Vinitaly, la 56ª edizione al via dal 14 al 17 aprile. Record top buyer. VIDEOINTERVISTE: Danese, Bricolo, Sanchez (Ceev)

Da Bruxelles – Si è svolta oggi la presentazione al Parlamento Europeo di Bruxelles di Vinitaly 2024, il 56° salone internazionale dei vini e dei distillati. Milleduecento top-buyer, numero in crescita del 20% sull’edizione 2023 e del 70% rispetto a 2 anni fa: è l’obiettivo incoming che Vinitaly, insieme a Ice-Agenzia, si è posto per la sua 56ª edizione, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile prossimi.

Di seguito gli interventi: 

Vinitaly, Danese (Veronafiere): vino strategico per l’Italia, perché all’estero traina anche altri prodotti. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Bricolo (Veronafiere): penalizzare il vino significa penalizzare il territorio, in Italia vale 14 miliardi. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly, Sánchez (Ceev): evento fondamentale per promozione nostro settore. Sostenere comparto in Ue. VIDEOINTERVISTA

Vinitaly: selezione qualitativa e record numerico di top-buyer (1.200). Da Usa, Canada, Cina e UK i contingenti più numerosi

 




Vinitaly, Danese (Veronafiere): vino strategico per l’Italia, perché all’estero traina anche altri prodotti. VIDEOINTERVISTA

Da Bruxelles – “Sempre parlando a livello europeo, è importante tenere molta attenzione su questo prodotto, su questo settore, su questo comparto che è strategico per il made in Italy, ma è strategico sia per il vino ma anche perché di traino per gli altri prodotti agroalimentari, perché è dimostrato che quando il vino approda in un cliente estero, poi il traino si porta, nell’arco di un paio d’anni, anche tutti gli altri prodotti agroalimentari. Siamo qui perché per la prima volta presentiamo Vinitaly all’estero, perché l’estero diventa una delle nostre diciamo obiettivi principali per il Vinitaly e noi siamo già presenti all’estero con 18 interventi che facciamo all’estero ma con tre fiere in Brasile, Cina, Shenzhen e da quest’anno da settembre anche a Chicago”.

Così ad AGRICOLAE Maurizio Danese, AD Veronafiere, a margine della presentazione nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles dell’edizione Vinitaly 2024.

“Faremo la prima Vinitaly USA, a Chicago, il 20 e il 21 ottobre e in accordo con i cinesi in Cina. E questo è il risultato di un test che abbiamo fatto l’anno scorso che è andato molto bene assieme ai cinesi, insieme a un po’ di tutto quello che ripeteremo quest’anno. Quindi siamo qui a Bruxelles perché vogliamo tenere alta l’asticella e i riflettori su questo comparto e anche come vetrina per tutto quello che riguarda la parte internazionale del nostro comparto”.

 




Vinitaly, Bricolo (Veronafiere): penalizzare il vino significa penalizzare il territorio, in Italia vale 14 miliardi. VIDEOINTERVISTA

Da Bruxelles – “In questo momento è giusto tenere alta l’attenzione sul mondo del vino. Siamo arrivati alla 56ma edizione e abbiamo voluto fare la conferenza stampa di presentazione di Vinitaly fuori dai confini italiani, siamo venuti qui al Parlamento europeo. Ovviamente una grande vetrina, anche dove ci si può confrontare coi tanti giornalisti accreditati delle testate giornali europei più importanti, ma anche di molti altri Paesi. E poi siamo nel posto nel luogo dove si prendono le decisioni sul mondo del vino, dunque su tutta quella che è l’attività della viticoltura, la produzione di vino”.

Così ad AGRICOLAE Federico Bricolo, presidente Veronafiere, a margine della presentazione nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles dell’edizione Vinitaly 2024.

“Non solo l’Italia ma l’Europa. Siamo venuti a presentare Vinitaly, ma anche i numeri del vino, che sono molto importanti dal punto di vista economico. In Italia il vino vale 14 miliardi di euro e 7.8 miliardi solo di export, ma c’è anche di valore sociale. Il vino rappresenta storie, tradizioni, collegamenti con i territori, ma riesce a far crescere e sviluppare interi territori con la sua economia.

E dunque pensare di penalizzare il mondo del vino vuol dire andare anche a penalizzare questi territori in cui si coltiva la vite, in cui si lavora l’uva, in cui si produce vino. Territori che sono cresciuti nel tempo grazie a questo. E adesso qualcuno, magari attaccando il vino, vorrebbe spostare il mercato su altri tipi di bevande.

Io credo che chi deve normare questo settore deve avere anche ben chiaro che questa economia questa grande sinergia fra territori, lavoratori e chi è impiegato nel mondo del vino deve poi fare prendere decisioni, deve essere sempre più collegato per poter decidere nel migliore dei modi. Noi siamo qua per questo, senza nessuna polemica ma ovviamente sfruttando la presentazione di verità ci faceva piacere anche dare questo tipo di messaggio”.




Vinitaly: selezione qualitativa e record numerico di top-buyer (1.200). Da Usa, Canada, Cina e UK i contingenti più numerosi

Milleduecento top-buyer, numero in crescita del 20% sull’edizione 2023 e del 70% rispetto a 2 anni fa: è l’obiettivo incoming che Vinitaly, insieme a Ice-Agenzia, si è posto per la sua 56ª edizione, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile prossimi.

