ZOOTECNIA INDUSTRIALE, DE BONIS: DA ABOLIZIONE SOCCIDA 3 MILIARDI ANNUI. CONTRATTO CON GRAVI RICADUTE AMBIENTALI E ANTICONCORRENZIALE

“Ho voluto produrre tre atti normativi per far luce sugli effetti distorsivi del contratto di soccida, tramite un emendamento depositato quest’oggi, un disegno di legge e un ordine del giorno che è già stato approvato in senato e governo”.

Così il senatore Saverio De Bonis ad AGRICOLAE, in merito alle iniziative che hanno acceso un faro sull’accentramento oligopolico dei grandi gruppi industriali mediante le soccide.

“Questo tipo di contratto si è rivelato assolutamente anticoncorrenziale ed è l’unico sopravvissuto alla legge 230/1982, che ha comportato l’abolizione di mezzadria e colonia, tipologie contrattuali analoghe alla soccida” aggiunge De Bonis.

“Uno strumento dunque non solo anticoncorrenziale, che ha dato vita a un vero e proprio oligopolio, ma che ha penalizzato anche il sud Italia andando a concentrare l’intera attività nel solo nord. Il principale vantaggio di queste multinazionali -sottolinea il senatore- è la possibile elusione fiscale che si nasconde dietro società agricole di comodo e cooperative fittizie. È infatti evidente come i gruppi industriali sfruttino regimi fiscali agevolati per sottoporsi ad una tassazione diversa che diventa un autentico aiuto di stato, e i cui benefici non ricadono sull’allevatore ma esclusivamente sui grandi poli industriali. La stessa Corte dei conti stima la perdita di entrate, derivate dalla significativa dilatazione delle agevolazioni fiscali, in ben 313 miliardi di euro” dichiara De Bonis.

“Non secondario è poi il grave impatto ambientale che deriva dall’inquinamento delle falde. Dobbiamo allora ricordare le battaglie portate avanti dalla Lega, che ha voluto mantenere lo status quo, battendosi per un modello agroindustriale che oggi non è più sostenibile. Battaglie tese ad aumentare i livelli di nitrati nelle falde e su cui l’Ue ci ha multati, ma ambiente e salute -ribadisce De Bonis- devono avere corsie preferenziali sul profitto. Bisogna abolire o modificare questa tipologia contrattuale perché non è più possibile favorire le multinazionali, ed eliminando le agevolazioni fiscali concesse a chi non ha nulla a che vedere col mondo agricolo, lo Stato italiano incasserebbe 3 miliardi di euro all’anno” conclude De Bonis.