VINITALY, ANCHE IL SAKE ARTIGIANALE ALLA KERMESSE VERONESE

Al Vinitaly c’è tutto il vino del mondo e anche di più. C’è anche il vino del Sol Levante, il Sake: bevanda tradizionale giapponese, che coglie il l’occasione della grande kermesse di Verona per guadagnarsi un posticino al sole del Mediterraneo.

Il sakè, naturalmente, non ha niente a che fare con l’uva. La materia prima – è risaputo – e il riso. Fermentato.

Giovanni Baldini, fiorentino, si è messo in testa di portare in Italia il sake, quello prodotto, religiosamente, da piccole, antiche cantine artigianali.

“Rappresentiamo-dice Giovanni Baldini-sei piccole cantine storiche, ognuna con una propria identità. Ci rivolgiamo alla ristorazione giapponese di qualità in Italia, ma abbiamo anche l’ambizione di proporci alla cucina italiana “estrosa”, quella che piace ai “millennials” nella convinzione che il sakè, anche con certe pietanze nostre, ci vada a nozze. Abbiamo grandi ambizioni, solidamente fondate. Certo non pensiamo di pareggiare i 165 milioni di euro che è quello che alza il vino italiano in Giappone”.

Da fiorentino qual è aggiunge con ironia un po’ beffarda: “Per ora”.

Takeshi Sekiya e Shingo Iwase, due dei produttori che condividono con Baldini l’esperienza veronese, sono ottimisti: “C’è un flusso ininterrotto di giovani e non. Sono curiosi ed esigenti. Anche quelli che assaggiano il sache’ per la prima volta mostrano un sincero apprezzamento specie per quello più amabile.”