«Questa è la prima presentazione di Vinitaly che facciamo al Parlamento Europeo, che è il centro nevralgico della politica Comunitaria, con l’obiettivo di contribuire ad accendere un ulteriore faro sul vino italiano, che ha proprio in Vinitaly il suo brand fieristico di promozione globale – ha detto oggi a Bruxelles il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. E con questa logica della promozione abbiamo da poco terminato anche un giro del mondo durato oltre un semestre per operare una selezione ponderata dei principali buyer da invitare a Vinitaly. Il target è raggiunto – ha proseguito Bricolo – ma oltre al successo numerico ci attendiamo soprattutto un riscontro molto positivo in termini di qualità della domanda rappresentata. Un lavoro possibile anche grazie alla collaborazione e al sostegno del governo italiano, del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, del ministero del made in Italy, delle Ambasciate e degli enti istituzionali preposti alla promozione, Ice Agenzia in primis. Un sistema di relazioni grazie alle quali Vinitaly ha potenziato il proprio know how, attivando un programma di condivisione sempre più stretto con i player del settore su scala mondiale».

Provengono da 65 Paesi i protagonisti della domanda estera selezionati, invitati e ospitati a Verona, a cui si aggiungeranno – secondo le stime – circa 30 mila operatori stranieri che confluiranno a Vinitaly da oltre 140 Nazioni. Il contingente più corposo degli ospiti rimane quello statunitense con oltre il 15% delle presenze, seguiti da altre 3 piazze strategiche extra-Ue: Canada, Cina e Regno Unito, che assieme sommano il 23% degli arrivi. A livello di macro-regioni, la platea dei top buyer più numerosa proviene dal Nord America e dall’Europa (ognuna con un’incidenza al 26%), seguiti da Asia e Oceania (23%), Europa dell’Est (13%), Centro-Sud America (7%) e Africa (4%). Nel complesso, i 65 Paesi rappresentati valgono il 95% del totale export enologico made in Italy.

«È forte la convinzione – ha aggiunto l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese – di poter fare molto in favore di un settore di cui ci sentiamo parte integrante. In un periodo non certo facile ci sentiamo ancor più in dovere di dare le giuste risposte a chi investe in fiera. La prima parola chiave è senz’altro ‘business’, la seconda è ‘consapevolezza’ di un capitale strategico – oltreché identitario – per l’economia italiana ed europea sempre più sotto la lente di tesi allarmistiche. Per questo, in occasione della 1ª giornata nazionale del Made in Italy (15 aprile) presenteremo, assieme al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, la ricerca Se tu togli il vino all’Italia, un tuffo nel bicchiere mezzo vuoto. Uno studio, realizzato dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly e da Prometeia, sull’impatto che il Belpaese subirebbe in termini socio-economici, turistici e identitari da un’ipotetica scomparsa del vino dall’Italia».

Alla 56ª edizione di Vinitaly, quartiere fieristico sold-out con oltre 100mila metri quadrati lordi con 4.000 imprese espositrici. In contemporanea, anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show (area C); Xcellent Beers (area I) e il 25° Enolitech, Salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra (pad. F). Con le tre rassegne, il numero delle aziende presenti nei 17 padiglioni della fiera sale a quasi 4.300 da 30 Paesi.
Alla conferenza stampa di presentazione di Vinitaly 2024, oggi al Parlamento Europeo di Bruxelless, hanno partecipato anche Ignacio Sánchez, segretario generale CEEV (Comitato europeo delle aziende vitivinicole) e John Barker, direttore generale OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino).




Veronafiere acquisisce “La Fiera di Vita in Campagna” e incrementa il portafoglio di rassegne dirette

Veronafiere prosegue nella realizzazione del Piano strategico 2024/2026 e incrementa il portafoglio di rassegna dirette, dal quale genera il 90% del proprio fatturato, con l’acquisizione della manifestazione b2c “LA FIERA DI VITA IN CAMPAGNA” che, a partire dal 2025 e per la sua 12ª edizione, si svolgerà dal 14 al 16 marzo nel quartiere fieristico di Verona.

“LA FIERA DI VITA IN CAMPAGNA” è un format fisico dove prendono forma i contenuti della rivista Vita in Campagna edita da Edizioni L’Informatore Agrario e da oltre 40 anni punto di riferimento del mondo dell’hobbistica all’aria aperta.

La Fiera di Verona, già leader nel rappresentare il settore primario b2b con Fieragricola (lo storico salone internazionale a cadenza biennale della meccanica, dei servizi e prodotti per l’agricoltura e la zootecnia), completa la propria offerta agribusiness con un evento rivolto agli appassionati dell’hobby farmer e del mondo agricolo, che punta attraverso l’organizzazione diretta ad ampliarsi e ad affermarsi a livello nazionale ed europeo.

Con il partner Edizioni Informatore Agrario, Veronafiere lavorerà nei prossimi mesi per sviluppare un format innovativo che integri e renda ancora più efficace il progetto fieristico a partire già dalla prossima edizione di “LA FIERA DI VITA IN CAMPAGNA” 2025




A Fieragricola la ricerca scientifica nella lotta ai cambiamenti climatici

Un «gemello digitale» della pianta per ridurre l’impiego di fitofarmaci, razionalizzare l’uso dell’acqua, limitare l’inquinamento in aria e nelle falde acquifere e implementare il processo di digitalizzazione fino al 90% nel vigneto: è il progetto «iVine – Digital twins», presentato da Cia Agricoltori Italiani Toscana e Image Line, con la start-up AgroBit capofila del progetto e Università di Firenze e Cnr-Ibe partner scientifici.

Novità anche sul fronte della corretta gestione e utilizzo del digestato da biogas in agricoltura biologica, con le linee guida illustrate da Cib-Consorzio italiano biogas e FederBio, per migliorare l’apporto organico e sostituire i concimi di sintesi per migliorare la fertilità dei terreni.

