’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che è possibile presentare le domande di contributo, relative alle azioni dirette a migliorare le condizioni della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura, previste dal Regolamento (UE) n. 1308/2013, per la campagna 2017-2018. Si tratta di un intervento di aiuto inserito all’interno della strategia che l’Assessorato ha messo in atto per la valorizzazione del comparto apistico in Valle d’Aosta- commenta l’Assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Alessandro Nogara. Con questo intervento, che punta al miglioramento della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura, intendiamo rinnovare il nostro impegno per le aziende apistiche del territorio regionale al fine di incrementare la loro produttività e le fasi di promozione di un prodotto che rientra nelle eccellenze della nostra filiera agroalimentare.

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Possono beneficiare delle agevolazioni singoli apicoltori o imprese che siano in regola, alla data di presentazione dell’istanza, con gli obblighi di registrazione degli alveari (BDN), nonché Organizzazioni, Associazioni, Unioni di produttori, Consorzi del settore apistico, Enti e Centri di Ricerca, siano essi pubblici o privati. Sono esclusi dall’aiuto gli apicoltori registrati con attività produzione per autoconsumo nella BDN API (Banca Dati Nazionale Apicoltura), nonché tutti quelli in possesso di un numero inferiore a 11 alveari e coloro che non sono in possesso di partita I.V.A. I beneficiari devono essere in possesso della partita I.V.A.,  aver costituito presso un CAA (Centro Assistenza Agricolo) prescelto il fascicolo aziendale, essere iscritti presso il registro delle imprese ed essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).




VALLE D’AOSTA, BENE NUMERO DOMANDE PRESENTATE PER PACCHETTO AGRICOLTURA

L’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta esprime grande soddisfazione per l’elevato numero di domande pervenute nell’ambito dell’intervento 4.1.1 del Programma di Sviluppo rurale (PSR) 2014/20, inserito nel Pacchetto Agricoltura su indicazione dell’Assessore Laurent Viérin, per la concessione dei contributi destinati agli investimenti nelle aziende agricole.

Sono 187 le domande presentate per un totale di circa 11 milioni 400 mila euro di contributi che saranno erogati, sui 12 milioni previsti, come dotazione finanziaria, e genereranno investimenti per quasi 25 milioni di euro.

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In relazione all’elevato numero di domande presentate, anche a seguito delle modifiche e integrazioni a criteri e modalità di accesso apportati al bando che era stato riformulato e riaperto, l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali Laurent Viérin dichiara: Siamo estremamente soddisfatti perché vediamo che gli sforzi messi in atto per modificare le misure di intervento al fine di garantire un reale utilizzo dei fondi e agevolare l’utenza, stanno portando i risultati sperati. Le misure del PSR che abbiamo voluto modificare, anche in seguito alle esigenze avanzate dal mondo agricolo e dalle categorie, stanno ottenendo finalmente il giusto interesse da parte del settore. Le modifiche che abbiamo apportato infatti hanno permesso di sfruttare al meglio le potenzialità di questo importantissimo strumento, che può offrire molto in termini di prospettive future. L’aver rivisitato criteri e modalità di accesso al bando, unitamente a una corretta e dovuta informazione sullo strumento PSR ,e l’aver aumentato le percentuali di aiuto per i contributi negli investimenti del settore primario, della trasformazione e commercializzazione e dell’acquisto di attrezzature, ha sicuramente contribuito a rendere più sostenibili gli sforzi economici richiesti ai nostri agricoltori. Vediamo inoltre che sono stati apprezzati l’abbassamento del tetto minimo di spesa da 20 a 10 mila euro e l’eliminazione del tetto massimo di spesa determinato dalla produzione standard.

Gli aiuti sono rivolti principalmente all’acquisto, costruzione o ristrutturazione di fabbricati rurali, all’acquisto di macchine e attrezzi agricoli, alla realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica e termica, al miglioramento della viabilità rurale, alle sistemazione e miglioramento dei terreni agrari e dei canali irrigui, alla realizzazione e sistemazione degli acquedotti rurali.

