Xylella, Vandana Shiva: malattia comincia dal suolo. Da area di coltivazione a zona di guerra. Made in Italy fatto a livello industriale non conta nulla. VIDEOINTERVISTA

“Ho fatto la mia esperienza da quello che ho potuto vedere tra i disastri provocati dall’agricoltura chimica. La malattia comincia dallo stato del terreno”.

Così Vandana Shiva a margine della proiezione del documentario sulla Xylella dal titolo “Xylella, oltre il batterio” nella sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro.

“La salute dell’uomo e quella delle piante è interconnessa. Questi alberi centenari sono testimoni della storia italiana”, spiega riferendosi alla Xylella. “Occorre prima di tutto partire dalla salute del suolo anche per la resistenza delle piante alle malattie”.

Stop agricoltura intensiva secondo Vandana Shiva. “Prima l’industria crea un problema, poi si propone di risolverlo utilizzando gli ogm”, prosegue. La Puglia figura al quarto posto in Italia per uso di pesticidi.

“Stiamo trasformando un’area dedita alla produzione del cibo in un’area di guerra”, insiste dicendo che la chimica viene dalle guerre.

“Siamo stati dominati da 100 anni di sistema militaristico. Bisogna tenere conto di tre aspetti il primo è che noi siamo legati alla natura e non bisogna farle la guerra. Il secondo aspetto riguarda la separazione tra il suolo e le piante, il cibo e l’uomo. La scienza ci insegna quello che i contadini conoscono da centinaia di anni”, spiega Vandana Shiva ad AGRICOLAE.

“La salute inizia dal suolo e quando mangiamo degli alimenti sani anche noi saremo più sani.”, spiega.

“Ma quando l’agricoltura diventa una guerra e uno strumento di guerra con i fertilizzanti e i pesticidi che uccidono gli organismi del suolo, vengono distrutti anche gli organismi benefici. Ed ecco che nascono le malattie delle piante” come la Xylella.

“Noi siamo parte della terra e il nostro intestino è pieno di micro organismi.

Gli stessi metodi agricoli che distruggono la terra distruggeranno anche i micro organismi dell’uomo e degli animali. Ecco perché dobbiamo cominciare dalla terra per creare salute”, prosegue ancora.

E per cui il Made in Italy secondo l’attivista ambientalista “quando l’olio d’oliva è fatto con gli alberi secolari e dai contadini è un ottimo prodotto ma quando viene fatto a livello industriale con l’agricoltura intensiva il made in Italy non conta più nulla”.