Sono alcune delle innovazioni presentate alla 116ª Fieragricola di Verona (31 gennaio-3 febbraio): la manifestazione è capitale dell’agricoltura anche dal punto di vista scientifico e delle buone pratiche agricole, finalizzate al contrasto dei cambiamenti climatici e alla sostenibilità ambientale.

Se l’emergenza siccità non è affatto scongiurata per l’annata agraria 2024, come è emerso anche dal ciclo dei convegni «L’agricoltura nel clima che cambia», organizzati da Fieragricola, la ricerca non si ferma e Verona, per i quattro giorni di manifestazione, è stata centro del dibattito e “agorà” per la formazione del mondo agricolo.

A che punto è la ricerca. Presente a Verona, il professor Luigi Cattivelli, direttore del centro Genomica e Bioinformatica del Crea, traccia la rotta della ricerca. «Le piante di oggi o di ieri non possono essere il futuro, perché ogni pianta va adattata al clima del momento e al luogo in cui cresce – spiega il prof. Cattivelli, che è anche rappresentante italiano nel Research Committee di Wheat Initiative, agenzia internazionale per il coordinamento della ricerca sul frumento –. È necessario intervenire con un cambiamento, legato a una migliore efficienza nell’uso dell’acqua, alla capacità di tollerare le alte temperature delle ondate di caldo e alla resistenza alle malattie, perché il climate change implica la presenza di nuovi patogeni o la modifica di quelli già esistenti».

In queste condizioni, precisa Cattivelli, «la ricerca si sta muovendo su diversi livelli. Da un lato c’è un lavoro legato alla resistenza alle malattie, che utilizza sia le Tea, le Tecniche di evoluzione assistita, che i sistemi tradizionali. Relativamente all’aumento delle temperature e alla mancanza d’acqua, invece, l’approccio è molto più complicato, perché di tratta di due eventi complessi. C’è la grande difficoltà nel fare una scoperta break-through, cioè un cambiamento radicale della capacità della pianta di resistere alle malattie e tollerare le condizioni atmosferiche avverse. Oggi c’è moltissimo lavoro in corso, legato soprattutto alla comprensione dei meccanismi che controllano il flusso di acqua nella pianta, dalle radici fino alle foglie e poi agli stomi».

La scienza sta cercando di capire come la pianta traspira, cioè come fa evaporare l’acqua per poter prendere l’anidride carbonica. «Sono molti gli studi legati alla water use efficiency, all’efficienza dell’uso dell’acqua, per conoscere, cioè, quanta sostanza secca una pianta produce per litro d’acqua consumato. E in questo campo ci sono ampi margini di miglioramento».

Altra frontiera della ricerca è «creare delle piante con una maggiore efficienza nella fotosintesi – rende noto il professor Cattivelli –.  La fotosintesi è un aspetto fondamentale della vita della pianta ed è uno dei più complicati da modificare, ma oggi ci sono conoscenze e capacità per poterla alterare in modo positivo e sono attivi almeno quattro progetti di ricerca finanziati dall’Unione europea. Soprattutto per alcune piante come i cereali a paglia come riso, frumento e orzo potrebbe essere possibile intervenire su alcuni meccanismi fotosintetici per rendere la pianta più produttiva, rendendola cioè in grado di generare più biomassa a parità di acqua e aggirando in modo indiretto il problema della resistenza idrica».

Focus zootecnia. A Fieragricola è stato presentato il progetto Life Carbon Farming per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e favorire l’adattamento dell’agricoltura. «Le strategie fondamentali per l’allevamento – afferma Salvatore Claps, direttore del centro Crea Zootecnia e Acquacoltura – riguardano essenzialmente il benessere animale, la migliore e razionale gestione dei reflui zootecnici, lo stoccaggio del carbonio nel suolo e gli aspetti relativi all’economia circolare per la riduzione delle emissioni in zootecnia, soprattutto l’anidride carbonica. La genomica è, in particolare, uno degli aspetti sui quali puntare per la riduzione delle emissioni, eventualmente rivalutando alcune razze autoctone, che si sono dimostrate più resilienti ai cambiamenti climatici».

Le foreste. Con 11 milioni di superficie forestale, pari al 37% del territorio nazionale, anche alberi, boschi e foreste sono uno dei principali sistemi naturali terrestri per l’assorbimento dell’anidride carbonica emessa in atmosfera. «Il Crea – puntualizza Piermaria Corona, direttore del centro di ricerca Foreste e Legno – è il responsabile del registro dei crediti di carbonio volontari che vengono assorbiti da parte delle proprietà agricole e forestali; in questo senso alcuni aspetti della coltura forestale possono dare un grande supporto alla questione ambientale e di resilienza di fronte ai cambiamenti climatici. Pensiamo ad esempio alla piantagione di pioppo su terreni precedentemente utilizzati per colture estensive di cereali, che possono in un arco di tempo abbastanza ridotto, incrementare il contenuto di carbonio sia nel soprasuolo che nel suolo». Il Crea, prosegue Corona, «sta lavorando anche all’Inventario forestale nazionale, che è portato avanti dall’Arma dei Carabinieri Forestali e che dal prossimo gennaio sarà rivoluzionato in tutta la sua modalità operativa».




Fieragricola, Danese: focus su tecnologia e IA per raggiungere sostenibilità e redditività. VIDEOINTERVISTA

“Una giornata importante, siamo all’apertura di FierAgricola, la 116/a edizione. È una manifestazione che esiste da ben 125 anni, è stata fondata nel 1898 ed era di fatto l’inizio della storia di Verona Fiere.”