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Aggiunge ancora in merito l’Assessore Viérin: Siamo profondamente convinti della necessità di sostenere i reali bisogni delle aziende e dei nostri agricoltori attraverso interventi specifici che siano funzionali alle esigenze del comparto e che ne sappiano accrescere le potenzialità. In questo senso abbiamo agito con tempestività aumentando le percentuali di aiuto, come il settore chiedeva da tempo. Va aggiunto che le serate di presentazione dello strumento PSR che abbiamo organizzato sul territorio regionale e la nuova organizzazione degli uffici dell’Assessorato, anche con l’implementazione dello Sportello Unico Agricoltura, hanno dato modo all’Amministrazione di essere più vicini all’utenza e favorire una certa sburocratizzazione nella presentazione delle pratiche.




OCM VINO, ECCO LE REGIONI ‘CONTRO’ MIPAAF. PRONTE ALLO SCONTRO. E A ESCLUDERE MINISTERO DALLA GESTIONE DEI FONDI: “ERRORI RILEVANTI”

Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio, Marche, Toscana, Sicilia, Abruzzo, Liguria, Valle D’Aosta e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Queste le regioni a cui non piace come si sono messe le cose sull’Ocm vino promozione. E il nuovo decreto Maurizio Martina – uguale a quello pubblicato in anteprima da questa testata tranne per pochi dettagli. Tutti pronti allo scontro, o quasi. Tanto che c’è chi scrive annotando ‘gravi errori’ e chi già pensa a come fare per escludere il ministero dalla gestione dei fondi di competenza regionale. Lunedì appuntamento in Cpa, comitato tecnico degli assessori che dovrebbe esaminare in maniera preliminare il decreto, con tutti gli emendamenti del caso. Il nodo che si è venuto a creare non è facile da sciogliere: se si dovesse rimandare la discussione in Conferenza Stato regioni sarebbero a rischio I fondi stessi. Se il ministro dovesse decidere di andare direttamente a Palazzo Chigi bypassando le regioni, sarebbe guerra.

Qui di seguito quanto sta accadendo.

OCM VINO, REGIONE TOSCANA PRONTA A CHIEDERE ESCLUSIONE MIPAAF DA GESTIONE FINANZIARIA FONDI PROMOZIONE

Da quanto apprende AGRICOLAE la regione Toscana, se si dovesse arrivare allo Scontro totale con il Mipaaf a seguito dei contenuti dell’ultimo decreto che verrà discusso la settimana prossima in Conferenza stato regioni, sarebbe pronta a chiedere che la ripartizione dei 30,5 milioni di euro sia gestito direttamente dale regioni escludendo quindi il minister delle Politiche agricole da una gestione diretta di un bando di rilevanza nazionale. In questo modo il 30 per cento del plafond comunitario gestito ora dal ministero potrebbe essere quindi riassorbito dalle regioni potenziando i programmi multiregionali. Surrogando i programmi di rilevanza nazionale all’interno di un bando multiregionale. Da vedere poi come questo possa essere possibile tecnicamente in fase di discussion del decreto che determina il piano di riparto.

OCM VINO, IL VENETO DI ZAIA SCRIVE: GRAVI ERRORI MIPAAF, A RISCHIO CRITICHE BRUXELLES. SI VA IN CPA. ECCO LA LETTERA

Gravi errori. Talmente rilevanti che non si può non passare per il Cpa., comitato tecnico degli assessori che si riunisce lunedì 8 alle 15:00 che esaminera preliminarmente il testo. Senza escludere possibili critiche da parte di Bruxelles. Questa la valutazione della Regione Veneto sul nuovo decreto Ocm vino di Maurizio Martina. Secondo la regione guidata da Luca Zaia (già ministro dell’agricoltura e ora governatore di una delle regioni più ‘ricche’ dal punto di vista agricolo) la bozza presentata dal Mipaaf “contiene previsioni che impattano notevolmente sul piano finanziario, gestionale e sul sistema di filiera regionale con rilevanza assai importante”. E ci tiene a precisare che “non si concorda con la mancata partecipazione finanziaria della quota nazionale ai progetti multiregionali, trattandosi di azioni comunque coinvolgenti puù territori e, per denominazioni e aziende coinvolte, rappresentativi del sistema italiano di produzione”.

