Inchieste16/10/2021 16:07

Alimentazione, paradosso Fao e UE: sono in piattaforma di interessi per anteporre l’industria all’agricoltura. Scrivono: ribaltare dal farm to fork al fork to farm

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Anteporre l’industria all’Agricoltura: "Capovolgere l'approccio convenzionale Farm-to-fork lavorando al Fork-to-farm". La dichiarazione Nero su bianco è inserita negli intenti di FReSH, il progetto del World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) che riunisce i big del mondo con le multinazionali del Food ma anche la Fao e la Commissione Ue per "trasformare il sistema alimentare" sulla base degli studi Eat. Tra le multinazionali che ne fanno parte, figurano Basf, Bayer, Danone, Ikea, Unilever e Google.

Lo statement del partenariato chiarisce l'obiettivo da perseguire, che ribalta completamente la strategia del Farm to Fork, elemento fondante del New Green Deal  con cui l'Europa si è prefissa di raggiungere una maggiore sostenibilità. In particolare il Farm to Fork prevede un piano decennale con cui la Commissione europea vuole perseguire una transizione verso un sistema alimentare più equo e che sia sano e rispettoso dell'ambiente, in particolare perseguendo obiettivi come una mitigazione del cambiamento climatico, cibo sostenibile, sicuro e di facile accessibilità e soprattutto una inversione per la perdita di biodiversità anche tramite politiche di riduzione dalla dipendenza di pesticidi, antimicrobici e riducendo l'eccesso di fertilizzanti, in favore di una maggiore diffusione dell'agricoltura biologica.

FReSH, acronimo di Food Reform for Sustainability and Health, nasce come costola della Business Platform WBCSD, che racchiude le maggiori multinazionali del food, e ribalta quanto affermato dalla strategia adottata dalla Commissione europea, per lavorare ad al concetto di "fork to farm per sviluppare, implementare e scalare soluzioni trasformative allineate con obiettivi basati sulla scienza. Questo significa partire dalle persone e concentrarsi sulle loro abitudini di consumo. Quindi, lavorando a ritroso attraverso il sistema alimentare - dalla vendita al dettaglio, al confezionamento e alla distribuzione fino a come e cosa viene coltivato - per determinare quali leve aziendali possono tirare per contribuire alla riforma del sistema alimentare al fine di creare cibo sano e piacevole per tutti, prodotto in modo responsabile, all'interno del pianeta confini entro il 2030".

https://eatforum.org/initiatives/fresh/ 

La strategia FReSH si lega agli studi Eat-Lancet, secondo cui è necessario "eliminare la libera scelta del consumatore", su cui fanno fondamento le politiche attive del WBSCD di cui fa parte anche la FAO. Non solo: a fare parte di questa piattaforma di affari è anche il World Economic Forum, tutti con l'obiettivo di "trasformare i sistemi alimentari", negando la libertà di scelta dei consumatori. Una contraddizione in termini visto che da una parte, tramite FReSH, viene rivoluzionato il concetto Farm to fork, in favore di una maggiore analisi dei bisogni dei consumatori che, secondo gli studi EAT devono perdere la libertà di scelta. Lo studio infatti prevede nei suo programmi una sempre minore alimentazione animale, anche tramite incentivi per alcune categorie di prodotti alimentari giudicati come "sani" e disincentivi per altre categorie merceologiche.

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