Così Maurizio Danese, AD Verona Fiere, a margine dell’evento di apertura di Fieragricola.

“È una manifestazione che rappresenta tutto il settore dell’agricoltura con 11 padiglioni e 52.000 metri quadri. Un settore che vale in Italia 600 miliardi, per il 15% del PIL e da’ lavoro a oltre 2 milioni di persone – 2 milioni e trecentomila – delle quali il 30% donne.

Un focus particolare sulla redditività e sulla sostenibilità, per tutto quello che riguarda un futuro che deve essere sempre più green: dobbiamo produrre di più, ma produrre sano in previsione anche dell’aumento della popolazione che ci sarà nel mondo.

Ma anche la redditività, per permettere ai giovani di avere un giusto lavoro, che si abbini con la vita privata: perché il mondo dell’agricoltura spesso impegna i lavoratori molto di più di otto ore al giorno e anche il sabato e la domenica.
Quindi, grazie anche alla tecnologia, all’intelligenza artificiale e alla robotica crediamo che possano essere raggiunti questi obiettivi”.




Fieragricola, il programma di Confagricoltura dal 31 gennaio al 3 febbraio a VeronaFiere

Agritech, nuove tecniche genomiche e carbon farming, sostenibilità e cambiamenti climatici, PNRR e macchine agricole. Sono questi alcuni temi che Confagricoltura affronterà a Fieragricola, la rassegna internazionale dell’agricoltura, dal 31 gennaio al 3 febbraio a VeronaFiere.

Seminari, workshop e dibattiti: gli esperti di Confagricoltura e degli enti collegati si confronteranno con i rappresentanti delle imprese, dei centri studi e delle Università, per guardare alle sfide che riguardano gli imprenditori agricoli e lo sviluppo del settore primario.

Tra gli appuntamenti chiave nello Stand B2 del Padiglione 2: “2030: quali motorizzazioni per l’agricoltura?”, un confronto con Eni, FederUnacoma e Università di Padova sui trattori, macchinari al centro dell’attività agricola, interessati dalle politiche green dell’Unione. Per quanto riguarda i prodotti, si parlerà di riso e di mercati con l’Ente Nazionale Risi ed è prevista la firma di un accordo per dare nuovo slancio alla produzione di mais, ospitando nello stand confederale le principali associazioni della filiera.

Con Hubfarm, la piattaforma innovativa di Confagricoltura per la gestione dei dati, si indagheranno le opportunità legate alla digitalizzazione delle imprese, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. Le buone pratiche “green” saranno al centro di più appuntamenti, attraverso approfondimenti su agritech, carbon farming, agrivoltaico, biometano e biogas, irrigazione di precisione e cambiamenti climatici. A questo proposito, la Confederazione presenterà i risultati finali del sondaggio sulle fake news in agricoltura, condotto insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, e rivolto alle nuove generazioni.

Riguardo all’innovazione, Confagricoltura Verona, che presenterà anche il bilancio dell’anno che si è appena chiuso insieme alla CGIA, nello spazio Agritech del Padiglione 11 – Stand C3 illustrerà un progetto con la rete Innosap e la partecipazione delle Università di Verona e Padova finalizzato a consolidare la produttività delle colture e migliorare le proprietà funzionali degli alimenti. Si tratta del primo prototipo di robot pensato per raccogliere la frutta, oltre a ulteriori due soluzioni tech per l’agricoltura: un drone attrezzato per i trattamenti degli ulivi e un robot che entra nelle serre di orticole e distribuisce fertilizzanti e fitofarmaci in quantità perfetta, in base alle esigenze delle piante.

 




Fieragricola, Bricolo (VeronaFiere): pilastro importante agricoltura italiana con 780 espositori da 20 paesi. VIDEOINTERVISTA

“Siamo arrivati alla 116ma edizione di Fieragricola. Una fiera che è nata nel 1898, che è cresciuta in questi anni e che presentiamo la prossima settimana con tante novità. Una fiera sempre più internazionale, con 780 espositori, provenienti da 20 paesi diversi, 140 eventi organizzati durante tutta la manifestazione, che rappresenta un settore che in Italia vale 600 miliardi di euro, con 60 miliardi di fatturato. Stiamo parlando davvero di un pilastro importante dell’economia italiana. Avremo presenze istituzionali molto importanti. All’inaugurazione arriverà anche il ministro Francesco Lollobrigida, a dimostrazione di quanto il governo si stia impegnando in questo settore, a sostegno di tutte le attività agricole presenti sul nostro territorio. Abbiamo fatto anche un grande lavoro di promozione, girando tutta l’Italia e presentando tutte le novità che andremo a proporre in fiera. Ci aspettiamo un grande afflusso, con il ritorno dopo due anni della più importante manifestazione agricola italiana e una delle più importanti a livello internazionale”.

Così ad AGRICOLAE Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, a margine della presentazione della prossima edizione di Fieragricola organizzata oggi a Roma.