Ma non è finita qui: “si nutrono seri dubbi sulla gestione della domande ammesse secondo il sistema, che comporta, come definito nella bozza, la ridefinizione del progetto approvato, vanificando così l’azione di valutazione fatta per l’ammissibilità e esponendo il sistema alle critiche della Commissione in termine di efficacia della misura (come già evidenziato in precedenti audit da parte dei funzionari comunitari)”.

Infine “non si comprende la validità di alcune scelte espresse nella bozza in contrasto con quanto stabilito dal PNS notificato alla Commissione UE e approvato dalla CSR del 20/4/2017. Gli elementi di criticità sono talmente rilevanti che non si può prescindere da una valutazione ponderata in sede tecnica interregionale e, quindi, in CPA”.

Qui di seguito Agricolae riporta il documento della regione Veneto:

LETTERA VENETO SU OCM DM2017

OCM VINO, FAVA: PASTICCIO MIPAAF-DI GIOIA. CONFERENZA DELLE REGIONI INUTILE, CHIEDERÒ A MARONI DI USCIRE

“Sul decreto Ocm Vino prendiamo atto del pasticcio del Mipaaf, che stabilisce un precedente assolutamente antipatico. L’ennesimo, in verità, che dimostra, se fosse ancora necessario, l’inutilità della Commissione Politiche agricole in Conferenza delle Regioni, ormai totalmente asservita al ministero”.

Ad avanzare l’accusa contro il Mipaaf e il presidente della Cpa, l’assessore pugliese Leonardo di Gioia, è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che di fronte a una gestione fallimentare dell’Ocm Vino, addirittura concepita in maniera carbonara e prepotente, punta i piedi.

“Con il decreto di fatto viene legittimato un percorso col quale si cancellano le Ocm multiregionali e si eliminano le graduatorie, con criteri a dir poco sommari – entra nel dettaglio Fava -. Nonostante ciò, il presidente della Cpa Di Gioia non ha ritenuto necessario convocare una riunione tecnica velocemente, probabilmente perché aveva paura di un voto contrario delle Regioni. Ad esempio, dalla mia sarebbe arrivato senza dubbi”.

Patto scellerato. Per l’assessore lombardo “questa è l’ennesima dimostrazione del patto scellerato in atto fra Di Gioia e il ministro Martina, che ha ridotto la Commissione a mero scendiletto di quest’ultimo”.

“Il coordinatore Leonardo Di Gioia – prosegue Fava – in cambio della nomina supportata dal ministro stesso in Ismea, violando le regole non scritte che da decenni hanno regolato i rapporti all’interno della Commissione Politiche agricole, vede di ricambiare il favore prestandosi ancora una volta, e non è certo la prima, a mortificare le prerogative regionali e a rendere sempre più inutile la Cpa”.

Non è tutto. “Se poi scoprissimo nelle prossime settimane che il suo ruolo in Ismea servisse a legittimare altresì operazioni di acquisizione di quote di fondi o altro che difficilmente avrebbero trovato il mio consenso, tutto si spiega – aggiunge Fava -. Sono molto curioso, ad esempio, di sapere come il coordinatore Di Gioia intenda il ruolo, guarda caso sempre di Ismea, nella recente vicenda del contestatissimo e poi ritirato emendamento Federconsorzi”.

Questioni aperte. “Ci sono una serie di interrogativi, insomma, dal mio punto di vista di facile soluzione, per altri miei colleghi, evidentemente, più difficili da interpretare. Resta il dato, comunque, del fallimento totale della gestione della Commissione da parte di Di Gioia, che certifica la morte della stessa. Sto pensando di chiedere al presidente Maroni di uscire dalla Conferenza delle Regioni”.

Agea, Ismea e governo. “Su Agea e Ismea – conclude l’assessore lombardo Fava – non possiamo non evidenziare la coincidenza che siano sempre i pugliesi a puntellare la situazione, che in questo momento scuote anche la maggioranza di governo. Il decreto Ocm Vino senza alcun passaggio interlocutorio in Cpa è solo l’ultima di molte questioni gestite in una zona d’ombra deplorevole”.