Veronafiere-Vinitaly. Papa Francesco: Vino, terra, abilità agricola e attività imprenditoriale sono doni di Dio

Il vino, la terra, l’abilità agricola e l’attività imprenditoriale sono doni di Dio, ma non dimentichiamo che il Creatore li ha affidati a noi, alla nostra sensibilità e alla nostra onestà, perché ne facciamo, come dice la Scrittura, una vera fonte di gioia per il cuore dell’uomo e di ogni uomo, non solo di quelli che hanno più possibilità. Grazie allora per aver scelto di ispirare la vostra attività a sentimenti di concordia, aiuto ai più deboli e rispetto per il Creato, sull’esempio di Francesco di Assisi». Sono le parole che il Santo Padre Papa Francesco ha rivolto oggi a Veronafiere-Vinitaly, ai suoi Soci e a oltre 100 produttori vinicoli e rappresentanti delle associazioni di settore, in occasione dell’Udienza privata concessa presso il Palazzo Apostolico Vaticano per la giornata “L’economia di Francesco e il mondo del vino italiano”, promossa dalla manifestazione fieristica.
Nel suo saluto, Papa Francesco ha inoltre evidenziato che: «Per numero di aziende coinvolte, qualità di produzione e impatto occupazionale, la vostra è certamente una realtà significativa, sia sulla scena vinicola italiana che internazionale, ed è dunque bene che vi ritroviate a riflettere insieme sugli aspetti etici e sulle responsabilità morali che tutto ciò comporta, e che in questo traiate ispirazione dal Poverello di Assisi. Le linee fondamentali su cui avete scelto di muovervi – attenzione all’ambiente, al lavoro e a sane abitudini di consumo – indicano un atteggiamento incentrato sul rispetto, a vari livelli. E il rispetto, nel vostro lavoro, è certamente fondamentale: per un prodotto di qualità, infatti, non basta l’applicazione di tecniche industriali e di logiche commerciali; la terra, la vite, i processi di coltivazione, fermentazione e stagionatura richiedono costanza, richiedono attenzione e richiedono pazienza».

Per il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: «L’Udienza, a cui abbiamo partecipato grazie al sostegno della Diocesi di Verona e in particolare del vescovo Monsignor Domenico Pompili, rappresenta un evento di straordinaria rilevanza per Veronafiere che, attraverso Vinitaly, coinvolge i principali protagonisti di un comparto che più di altri esprime un forte legame con le nostre origini culturali. Come ci ha ricordato Papa Francesco – prosegue Bricolo – rendiamo omaggio al vino come dono di Dio, simbolo di tradizione e di un sistema economico sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Ribadiamo il nostro impegno con Vinitaly a preservare e valorizzare il patrimonio enologico della nostra comunità, affinché il vino continui a essere un elemento di coesione sociale e di apertura al dialogo, ispirando una convivialità che unisce».
L’Udienza con il Papa si inserisce nell’iniziativa “L’economia di Francesco e il mondo del vino italiano” organizzata da Veronafiere-Vinitaly in collaborazione con la Diocesi di Verona e il supporto di Banca Generali e Generali Italia, attraverso la sua Business Unit Cattolica.




Fieracavalli, ministro Locatelli: «Ippoterapia occasione importante per sviluppare autonomia e competenze

L’ippoterapia è un’occasione importante per tante persone con disabilità, disturbi relazionali, o malattie cronico degenerative. Il contatto e l’azione con il cavallo sono un’esperienza straordinaria, non solo per la capacità terapeutica, ma proprio per sviluppare autonomie e competenze». Lo ha detto Alessandra Locatelli, ministro alle Disabilità, in visita oggi alla seconda giornata di Fieracavalli di Verona, il salone internazionale dedicato al mondo equestre in programma fino a domenica 12 novembre.

«Le linee guida nazionali sono un punto di riferimento importante – ha continuato il ministro – e le regioni danno risorse proprio per sostenere le attività di ippoterapia. Bisogna continuare in questa direzione, credo che i progetti che si sono sviluppati sul territorio siano sempre i migliori e questo nasce dalla sinergia tra istituzioni, terzo settore e tanto fa anche il mondo del privato, del privato sociale».

E proprio da Fieracavalli arriva un nuovo passo in avanti verso il riconoscimento scientifico delle terapie assistite con il cavallo nel trattamento dei bambini affetti da autismo. A Veronafiere, infatti, sono stati presentati oggi i risultati di un anno di sperimentazione del progetto pilota “Riding the Blue” che ha l’obiettivo di far approvare dal Servizio sanitario nazionale un protocollo di riabilitazione per i disturbi dello spettro autistico.

Ora c’è l’ufficialità anche dei dati scientifici: per i bambini e i ragazzi autistici, il contatto con il cavallo rappresenta un valido aiuto per migliorare i processi motori, di socializzazione e di riduzione dello stress in famiglia. Il dottor Leonardo Zoccante, coordinatore del centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona ne è convinto da sempre e ci lavora dal 2019, insieme al dottor Michele Marconi.

Fieracavalli fin da subito ha scelto di sostenere “Riding the Blue”, insieme a Federazione italiana sport equestri, Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, Azienda ULSS 9 scaligera e Regione del Veneto.

Ai 15 partecipanti iniziali alla sperimentazione, nel 2022 se ne sono aggiunti altri 60 su scala nazionale, con l’estensione della ricerca a centri ippici di altre sei regioni, oltre al Veneto: Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Campania e Sicilia. Questo grazie ai fondi raccolti con la campagna di crowdfunding “Riding the Blue – Un cavallo per amico”, lanciata durante la scorsa edizione di Fieracavalli, con il supporto di EY Foundation Onluse ANGSA Nazionale.

I bambini e ragazzi autistici dagli 8 ai 13 anni selezionati per il trial non dovevano aver avuto in precedenza alcun rapporto con i cavalli. Ognuno di loro, nell’arco di un anno è stato sottoposto a 20 sessioni speciali di ippoterapia, seguite da test neurofunzionali per valutare l’efficacia dell’intervento e potenziare le aree disfunzionali del soggetto. Tutti i dati raccolti dai sette centri partecipanti sono stati quindi elaborati e analizzati dal Centro regionale disturbi dello spettro autistico di Verona, grazie alla collaborazione con l’Associazione StatsImprove.

I risultati ottenuti sono molto incoraggianti e confermano l’efficacia dell’intervento assistito con animali nei disturbi dello spettro autistico: «Il punteggio medio totale ricavato dalle cinque aree della scheda di osservazione si modifica positivamente nel tempo a seguito di ciascuna seduta– spiega il dottor Zoccante –, indicando un progressivo miglioramento del funzionamento globale del bambino sia per quanto riguarda il funzionamento adattivo all’ambiente, che per gli apprendimenti specifici nelle singole aree indagate, cioè  interazione sociale, emotivo-relazionale, comportamentale, abilità grosso-motorie e abilità fino-motorie. Il trattamento potrebbe così, non solo rappresentare un intervento supplementare o integrativo, ma rientrare nell’ambito dei cosiddetti approcci ecologici rivolti all’autismo, recentemente considerati dalla letteratura scientifica internazionale».

Alla presentazione della sperimentazione a Fieracavalli, oltre a Leonardo Zoccante, hanno preso parte il ministro Locatelli; Luca Zaia, governatore della Regione Veneto; Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità; Federico Bricolo, presidente di Veronafiere; Marco Di Paola, presidente della FISE; Massimo Antonelli, CEO EY.

«A Fieracavalli siamo fermamente convinti che il mondo equestre possieda una fortissima componente fatta di sensibilità, inclusione e solidarietà – commenta Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. Per questo abbiamo sviluppato sempre più questo aspetto della manifestazione. Oltre alla promozione del progetto “Riding the Blue”, quest’anno abbiamo più di 20 associazioni del terzo settore presenti in fiera e per celebrare le 125 edizioni abbiamo dedicato le serate del Gala d’Oro a tre differenti tematiche sociali».

Ora l’obiettivo è a far riconoscere l’ippoterapia dal Servizio sanitario nazionale non solo come intervento integrativo, ma come un protocollo efficace nel favorire lo sviluppo delle persone affette da autismo.




Veronafiere, al via oggi la 125ª Fieracavalli con 700 aziende da 25 nazioni

«Fieracavalli è una rassegna in totale sintonia con la mission del ministero che coniuga l’interesse degli sportivi, di chi è appassionato di questo straordinario animale e delle attività connesse». Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, inaugurando oggi la 125ª edizione di Fieracavalli, il salone internazionale dedicato al mondo equestre in programma alla Fiera di Verona dal 9 al 12 novembre 2023.
«Chiunque oggi entri in fiera – ha continuato il ministro – non può che entusiasmarsi davanti a un quadro che vede protagonista una passione profonda come quella per il mondo del cavallo. Siamo convinti che in Italia anche il settore equestre debba fare sistema: penso al comparto dell’ippica che rappresenta uno strumento importante che, integrato in un modello virtuoso di attenzione e promozione, è in grado di generare risorse economiche come già accade in Francia e Svezia».

A Fieracavalli sono oltre 700 le aziende espositrici provenienti da 25 paesi, 35 associazioni allevatoriali, 12 i padiglioni della fiera, con 2.500 cavalli di oltre 60 razze in mostra.
Sono più di 200 le iniziative in calendario, tra spettacoli, gala serali, convegni, concorsi e gare sportive, tra cui l’unica tappa italiana della Longines FEI Jumping World Cup™, le finali nazionali dell’Italian Champions Tour e il Gran Premio 125×125 targati Fieracavalli, le competizioni della Fise-Federazione italiana sport equestri e le sfide delle discipline western.

Fieracavalli rappresenta un settore che in Italia vale quasi 3 miliardi di euro, occupa 35mila persone e coinvolge direttamente 100mila cavalli nella pratica sportiva (fonte ricerca “Il cavallo vincente” – Luiss Business School e Fise).
Il numero totale degli esemplari registrati nel Paese supera le 380mila unità, con 140mila allevamenti impegnati nella valorizzazione delle 32 razze equine italiane. Sono 1.400, infine, gli agriturismi impegnati in attività di equitazione (fonte Confagricoltura).

«Ringrazio il ministero dell’Agricoltura che ci sostiene – ha commentato all’inaugurazione Federico Bricolo, presidente di Veronafiere – e un grazie particolare al ministro Lollobrigida per il contributo che riesce a dedicare allo sviluppo delle nostre manifestazioni. Fieracavalli è la dimostrazione di quando il sistema-Italia fa veramente squadra. Il merito del successo di questa manifestazione è giusto condividerlo con chi ci aiuta tutto il resto dell’anno nell’organizzazione, a partire dalle associazioni di categoria, dal nostro territorio che lavora anche a disposizione della fiera, alla Federazione italiana sport equestri e a ICE-Agenzia, fondamentale veicolo di promozione per il nostro made in Italy che ha portato qui 25 delegazioni di buyer esteri. Se questo salone è diventato il punto di riferimento mondiale per il settore equestre è proprio perché è frutto del lavoro di tutti».

Oltre al ministro Lollobrigida e al presidente Bricolo, al taglio del nastro della 125ª Fieracavalli hanno preso parte Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Damiano Tommasi, sindaco di Verona; Matteo Zoppas, presidente di ICE-Agenzia; Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere; Marco Di Paola, presidente della Fise; Domenico Pompili, vescovo di Verona. Presenti anche Fernández-Palacios, ambasciatore del Regno di Spagna, e Khalid Bin Yousuf Al Sada, ambasciatore del Qatar.