VALLE D’AOSTA, VITICOLTURA MONTAGNA: OK A CONTRIBUTO AL CERVIM PER IL 2017

L’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che, è stato approvato oggi, lunedì 22 maggio 2017, dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore Laurent Viérin il contributo al CERVIM per l’anno 2017. Con legge regionale n. 17/2004 la Regione autonoma Valle d’Aosta contribuisce al funzionamento del CERVIM (Centro di ricerche, studi, salvaguardia, rappresentanza e valorizzazione per la viticoltura di montagna) fornendo la disponibilità di locali e attrezzature idonee allo svolgimento delle attività mediante comodati d’uso e il sostegno finanziario delle attività svolte mediante l’erogazione di un contributo annuo, previa relativa disponibilità di bilancio, pari a 60 mila euro. In questo importo è compresa la quota associativa della Regione.
La viticoltura si colloca tra gli ambiti in cui l’Assessorato sta investendo e di cui la nostra Regione può andare maggiormente fiera. La viticoltura di montagna, in modo particolare, ricopre anche un’importante valenza in termini di salvaguardia e valorizzazione del territorio, nonché di sviluppo turistico e delle professionalità del settore che già esistono in Valle – afferma l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali Laurent Viérin. In quest’ottica il contributo previsto anche per l’anno 2017 al CERVIM, unito alla collaborazione sinergica che stiamo portando avanti nell’organizzazione di manifestazioni e iniziative di valorizzazione e promozione del settore vitivinicolo, dimostra la volontà da parte dell’Amministrazione regionale di investire, attraverso risorse economiche e umane, al fine di potenziare questo settore, che nel corso degli ultimi decenni ha raggiunto livelli molto alti, portando alla creazione di vere e proprie attività imprenditoriali valdostane che garantiscono un prodotto di qualità riconosciuto a livello nazionale e internazionale.

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Il contributo annuo al CERVIM viene erogato in due tranches: un anticipo pari al 50% della cifra disponibile a bilancio al momento della presentazione del bilancio preventivo e il saldo alla presentazione del bilancio consuntivo. Le voci di spesa ammissibili devono essere riconducibili alle seguenti attività dettagliate nel bilancio preventivo: comunicazione e attività di editoria, congresso internazionale, manifestazioni varie, osservatorio Paesaggi Viticoltura Montana, spese per progetti ricerca, compensi revisori dei conti, presenze istituzionali, compensi personale di segreteria, spese per prestazioni contabili e elaborazioni mensili del personale dipendente, traduzioni, ufficio stampa, e organizzazione Concorso Vini internazionale per la parte non coperta dalle quote di iscrizione, fino alla concorrenza massima di 60 mila euro.




RPT VALLE D’AOSTA, INCONTRI IMPORTANTI A ROMA SU ZOOTECNIA E SUI DANNI GELO IN AGRICOLTURA

L’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che oggi mercoledì 3 maggio 2017, presso l’ufficio di rappresentanza della Regione Puglia a Roma, nella giornata dedicata alla Conferenza degli Assessori regionali all’agricoltura, si sono svolti una serie di incontri che hanno visto l’Assessore Laurent Viérin dibattere con i vertici AGEA (Agenzia per l’erogazione in Agricoltura) circa le problematiche che interessano il settore agricolo e zootecnico. In particolare, anche a seguito della richiesta da parte delle Associazioni, si è convenuto che il termine per la presentazione delle domande 2017, già fissato al 15 maggio, sarà posticipato al 16 giugno.

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È stata l’occasione per sollecitare la risoluzione delle questioni relative alla domanda unica e dell’accesso alla Riserva Nazionale, considerate le evidenti problematiche della presentazione tardiva, rispetto al termine previsto di luglio 2016.

Al fine di risolvere altri problemi specifici inerenti la nostra realtà, è stata concordata una riunione con i vertici di AGEA da svolgersi in Valle d’Aosta nelle prossime settimane.

Inoltre, nel pomeriggio, nel corso dell’incontro degli Assessori regionali, l’Assessore Viérin ha proposto di esaminare la tematica dei danni da gelate.

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Su questo argomento, su proposta valdostana, gli Assessori hanno adottato all’unanimità una posizione comune di richiesta di riconoscimento di Stato di calamità per le regioni colpite dagli eventi atmosferici. La Regione  Valle d’Aosta sarà capofila e assicurerà il coordinamento di un gruppo politico-tecnico in vista di un incontro con il Ministro all’agricoltura per affrontare la problematica in tempi brevi.