Fieracavalli, al via domani a Veronafiere la 125^ edizione con il ministro Lollobrigida

Fieracavalli è ai nastri di partenza. Il più importante salone internazionale sul mondo equestre apre domani alla Fiera di Verona. L’edizione numero 125 mette in scena fino a domenica 12 novembre più di 2.500 cavalli di oltre 60 razze. Presenti 35 associazioni allevatoriali, 700 aziende espositrici provenienti da 25 paesi. In arrivo dall’estero 25 delegazioni di buyer, selezionati da Veronafiere insieme a Ice-Agenzia.

Sono più di 200 le iniziative in calendario, tra spettacoli, convegni, concorsi e gare sportive, tra cui l’unica tappa italiana della Longines FEI Jumping World Cup™, le finali nazionali dell’Italian Champions Tour e il Gran Premio 125×125 targati Fieracavalli, le competizioni della Fise-Federazione italiana sport equestri e le sfide western.

L’inaugurazione

Il taglio del nastro è in programma alle ore 11, nell’area esterna di fronte al padiglione 1 (in caso di pioggia, la cerimonia di apertura è spostata nell’Auditorium Verdi, al piano -1 del Palaexpo). All’evento partecipano: Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto; Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Damiano Tommasi, sindaco di Verona; Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia ICE; Marco Di Paola, presidente della Fise; Federico Bricolo, presidente di Veronafiere; Domenico Pompili, vescovo di Verona. Presenti anche Fernández-Palacios, ambasciatore del Regno di Spagna, e Khalid Bin Yousuf Al Sada, ambasciatore del Qatar.

Alle ore 12, poi, il ministro Lollobrigida inaugura il padiglione Masaf (padiglione 2) dedicato al miglioramento qualitativo e quantitativo del Cavallo da sella italiano. Nell’occasione viene consegnato uno speciale premio “alla carriera” al pluricampione Varenne, il cavallo trottatore italiano più vincente di sempre. Nel padiglione Masaf è in mostra anche la preziosa statua equestre in marmo del primo secolo d.C. arrivata dalle Gallerie degli Uffizi, grazie alla collaborazione del museo fiorentino con Veronafiere per la promozione di arte e cultura nel corso delle rassegne fieristiche.

Il programma istituzionale di Fieracavalli

A Fieracavalli sono numerose le presenze delle Istituzioni in visita. Venerdì 10 novembre, alle ore 10.30, nel padiglione Masaf, Daniela Santanché, ministro del Turismo, partecipa al convegno “Gli allenatori e i guidatori del trotto: il punto di vista dei professionisti nell’ambito delle riforme del settore”. Alle ore 10.30, Claudio Barbaro, sottosegretario al ministero dell’Ambiente, nell’area esterna “A”, accoglie l’arrivo in carrozza dei partecipanti al “Viaggio del sorriso” da Modena a Fieracavalli, iniziativa di paradriving rivolta a persone con disabilità.
Alle ore 14.30, allo stand della Regione del Veneto (padiglione 4), Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, partecipa con Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità, alla conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto di ricerca nazionale su ippoterapia e autismo “Riding The Blue”, in collaborazione con Fieracavalli.

Sabato 11 novembre, Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, interviene alle ore 12 all’evento organizzato da Fise nel padiglione Masaf. Sempre nel padiglione 2, alle ore 15, Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, partecipa alla tavola rotonda “Il rilancio del settore dell’ippica: i contributi degli attori della filiera e il ruolo dell’istituenda Consulta nazionale dell’ippica”.




Confagricoltura a Fieracavalli, gli appuntamenti

Torna Fieracavalli, dal 9 al 12 novembre a Verona, l’appuntamento di riferimento per il panorama equestre mondiale, dedicato al cavallo in tutte le sue declinazioni: dal business allo sport e lifestyle, dallo spettacolo ai territori e all’innovazione digitale. Con il claim “Passione che unisce” la fiera festeggia quest’anno i suoi 125 anni e anche in questa importante ricorrenza Confagricoltura sarà presente alla kermesse con le sue aziende associate, due spazi espositivi (nel PAD. 1 lo stand 40 – 43; nel PAD. 4 lo stand D2) e una serie di iniziative.

Si parte con il convegno organizzato dalla Confederazione, i Giovani di Confagricoltura – Anga e Agriturist “Le ippovie, un valore del paesaggio rurale” che si terrà giovedì 9 novembre alle 14.30 nella Sala Mozart del Centro convegni.

Sempre durante il primo giorno di fiera si svolgerà l’assemblea elettiva dei Giovani di Confagricoltura – Anga Veneto.

Non mancherà il tema del benessere animale, che verrà approfondito, sempre negli spazi espositivi di Confagricoltura, venerdì 10 novembre alle 11, organizzato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”.

Sempre venerdì, alle 15, sarà presentata “PASSIONECAITPR”, l’Associazione Nazionale di Allevatori di razza CAITPR (Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido) riconosciuta come ente selezionatore dal MASAF.

La fiera è anche l’occasione per la Confederazione per fare il punto sul comparto e sulle istanze degli imprenditori associati, per questo sabato 11 novembre alle 11 si riunirà nello stand confederale la Federazione Nazionale di Prodotto Allevamenti Equini di Confagricoltura, presieduta da Ferruccio Badi.

Nella stessa giornata, alle 15, verrà presentato il volume “I tesori della Biodiversità” di Annalisa Parisi e Marta Fusetti. Il libro illustraun viaggio affascinante attraverso territori incontaminati, parchi e riserve che costituiscono un patrimonio inestimabile di biodiversità della nostra penisola. L’approccio che caratterizza questo testo consente al lettore di conoscere più da vicino la zootecnia, le razze autoctone di asini, cavalli, bovini e ovini, portandolo alla scoperta del ruolo che questo settore svolge nel contribuire alla tutela dei diversi ecosistemi.

Momento fondamentale della presenza confederale a Fieracavalli sarà poi il confronto con la politica, con un focus sulla proposta di legge Ippicoltura, cui Confagricoltura stessa ha contribuito e il cui iter è in fase di svolgimento. Domenica 12 novembre alle 11 nello spazio della Confederazione si terrà un incontro con l’on. Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera e prima firmataria della PDL che introdurrebbe importanti novità per il comparto.

Nel Padiglione 1, durante tutti i giorni della manifestazione, gli spazi espositivi di Confagricoltura saranno animati da Agriturist che presenterà le eccellenze dell’ippoturismo, le vacanze con i cavalli e la didattica con equidi, illustrando le differenti proposte presenti su tutto il territorio nazionale. Ci saranno anche proposte per i visitatori più piccoli di Fieracavalli.

 

I DATI DEL COMPARTO

In Italia sono 27.000 le aziende agricole con capi equini. Nella Banca Dati nazionale sono censiti 460.000 equidi. Lombardia, Lazio, Sicilia, Piemonte e Sardegna rappresentano la “top-five” per numeri. Il 70% delle aziende e quasi i tre quarti dei capi si concentrano nel Nord Italia.

Si stimano inoltre 1.400 aziende agrituristicheimpegnate in attività di equitazione.

Il comparto occupa un numero importante di lavoratori: 8-10mila tra addetti all’allevamento, artieri e stallieri, oltre a 1.200 medici veterinari professionisti e 480 driver al trotto, al galoppo e fantini.

Sono 125.000 i proprietari di cavalli e quasi 130.000 gli atleti tesserati con varie federazioni.

Gli operatori totali, calcolando anche l’indotto, sono circa 50.000.




Fieragricola di Verona fa tappa in Sardegna per un ponte all’insegna dell’innovazione

Fieragricola consolida il ponte con la Sardegna in vista della 116ª rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, in programma a Veronafiere dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024, e lo fa in uno dei comparti più rappresentativi della manifestazione: la zootecnia, un pilastro che unisce idealmente il Veneto e Latte Arborea, cooperativa simbolo del sistema lattiero caseario della Sardegna, che ha puntato con forza sulla sostenibilità.
La seconda tappa del Road Show di Fieragricola, nei giorni scorsi, si snoda sul filo dell’innovazione tecnologica al servizio dell’agricoltura e della zootecnia sostenibile. «Dopo il successo di Fieragricola Tech dello scorso febbraio – dichiara Raul Barbieri, direttore commerciale Veronafiere – dedicheremo particolare attenzione ai sistemi dell’agricoltura 4.0, declinata nei pilastri dell’energia, digitalizzazione, uso razionale dell’acqua e bio-solutions come cantiere di start-up e assi portanti di un percorso di crescita dell’agricoltura in chiave sostenibile. A questo affiancheremo attività dedicate alla formazione, attraverso convegni, approfondimenti, workshop per accompagnare le imprese agricole e zootecniche verso la multifunzionalità, la competitività, la riduzione dei costi, in un’ottica green che costituisce la strada obbligata dell’agricoltura del futuro».
Opportunità che il presidente di Coldiretti Oristano, Paolo Corrias, giudica «strategiche per assicurare il necessario e talvolta complesso ricambio generazionale» e che rispondono alle esigenze di una cooperativa che, storicamente, fin dalla fondazione nel 1956, ha sempre cercato di sposare modernità e innovazione per difendere un settore produttivo strategico per la Sardegna, come ricorda il vicepresidente di 3 A Arborea, Francesco Arcai. Il sistema cooperativo di Arborea raccoglie e lavora, di fatto, la quasi totalità del latte vaccino della Sardegna, grazie a 165 soci conferenti e una vocazione alla sostenibilità del territorio e delle produzioni che vanta tutti gli allevamenti certificati per il rispetto del benessere animale, un utilizzo elevato di plastica riciclata nel packaging, una riduzione di 6 milioni di tonnellate di plastica grazie a vasetti di yogurt più leggeri, 5.000 metri quadrati di parco fotovoltaico realizzati dalla cooperativa, oltre la metà del latte (54%) certificata secondo i parametri Life Cycle Assessment.
Il sistema cooperativo, assicura Marco Petterle direttore della cooperativa di allevatori di Arborea, «rappresenta un aiuto per inquadrare gli scenari futuri e individuare strategie comuni di innovazione, dai robot di mungitura alla zootecnia di precisione, dalla genomica alla gestione agronomica dei terreni per migliorare la produttività e ridurre l’impatto ambientale ed è per questo che guardiamo con particolare interesse a Fieragricola di Verona, che da sempre è una fiera all’avanguardia, attenta all’innovazione, alle nuove tecnologie, ad agevolare la modernizzazione dell’agricoltura e della zootecnia». E la cooperazione, per Arborea, è anche una spinta alla collaborazione, come nel caso del progetto – anche in questo caso sulla rotta che unisce Sardegna e Veneto – che sostiene la zootecnia da carne bovina con l’approvvigionamento di vitelli dall’isola alle realtà di produttori Azove e Unicarve, per promuovere la linea vacca-vitello e promuovere una filiera tutta italiana in un comparto, come quello della carne rossa, che vede il tasso di autoapprovvigionamento dell’Italia al di sotto del 42 per cento (fonte: Teseo.Clal.it). Sinergie trasversali, a sostegno di una zootecnia moderna e attenta alle sfide che una domanda mondiale complessivamente in crescita e allo stesso tempo attenta alla transizione ecologica richiede, e che Fieragricola, dal 1898 attenta all’innovazione, è in grado di offrire.