Esprimiamo soddisfazione per aver visto recepite le istanze della Valle d’Aosta e delle altre regioni colpite – dichiara l’assessore Viérin –  per il riconoscimento dello Stato di calamità in termini di finanziamento del Fondo di solidarietà e di altre misure fiscali e di sostegno, grazie alle quali i nostri agricoltori avranno la possibilità di vedere riconosciute le gravi perdite subite.

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Richiederemo rapidamente finanziamenti specifici, a livello centrale, complementari alle misure già stabilite dalla nostra Regione. Lavoriamo  per una posizione unitaria nell’ambito del tavolo comune del quale siamo capofila, per portare rapidamente all’attenzione del Governo le gravi ripercussioni che gli eventi atmosferici hanno avuto sui territori e sull’indotto rappresentato dalle produzioni agricole di eccellenza.




VALLE D’AOSTA, INCONTRI IMPORTANTI A ROMA SU ZOOTECNIA E SUI DANNI GELO IN AGRICOLTURA

L’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che oggi mercoledì 3 maggio 2017, presso l’ufficio di rappresentanza della Regione Puglia a Roma, nella giornata dedicata alla Conferenza degli Assessori regionali all’agricoltura, si sono svolti una serie di incontri che hanno visto l’Assessore Laurent Viérin dibattere con i vertici AGEA (Agenzia per l’erogazione in Agricoltura) circa le problematiche che interessano il settore agricolo e zootecnico. In particolare, anche a seguito della richiesta da parte delle Associazioni, si è convenuto che il termine per la presentazione delle domande 2017, già fissato al 15 maggio, sarà posticipato al 16 giugno.

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È stata l’occasione per sollecitare la risoluzione delle questioni relative alla domanda unica e dell’accesso alla Riserva Nazionale, considerate le evidenti problematiche della presentazione tardiva, rispetto al termine previsto di luglio 2016.

Al fine di risolvere altri problemi specifici inerenti la nostra realtà, è stata concordata una riunione con i vertici di AGEA da svolgersi in Valle d’Aosta nelle prossime settimane.

Inoltre, nel pomeriggio, nel corso dell’incontro degli Assessori regionali, l’Assessore Viérin ha proposto di esaminare la tematica dei danni da gelate.

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Su questo argomento, su proposta valdostana, gli Assessori hanno adottato all’unanimità una posizione comune di richiesta di riconoscimento di Stato di calamità per le regioni colpite dagli eventi atmosferici. La Regione  Valle d’Aosta sarà capofila e assicurerà il coordinamento di un gruppo politico-tecnico in vista di un incontro con il Ministro all’agricoltura per affrontare la problematica in tempi brevi.

Esprimiamo soddisfazione per aver visto recepite le istanze della Valle d’Aosta e delle altre regioni colpite – dichiara l’assessore Viérin –  per il riconoscimento dello Stato di calamità in termini di finanziamento del Fondo di solidarietà e di altre misure fiscali e di sostegno, grazie alle quali i nostri agricoltori avranno la possibilità di vedere riconosciute le gravi perdite subite.

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Richiederemo rapidamente finanziamenti specifici, a livello centrale, complementari alle misure già stabilite dalla nostra Regione. Lavoriamo  per una posizione unitaria nell’ambito del tavolo comune del quale siamo capofila, per portare rapidamente all’attenzione del Governo le gravi ripercussioni che gli eventi atmosferici hanno avuto sui territori e sull’indotto rappresentato dalle produzioni agricole di eccellenza.




AVVIO NUOVO SERVIZIO REGIONALE. ARCHIVIO IN FASE DI AGGIORNAMENTO

Parte da oggi il nuovo servizio regionale di AGRICOLAE. L’obiettivo è quello di portare all’attenzione nazionale le questioni di interesse locale e territoriale. Al contempo diffondere l’informazione capillarmente presso gli enti locali. È in corso di aggiornamento l’archivio storico delle notizie presente sul sito web dell’agenzia di stampa al quale accedere tramite la cartina interattiva dell’Italia